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Trump: "Ottimo incontro con Zelensky, Putin deve fermarsi"

(Adnkronos) - "L'incontro con Zelensky è andato bene. Mi fido di Putin? Ve lo farò sapere in due settimane, più o meno. Voglio che smetta di sparare, si sieda e firmi un accordo". Donald Trump continua a ritenere raggiungibile la pace tra Ucraina e Russia. Il presidente degli Stati Uniti è reduce dalla trasferta lampo a Roma per i funerali di Papa Francesco. 

 

Nella Basilica di San Pietro ha avuto un colloquio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Il funerale è stato bellissimo, per essere un funerale... E' stato un incontro ottimo nell'ufficio più bello che abbia mai visto", dice rispondendo alle domande dei giornalisti sulla pista dell'aeroporto di Newark, in New Jersey, prima di rientrare a Washington. 

"Zelensky vuole fare qualcosa per il suo paese. Mi ha detto che ha bisogno di altre armi, lo dice da 3 anni. Con Zelensky non ci sono mai stati cattivi rapporti, abbiamo avuto una piccola discussione. Io non ero disaccordo con alcune cose", dice ripensando alla lite andata in scena alla Casa Bianca il 28 febbraio, quando il presidente ucraino fu sostanzialmente 'cacciato' dopo uno scontro durissimo nello Studio Ovale, davanti ai media. "Vedo Zelensky più calmo. E' in una situazione difficile, sta combattendo contro una forza nettamente superiore che non ci va leggera. Gli sono stati d'aiuto le armi che gli abbiamo dato per 350 miliardi. Credo che abbia chiaro il quadro", dice Trump. 

 

Il presidente americano ritiene che la Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, non possa essere oggetto di rivendicazioni ucraine nel dialogo per la pace. "La Crimea è stata ceduta da Obama e da Biden, è passato tanto tempo. Nessuno ne ha parlato per 12 anni, ora se ne parla. Obama e Biden l'hanno ceduta senza che venisse sparato un colpo. Non parlate a me della Crimea, parlatene a loro", dice Trump tagliando corto. 

 

I riflettori sono accesi soprattutto sulla Russia e sulle scelte di Vladimir Putin. "Vediamo cosa succede nei prossimi 2-3 giorni. Sono rimasto deluso dal lancio di missili da parte della Russia", dice facendo riferimento agli ultimi attacchi che hanno colpito obiettivi civili. "Credo che abbiamo i contorni di un accordo. Voglio che Putin smetta di sparare, si sieda e firmi un accordo, la faccia finita", ribadisce Trump. 

"Muoiono 3-4000 uomini ogni settimana, stanno perdendo tantissimi uomini. Ho visto le immagini satellitari, sono orribili: non potrebbe andare peggio di così, ci sono campi ricoperti da corpi". 

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00:03

Trump e i primi 100 giorni di mandato: popolarità in calo per il tycoon

(Adnkronos) - A quasi 100 giorni dall'inizio del suo mandato, che cadono martedì, Donald Trump sta affrontando una crescente opposizione al suo programma, e si trova a dover fare i conti con un indice di gradimento in calo. Lo rivela un sondaggio Washington Post-ABC News-Ipsos da cui emerge come l'indice di gradimento complessivo del presidente americano sia sceso rispetto a due mesi fa: solo il 39% degli americani adulti approva il modo in cui Trump sta gestendo il suo mandato, rispetto al 55% che disapprova (di cui il 44% fortemente). A febbraio, questi dati erano positivi per il 45% e negativi per il 53%. 

Nessun presidente in tempi moderni si è mosso più rapidamente di Trump nel rimodellare in così ampia parte il governo e alcune istituzioni esterne, iniziative che hanno causato notevoli disagi a individui, istituzioni e mercati finanziari e hanno prodotto una raffica di azioni legali da parte degli oppositori, che Trump sta contestando.  

Tra gli elettori registrati, il peggioramento è ancora più evidente. A febbraio, il 48% degli elettori registrati gli dava una valutazione positiva, contro il 51% negativa. Oggi i numeri sono per il 42% positivi e il 55% negativi. 

L'indice di gradimento generale di Trump è più basso di quello di qualsiasi altro presidente al traguardo dei 100 giorni del primo o del secondo mandato.  

Ai 100 giorni del loro primo mandato, il 42% del campione approvava la gestione Trump e il 52% quella del Presidente Joe Biden. La maggior parte dei presidenti gode di una fase di giudizio positivo durante i primi mesi di mandato, per poi vedere il proprio indice di gradimento ridursi nel corso del primo anno. Trump potrebbe essere un'eccezione, sottolinea il Washington Post.  

 

Guardando alle singole tematiche, emerge che più di 6 persone su 10 disapprovano la sua gestione dell'economia, le relazioni degli Stati Uniti con altri Paesi, l'applicazione di dazi sui beni importati e la sua gestione delle recenti turbolenze dei mercati finanziari.  

Maggioranze più ridotte disapprovano la sua gestione del governo federale e il modo in cui si occupa del ceto medio. Anche per quanto riguarda l'immigrazione, questione chiave per il presidente, il 53% disapprova il modo in cui sta gestendo la situazione, anche se ci sono elementi delle sue politiche che godono di un certo sostegno. 

La maggior parte degli americani afferma che il Presidente si sta spingendo troppo avanti nel voler espandere il potere della presidenza, nel licenziare dipendenti pubblici per ridurre le dimensioni della forza lavoro federale, nel chiudere agenzie federali e nel contrastare gli avversari politici.  

La maggioranza dei votanti (51%) afferma che Trump ha esagerato nel tentativo di porre fine agli sforzi per aumentare la diversità nei posti di lavoro governativi e privati, mentre il 48% afferma che ha esagerato con le sue politiche di deportazione degli immigrati privi di documenti. Ma su questo punto la metà del campione afferma o che Trump sta gestendo le deportazioni in modo corretto (34%) o che non si sta spingendo abbastanza in là (16%). 

 

 

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Categoria: internazionale/esteri

00:02

Ucraina-Russia, pressing Usa per negoziati: "Settimana cruciale". Zelensky: "Putin non si ferma"

(Adnkronos) - Si apre oggi "una settimana cruciale per decidere se vogliamo continuare a impegnarci" nel negoziato per l'Ucraina. E' quanto ha detto il segretario di Stato americano Marco Rubio in un'intervista a Nbc News, dopo l'incontro a Roma tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky e le accuse del presidente americano a Vladimir Putin di non volere realmente una trattativa. "Non possiamo continuare a dedicare tempo e risorse a questo sforzo se non si concretizza..." ha ribadito. 

"Siamo vicini, ma non abbastanza", ha sostenuto Rubio, insistendo sul fatto che questi saranno giorni importanti. "Dobbiamo decidere se questa è un'impresa in cui vogliamo continuare a essere coinvolti - ha detto il segretario di Stato americano, ripetendo i concetti già espressi nei giorni scorsi - o se è giunto il momento di concentrarci su altre questioni che in alcuni casi sono altrettanto, se non più, importanti". 

Quindi, dopo aver ribadito che non c'è "nessuna soluzione militare" alla guerra in Ucraina, Rubio ha sottolineato che "l'unica soluzione è un accordo negoziale in cui entrambe le parti dovranno rinunciare a qualcosa che sostengono di volere e dovranno dare all'altra parte qualcosa che vorrebbero non dare". 

"Quello che stiamo cercando di fare - ha aggiunto Rubio - è porre fine a una guerra che è costata un sacco di soldi a noi e ai nostri alleati. Ed è costata un sacco di vite... Vogliamo solo che tutto questo finisca. Tutti dovrebbero sperare che il presidente Trump possa porre fine a questa guerra". 

 

"I russi parlano molto della loro presunta disponibilità ad accettare le proposte americane, ma finora non ci sono stati segnali che l'esercito russo si stia preparando a un vero silenzio" scrive il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su X. "Al contrario - continua - da Pasqua, l'occupante ha ripreso la sua consueta attività d'assalto: a costo di perdite significative, i russi stanno cercando di avanzare. E ogni giorno di tali battaglie al fronte dimostra che la Russia sta davvero cercando di ingannare il mondo – l'America e altri – e di prolungare ulteriormente questa guerra". "Per questo che abbiamo bisogno che venga fatta pressione perché è indispensabile per far sì che i russi prendano tutte le misure necessarie per fermare il conflitto" aggiunge. 

Da parte sua Zelensky ha assicurato oggi che l'esercito ucraino porta avanti le operazioni nella regione russa del Kursk, contestando l'annuncio di Mosca sulla completa 'liberazione' di questa zona di confine da parte delle truppe russe. "Le nostre forze stanno continuando le operazioni difensive attive nelle aree designate delle regioni di Kursk e Belgorod", ha dichiarato sui social.  

 

"Ci sono molti elementi che coincidono davvero", ha detto il portavoce Peskov, secondo cui la visione del presidente degli Stati Uniti sulla situazione relativa al conflitto in Ucraina coinciderebbe in gran parte con la posizione della Russia. La rassicurazione era arrivata dopo lo sfogo di Donald Trump contro Putin dei giorni scorsi. A scatenare ieri l'ira di Trump, che aveva appena fatto in tempo ad affermare che un accordo tra Kiev e Mosca fosse "molto vicino", l'incoerenza russa tra dichiarazioni d'intenti e fatti sul campo.  

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Categoria: internazionale/esteri

23:32

Retegui replica a Karlsson, 1-1 tra Atalanta e Lecce

(Adnkronos) - L'Atalanta continua il suo periodo di luci e ombre non andando oltre a un pareggio per 1-1 in casa contro il Lecce, facendosi avvicinare dalle diretti concorrenti per la qualificazione in Champions League. Gli orobici salgono a quota 65, tre in più della Juve e 5 in più di Bologna e Roma. I salentini rimangono al 17esimo posto, ma aumentano a due punti il vantaggio sulla zona retrocessione e nella settimana della perdita del proprio fisioterapista, Graziano Fiorita, strappano con cuore e grinta un risultato positivo da una partita che non avrebbero voluto giocare oggi. Il protagonista odierno è Karlsson: prima porta in vantaggio gli ospiti su rigore, poi causa quello del pareggio di Retegui, già recordman di gol in un campionato con la maglia nerazzurra a quota 24. 

Un clima surreale al Gewiss Stadium: prima del minuto di silenzio per Papa Francesco, il minuto di silenzio per la scomparsa del fisioterapista leccese Graziano Fiorita, con i giallorossi in campo oggi in maglia bianca con la scritta "nessun valore, nessun colore", protesta silenziosa contro la scelta della Lega Serie A di posticipare di sole 48 ore la gara odierna a tre giorni dalla scomparsa del membro dello staff giallorosso. Al 16’ cinque fumogeni lanciati in campo dalla curva di casa, per un quarto d’ora in sciopero, che fanno sospendere la partita per due minuti. Poi il protagonista è Carnesecchi: al 22’ ipnotizza Coulibaly uno contro uno, poi al 26’ dapprima allontana il pericolo al limite dell’area in uscita, poi correndo all'indietro smanaccia in angolo il tentativo di pallonetto dalla trequarti di Karlsson.  

Al 29’ l’arbitro La Penna è richiamato al Var per un mani di Hien di qualche minuto prima sugli sviluppi di un angolo che decreta il tiro dagli undici metri: Karlsson tira forte, rasoterra e centrale, per il vantaggio degli ospiti. Al 35’ la risposta dei padroni di casa affidata a Pasalic, servito al limite dell’area di rigore da Lookman: la parabola del tiro dell’ex Milan è insidiosa e diretta verso il palo alla sinistra di Falcone, che smanaccia. Nei minuti di recupero doppia occasione ancora per l’Atalanta: la prima capita a Lookman che in area incrocia con il mancino su cui Falcone devìa di piede, poi ci prova Zappacosta da fuori area ma il tentativo potente e centrale dell’esterno è preda delle mani di Falcone. 

Nella seconda frazione di gioco l’Atalanta parte forte ma la miglior occasione è per il Lecce al 56’ quando Gallo lancia Coulibaly, dimenticato dalla retroguardia bergamasca, che serve dall’altra parte dell’area Pierotti tutto solo: l’argentino tira a lato da buona posizione. L’Atalanta tiene palla ed è costantemente nella metà campo leccese a pieno organico ma è il Lecce il più vicino al gol: al 66’ Rebic rincorre il pallone che sta uscendo dalla linea laterale nei pressi della metà campo e tira verso la porta avversaria, Carnesecchi non si fa sorprendere con un intervento in due tempi.  

Al 69’ la pressione della Dea fa breccia: Cuadrado, entrato a inizio secondo tempo per lo spento Bellanova, dribbla Karlsson in area di rigore e viene steso, s’incarica del rigore Retegui che batte Falcone con un tocco leggero centrale, sorprendendo il portiere avversario. Il Lecce prende paura e al 70’ altra occasione per Retegui: il Nazionale italiano schiaccia di testa su cross di Zappacosta, la base del palo alla sinistra di Falcone salva gli ospiti. Un assedio quello degli uomini di Gasperini che ci provano in tutti i modi, con Hien ultimo uomo sempre nella metà campo avversaria, senza però impensierire più di tanto Falcone. Alla fine l’arbitro fischia tre volte ma non c’è gioia per gli ospiti, ancora scossi per la perdita e sostenuti, a inizio e fine partita, dai tifosi dell’Atalanta.  

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Categoria: sport

23:01

Doppietta di McTominay stende il Torino, il Napoli in vetta a +3 sull'Inter

(Adnkronos) - Il Napoli non spreca l'occasione di allungare in vetta alla Serie A. Gli azzurri sfruttano al meglio il ko dell'Inter con la Roma, sconfiggendo per 2-0 il Torino tra le mura amiche del 'Maradona' grazie alla doppietta di McTominay che permette alla squadra di Conte di portarsi in vetta alla Serie A con 74 punti, 3 in più dei nerazzurri. I granata restano invece fermi in decima posizione a quota 43.  

Botta e riposta in avvio di partita. Ospiti pericolosi dopo meno di un minuto con un'azione confusa in area che non riescono a concludere col tiro. Dall'altra parte palla Spinazzola serve Lukaku, il belga va al tiro respinto dalla difesa avversaria. Al 7' gli azzurri sbloccano la partita: palla in profondità di Di Lorenzo per Anguissa che appoggia al centro, dove McTominay arriva in anticipo e col destro in area batte il portiere avversario, andando a segno per la terza partita di fila e arrivando in doppia cifra. All'11' i granata vanno vicini al pari. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo la palla viene ributtata in avanti di testa e ne potrebbe approfittare Adams che però svirgola davanti al portiere e spedisce alto.  

Al 20' l'ex Elmas calcia dalla distanza, la deviazione diventa un assist per Biraghi che cerca un altro cross in mezzo da buona posizione, impreciso però per i compagni. Nella fase centrale della prima frazione la partita diventa più bloccata con le squadre che faticano a trovare sbocchi nella metà campo avversaria. Nei minuti finali del primo tempo il Napoli accelera e trova il raddoppio al 41': Politano giostra la sfera sul lato destro e crossa in mezzo, dove McTominay si infila in mezzo a due e va a segno con preciso destro che supera Milinkovic-Savic. Al 44' giallo a Maripan che stende Politano in ritardo. 

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Categoria: sport

22:36

Ascoli Piceno, fornaia antifascista: "Striscioni contro di me, ma non ho paura"

(Adnkronos) - La titolare del panificio 'L'assalto ai forni' Lorenza Roiati, autrice dello striscione antifascista per il 25 aprile, denuncia "due striscioni vigliaccamente appesi di notte" sulla sua attività in collegamento con la trasmissione condotta da Massimo Gramellini su La7. "Sono più preoccupata per il clima irrespirabile, francamente, che si sta diffondendo in tutta Italia. Perché oggi posso dirlo sulla mia pelle, gli antifascisti, le persone che difendono i valori democratici del nostro Paese, vengono identificati e fermati per un nonnulla, invece i fascisti a braccio teso o che cercano di intimidire i cittadini che si esprimono liberamente la fanno franca".  

"Io non ho paura, perché in famiglia sono cresciuta con i racconti di mio nonno e di mio zio. Erano due partigiani, hanno fatto la resistenza in montagna e loro hanno combattuto faccia a faccia con i nazisti, quelli veri, e io non ho paura di questa gente qua", conclude.  

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Categoria: cronaca

20:29

Monza ko con Gonzalez e Kolo Muani, la Juve torna quarta nonostante il rosso a Yildiz

(Adnkronos) - La Juventus non delude e dimostra di non essere la stessa di Parma, frenetica e imprecisa, giocando bene il primo tempo e soffrendo nella ripresa dopo l'espulsione, diretta di Yildiz. I bianconeri vincono 2-0 contro il Monza all’Allianz Stadium e rispondono alle vittorie di Fiorentina e Roma, rimanendo al 4° posto con 62 punti, +2 sul Bologna e sui giallorossi e +3 rispettivamente sui viola e sulla Lazio. I brianzoli, che rimangono ultimi a 15 punti, non riescono a sfruttare l'uomo in più per una frazione di gioco e perdono sotto i colpi di Nico Gonzalez e Kolo Muani.  

Dopo il minuto di silenzio per Papa Francesco, la Juventus parte forte: al 5’ rimessa laterale lunga di McKennie verso il centro dell’area di rigore, prolunga di testa dietro di sé Kelly per Kolo Muani che conclude in rovesciata, respinge Turati. Al 7’ la risposta del Monza con Birindelli che recupera palla nella propria area e si fa tutto il campo palla al piede, arrivato al limite dell’area con una situazione di tre contro tre, decide di concludere con il mancino: tiro debole e centrale. All’11’ Nico Gonzalez sblocca la partita: l’argentino chiede palla nella trequarti, si accentra e dopo due finte conclude dalla distanza, la palla s’infila tra Turati e il palo alla sua destra.  

Al 23’ Kolo Muani, lanciato dalla verticalizzazione di Locatelli, spreca nei pressi dell’area piccola con un tiro largo. Al 33’ il francese si fa però perdonare: lunga cavalcata dalla metà campo di Thuram che serve al limite dell’area il suo connazionale, l’attaccante si allarga e con il piatto destro trafigge Turati. Tutto fila liscio per i bianconeri fino al recupero quando Yildiz, dopo aver ceduto il pallone sotto il pressing di Bianco, guarda il suo avversario e gli rifila una gomitata: richiamato al Var, l’arbitro Perenzoni estrae il cartellino rosso diretto per il turco.  

La seconda frazione si apre con la Juventus che con l’uomo in meno si chiude in difesa mentre il Monza attacca con pazienza, girando la palla da una parte all’altra del campo come al 52’: cross dalla sua fascia dell’esterno sinistro Kyriakopoulos per l’altro esterno Birindelli, bravo ad attaccare lo spazio sul secondo palo, ma il suo colpo di testa viene bloccato dall’ex Di Gregorio. Dieci minuti del secondo tempo e i bianconeri non sono riusciti a superare la propria area di rigore così Tudor corre ai ripari: fuori Cambiaso e Thuram, dentro Weah e Savona, con la formazione che passa dal 4-4-1 a 3-4-2.  

Al 58’ i primi segnali dell’avvicinamento di Nico a Kolo Muani: l’argentino scappa alla marcatura di Carboni e ci prova toccando con il mancino davanti a Turati, l’ex Sassuolo ci arriva e respinge. Nesta risponde e al 63’ inserisce un attaccante di riferimento come Petagna e l’ala 2004 Forson al posto di Birindelli e Akpa Akpro passando al 4-2-4. Dopo una mezz’ora in cui la Juventus è ferma al 10% di possesso palla, Tudor si difende inserendo Alberto Costa al posto di Nico Gonzalez mentre per gli ospiti esce Castrovilli per Sensi. Girandola di cambi per il Monza che toglie Mota e Bianco per Ciurria e Vignato: a trazione interiore la squadra di Nesta. All’82’ squillo brianzolo: Forson dal limite dell’area coinvolge Petagna per un triangolo, il tiro dell’inglese è forte ma deviato in angolo. Passano i minuti, crescono la sofferenza e la stanchezza ma la Juventus torna alla vittoria.  

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Categoria: sport

19:48

Lecce contro la Lega: "Match con Atalanta non si doveva giocare, nessun rispetto per morte Fiorita"

(Adnkronos) - Il Lecce protesta contro la Lega e annuncia che scenderà in campo con un'anonima maglia bianca nel match contro l'Atalanta. La gara si gioca dopo la morte di Graziano Fiorita, il fisioterapista del club pugliese. "L'U.S. Lecce ritiene che la decisione della Lega di recuperare la gara con l'Atalanta a poche ore di distanza dalla scomparsa del nostro Graziano Fiorita sia terribilmente irrispettosa del grave lutto che ha colpito la famiglia del ragazzo, la Società ed i tifosi del Lecce. In altri casi, altrettanto dolorosi, sono state prese decisioni più ragionevoli. Emerge una gerarchia della morte in base al blasone della società colpita, o peggio ancora, in considerazione del ruolo rivestito da chi viene a mancare", afferma il club. 

"Giocheremo la partita 'dei valori calpestati', ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi -sottolinea il club salentino-. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente". 

"Il 'gruppo squadra', per chi conosce il calcio, rappresenta una bolla fuori dai riflettori dove le figure meno appariscenti possono essere trainanti esempi virtuosi -si legge ancora sull'account X del Lecce-. Era così per il nostro Graziano che per 26 anni ha prestato servizio nel Lecce e che, per quanto ci riguarda, continuerà a farlo, almeno finché ci sarà questa proprietà. Graziano Fiorita è deceduto mentre era in ritiro con la squadra, lontano da sua moglie e dai suoi 4 figli ed ancora giace a migliaia di chilometri di distanza da casa, in attesa che il magistrato ne autorizzi il ritorno. Questa gara non andava disputata oggi, ma tutti i tentativi di rinviarla sono stati cinicamente rigettati. Si ringrazia il Ministro dello Sport Andrea Abodi che fino all'ultimo, ma senza successo, ha tentato di far disputare la partita in una data più consona". 

"La squadra si presenterà regolarmente in campo nonostante sia partita dal Salento soltanto oggi, nella speranza, fino all'ultimo, di un ripensamento mai arrivato -conclude il comunicato del club salentino-. La memoria di Graziano non si onora non presentandosi in campo o facendo giocare la Primavera. Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita 'dei valori calpestati', ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente". 

 

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19:41

Premier League, Tottenham ko 5-1 e Liverpool campione con 4 giornate d'anticipo

(Adnkronos) - Il Liverpool è campione d'Inghilterra con 4 giornate d'anticipo sulla conclusione della Premier League. I 'Reds' conquistano la matematica certezza del titolo grazie al successo casalingo ad Anfield Road sul Tottenham sconfitto con un netto 5-1. Al vantaggio degli 'Spurs' con Solanke al 12' replicano Diaz al 16' Mac Allister al 24', Gakpo al 34', Salah al 63' e l'autogol di Udogie al 70'. In classifica, dopo 34 giornate, il Liverpool sale a 82 punti, 15 in più dell'Arsenal secondo e 20 in più del Newcastle terzo.  

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19:34

Fine vita, Tar Emilia Romagna accoglie istanza sospensiva su suicidio assistito

(Adnkronos) - Il Tar dell’Emilia-Romagna ha accolto l'istanza di sospensiva della consigliera regionale Valentina Castaldini (Fi) per ottenere la sospensione delle delibere regionali che permettono il suicidio assistito in Emilia-Romagna, fissando al 15 maggio la trattazione collegiale. 

L’11 marzo 2024 la consigliera Castaldini aveva presentato un ricorso al Tar dell’Emilia-Romagna contro la Regione, chiedendo l’annullamento delle delibere di giunta approvate a febbraio 2024 e finalizzate a dare attuazione al suicidio medicalmente assistito sul territorio regionale. Sulla scia di questa iniziativa, il 12 aprile 2024 anche la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Salute avevano presentato un ricorso analogo presso lo stesso tribunale amministrativo, sollevando i medesimi rilievi di legittimità. 

Nel frattempo, in attesa del pronunciamento del Tar, si sono conclusi in Emilia-Romagna due iter di suicidio assistito, e in questi giorni è emersa la notizia dell'avvio di una terza richiesta di accesso alla procedura. In seguito a tale informazione, è stata presentata un’istanza al Tar da parte della consigliera Castaldini per ottenere la sospensione immediata dell’efficacia delle delibere regionali. 

"Il Tar dell’Emilia-Romagna – dichiara Castaldini - ha accolto la nostra richiesta di sospensiva e ha fissato per il 15 maggio la data della trattazione collegiale, consentendo in questo modo un dibattito nel merito. Si tratta di un passo importante, perché non è accettabile che un atto amministrativo regionale sostituisca una legge nazionale su un tema così delicato. Questa è battaglia che non è solo giuridica, ma anche di difesa dei principi etici e democratici fondamentali, in quanto fin da subito ho espresso forti perplessità sia sulla composizione della commissione incaricata, sia sull’opportunità di affrontare una questione tanto delicata e complessa con una delibera di giunta, e non con un confronto parlamentare serio, ampio e condiviso". 

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19:05

Trump ha 'cacciato' Macron in Vaticano? Cosa ha detto Donald, il video e il labiale

(Adnkronos) - Donald Trump ha escluso Emmanuel Macron dall'incontro con Volodymyr Zelensky nella Basilica di San Pietro? Un esperto nella lettura del labiale ha analizzato la conversazione tra il presidente degli Stati Uniti e il presidente francese prima dei funerali di Papa Francesco ieri, 26 aprile, in Vaticano. Il tabloid The Sun ha chiesto aiuto a Nicola Heckling, presentato come 'lip reader'. 

Il video diffuso ieri da Dan Scavino, collaboratore di Trump, è privo di audio: l'interpretazione della situazione si è basata sinora sull'interpretazione dei gesti. Macron saluta Zelensky, interagisce brevemente con Trump e poi si allontana, mentre alle spalle dei leader viene rimossa una sedia e rimangono solo due posti a disposizione del presidente degli Stati Uniti e di quello ucraino. Da ieri, si 'sfidano' due tesi. Trump ha allontanato Macron per parlare da solo con Zelensky? O Macron si è defilato volontariamente consentendo lo svolgimento di un bilaterale che è stato definito storico? 

 

 

Ebbene, secondo Heckling, le parole rivolte da Trump a Macron sono nette: "You don't belong here, I need you to do me a favor, you shouldn't be here". Traduzione? "Non dovresti essere qui, ho bisogno che tu mi faccia un favore, non dovresti essere qui". Secondo il 'Var' del giornale, Zelensky annuisce mentre uno dei religiosi inquadrati nella scena sembra girarsi dopo aver ascoltato le parole di Trump. L'analisi del video, secondo Hickling, evidenzia anche alcune frasi di Zelensky a Trump: "Vorrei che facessi questo, ma non in questo modo", la frase del presidente ucraino. La replica di Trump? "E' una strategia molto interessante, puoi esserne certo". 

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Categoria: internazionale/esteri

19:00

Colloqui Usa-Iran, prossimo round potrebbe tenersi a Ginevra o Roma

(Adnkronos) - Gli Stati Uniti vorrebbero spostare la sede dei colloqui indiretti con l'Iran dall'Oman, che continuerebbe a mediare, a una sede in Europa "più vicina". Lo scrive il New York Times, che cita fonti dell'amministrazione americana, secondo cui la prossima tornata di colloqui tra Teheran e Washington sul programma nucleare iraniano potrebbe tenersi tra due settimane, invece che sabato 3 maggio. Secondo le fonti, dopo il terzo round di ieri a Muscat, la parte americana avrebbe bisogno di più tempo per valutare le informazioni e le proposte presentate dall'Iran.  

A quanto risulta all'Adnkronos, si starebbe valutando l'ipotesi di Ginevra, che ospita la sede europea delle Nazioni Unite e dove già si sono svolti altri negoziati sull'Iran, e di Roma, dopo il secondo round di colloqui che si è tenuto il 19 aprile nell'ambasciata omanita in Italia. Da parte italiana è stata riaffermata la disponibilità a fare da "facilitatori" e anche di questo avrebbero parlato nel colloquio telefonico dei giorni scorsi la premier Giorgia Meloni e il sultano dell'Oman Haytham bin Tariq Al Said. 

 

 

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Categoria: internazionale/esteri

18:26

Inter-Roma, rigore su Bisseck? N'Dicka risponde: "Siamo difensori, sa che non c'era nulla"

(Adnkronos) - La settimana da incubo dell'Inter si chiude con la sconfitta contro la Roma, la terza consecutiva. La partita di San Siro contro i giallorossi è stata decisa dal gol nel primo tempo di Soulé: i nerazzurri hanno provato a reagire nella ripresa, non riuscendo però a creare pericoli veri dalle parti di Svilar.  

Nel finale del big match contro la squadra di Ranieri, gli uomini di Inzaghi hanno protestato soprattutto per l' episodio del minuto 88, con Bisseck caduto in area dopo un contatto in marcatura con N'Dicka . La trattenuta è al centro del dibattito social sulla partita ed è stata commentata dallo stesso difensore giallorosso ai microfoni di Dazn: “Fallo? Lui è a 2 metri dal portiere, io devo difendere. Per me, questo ovviamente non è rigore, è un 50 e 50. Anche Bisseck è un difensore e lo sa, fa la stessa cosa. È la difesa, siamo a 2 metri dalla porta e devo fare qualcosa. Devo difendere, questa è marcatura a uomo e non è fallo”. 

 

Su Dazn, l'episodio è stato commentato dall'ex arbitro Luca Marelli, che ha spiegato: "La trattenuta inizia ben prima che il pallone arrivi nella zona di Bisseck. In questo caso il giocatore nerazzurro non si aiuta con le mani ma viene solo trattenuto, motivo per cui a mio avviso è un episodio da calcio di rigore e vedendo pure l'entità e la lunghezza della trattenuta anche il Var poteva dire qualcosa e non lasciare solo all'arbitro la valutazione finale". 

A fine partita la questione è stata affrontata anche dal tecnico nerazzurro Simone Inzaghi: "Nel secondo tempo abbiamo messo in campo l'anima come sempre e avranno sempre la mia riconoscenza. Non siamo abituati a tre sconfitte e parlare di angoli, rimesse, rigori non serve, dobbiamo recuperare energie, tra tre giorni partiamo per Barcellona, non serve guardare alla loro partita di ieri sera per capire che tipo di squadra è. Ci andiamo con rispetto ma non con paura". 

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Categoria: sport

18:17

Israele bombarda edificio a Beirut: "Ospitava strutture Hezbollah"

(Adnkronos) - Un edificio nella parte meridionale di Beirut è stato colpito circa un'ora dopo che l'esercito israeliano aveva emesso un ordine di evacuazione per i residenti dell'area. Il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Avichay Adraee, aveva pubblicato "un avvertimento urgente" su X, invitando i residenti del sobborgo della capitale libanese a evacuare immediatamente se presenti nel raggio di 300 metri da un edificio contrassegnato in rosso su una mappa allegata. Secondo Adraee, il luogo ospitava “strutture appartenenti a Hezbollah”. L'ufficio del premier oggi ha precisato che il raid serviva per colpire un deposito di "missili di precisione" di Hezbollah che costituivano "una minaccia significativa per lo Stato di Israele". 

Il presidente libanese Joseph Aoun ha chiesto a Stati Uniti e Francia, garanti dell'accordo di cessate il fuoco che ha posto fine alla guerra tra Israele e Hezbollah, di “costringere” Israele a “cessare immediatamente” i suoi attacchi. "Stati Uniti e la Francia, in quanto garanti dell'accordo di cessate il fuoco, devono assumersi le loro responsabilità e costringere Israele a cessare immediatamente i suoi attacchi" chiede in una nota. 

Una persona è morta in un attacco israeliano con drone nel sud del Libano come ha riferito il ministero della Salute libanese, precisando che "il nemico israeliano ha effettuato un attacco con un drone contro la città di Halta". 

Il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, ha accusato Israele di cercare di usare il suo Paese come capro espiatorio "per sfuggire al fallimento politico". In conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, Al-Thani ha affermato che fin dal primo giorno di guerra, il Qatar ha lavorato febbrilmente per avvicinare le due parti e porre fine alla guerra. 

I colloqui con Hamas, dichiara il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, dimostrano che il gruppo islamista è più disposto ad accettare un accordo che vada oltre il cessate il fuoco a Gaza e miri a una soluzione duratura alla crisi con Israele. Fidan ha aggiunto che il Movimento di resistenza islamica sarebbe disposto a firmare un accordo che affronti anche la questione dei territori palestinesi occupati e che la crisi potrebbe trasformarsi in un'opportunità per attuare la soluzione dei due Stati per il conflitto israelo-palestinese. 

  

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Categoria: internazionale/esteri

18:00

'Impresa' alla maratona di Londra: corre i 42 chilometri vestito da Big Ben - Video

(Adnkronos) - La maratona di Londra ha regalato come al solito spettacolo. E ha fatto divertire gli appassionati di atletica e non solo. Sui social, è diventato virale il video di un uomo che ha corso l'iconica gara travestito da... Big Ben. Un'impresa non banale, calcolando la fatica di correre i 42 chilometri su un percorso complesso come quello della capitale inglese, ma anche le difficoltà nei rifornimenti e nei movimenti, non proprio semplici con un costume così ingombrante. E così, dal Parco di Greenwich a Buckingham Palace, il runner in questione si è preso gli applausi divertiti del pubblico in festa. 

Per la cronaca, la gara maschile è stata vinta dall'atleta keniano Sebastian Sawe (2h02:27), che ha chiuso davanti all'ugandese Jacob Kiplimo (2h03:37) e all'altro maratoneta keniano Alexander Mutiso (2h04:20). Nella gara femminile, dominio di Tigist Assefa (2h15:50, nuovo record mondiale di maratona "women only"), davanti a Joyciline Jepkosgei (2h18:43) e Sifan Hassan (2h18:59). Da segnalare anche una grande prova dell'azzurra Sofiia Yaremchuk, settima al traguardo con nuovo record italiano in 2h23:14.  

 

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Categoria: sport

18:00

Sparatoria Monreale, prefetto di Palermo: "Aberrante, alla base c'è un allarme educativo"

(Adnkronos) - Il prefetto di Palermo, Massimo Mariani, definisce "aberrante" la rissa sfociata in una sparatoria costata la vita a tre giovani di Monreale. "Al di là della matrice di questo delitto gravissimo, resta lo sgomento, più che da prefetto, da uomo, per una perdita del tutto insensata di tre vite umane" dice parlando con l'Adnkronos. Le vittime sono Salvatore Turdo, di 23 anni, Massimo Pirozzo, di 26 anni, e Andrea Miceli, anche di lui 26 anni. Tutti incensurati. "È necessario non solo l'intervento rigoroso e deciso delle forze dell'ordine e della Procura della Repubblica di Palermo, che certamente saprà fare luce, per individuare i responsabili di questo atroce fatto di sangue, ma anche una più profonda riflessione sulle ragioni che ne sono alla base".  

"Si tratta di un episodio terribile e aberrante- dice ancora il Prefetto Mariani -. Terribile per il costo delle vite umane che ha comportato questa follia. Tre persone morte e due feriti, un bilancio che poteva essere ancora più grave, visto che tutto è capitato in un contesto pubblico. Ma anche aberrante, per le cause che, a quanto pare, fermo restando gli esiti delle indagini, sarebbero riconducibili a questioni 'di circolazione'. Se così fosse sarebbe, se possibile, ancora più terribile e, appunto aberrante...".  

 

E ai cittadini che parlano di un "allarme sicurezza", il Prefetto Mariani replica: "Più che di un allarme sicurezza, parlerei di un allarme sul piano socio-educativo, che impone a tutti noi una riflessione sulla situazione in cui versano troppi giovani che, come confermato purtroppo dal drammatico episodio di Monreale, così come dai tanti fatti di cronaca che si verificano in altre parti del nostro Paese, fanno sempre più ricorso alla violenza più insensata, in una spirale davvero impressionante".  

Poi il Prefetto Massimo Mariani aggiunge all'Adnkronos: "Per questo, più che di una emergenza di carattere delinquenziale, parlerei di una emergenza socio-educativa, di una sub-cultura basata su impulsi e istinti primordiali da cui scaturisce una violenza insensata. Credo che siano necessari interventi incisivi per strappare questi giovani a un modo di intendere la vita e i rapporti umani barbaro e aberrante ". (di Elvira Terranova) 

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Categoria: cronaca

17:41

"La più nazista di tutte", odio social contro Segre dopo cerimonia 25 aprile a Pesaro

(Adnkronos) - Odio social contro la senatrice a vita Liliana Segre dopo la sua partecipazione alle celebrazioni del 25 aprile a Pesaro. "Sanguisuga ebrea"; "la più nazista di tutte"; "vecchia il popolo italiano non ti vuole"; "stanno facendo la raccolta differenziata": questi alcuni "tra le centinaia di insulti che sono stati scritti sotto i video dei festeggiamenti del Comune di Pesaro e del sindaco Biancani per la festa di Liberazione", rivolti dagli haters alla sopravvissuta ai campi di concentramento, spiega sui social il consigliere comunale Riccardo Bernardi.  

L'esponente della maggioranza a Pesaro ricorda, inoltre, che "per la prima volta abbiamo avuto l'onore e il privilegio di passarlo con Liliana Segre, la senatrice vita che è una delle poche sopravvissute, ancora in vita, agli orrori e della Shoah, nonché cittadina onoraria della città di Pesaro". 

 

"Purtroppo assistiamo a un'altra ondata di messaggi degli hater, non solo quelli sulle pagine social del Comune di Pesaro" dichiara il figlio di Liliana Segre, l'avvocato Luciano Belli Paci, come riporta il 'Corriere della Sera'."Anche l'ex sindaco Matteo Ricci (oggi europarlamentare Pd) ha fatto un post sull'evento dove sono comparsi gli insulti. E ieri è stata bersagliata da una sfilza di schifezze la pagina della Rai dove si parlava del documentario su mia mamma. Ormai è una costante, quando si parla di Liliana Segre questi 'signori' si danno appuntamento".  

"Penso non le faccia piacere - continua Belli Paci -. Alla cerimonia a Pesaro è andata a sorpresa e ha ricevuto manifestazioni di grande simpatia e affetto. È molto legata alla città dove trascorre le vacanze e dove è nato mio padre". "Siamo alle solite – dice ancora Belli Paci in una dichiarazione riportata da 'Repubblica' – Ormai ogni volta che mia madre partecipa a un evento pubblico si scatena l’ora degli odiatori. Una cosa che, ovviamente, le dispiace, anche se è abituata ormai da anni e certo non si fa spaventare”. 

 

"Si tratta di un episodio vile e intollerabile, che offende i valori fondanti della Repubblica e la coscienza civile degli italiani" dichiara in una nota il senatore Claudio Lotito, capogruppo per Forza Italia nella commissione straordinaria intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all'odio e alla violenza. "Liliana Segre è un simbolo vivente della memoria storica e del coraggio contro ogni forma di odio e antisemitismo", aggiunge Lotito. 

"Ribadisco il mio impegno personale e politico nel contrastare ogni atto di violenza verbale, odio e intolleranza, affinché episodi del genere non si ripetano più. Le istituzioni e tutti gli italiani sono al fianco della senatrice Segre, esempio di dignità, forza morale e testimonianza civile". 

 

"Nel ribadire con assoluta fermezza la mia totale condanna per qualunque atto di antisemitismo, esprimo solidarietà mia personale e del Senato della Repubblica alla senatrice Liliana Segre, vittima di vergognosi insulti sulla pagina social del comune di Pesaro" scrive sui social il presidente del Senato, Ignazio La Russa. 

 

“Nell'esprimere solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre, ignobilmente insultata, non mi associo all'ipocrisia di chi alimenta celebrazioni che, fingendosi antifasciste, diventano in realtà antisemite e poi solidarizzano con la Segre" dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. "L'ipocrisia di alcuni esponenti della sinistra è sotto gli occhi di tutti. I loro atteggiamenti sono vergognosi. E sono stati espressi in maniera faziosa in Parlamento perfino in occasione di commemorazioni recenti, che avrebbero dovuto imporre bene altro spirito. Chi semina odio, causa queste ondate di vergognoso antisemitismo. Quindi nel ribadire la solidarietà alla Segre, prendo le distanze da tutti quelli che sono alla base di questa campagna di odio e di insulti e non possono essere quindi, nello stesso tempo, solidali con la senatrice che ne è vittima”. 

 

"Solidarietà alla senatrice Liliana Segre, insultata in modo indegno sui social, e a tutta la comunità ebraica presa ancora una volta di mira da un odio ripetuto quanto indegno" dice in una nota il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli. "Segre è vittima nuovamente della più becera discriminazione antisemita: non c'è spazio per chi fa credere che tutto ciò sia giustificabile, bisogna contrastare l'idea che ci possa essere spazio per queste teorie deliranti. Non si può, con la scusa della vicinanza al popolo palestinese, continuare a fomentare gratuitamente l'antisemitismo più strisciante: basta, noi stiamo dalla parte di Segre e della comunità ebraica". 

 

"Esprimo la mia solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre, oggetto di vili e intollerabili insulti sui social. A lei va la mia vicinanza" scrive il presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana. "È fondamentale essere uniti nel contrasto all'odio e nella difesa della memoria e dei valori democratici". 

 

"Esprimo la mia solidarietà e vicinanza alla Senatrice Liliana Segre, per i vili insulti ricevuti sui social" scrive il ministro della Difesa Guido Crosetto su X. "Oggi, più che mai, riaffermiamo il nostro impegno nel contrastare ogni forma di odio e discriminazione, promuovendo i valori di dialogo, rispetto e umanità che ci uniscono". 

 

“Solidarietà, vicinanza, affetto e gratitudine da tutta la Comunità Ebraica di Roma alla senatrice a vita Liliana Segre, non solo custode della memoria ma testimone attiva e attuale della lotta all’antisemitismo" sottolinea Victor Fadlun, presidente della Comunità Ebraica di Roma. "E non basta esprimere il sostegno di rito: coloro che hanno insultato Liliana Segre sulla base di un antico e mai estinto pregiudizio antiebraico vanno individuati e perseguiti. Il fatto che tutto questo avvenga dopo la partecipazione della senatrice Segre a una commemorazione del 25 aprile rafforza il nostro costante invito a una più efficace educazione civica e storica fin dai banchi di scuola. L’ignoranza e la propaganda ideologica sono all’origine di ogni violenza, verbale e fisica”.  

 

“Il Partito Democratico sta con Liliana Segre, che continua a essere faro ed esempio contro l’odio e l’indifferenza, che hanno portato alle pagine più buie della nostra storia" dice la segretaria del Pd Elly Schlein. "Gli insulti vergognosi ricevuti dalla senatrice Segre dimostrano quanto ci sia ancora bisogno del suo impegno per una società più libera, giusta e consapevole. E quanto tutto noi dobbiamo impegnarci ogni giorno contro l’odio in ogni sua forma, contro l’antisemitismo, contro il razzismo, contro questa violenza dilagante che troppo spesso sulla rete rimane impunita e non lo possiamo accettare. Siamo al suo fianco”.  

 

"Solidarietà e vicinanza a Liliana Segre, nuovamente bersaglio dei vili insulti e delle minacce dei soliti meschini leoni da tastiera. A chi semina odio, intolleranza e cultura antidemocratica rispondiamo senza esitazioni: non passerete, ci troverete sempre con la guardia in alto" scrive il leader M5S, Giuseppe Conte, sui social. 

 

 

 

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Categoria: cronaca

17:30

Fiorentina-Empoli 2-1, Adli lancia i viola al sesto posto

(Adnkronos) - La Fiorentina batte 2-1 l'Empoli al Franchi e vede la zona Champions. Per i padroni di casa, a segno Adli al 7' e Mandragora al 25', per gli ospiti Fazzini al 57'. In classifica i viola agganciano momentaneamente Juventus e Lazio al sesto posto con 59 punti, gli azzurri restano fermi in 18esima posizione a quota 25 insieme al Venezia. 

Per la squadra di Palladino continua il sogno quarto posto: i viola sono a -1 dalla Roma, vittoriosa a San Siro contro l'Inter, e dal Bologna, impegnato domani alle 18.30 contro l'Udinese.  

Dopo il minuto di silenzio per Papa Francesco, l’Empoli parte forte scoprendosi troppo e il derby toscano si sblocca al 7’: triangolo largo a metà campo con Mari che serve Beltran che appoggia di prima a Gudmundsson che lancia Adli a campo aperto, l’ex Milan scappa dietro la linea dei difensori e tutto solo s’invola verso Vasquez, battendolo con il piatto destro sul secondo palo. Al 26’ il raddoppio viola: ancora Adli crossa con il mancino verso il dischetto dove Mandragora stoppa di destro e conclude con il suo mancino in rovesciata, immobile l’estremo difensore ospite per la sesta rete del centrocampista campano da inizio febbraio, considerando tutte le competizioni.  

Al 38’ la timida risposta dell’Empoli con Grassi che ci prova al limite dell’area ma il tiro è debole e centrale, nessun problema per De Gea. Al 43’ l’Empoli trova il modo di spedire la palla alle spalle del portiere spagnolo con il colpo di testa di Fazzini ma è irregolare: prima del cross di Solbakken la palla aveva superato la linea di fondo.  

Il secondo tempo comincia sulla falsariga del primo con i padroni di casa in controllo ma al 57’ cambia il risultato: Goglichidze combatte nei pressi dell’area viola, sradica il pallone ad Adli e Gosens e lo mette in mezzo, Fazzini al volo conclude tutto solo dopo il contromovimento di Colombo che elude la marcature di Pongracic e Mari. Di fatto, nell'ultima mezz'ora succede poco o nulla. La Fiorentina fa festa e continua a sognare. 

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Categoria: sport

17:14

Inter-Roma 0-1, Soulé porta i giallorossi al quarto posto. Terzo ko consecutivo per Inzaghi

(Adnkronos) - Festa Roma a San Siro, Inter ancora sconfitta. I giallorossi si prendono il big match della 34esima giornata di Serie A e agganciano momentaneamente il quarto posto del Bologna, accorciando in zona Champions. Contro l'Inter finisce 1-0, decide la rete di Soulé al 22'. I nerazzurri restano fermi a quota 71 in classifica insieme al Napoli, che stasera ha l'occasione di allungare in vetta affrontando il Torino allo stadio Maradona. Momento nero per la squadra di Inzaghi, al terzo ko consecutivo.  

 

Al 22' gli ospiti sbloccano la partita: Pellegrini prova la conclusione dal limite dell'area, la palla viene respinta e carambola sui piedi di Soulé che da pochi passi batte Sommer. Dopo il gol la squadra giallorossa gestisce bene il possesso palla non rischiando più nulla in fase difensiva fino alla fine della prima frazione.  

Nella ripresa si parte senza cambi. I padroni di casa mantengono il possesso, con gli ospiti chiusi nella propria metà campo e pronti a ripartire. Al 21' nerazzurri vicini al pari. Frattesi pesca sul secondo palo Dumfries, colpo di testa parato da Svilar. Al 23' ancora padroni di casa pericolosi con Barella che riceve in area e calcia in diagonale da posizione ravvicinatissima, palla che sfila sul fondo. Subito dopo Ranieri toglie Koné e Pellegrini, al loro posto Pisilli e Gourna Douath.  

Al 27' ripartenza giallorossa, gran palla di Soulé per l'inserimento di Pisilli che non colpisce benissimo la sfera e manda fuori. Un minuto dopo Dovbyk riceve da Angelino in area ma la sua conclusione è deviata in corner. Alla mezz'ora tentativo di Calhanoglu da fuori area e palla fuori di poco. Al 40' Ranieri si copre per il finale togliendo Dovbyk e Soulé, al loro posto El Shaarawy e Rensch. Al 44' l'Inter protesta per un contatto in area di rigore su Bisseck ma l'arbitro lascia proseguire. Al 48' Angelino ci prova in contropiede con una conclusione in diagonale, Sommer ci mette le mani. E' l'ultima occasione dell'incontro che si chiude con la festa giallorossa a San Siro. 

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Categoria: sport

17:10

Mauro Corona a Verissimo: "Senza patente da 2 mesi per il vino"

(Adnkronos) - "Da un paio di mesi sono senza patente. Per l'alcol? Per il vino. L'alcol è tragico, il vino è poetico". Mauro Corona, ospite di Verissimo oggi 27 aprile 2025, a Silvia Toffanin risponde alle domande sul rapporto con l'alcol. "Non mi sono sentito dipendente. Ho detto stop e stop è stato. Per l'alcol ho avuto anche processi, per ubriachezza molesta, interruzione di funzione religiosa e turpiloquio. Io, su 100 bronze, ne ho una o due in cui divento un demonio e faccio terra bruciata. Per questo ho smesso", dice lo scultore e scrittore, che si presenta con vistosa ferita al volto." Mi sono ferito con la motosega, è partita una scheggia e mi è finita in faccia. Ho pensato, fa anche scena", spiega. 

Corona, ospite fisso di E' sempre Cartabianca, è protagonista di una rara apparizione in uno studio televisivo. Ha accettato l'invito di Silvia Toffanin, ma da tempo 'respinge' le richieste di Bianca Berlinguer. "Preferisco i collegamenti, mi sento più protetto. Chissà come sarà gelosa Bianchina, cosa dirà", dice. 

"Ho molta paura della morte, ma non per il fatto di non esserci più", dice Corona nel corso dell'intervista, ripensando alla sofferenza di un amico, costretto ad un lungo ricovero prima del decesso. "Ogni cosa arriverà a suo tempo", dice. 

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Trump: "Ottimo incontro con Zelensky, Putin deve fermarsi"

(Adnkronos) - "L'incontro con Zelensky è andato bene. Mi fido di Putin? Ve lo farò sapere in due settimane, più o meno. Voglio che smetta di sparare, si sieda e firmi un accordo". Donald Trump continua a ritenere raggiungibile la pace tra Ucraina e Russia. Il presidente degli Stati Uniti è reduce dalla trasferta lampo a Roma per i funerali di Papa Francesco. 

 

Nella Basilica di San Pietro ha avuto un colloquio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Il funerale è stato bellissimo, per essere un funerale... E' stato un incontro ottimo nell'ufficio più bello che abbia mai visto", dice rispondendo alle domande dei giornalisti sulla pista dell'aeroporto di Newark, in New Jersey, prima di rientrare a Washington. 

"Zelensky vuole fare qualcosa per il suo paese. Mi ha detto che ha bisogno di altre armi, lo dice da 3 anni. Con Zelensky non ci sono mai stati cattivi rapporti, abbiamo avuto una piccola discussione. Io non ero disaccordo con alcune cose", dice ripensando alla lite andata in scena alla Casa Bianca il 28 febbraio, quando il presidente ucraino fu sostanzialmente 'cacciato' dopo uno scontro durissimo nello Studio Ovale, davanti ai media. "Vedo Zelensky più calmo. E' in una situazione difficile, sta combattendo contro una forza nettamente superiore che non ci va leggera. Gli sono stati d'aiuto le armi che gli abbiamo dato per 350 miliardi. Credo che abbia chiaro il quadro", dice Trump. 

 

Il presidente americano ritiene che la Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, non possa essere oggetto di rivendicazioni ucraine nel dialogo per la pace. "La Crimea è stata ceduta da Obama e da Biden, è passato tanto tempo. Nessuno ne ha parlato per 12 anni, ora se ne parla. Obama e Biden l'hanno ceduta senza che venisse sparato un colpo. Non parlate a me della Crimea, parlatene a loro", dice Trump tagliando corto. 

 

I riflettori sono accesi soprattutto sulla Russia e sulle scelte di Vladimir Putin. "Vediamo cosa succede nei prossimi 2-3 giorni. Sono rimasto deluso dal lancio di missili da parte della Russia", dice facendo riferimento agli ultimi attacchi che hanno colpito obiettivi civili. "Credo che abbiamo i contorni di un accordo. Voglio che Putin smetta di sparare, si sieda e firmi un accordo, la faccia finita", ribadisce Trump. 

"Muoiono 3-4000 uomini ogni settimana, stanno perdendo tantissimi uomini. Ho visto le immagini satellitari, sono orribili: non potrebbe andare peggio di così, ci sono campi ricoperti da corpi". 

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Categoria: internazionale/esteri

00:03

Trump e i primi 100 giorni di mandato: popolarità in calo per il tycoon

(Adnkronos) - A quasi 100 giorni dall'inizio del suo mandato, che cadono martedì, Donald Trump sta affrontando una crescente opposizione al suo programma, e si trova a dover fare i conti con un indice di gradimento in calo. Lo rivela un sondaggio Washington Post-ABC News-Ipsos da cui emerge come l'indice di gradimento complessivo del presidente americano sia sceso rispetto a due mesi fa: solo il 39% degli americani adulti approva il modo in cui Trump sta gestendo il suo mandato, rispetto al 55% che disapprova (di cui il 44% fortemente). A febbraio, questi dati erano positivi per il 45% e negativi per il 53%. 

Nessun presidente in tempi moderni si è mosso più rapidamente di Trump nel rimodellare in così ampia parte il governo e alcune istituzioni esterne, iniziative che hanno causato notevoli disagi a individui, istituzioni e mercati finanziari e hanno prodotto una raffica di azioni legali da parte degli oppositori, che Trump sta contestando.  

Tra gli elettori registrati, il peggioramento è ancora più evidente. A febbraio, il 48% degli elettori registrati gli dava una valutazione positiva, contro il 51% negativa. Oggi i numeri sono per il 42% positivi e il 55% negativi. 

L'indice di gradimento generale di Trump è più basso di quello di qualsiasi altro presidente al traguardo dei 100 giorni del primo o del secondo mandato.  

Ai 100 giorni del loro primo mandato, il 42% del campione approvava la gestione Trump e il 52% quella del Presidente Joe Biden. La maggior parte dei presidenti gode di una fase di giudizio positivo durante i primi mesi di mandato, per poi vedere il proprio indice di gradimento ridursi nel corso del primo anno. Trump potrebbe essere un'eccezione, sottolinea il Washington Post.  

 

Guardando alle singole tematiche, emerge che più di 6 persone su 10 disapprovano la sua gestione dell'economia, le relazioni degli Stati Uniti con altri Paesi, l'applicazione di dazi sui beni importati e la sua gestione delle recenti turbolenze dei mercati finanziari.  

Maggioranze più ridotte disapprovano la sua gestione del governo federale e il modo in cui si occupa del ceto medio. Anche per quanto riguarda l'immigrazione, questione chiave per il presidente, il 53% disapprova il modo in cui sta gestendo la situazione, anche se ci sono elementi delle sue politiche che godono di un certo sostegno. 

La maggior parte degli americani afferma che il Presidente si sta spingendo troppo avanti nel voler espandere il potere della presidenza, nel licenziare dipendenti pubblici per ridurre le dimensioni della forza lavoro federale, nel chiudere agenzie federali e nel contrastare gli avversari politici.  

La maggioranza dei votanti (51%) afferma che Trump ha esagerato nel tentativo di porre fine agli sforzi per aumentare la diversità nei posti di lavoro governativi e privati, mentre il 48% afferma che ha esagerato con le sue politiche di deportazione degli immigrati privi di documenti. Ma su questo punto la metà del campione afferma o che Trump sta gestendo le deportazioni in modo corretto (34%) o che non si sta spingendo abbastanza in là (16%). 

 

 

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Categoria: internazionale/esteri

00:02

Ucraina-Russia, pressing Usa per negoziati: "Settimana cruciale". Zelensky: "Putin non si ferma"

(Adnkronos) - Si apre oggi "una settimana cruciale per decidere se vogliamo continuare a impegnarci" nel negoziato per l'Ucraina. E' quanto ha detto il segretario di Stato americano Marco Rubio in un'intervista a Nbc News, dopo l'incontro a Roma tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky e le accuse del presidente americano a Vladimir Putin di non volere realmente una trattativa. "Non possiamo continuare a dedicare tempo e risorse a questo sforzo se non si concretizza..." ha ribadito. 

"Siamo vicini, ma non abbastanza", ha sostenuto Rubio, insistendo sul fatto che questi saranno giorni importanti. "Dobbiamo decidere se questa è un'impresa in cui vogliamo continuare a essere coinvolti - ha detto il segretario di Stato americano, ripetendo i concetti già espressi nei giorni scorsi - o se è giunto il momento di concentrarci su altre questioni che in alcuni casi sono altrettanto, se non più, importanti". 

Quindi, dopo aver ribadito che non c'è "nessuna soluzione militare" alla guerra in Ucraina, Rubio ha sottolineato che "l'unica soluzione è un accordo negoziale in cui entrambe le parti dovranno rinunciare a qualcosa che sostengono di volere e dovranno dare all'altra parte qualcosa che vorrebbero non dare". 

"Quello che stiamo cercando di fare - ha aggiunto Rubio - è porre fine a una guerra che è costata un sacco di soldi a noi e ai nostri alleati. Ed è costata un sacco di vite... Vogliamo solo che tutto questo finisca. Tutti dovrebbero sperare che il presidente Trump possa porre fine a questa guerra". 

 

"I russi parlano molto della loro presunta disponibilità ad accettare le proposte americane, ma finora non ci sono stati segnali che l'esercito russo si stia preparando a un vero silenzio" scrive il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su X. "Al contrario - continua - da Pasqua, l'occupante ha ripreso la sua consueta attività d'assalto: a costo di perdite significative, i russi stanno cercando di avanzare. E ogni giorno di tali battaglie al fronte dimostra che la Russia sta davvero cercando di ingannare il mondo – l'America e altri – e di prolungare ulteriormente questa guerra". "Per questo che abbiamo bisogno che venga fatta pressione perché è indispensabile per far sì che i russi prendano tutte le misure necessarie per fermare il conflitto" aggiunge. 

Da parte sua Zelensky ha assicurato oggi che l'esercito ucraino porta avanti le operazioni nella regione russa del Kursk, contestando l'annuncio di Mosca sulla completa 'liberazione' di questa zona di confine da parte delle truppe russe. "Le nostre forze stanno continuando le operazioni difensive attive nelle aree designate delle regioni di Kursk e Belgorod", ha dichiarato sui social.  

 

"Ci sono molti elementi che coincidono davvero", ha detto il portavoce Peskov, secondo cui la visione del presidente degli Stati Uniti sulla situazione relativa al conflitto in Ucraina coinciderebbe in gran parte con la posizione della Russia. La rassicurazione era arrivata dopo lo sfogo di Donald Trump contro Putin dei giorni scorsi. A scatenare ieri l'ira di Trump, che aveva appena fatto in tempo ad affermare che un accordo tra Kiev e Mosca fosse "molto vicino", l'incoerenza russa tra dichiarazioni d'intenti e fatti sul campo.  

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Categoria: internazionale/esteri

23:32

Retegui replica a Karlsson, 1-1 tra Atalanta e Lecce

(Adnkronos) - L'Atalanta continua il suo periodo di luci e ombre non andando oltre a un pareggio per 1-1 in casa contro il Lecce, facendosi avvicinare dalle diretti concorrenti per la qualificazione in Champions League. Gli orobici salgono a quota 65, tre in più della Juve e 5 in più di Bologna e Roma. I salentini rimangono al 17esimo posto, ma aumentano a due punti il vantaggio sulla zona retrocessione e nella settimana della perdita del proprio fisioterapista, Graziano Fiorita, strappano con cuore e grinta un risultato positivo da una partita che non avrebbero voluto giocare oggi. Il protagonista odierno è Karlsson: prima porta in vantaggio gli ospiti su rigore, poi causa quello del pareggio di Retegui, già recordman di gol in un campionato con la maglia nerazzurra a quota 24. 

Un clima surreale al Gewiss Stadium: prima del minuto di silenzio per Papa Francesco, il minuto di silenzio per la scomparsa del fisioterapista leccese Graziano Fiorita, con i giallorossi in campo oggi in maglia bianca con la scritta "nessun valore, nessun colore", protesta silenziosa contro la scelta della Lega Serie A di posticipare di sole 48 ore la gara odierna a tre giorni dalla scomparsa del membro dello staff giallorosso. Al 16’ cinque fumogeni lanciati in campo dalla curva di casa, per un quarto d’ora in sciopero, che fanno sospendere la partita per due minuti. Poi il protagonista è Carnesecchi: al 22’ ipnotizza Coulibaly uno contro uno, poi al 26’ dapprima allontana il pericolo al limite dell’area in uscita, poi correndo all'indietro smanaccia in angolo il tentativo di pallonetto dalla trequarti di Karlsson.  

Al 29’ l’arbitro La Penna è richiamato al Var per un mani di Hien di qualche minuto prima sugli sviluppi di un angolo che decreta il tiro dagli undici metri: Karlsson tira forte, rasoterra e centrale, per il vantaggio degli ospiti. Al 35’ la risposta dei padroni di casa affidata a Pasalic, servito al limite dell’area di rigore da Lookman: la parabola del tiro dell’ex Milan è insidiosa e diretta verso il palo alla sinistra di Falcone, che smanaccia. Nei minuti di recupero doppia occasione ancora per l’Atalanta: la prima capita a Lookman che in area incrocia con il mancino su cui Falcone devìa di piede, poi ci prova Zappacosta da fuori area ma il tentativo potente e centrale dell’esterno è preda delle mani di Falcone. 

Nella seconda frazione di gioco l’Atalanta parte forte ma la miglior occasione è per il Lecce al 56’ quando Gallo lancia Coulibaly, dimenticato dalla retroguardia bergamasca, che serve dall’altra parte dell’area Pierotti tutto solo: l’argentino tira a lato da buona posizione. L’Atalanta tiene palla ed è costantemente nella metà campo leccese a pieno organico ma è il Lecce il più vicino al gol: al 66’ Rebic rincorre il pallone che sta uscendo dalla linea laterale nei pressi della metà campo e tira verso la porta avversaria, Carnesecchi non si fa sorprendere con un intervento in due tempi.  

Al 69’ la pressione della Dea fa breccia: Cuadrado, entrato a inizio secondo tempo per lo spento Bellanova, dribbla Karlsson in area di rigore e viene steso, s’incarica del rigore Retegui che batte Falcone con un tocco leggero centrale, sorprendendo il portiere avversario. Il Lecce prende paura e al 70’ altra occasione per Retegui: il Nazionale italiano schiaccia di testa su cross di Zappacosta, la base del palo alla sinistra di Falcone salva gli ospiti. Un assedio quello degli uomini di Gasperini che ci provano in tutti i modi, con Hien ultimo uomo sempre nella metà campo avversaria, senza però impensierire più di tanto Falcone. Alla fine l’arbitro fischia tre volte ma non c’è gioia per gli ospiti, ancora scossi per la perdita e sostenuti, a inizio e fine partita, dai tifosi dell’Atalanta.  

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Categoria: sport

23:01

Doppietta di McTominay stende il Torino, il Napoli in vetta a +3 sull'Inter

(Adnkronos) - Il Napoli non spreca l'occasione di allungare in vetta alla Serie A. Gli azzurri sfruttano al meglio il ko dell'Inter con la Roma, sconfiggendo per 2-0 il Torino tra le mura amiche del 'Maradona' grazie alla doppietta di McTominay che permette alla squadra di Conte di portarsi in vetta alla Serie A con 74 punti, 3 in più dei nerazzurri. I granata restano invece fermi in decima posizione a quota 43.  

Botta e riposta in avvio di partita. Ospiti pericolosi dopo meno di un minuto con un'azione confusa in area che non riescono a concludere col tiro. Dall'altra parte palla Spinazzola serve Lukaku, il belga va al tiro respinto dalla difesa avversaria. Al 7' gli azzurri sbloccano la partita: palla in profondità di Di Lorenzo per Anguissa che appoggia al centro, dove McTominay arriva in anticipo e col destro in area batte il portiere avversario, andando a segno per la terza partita di fila e arrivando in doppia cifra. All'11' i granata vanno vicini al pari. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo la palla viene ributtata in avanti di testa e ne potrebbe approfittare Adams che però svirgola davanti al portiere e spedisce alto.  

Al 20' l'ex Elmas calcia dalla distanza, la deviazione diventa un assist per Biraghi che cerca un altro cross in mezzo da buona posizione, impreciso però per i compagni. Nella fase centrale della prima frazione la partita diventa più bloccata con le squadre che faticano a trovare sbocchi nella metà campo avversaria. Nei minuti finali del primo tempo il Napoli accelera e trova il raddoppio al 41': Politano giostra la sfera sul lato destro e crossa in mezzo, dove McTominay si infila in mezzo a due e va a segno con preciso destro che supera Milinkovic-Savic. Al 44' giallo a Maripan che stende Politano in ritardo. 

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22:36

Ascoli Piceno, fornaia antifascista: "Striscioni contro di me, ma non ho paura"

(Adnkronos) - La titolare del panificio 'L'assalto ai forni' Lorenza Roiati, autrice dello striscione antifascista per il 25 aprile, denuncia "due striscioni vigliaccamente appesi di notte" sulla sua attività in collegamento con la trasmissione condotta da Massimo Gramellini su La7. "Sono più preoccupata per il clima irrespirabile, francamente, che si sta diffondendo in tutta Italia. Perché oggi posso dirlo sulla mia pelle, gli antifascisti, le persone che difendono i valori democratici del nostro Paese, vengono identificati e fermati per un nonnulla, invece i fascisti a braccio teso o che cercano di intimidire i cittadini che si esprimono liberamente la fanno franca".  

"Io non ho paura, perché in famiglia sono cresciuta con i racconti di mio nonno e di mio zio. Erano due partigiani, hanno fatto la resistenza in montagna e loro hanno combattuto faccia a faccia con i nazisti, quelli veri, e io non ho paura di questa gente qua", conclude.  

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20:29

Monza ko con Gonzalez e Kolo Muani, la Juve torna quarta nonostante il rosso a Yildiz

(Adnkronos) - La Juventus non delude e dimostra di non essere la stessa di Parma, frenetica e imprecisa, giocando bene il primo tempo e soffrendo nella ripresa dopo l'espulsione, diretta di Yildiz. I bianconeri vincono 2-0 contro il Monza all’Allianz Stadium e rispondono alle vittorie di Fiorentina e Roma, rimanendo al 4° posto con 62 punti, +2 sul Bologna e sui giallorossi e +3 rispettivamente sui viola e sulla Lazio. I brianzoli, che rimangono ultimi a 15 punti, non riescono a sfruttare l'uomo in più per una frazione di gioco e perdono sotto i colpi di Nico Gonzalez e Kolo Muani.  

Dopo il minuto di silenzio per Papa Francesco, la Juventus parte forte: al 5’ rimessa laterale lunga di McKennie verso il centro dell’area di rigore, prolunga di testa dietro di sé Kelly per Kolo Muani che conclude in rovesciata, respinge Turati. Al 7’ la risposta del Monza con Birindelli che recupera palla nella propria area e si fa tutto il campo palla al piede, arrivato al limite dell’area con una situazione di tre contro tre, decide di concludere con il mancino: tiro debole e centrale. All’11’ Nico Gonzalez sblocca la partita: l’argentino chiede palla nella trequarti, si accentra e dopo due finte conclude dalla distanza, la palla s’infila tra Turati e il palo alla sua destra.  

Al 23’ Kolo Muani, lanciato dalla verticalizzazione di Locatelli, spreca nei pressi dell’area piccola con un tiro largo. Al 33’ il francese si fa però perdonare: lunga cavalcata dalla metà campo di Thuram che serve al limite dell’area il suo connazionale, l’attaccante si allarga e con il piatto destro trafigge Turati. Tutto fila liscio per i bianconeri fino al recupero quando Yildiz, dopo aver ceduto il pallone sotto il pressing di Bianco, guarda il suo avversario e gli rifila una gomitata: richiamato al Var, l’arbitro Perenzoni estrae il cartellino rosso diretto per il turco.  

La seconda frazione si apre con la Juventus che con l’uomo in meno si chiude in difesa mentre il Monza attacca con pazienza, girando la palla da una parte all’altra del campo come al 52’: cross dalla sua fascia dell’esterno sinistro Kyriakopoulos per l’altro esterno Birindelli, bravo ad attaccare lo spazio sul secondo palo, ma il suo colpo di testa viene bloccato dall’ex Di Gregorio. Dieci minuti del secondo tempo e i bianconeri non sono riusciti a superare la propria area di rigore così Tudor corre ai ripari: fuori Cambiaso e Thuram, dentro Weah e Savona, con la formazione che passa dal 4-4-1 a 3-4-2.  

Al 58’ i primi segnali dell’avvicinamento di Nico a Kolo Muani: l’argentino scappa alla marcatura di Carboni e ci prova toccando con il mancino davanti a Turati, l’ex Sassuolo ci arriva e respinge. Nesta risponde e al 63’ inserisce un attaccante di riferimento come Petagna e l’ala 2004 Forson al posto di Birindelli e Akpa Akpro passando al 4-2-4. Dopo una mezz’ora in cui la Juventus è ferma al 10% di possesso palla, Tudor si difende inserendo Alberto Costa al posto di Nico Gonzalez mentre per gli ospiti esce Castrovilli per Sensi. Girandola di cambi per il Monza che toglie Mota e Bianco per Ciurria e Vignato: a trazione interiore la squadra di Nesta. All’82’ squillo brianzolo: Forson dal limite dell’area coinvolge Petagna per un triangolo, il tiro dell’inglese è forte ma deviato in angolo. Passano i minuti, crescono la sofferenza e la stanchezza ma la Juventus torna alla vittoria.  

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19:48

Lecce contro la Lega: "Match con Atalanta non si doveva giocare, nessun rispetto per morte Fiorita"

(Adnkronos) - Il Lecce protesta contro la Lega e annuncia che scenderà in campo con un'anonima maglia bianca nel match contro l'Atalanta. La gara si gioca dopo la morte di Graziano Fiorita, il fisioterapista del club pugliese. "L'U.S. Lecce ritiene che la decisione della Lega di recuperare la gara con l'Atalanta a poche ore di distanza dalla scomparsa del nostro Graziano Fiorita sia terribilmente irrispettosa del grave lutto che ha colpito la famiglia del ragazzo, la Società ed i tifosi del Lecce. In altri casi, altrettanto dolorosi, sono state prese decisioni più ragionevoli. Emerge una gerarchia della morte in base al blasone della società colpita, o peggio ancora, in considerazione del ruolo rivestito da chi viene a mancare", afferma il club. 

"Giocheremo la partita 'dei valori calpestati', ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi -sottolinea il club salentino-. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente". 

"Il 'gruppo squadra', per chi conosce il calcio, rappresenta una bolla fuori dai riflettori dove le figure meno appariscenti possono essere trainanti esempi virtuosi -si legge ancora sull'account X del Lecce-. Era così per il nostro Graziano che per 26 anni ha prestato servizio nel Lecce e che, per quanto ci riguarda, continuerà a farlo, almeno finché ci sarà questa proprietà. Graziano Fiorita è deceduto mentre era in ritiro con la squadra, lontano da sua moglie e dai suoi 4 figli ed ancora giace a migliaia di chilometri di distanza da casa, in attesa che il magistrato ne autorizzi il ritorno. Questa gara non andava disputata oggi, ma tutti i tentativi di rinviarla sono stati cinicamente rigettati. Si ringrazia il Ministro dello Sport Andrea Abodi che fino all'ultimo, ma senza successo, ha tentato di far disputare la partita in una data più consona". 

"La squadra si presenterà regolarmente in campo nonostante sia partita dal Salento soltanto oggi, nella speranza, fino all'ultimo, di un ripensamento mai arrivato -conclude il comunicato del club salentino-. La memoria di Graziano non si onora non presentandosi in campo o facendo giocare la Primavera. Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita 'dei valori calpestati', ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente". 

 

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19:41

Premier League, Tottenham ko 5-1 e Liverpool campione con 4 giornate d'anticipo

(Adnkronos) - Il Liverpool è campione d'Inghilterra con 4 giornate d'anticipo sulla conclusione della Premier League. I 'Reds' conquistano la matematica certezza del titolo grazie al successo casalingo ad Anfield Road sul Tottenham sconfitto con un netto 5-1. Al vantaggio degli 'Spurs' con Solanke al 12' replicano Diaz al 16' Mac Allister al 24', Gakpo al 34', Salah al 63' e l'autogol di Udogie al 70'. In classifica, dopo 34 giornate, il Liverpool sale a 82 punti, 15 in più dell'Arsenal secondo e 20 in più del Newcastle terzo.  

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Categoria: sport

19:34

Fine vita, Tar Emilia Romagna accoglie istanza sospensiva su suicidio assistito

(Adnkronos) - Il Tar dell’Emilia-Romagna ha accolto l'istanza di sospensiva della consigliera regionale Valentina Castaldini (Fi) per ottenere la sospensione delle delibere regionali che permettono il suicidio assistito in Emilia-Romagna, fissando al 15 maggio la trattazione collegiale. 

L’11 marzo 2024 la consigliera Castaldini aveva presentato un ricorso al Tar dell’Emilia-Romagna contro la Regione, chiedendo l’annullamento delle delibere di giunta approvate a febbraio 2024 e finalizzate a dare attuazione al suicidio medicalmente assistito sul territorio regionale. Sulla scia di questa iniziativa, il 12 aprile 2024 anche la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Salute avevano presentato un ricorso analogo presso lo stesso tribunale amministrativo, sollevando i medesimi rilievi di legittimità. 

Nel frattempo, in attesa del pronunciamento del Tar, si sono conclusi in Emilia-Romagna due iter di suicidio assistito, e in questi giorni è emersa la notizia dell'avvio di una terza richiesta di accesso alla procedura. In seguito a tale informazione, è stata presentata un’istanza al Tar da parte della consigliera Castaldini per ottenere la sospensione immediata dell’efficacia delle delibere regionali. 

"Il Tar dell’Emilia-Romagna – dichiara Castaldini - ha accolto la nostra richiesta di sospensiva e ha fissato per il 15 maggio la data della trattazione collegiale, consentendo in questo modo un dibattito nel merito. Si tratta di un passo importante, perché non è accettabile che un atto amministrativo regionale sostituisca una legge nazionale su un tema così delicato. Questa è battaglia che non è solo giuridica, ma anche di difesa dei principi etici e democratici fondamentali, in quanto fin da subito ho espresso forti perplessità sia sulla composizione della commissione incaricata, sia sull’opportunità di affrontare una questione tanto delicata e complessa con una delibera di giunta, e non con un confronto parlamentare serio, ampio e condiviso". 

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Categoria: cronaca

19:05

Trump ha 'cacciato' Macron in Vaticano? Cosa ha detto Donald, il video e il labiale

(Adnkronos) - Donald Trump ha escluso Emmanuel Macron dall'incontro con Volodymyr Zelensky nella Basilica di San Pietro? Un esperto nella lettura del labiale ha analizzato la conversazione tra il presidente degli Stati Uniti e il presidente francese prima dei funerali di Papa Francesco ieri, 26 aprile, in Vaticano. Il tabloid The Sun ha chiesto aiuto a Nicola Heckling, presentato come 'lip reader'. 

Il video diffuso ieri da Dan Scavino, collaboratore di Trump, è privo di audio: l'interpretazione della situazione si è basata sinora sull'interpretazione dei gesti. Macron saluta Zelensky, interagisce brevemente con Trump e poi si allontana, mentre alle spalle dei leader viene rimossa una sedia e rimangono solo due posti a disposizione del presidente degli Stati Uniti e di quello ucraino. Da ieri, si 'sfidano' due tesi. Trump ha allontanato Macron per parlare da solo con Zelensky? O Macron si è defilato volontariamente consentendo lo svolgimento di un bilaterale che è stato definito storico? 

 

 

Ebbene, secondo Heckling, le parole rivolte da Trump a Macron sono nette: "You don't belong here, I need you to do me a favor, you shouldn't be here". Traduzione? "Non dovresti essere qui, ho bisogno che tu mi faccia un favore, non dovresti essere qui". Secondo il 'Var' del giornale, Zelensky annuisce mentre uno dei religiosi inquadrati nella scena sembra girarsi dopo aver ascoltato le parole di Trump. L'analisi del video, secondo Hickling, evidenzia anche alcune frasi di Zelensky a Trump: "Vorrei che facessi questo, ma non in questo modo", la frase del presidente ucraino. La replica di Trump? "E' una strategia molto interessante, puoi esserne certo". 

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Categoria: internazionale/esteri

19:00

Colloqui Usa-Iran, prossimo round potrebbe tenersi a Ginevra o Roma

(Adnkronos) - Gli Stati Uniti vorrebbero spostare la sede dei colloqui indiretti con l'Iran dall'Oman, che continuerebbe a mediare, a una sede in Europa "più vicina". Lo scrive il New York Times, che cita fonti dell'amministrazione americana, secondo cui la prossima tornata di colloqui tra Teheran e Washington sul programma nucleare iraniano potrebbe tenersi tra due settimane, invece che sabato 3 maggio. Secondo le fonti, dopo il terzo round di ieri a Muscat, la parte americana avrebbe bisogno di più tempo per valutare le informazioni e le proposte presentate dall'Iran.  

A quanto risulta all'Adnkronos, si starebbe valutando l'ipotesi di Ginevra, che ospita la sede europea delle Nazioni Unite e dove già si sono svolti altri negoziati sull'Iran, e di Roma, dopo il secondo round di colloqui che si è tenuto il 19 aprile nell'ambasciata omanita in Italia. Da parte italiana è stata riaffermata la disponibilità a fare da "facilitatori" e anche di questo avrebbero parlato nel colloquio telefonico dei giorni scorsi la premier Giorgia Meloni e il sultano dell'Oman Haytham bin Tariq Al Said. 

 

 

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Categoria: internazionale/esteri

18:26

Inter-Roma, rigore su Bisseck? N'Dicka risponde: "Siamo difensori, sa che non c'era nulla"

(Adnkronos) - La settimana da incubo dell'Inter si chiude con la sconfitta contro la Roma, la terza consecutiva. La partita di San Siro contro i giallorossi è stata decisa dal gol nel primo tempo di Soulé: i nerazzurri hanno provato a reagire nella ripresa, non riuscendo però a creare pericoli veri dalle parti di Svilar.  

Nel finale del big match contro la squadra di Ranieri, gli uomini di Inzaghi hanno protestato soprattutto per l' episodio del minuto 88, con Bisseck caduto in area dopo un contatto in marcatura con N'Dicka . La trattenuta è al centro del dibattito social sulla partita ed è stata commentata dallo stesso difensore giallorosso ai microfoni di Dazn: “Fallo? Lui è a 2 metri dal portiere, io devo difendere. Per me, questo ovviamente non è rigore, è un 50 e 50. Anche Bisseck è un difensore e lo sa, fa la stessa cosa. È la difesa, siamo a 2 metri dalla porta e devo fare qualcosa. Devo difendere, questa è marcatura a uomo e non è fallo”. 

 

Su Dazn, l'episodio è stato commentato dall'ex arbitro Luca Marelli, che ha spiegato: "La trattenuta inizia ben prima che il pallone arrivi nella zona di Bisseck. In questo caso il giocatore nerazzurro non si aiuta con le mani ma viene solo trattenuto, motivo per cui a mio avviso è un episodio da calcio di rigore e vedendo pure l'entità e la lunghezza della trattenuta anche il Var poteva dire qualcosa e non lasciare solo all'arbitro la valutazione finale". 

A fine partita la questione è stata affrontata anche dal tecnico nerazzurro Simone Inzaghi: "Nel secondo tempo abbiamo messo in campo l'anima come sempre e avranno sempre la mia riconoscenza. Non siamo abituati a tre sconfitte e parlare di angoli, rimesse, rigori non serve, dobbiamo recuperare energie, tra tre giorni partiamo per Barcellona, non serve guardare alla loro partita di ieri sera per capire che tipo di squadra è. Ci andiamo con rispetto ma non con paura". 

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Categoria: sport

18:17

Israele bombarda edificio a Beirut: "Ospitava strutture Hezbollah"

(Adnkronos) - Un edificio nella parte meridionale di Beirut è stato colpito circa un'ora dopo che l'esercito israeliano aveva emesso un ordine di evacuazione per i residenti dell'area. Il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Avichay Adraee, aveva pubblicato "un avvertimento urgente" su X, invitando i residenti del sobborgo della capitale libanese a evacuare immediatamente se presenti nel raggio di 300 metri da un edificio contrassegnato in rosso su una mappa allegata. Secondo Adraee, il luogo ospitava “strutture appartenenti a Hezbollah”. L'ufficio del premier oggi ha precisato che il raid serviva per colpire un deposito di "missili di precisione" di Hezbollah che costituivano "una minaccia significativa per lo Stato di Israele". 

Il presidente libanese Joseph Aoun ha chiesto a Stati Uniti e Francia, garanti dell'accordo di cessate il fuoco che ha posto fine alla guerra tra Israele e Hezbollah, di “costringere” Israele a “cessare immediatamente” i suoi attacchi. "Stati Uniti e la Francia, in quanto garanti dell'accordo di cessate il fuoco, devono assumersi le loro responsabilità e costringere Israele a cessare immediatamente i suoi attacchi" chiede in una nota. 

Una persona è morta in un attacco israeliano con drone nel sud del Libano come ha riferito il ministero della Salute libanese, precisando che "il nemico israeliano ha effettuato un attacco con un drone contro la città di Halta". 

Il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, ha accusato Israele di cercare di usare il suo Paese come capro espiatorio "per sfuggire al fallimento politico". In conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, Al-Thani ha affermato che fin dal primo giorno di guerra, il Qatar ha lavorato febbrilmente per avvicinare le due parti e porre fine alla guerra. 

I colloqui con Hamas, dichiara il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, dimostrano che il gruppo islamista è più disposto ad accettare un accordo che vada oltre il cessate il fuoco a Gaza e miri a una soluzione duratura alla crisi con Israele. Fidan ha aggiunto che il Movimento di resistenza islamica sarebbe disposto a firmare un accordo che affronti anche la questione dei territori palestinesi occupati e che la crisi potrebbe trasformarsi in un'opportunità per attuare la soluzione dei due Stati per il conflitto israelo-palestinese. 

  

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Categoria: internazionale/esteri

18:00

'Impresa' alla maratona di Londra: corre i 42 chilometri vestito da Big Ben - Video

(Adnkronos) - La maratona di Londra ha regalato come al solito spettacolo. E ha fatto divertire gli appassionati di atletica e non solo. Sui social, è diventato virale il video di un uomo che ha corso l'iconica gara travestito da... Big Ben. Un'impresa non banale, calcolando la fatica di correre i 42 chilometri su un percorso complesso come quello della capitale inglese, ma anche le difficoltà nei rifornimenti e nei movimenti, non proprio semplici con un costume così ingombrante. E così, dal Parco di Greenwich a Buckingham Palace, il runner in questione si è preso gli applausi divertiti del pubblico in festa. 

Per la cronaca, la gara maschile è stata vinta dall'atleta keniano Sebastian Sawe (2h02:27), che ha chiuso davanti all'ugandese Jacob Kiplimo (2h03:37) e all'altro maratoneta keniano Alexander Mutiso (2h04:20). Nella gara femminile, dominio di Tigist Assefa (2h15:50, nuovo record mondiale di maratona "women only"), davanti a Joyciline Jepkosgei (2h18:43) e Sifan Hassan (2h18:59). Da segnalare anche una grande prova dell'azzurra Sofiia Yaremchuk, settima al traguardo con nuovo record italiano in 2h23:14.  

 

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Categoria: sport

18:00

Sparatoria Monreale, prefetto di Palermo: "Aberrante, alla base c'è un allarme educativo"

(Adnkronos) - Il prefetto di Palermo, Massimo Mariani, definisce "aberrante" la rissa sfociata in una sparatoria costata la vita a tre giovani di Monreale. "Al di là della matrice di questo delitto gravissimo, resta lo sgomento, più che da prefetto, da uomo, per una perdita del tutto insensata di tre vite umane" dice parlando con l'Adnkronos. Le vittime sono Salvatore Turdo, di 23 anni, Massimo Pirozzo, di 26 anni, e Andrea Miceli, anche di lui 26 anni. Tutti incensurati. "È necessario non solo l'intervento rigoroso e deciso delle forze dell'ordine e della Procura della Repubblica di Palermo, che certamente saprà fare luce, per individuare i responsabili di questo atroce fatto di sangue, ma anche una più profonda riflessione sulle ragioni che ne sono alla base".  

"Si tratta di un episodio terribile e aberrante- dice ancora il Prefetto Mariani -. Terribile per il costo delle vite umane che ha comportato questa follia. Tre persone morte e due feriti, un bilancio che poteva essere ancora più grave, visto che tutto è capitato in un contesto pubblico. Ma anche aberrante, per le cause che, a quanto pare, fermo restando gli esiti delle indagini, sarebbero riconducibili a questioni 'di circolazione'. Se così fosse sarebbe, se possibile, ancora più terribile e, appunto aberrante...".  

 

E ai cittadini che parlano di un "allarme sicurezza", il Prefetto Mariani replica: "Più che di un allarme sicurezza, parlerei di un allarme sul piano socio-educativo, che impone a tutti noi una riflessione sulla situazione in cui versano troppi giovani che, come confermato purtroppo dal drammatico episodio di Monreale, così come dai tanti fatti di cronaca che si verificano in altre parti del nostro Paese, fanno sempre più ricorso alla violenza più insensata, in una spirale davvero impressionante".  

Poi il Prefetto Massimo Mariani aggiunge all'Adnkronos: "Per questo, più che di una emergenza di carattere delinquenziale, parlerei di una emergenza socio-educativa, di una sub-cultura basata su impulsi e istinti primordiali da cui scaturisce una violenza insensata. Credo che siano necessari interventi incisivi per strappare questi giovani a un modo di intendere la vita e i rapporti umani barbaro e aberrante ". (di Elvira Terranova) 

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Categoria: cronaca

17:41

"La più nazista di tutte", odio social contro Segre dopo cerimonia 25 aprile a Pesaro

(Adnkronos) - Odio social contro la senatrice a vita Liliana Segre dopo la sua partecipazione alle celebrazioni del 25 aprile a Pesaro. "Sanguisuga ebrea"; "la più nazista di tutte"; "vecchia il popolo italiano non ti vuole"; "stanno facendo la raccolta differenziata": questi alcuni "tra le centinaia di insulti che sono stati scritti sotto i video dei festeggiamenti del Comune di Pesaro e del sindaco Biancani per la festa di Liberazione", rivolti dagli haters alla sopravvissuta ai campi di concentramento, spiega sui social il consigliere comunale Riccardo Bernardi.  

L'esponente della maggioranza a Pesaro ricorda, inoltre, che "per la prima volta abbiamo avuto l'onore e il privilegio di passarlo con Liliana Segre, la senatrice vita che è una delle poche sopravvissute, ancora in vita, agli orrori e della Shoah, nonché cittadina onoraria della città di Pesaro". 

 

"Purtroppo assistiamo a un'altra ondata di messaggi degli hater, non solo quelli sulle pagine social del Comune di Pesaro" dichiara il figlio di Liliana Segre, l'avvocato Luciano Belli Paci, come riporta il 'Corriere della Sera'."Anche l'ex sindaco Matteo Ricci (oggi europarlamentare Pd) ha fatto un post sull'evento dove sono comparsi gli insulti. E ieri è stata bersagliata da una sfilza di schifezze la pagina della Rai dove si parlava del documentario su mia mamma. Ormai è una costante, quando si parla di Liliana Segre questi 'signori' si danno appuntamento".  

"Penso non le faccia piacere - continua Belli Paci -. Alla cerimonia a Pesaro è andata a sorpresa e ha ricevuto manifestazioni di grande simpatia e affetto. È molto legata alla città dove trascorre le vacanze e dove è nato mio padre". "Siamo alle solite – dice ancora Belli Paci in una dichiarazione riportata da 'Repubblica' – Ormai ogni volta che mia madre partecipa a un evento pubblico si scatena l’ora degli odiatori. Una cosa che, ovviamente, le dispiace, anche se è abituata ormai da anni e certo non si fa spaventare”. 

 

"Si tratta di un episodio vile e intollerabile, che offende i valori fondanti della Repubblica e la coscienza civile degli italiani" dichiara in una nota il senatore Claudio Lotito, capogruppo per Forza Italia nella commissione straordinaria intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all'odio e alla violenza. "Liliana Segre è un simbolo vivente della memoria storica e del coraggio contro ogni forma di odio e antisemitismo", aggiunge Lotito. 

"Ribadisco il mio impegno personale e politico nel contrastare ogni atto di violenza verbale, odio e intolleranza, affinché episodi del genere non si ripetano più. Le istituzioni e tutti gli italiani sono al fianco della senatrice Segre, esempio di dignità, forza morale e testimonianza civile". 

 

"Nel ribadire con assoluta fermezza la mia totale condanna per qualunque atto di antisemitismo, esprimo solidarietà mia personale e del Senato della Repubblica alla senatrice Liliana Segre, vittima di vergognosi insulti sulla pagina social del comune di Pesaro" scrive sui social il presidente del Senato, Ignazio La Russa. 

 

“Nell'esprimere solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre, ignobilmente insultata, non mi associo all'ipocrisia di chi alimenta celebrazioni che, fingendosi antifasciste, diventano in realtà antisemite e poi solidarizzano con la Segre" dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. "L'ipocrisia di alcuni esponenti della sinistra è sotto gli occhi di tutti. I loro atteggiamenti sono vergognosi. E sono stati espressi in maniera faziosa in Parlamento perfino in occasione di commemorazioni recenti, che avrebbero dovuto imporre bene altro spirito. Chi semina odio, causa queste ondate di vergognoso antisemitismo. Quindi nel ribadire la solidarietà alla Segre, prendo le distanze da tutti quelli che sono alla base di questa campagna di odio e di insulti e non possono essere quindi, nello stesso tempo, solidali con la senatrice che ne è vittima”. 

 

"Solidarietà alla senatrice Liliana Segre, insultata in modo indegno sui social, e a tutta la comunità ebraica presa ancora una volta di mira da un odio ripetuto quanto indegno" dice in una nota il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli. "Segre è vittima nuovamente della più becera discriminazione antisemita: non c'è spazio per chi fa credere che tutto ciò sia giustificabile, bisogna contrastare l'idea che ci possa essere spazio per queste teorie deliranti. Non si può, con la scusa della vicinanza al popolo palestinese, continuare a fomentare gratuitamente l'antisemitismo più strisciante: basta, noi stiamo dalla parte di Segre e della comunità ebraica". 

 

"Esprimo la mia solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre, oggetto di vili e intollerabili insulti sui social. A lei va la mia vicinanza" scrive il presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana. "È fondamentale essere uniti nel contrasto all'odio e nella difesa della memoria e dei valori democratici". 

 

"Esprimo la mia solidarietà e vicinanza alla Senatrice Liliana Segre, per i vili insulti ricevuti sui social" scrive il ministro della Difesa Guido Crosetto su X. "Oggi, più che mai, riaffermiamo il nostro impegno nel contrastare ogni forma di odio e discriminazione, promuovendo i valori di dialogo, rispetto e umanità che ci uniscono". 

 

“Solidarietà, vicinanza, affetto e gratitudine da tutta la Comunità Ebraica di Roma alla senatrice a vita Liliana Segre, non solo custode della memoria ma testimone attiva e attuale della lotta all’antisemitismo" sottolinea Victor Fadlun, presidente della Comunità Ebraica di Roma. "E non basta esprimere il sostegno di rito: coloro che hanno insultato Liliana Segre sulla base di un antico e mai estinto pregiudizio antiebraico vanno individuati e perseguiti. Il fatto che tutto questo avvenga dopo la partecipazione della senatrice Segre a una commemorazione del 25 aprile rafforza il nostro costante invito a una più efficace educazione civica e storica fin dai banchi di scuola. L’ignoranza e la propaganda ideologica sono all’origine di ogni violenza, verbale e fisica”.  

 

“Il Partito Democratico sta con Liliana Segre, che continua a essere faro ed esempio contro l’odio e l’indifferenza, che hanno portato alle pagine più buie della nostra storia" dice la segretaria del Pd Elly Schlein. "Gli insulti vergognosi ricevuti dalla senatrice Segre dimostrano quanto ci sia ancora bisogno del suo impegno per una società più libera, giusta e consapevole. E quanto tutto noi dobbiamo impegnarci ogni giorno contro l’odio in ogni sua forma, contro l’antisemitismo, contro il razzismo, contro questa violenza dilagante che troppo spesso sulla rete rimane impunita e non lo possiamo accettare. Siamo al suo fianco”.  

 

"Solidarietà e vicinanza a Liliana Segre, nuovamente bersaglio dei vili insulti e delle minacce dei soliti meschini leoni da tastiera. A chi semina odio, intolleranza e cultura antidemocratica rispondiamo senza esitazioni: non passerete, ci troverete sempre con la guardia in alto" scrive il leader M5S, Giuseppe Conte, sui social. 

 

 

 

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Categoria: cronaca

17:30

Fiorentina-Empoli 2-1, Adli lancia i viola al sesto posto

(Adnkronos) - La Fiorentina batte 2-1 l'Empoli al Franchi e vede la zona Champions. Per i padroni di casa, a segno Adli al 7' e Mandragora al 25', per gli ospiti Fazzini al 57'. In classifica i viola agganciano momentaneamente Juventus e Lazio al sesto posto con 59 punti, gli azzurri restano fermi in 18esima posizione a quota 25 insieme al Venezia. 

Per la squadra di Palladino continua il sogno quarto posto: i viola sono a -1 dalla Roma, vittoriosa a San Siro contro l'Inter, e dal Bologna, impegnato domani alle 18.30 contro l'Udinese.  

Dopo il minuto di silenzio per Papa Francesco, l’Empoli parte forte scoprendosi troppo e il derby toscano si sblocca al 7’: triangolo largo a metà campo con Mari che serve Beltran che appoggia di prima a Gudmundsson che lancia Adli a campo aperto, l’ex Milan scappa dietro la linea dei difensori e tutto solo s’invola verso Vasquez, battendolo con il piatto destro sul secondo palo. Al 26’ il raddoppio viola: ancora Adli crossa con il mancino verso il dischetto dove Mandragora stoppa di destro e conclude con il suo mancino in rovesciata, immobile l’estremo difensore ospite per la sesta rete del centrocampista campano da inizio febbraio, considerando tutte le competizioni.  

Al 38’ la timida risposta dell’Empoli con Grassi che ci prova al limite dell’area ma il tiro è debole e centrale, nessun problema per De Gea. Al 43’ l’Empoli trova il modo di spedire la palla alle spalle del portiere spagnolo con il colpo di testa di Fazzini ma è irregolare: prima del cross di Solbakken la palla aveva superato la linea di fondo.  

Il secondo tempo comincia sulla falsariga del primo con i padroni di casa in controllo ma al 57’ cambia il risultato: Goglichidze combatte nei pressi dell’area viola, sradica il pallone ad Adli e Gosens e lo mette in mezzo, Fazzini al volo conclude tutto solo dopo il contromovimento di Colombo che elude la marcature di Pongracic e Mari. Di fatto, nell'ultima mezz'ora succede poco o nulla. La Fiorentina fa festa e continua a sognare. 

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17:14

Inter-Roma 0-1, Soulé porta i giallorossi al quarto posto. Terzo ko consecutivo per Inzaghi

(Adnkronos) - Festa Roma a San Siro, Inter ancora sconfitta. I giallorossi si prendono il big match della 34esima giornata di Serie A e agganciano momentaneamente il quarto posto del Bologna, accorciando in zona Champions. Contro l'Inter finisce 1-0, decide la rete di Soulé al 22'. I nerazzurri restano fermi a quota 71 in classifica insieme al Napoli, che stasera ha l'occasione di allungare in vetta affrontando il Torino allo stadio Maradona. Momento nero per la squadra di Inzaghi, al terzo ko consecutivo.  

 

Al 22' gli ospiti sbloccano la partita: Pellegrini prova la conclusione dal limite dell'area, la palla viene respinta e carambola sui piedi di Soulé che da pochi passi batte Sommer. Dopo il gol la squadra giallorossa gestisce bene il possesso palla non rischiando più nulla in fase difensiva fino alla fine della prima frazione.  

Nella ripresa si parte senza cambi. I padroni di casa mantengono il possesso, con gli ospiti chiusi nella propria metà campo e pronti a ripartire. Al 21' nerazzurri vicini al pari. Frattesi pesca sul secondo palo Dumfries, colpo di testa parato da Svilar. Al 23' ancora padroni di casa pericolosi con Barella che riceve in area e calcia in diagonale da posizione ravvicinatissima, palla che sfila sul fondo. Subito dopo Ranieri toglie Koné e Pellegrini, al loro posto Pisilli e Gourna Douath.  

Al 27' ripartenza giallorossa, gran palla di Soulé per l'inserimento di Pisilli che non colpisce benissimo la sfera e manda fuori. Un minuto dopo Dovbyk riceve da Angelino in area ma la sua conclusione è deviata in corner. Alla mezz'ora tentativo di Calhanoglu da fuori area e palla fuori di poco. Al 40' Ranieri si copre per il finale togliendo Dovbyk e Soulé, al loro posto El Shaarawy e Rensch. Al 44' l'Inter protesta per un contatto in area di rigore su Bisseck ma l'arbitro lascia proseguire. Al 48' Angelino ci prova in contropiede con una conclusione in diagonale, Sommer ci mette le mani. E' l'ultima occasione dell'incontro che si chiude con la festa giallorossa a San Siro. 

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17:10

Mauro Corona a Verissimo: "Senza patente da 2 mesi per il vino"

(Adnkronos) - "Da un paio di mesi sono senza patente. Per l'alcol? Per il vino. L'alcol è tragico, il vino è poetico". Mauro Corona, ospite di Verissimo oggi 27 aprile 2025, a Silvia Toffanin risponde alle domande sul rapporto con l'alcol. "Non mi sono sentito dipendente. Ho detto stop e stop è stato. Per l'alcol ho avuto anche processi, per ubriachezza molesta, interruzione di funzione religiosa e turpiloquio. Io, su 100 bronze, ne ho una o due in cui divento un demonio e faccio terra bruciata. Per questo ho smesso", dice lo scultore e scrittore, che si presenta con vistosa ferita al volto." Mi sono ferito con la motosega, è partita una scheggia e mi è finita in faccia. Ho pensato, fa anche scena", spiega. 

Corona, ospite fisso di E' sempre Cartabianca, è protagonista di una rara apparizione in uno studio televisivo. Ha accettato l'invito di Silvia Toffanin, ma da tempo 'respinge' le richieste di Bianca Berlinguer. "Preferisco i collegamenti, mi sento più protetto. Chissà come sarà gelosa Bianchina, cosa dirà", dice. 

"Ho molta paura della morte, ma non per il fatto di non esserci più", dice Corona nel corso dell'intervista, ripensando alla sofferenza di un amico, costretto ad un lungo ricovero prima del decesso. "Ogni cosa arriverà a suo tempo", dice. 

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