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OLBIA. “I migranti non sono un problema da gestire, ma persone da valorizzare”. È la posizione portata dal segretario generale Cisl, Pier Luigi Ledda, nel suo intervento oggi a Olbia alla conferenza ‘Sardegna e Immigrazione – accoglienza, integrazione e sviluppo territoriale’, promossa dalla regione Sardegna.
Dopo aver analizzato la situazione demografica dell’Isola e ciò che ne consegue – la Sardegna è oggi la regione con il più basso tasso di natalità d’Italia – Ledda ha sottolineato che “meno persone significa meno forza lavoro, meno consumi, meno entrate fiscali, meno servizi pubblici sostenibili. Il ruolo dei lavoratori migranti, per la Cisl è “una realtà già presente”: senza il loro apporto quotidiano, molte imprese sarebbero costrette a ridurre l’attività o addirittura a chiudere.
A fronte di una presenza consolidata, per la Cisl il decreto flussi, che dovrebbe regolare in modo ordinato e legale l’ingresso dei lavoratori stranieri, è oggi “un meccanismo burocratico, rigido e scollegato dai reali bisogni del territorio”. Servirebbe – sempre secondo il leader della Cisl – “una programmazione vera, fondata su dati aggiornati e sul confronto con chi il territorio lo conosce: Regioni, parti sociali, imprese, organizzazioni del lavoro devono avere un ruolo attivo, non si può programmare i flussi da Roma, ignorando la realtà dei territori”.
Nel suo intervento Pier Luigi Ledda ha parlato anche delle lungaggini burocratiche per il rinnovo dei permessi di soggiorno, dell’inclusione abitativa, della necessità di organizzare corsi di lingua italiana funzionale al lavoro, la formazione professionale nei settori dove mancano competenze, la possibilità di riqualificazione per valorizzare competenze già acquisite altrove. “In una Sardegna che invecchia, si svuota e rallenta – ha concluso il segretario della Cisl sarda – il lavoro dei migranti non è una minaccia, ma una risorsa da governare, valorizzare e integrare. Non basta accogliere, serve costruire integrazione. Servono visione e coraggio”.