In Sardegna

Dermatite dei bovini in Sardegna, Bartolazzi: "Si va verso la vaccinazione"

CAGLIARI. Si va verso la vaccinazione dei bovini in Sardegna: a confermarlo è l’assessore alla sanità Armando Bartolazzi dopo un una riunione con alcuni rappresentati del ministero e l’assessore regionale all’agricoltura Gianfranco Satta sul tema dermatite nodulare contagiosa. Confermati i 10 giorni di blocco per la movimentazione del bestiame.

Attualmente nell’Isola si registrano una trentina di casi, ben distante dal numero riscontrato dalla blue tongue, ma che comunque, ha spiegato l’assessore Bartolazzi, richiede un risposta urgente.

Meno di 24 ore fa, sempre Bartolazzi, ai giornalisti aveva spiegato come "la situazione può diventare critica, ma sono fiducioso".

La nota della Regione

“Al termine della sua visita nell’isola, la delegazione del Ministero della Salute insieme al gruppo di esperti del Team Euvet ha dato atto che l’Assessorato regionale alla Sanità ha affrontato la scoperta della Dermatite nodulare contagiosa bovina con la massima tempestività e correttezza: in una settimana è stato fatto il lavoro che normalmente si affronta in tre mesi, addirittura anticipando i riscontri ufficiali dei laboratori di Teramo”. Sono questi i primi commenti dell’assessore della Sanità, Armando Bartolazzi, alla fine dell’incontro che si è tenuto a Cagliari e che ha visto la partecipazione del gruppo di coordinamento tecnico allargato ministeriale ed europeo sulla gestione dell’emergenza Dermatite Nodulare Contagiosa (in inglese Lumpy Skin Disease – Lsd) insieme agli assessori della Sanità e dell’Agricoltura, Gian Franco Satta, e al personale del Servizio Veterinario Regionale e locale.

“La Regione ha messo in atto immediatamente tutte le precauzioni possibili, in stretto accordo con l’Unità di crisi ministeriale, al fine di garantire un monitoraggio continuo dell’evoluzione epidemiologica e attivare con prontezza tutte le misure di biosicurezza previste dai protocolli nazionali ed europei”.

Al momento la situazione dei contagi è molto contenuta, si limita ad una trentina di casi senza episodi di mortalità anomale. “Sono distribuiti per ora in due focolai, con un terzo da confermare”, spiega ancora Bartolazzi.

Nel corso della riunione, è emerso che dalle analisi svolte sui capi esposti alla malattia si può ipotizzare l’arrivo del virus in Sardegna da circa tre mesi. Ciò fa presumere una scarsa diffusione della malattia, circoscritta alle zone già individuate. “È fondamentale mantenere alta l’attenzione: le indagini epidemiologiche sono ancora in corso e poiché il tempo di incubazione della malattia può durare fino a 28 giorni, le prossime due settimane saranno cruciali per comprendere la dimensione del fenomeno e per decidere la conferma o la rimodulazione delle misure restrittive attualmente in corso”, dice ancora l’assessore, che anticipa le prossime mosse per la lotta alla malattia.

“Il vaccino esiste ed è già in commercio in ambito extra Ue. Non appena il ministero lo renderà disponibile partiremo immediatamente con le vaccinazioni”. Intanto, per velocizzare al massimo i riscontri epidemiologici, la Regione ha già richiesto e ottenuto di poter effettuare le analisi sui campioni direttamente attraverso le strutture dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, senza doverli spedire ai laboratori di Teramo.

È poi intervenuto l’assessore dell’Agricoltura, Satta, con un messaggio rasserenante indirizzato agli allevatori: “Contiamo di avere in tempi brevi il preparato da somministrare e di fare una vaccinazione massiva per poi consentire ai servizi competenti di effettuare una vigilanza nei tempi determinati dai protocolli, così da creare i minori disagi possibili ai nostri allevatori”.

Satta ha poi affrontato la dimensione del problema in termini numerici: “La Sardegna movimenta in media 80 mila capi bovini, di cui oltre il 50% destinato alle esportazioni. Se il blocco permarrà per 30-60 giorni dopo la vaccinazione il Ministero dell’Agricoltura e quello della Sanità hanno già garantito risorse e collaborazione per non lasciare sola la nostra isola. Come Regione Sardegna stiamo quantificando tra campagna di vaccinazione e fasi successive una spesa di circa 10 milioni di euro. È importante anche chiarire che gli altri comparti dell’allevamento – ovini, caprini, equini – non saranno oggetto di restrizione e che i prodotti lavorati lattiero-caseari potranno essere commercializzati anche in questo periodo”.