Culture

L'illustratore e pittore Simone Piras: "Nelle mie opere parlo di ciò che vivo ogni giorno"

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CAGLIARI. È tra le bancarelle del Label Market Show, che si è tenuto lo scorso 27 giugno in piazza del Carmine a Cagliari, che l’illustratore e pittore Simone Piras ha attirato l’attenzione con le sue opere sospese tra sogno e memoria. Nato in Sardegna, Piras si distingue per un linguaggio visivo raffinato, in cui convivono la precisione del tratto grafico e l’evanescenza emotiva dell’acquerello. Le sue tavole sembrano pagine strappate da un diario esistenziale, animate da figure silenziose, paesaggi interiori e simboli che richiamano la letteratura, il teatro, il cinema e la grande pittura europea.

Dietro ogni immagine, si avverte un forte legame affettivo con le proprie radici familiari e una costante tensione tra luce e assenza, tra romanticismo e malinconia. Piras lavora principalmente con l’acquerello, tecnica che predilige per la sua imprevedibilità, e utilizza la pittura come mezzo per restituire emozioni vissute, riflessioni personali e frammenti di quotidianità.

Attivo sui social, in particolare su Instagram, da cui proviene gran parte delle sue collaborazioni, l’artista continua a muoversi tra commissioni, viaggi e progetti internazionali, mantenendo viva una ricerca che guarda anche al mondo della musica, della moda e dell’editoria. La sua è una pittura in costante evoluzione, lontana da dogmi tecnici, dove ogni errore può trasformarsi in rivelazione.

 

Le tue illustrazioni e pitture mostrano un forte equilibrio tra romanticismo e malinconia, con atmosfere sognanti e intime. Quali tappe personali e formative ti hanno portato a trovare questa cifra così personale?

Mio padre ha fatto tante scelte d’amore nella sua vita. Mio nonno paterno lo stesso, i suoi silenzi e i suoi piccoli gesti gli ho sempre percepiti intensi. Credo di aver ereditato da loro questo mio lato romantico. Il mio aspetto malinconico, invece, credo derivi dal fatto di non poter più mostrare la strada che sto percorrendo a persone che oggi non sono più qui presenti.

Molte delle tue opere mostrano precisione nel tratto (matite, acquerello) e superfici dai toni morbidi con tonalità accese. Quali tecniche e supporti prediligi e con quali materiali ti senti più a tuo agio quando… scegli la leggerezza dell’acquerello o la precisione del tratto a matita?

Nonostante da qualche mese io stia iniziando un percorso pittorico con l’olio l’acquerello resta la mia tecnica. La sua imprevedibilità e il suo essere istintivo è un aspetto che ci accomuna, mi ci son ritrovato fin dalle prime pennellate. Gli errori non si possono cancellare e questa sua peculiarità mi ha sempre divertito, il fatto di costruire un’opera basata su un errore di una pennellata dovuta dalla distrazione o da altri fattori è il riflesso della nostra vita. È la mia dipendenza.

Nel tuo profilo si percepiscono forti richiami alla letteratura, a movimenti classici e atmosfere romantiche, ma anche a momenti più contemporanei. Quali artisti o scuole ti hanno colpito di più e in che modo queste influenze si riflettono nel tuo lavoro al presente?

Amo la letteratura, sono particolarmente legato a Dostoevskij e a Pavese, allo stesso tempo prendo tanta ispirazione dal teatro e dal cinema. Renoir, Rothko, Klimt, Goya, Bruegel e Kokoshka sono i miei pittori preferiti, da loro ho preso tanto.

Spesso usi elementi simbolici e un’estetica introspettiva. C’è un tema ricorrente — ad esempio frammenti di paesaggio, ritratti dal vero, emozioni sospese — che senti di voler esplorare più a fondo? E come scegli i tuoi soggetti?

Non c’è una risposta precisa, vado per necessità di racconto. Nelle mie opere parlo di ciò che vivo ogni giorno e/o delle persone che mi circondano, in base a cosa devo raccontare il disegno e la pittura muta. Non voglio avere limiti tecnici. La pittura è libertà, mi evolvo in continuazione con essa.

Con l’affermazione sui social e l’interesse crescente verso illustrazione e pittura contemporanea, come stai affrontando il mercato? Prediligi stampe, commissioni, mostre fisiche o online? Quali canali ti stanno dando più risultati?

Principalmente io lavoro con i social, la maggior parte dei miei clienti e collaborazioni vengono da Instagram. Poi sono una persona che viaggia tanto e ama stare a contatto con le persone e spesso si creano contatti e opportunità proprio dal vivo.

Guardando avanti, quali progetti sogni di realizzare? Hai in mente collaborazioni specifiche, o desideri sperimentare nuove tecniche, generi o ambiti (per es. editoria, editor, mostre ambientali, partnership con brand)?

In questo momento mi sto concentrando sulle varie commissioni e sul progetto nell’Est Europa e punto a portarlo al termine nel miglior modo possibile. Se penso, però, a progetti in cui portare la mia pittura c’è sicuramente la musica, fare copertine per romanzi e collaborare con il mondo della moda/design.