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SARROCH. Una persona è stata arrestata e nove denunciate in Sardegna per alcuni incendi scoppiati negli ultimi giorni.
L'arrestato avrebbe posizionato un ordigno incendiario artigianale nelle campagne di Pula che lo scorso 29 maggio ha generato un vasto rogo in località Su Leunaxi, a breve distanza dalle case periferiche di Sarroch e dalla raffineria della Saras. Per l'uomo sono scattati gli arresti domiciliari.
I denunciati invece avrebbero causato alcuni roghi per via di comportamenti imprudenti negligenti, inesperienza e da violazione delle prescrizioni antincendi.
Il reato contestato è di incendio colposo e i denunciati sono ritenuti presunti responsabili dell’innesco di focolai che hanno messo in pericolo persone, beni e territorio. Il reato è punito con pena detentiva fino a 5 anni, oltre all'obbligo di risarcimento dei danni ambientali e delle spese sostenute per le operazioni di spegnimento.
Gli incendi
Tra i principali episodi accertati c'è un principio di incendio provocato a Pula a causa di collegamenti elettrici improvvisati, realizzati con quadri volanti non conformi. Il surriscaldamento del sistema ha generato scintille che hanno innescato le fiamme. Fortunatamente l'intervento del Corpo Forestale ha evitato che l’incendio si propagasse all’intera pineta.
In tre distinti episodi, nelle campagne di Arbus, Ballao e Villasor, gli incendi sono stati causati da macchine operatrici agricole in fase di lavorazione. In uno dei casi è andata distrutta anche la mietitrebbia. "Questi eventi, purtroppo frequenti, sono spesso dovuti a mancata manutenzione, surriscaldamento dei mezzi, o contatto con pietre di organi meccanici ferrosi che genera scintille. Si ricorda che ogni mezzo agricolo deve essere dotato di estintore portatile o di un serbatoio d'acqua", fa sapere il Corpo Forestale.
Due incendi sono stati provocati a Villacidro e Villasimius da roghi non autorizzati di residui vegetali, eseguiti in giornate a rischio, senza la realizzazione delle prescritte fasce protettive. Le fiamme sono sfuggite al controllo, richiedendo l’intervento non solo di squadre a terra, ma anche di mezzi aerei per il contenimento e lo spegnimento.
Tra Elmas e Assemini, invece, il Corpo Forestale ha accertato un incendio di interfaccia originato dalla folgorazione di un volatile, una cornacchia, entrata in contatto con gli isolatori di un palo della rete elettrica. Il corpo dell’animale, incendiatosi a seguito della scarica elettrica, è caduto su vegetazione secca, innescando le fiamme.
Il palo interessato risulta privo di dissuasori per l’avifauna, dispositivi impiegati in conformità alle buone pratiche dei gestori delle reti, per prevenire contatti accidentali con elementi in tensione.
Tutti gli incendi accertati hanno coinvolto o minacciato aree boschive o di interfaccia urbano-rurale, con gravi danni per l’ambiente e le colture. Avrebbero potuto essere evitati con il semplice rispetto delle regole di diligenza, comprese le prescrizioni regionali antincendio.