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15:56

Terremoto in Giappone, magnitudo 7,6: diramato allarme tsunami

(Adnkronos) - Un terremoto di magnitudo 7,6 della scala Richter è stato registrato oggi, lunedì 8 dicembre, nel nord del Giappone, facendo scattare l'allarme tsunami. Lo ha reso noto l'istituto sismologico americano Usgs. 

Onde di tsunami alte fino a tre metri potrebbero colpire la costa pacifica del Giappone, ha avvertito l'agenzia meteorologica di Tokyo, con l'arrivo della prima onda previsto nelle zone portuali che si estendono dalle regioni settentrionali di Aomori a Iwate. 

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Categoria: internazionale/esteri

14:42

Ballando con le stelle, Rossella Erra: "Nancy Brilli condivide post di odio contro di me"

(Adnkronos) - "Mi sono beccata gli insulti per tutto il weekend e Nancy Brilli li sta condividendo". Ballando con le stelle tra i veleni e le polemiche. Al centro dell'ultimo caso finisce Rossella Erra. Nell'ultima puntata dello show di Raiuno, la 'tribuna del popolo' ha destinato metà del tesoretto alla Signora Coriandoli, vale a dire Maurizio Ferrini. Risultato? Eliminata Nancy Brilli. L'attrice, dal proprio profilo Instagram, negli ultimi 2 giorni ha puntato il dito contro la decisione. Nelle ultime ore, la concorrente ha condiviso commenti di utenti che 'accusano' Erra. 

"Ho fatto una scelta di cuore, avrei potuto dare il tesoretto a Beppe Convertini o alla Signora Coriandoli. Ho scelto di darlo alla Signora Coriandoli. A chi dovevo darlo, secondo Nancy Brilli? Potevo darlo a chiunque e sarebbe stato un problema", dice oggi Erra ospite di La volta buona. "Mi sono beccata gli insulti per tutto il weekend e Nancy Brilli li sta condividendo. Dopo tutto l'odio che mi sta facendo buttare addosso, a maggior ragione confermo la mia decisione. Il tesoretto viene assegnato a sentimento, non c'è un manuale. Ballando con le stelle è un gioco, ma tutti si sentono maestri", aggiunge nel salotto di Caterina Balivo. 

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Categoria: spettacoli

14:35

Nautica, l'11 dicembre Assemblea annuale soci Confindustria Nautica: focus su filiera

(Adnkronos) - Si terrà giovedì 11 dicembre presso la Camera dei Deputati a Palazzo Montecitorio a Roma, l’Assemblea Generale dei Soci di Confindustria Nautica che riunirà gli imprenditori dell’industria nautica per una giornata dedicata ad approfondimenti, confronto e aggiornamento sul settore. L’agenda dei lavori si aprirà, al mattino, con la sessione privata dell’Assemblea dei Soci per l’approvazione del programma di attività 2026, la presentazione dell’analisi dei trend di mercato per l’anno nautico in corso e il sentiment 2026. Seguirà, alle ore 11:30, la sessione pubblica con il convegno dal titolo “Nautica: nuovi paradigmi per l’industria Made in Italy”, un appuntamento dedicato al futuro della filiera nautica italiana e al suo ruolo strategico nello sviluppo del Paese. 

“L’industria italiana della nautica da diporto ha registrato un 2024 ancora in crescita, con il fatturato del comparto industriale che ha toccato il massimo storico di 8,6 miliardi di euro, confermando altresì la cantieristica italiana campione dell’export, con una quota del 25% a livello mondiale. – dichiara Piero Formenti, Presidente di Confindustria Nautica - L’industria italiana, grazie al proprio mix produttivo fortemente concentrato sull’alto di gamma e sul segmento dei superyacht, risulta in controtendenza all’interno di un quadro globale segnato da una stabilizzazione del mercato, dimostrandosi ancora una volta una vera eccellenza nazionale del Made in Italy nel mondo, fiore all'occhiello del Bello e Ben Fatto”. 

La significativa partecipazione all’Assemblea di Confindustria Nautica di rappresentanti del Governo, del Parlamento, del mondo accademico e delle imprese conferma il valore strategico di un comparto centrale per il Paese, che si riunisce a Roma per approfondire le sfide globali e le nuove direttrici del settore, dalle politiche industriali alle relazioni internazionali. Ad aprire i lavori saranno i saluti istituzionali dell’On. Fabio Rampelli, Vicepresidente della Camera dei Deputati, della Vicepresidente del Senato Sen. Licia Ronzulli, del Presidente di Confindustria Nautica, Piero Formenti. Seguiranno due sessioni dedicate alla visione politica e industriale del comparto, che vedrà il contributo del Ministro per le Politiche del Mare, Sen. Nello Musumeci, del Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, On. Alberto Luigi Gusmeroli, e del Prof. Gabriele Natalizia della Sapienza Università di Roma, con Cattedra in Sicurezza e politica internazionale - e allo sviluppo del settore - grazie agli interventi del Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, On. Edoardo Rixi, del Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, On. Salvatore Deidda, e dell’On. Gerolamo Cangiano, Presidente dell’Intergruppo parlamentare “Nautica, Subacquea e Turismo”. 

Nel corso dell’Assemblea saranno previsti inoltre i saluti del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e del Comandante Generale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, Amm. Isp. Capo (CP) Pil. Sergio Liardo. 

Il convegno offrirà un momento di confronto approfondito sui nuovi paradigmi economici e industriali che stanno ridisegnando il settore, confermando l’industria nautica italiana come una delle eccellenze più riconosciute della manifattura nazionale, capace di generare valore, innovazione e competitività e di proiettare il Made in Italy sui mercati globali con una leadership sempre più solida e strategica. 

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Categoria: economia

14:04

'Spara a Giorgia', rimossa scritta minatoria contro Meloni a Pietrasanta

(Adnkronos) - "Già nel pomeriggio di domenica 7 dicembre la scritta" 'Spara a Giorgia' siglata Br "era scomparsa, rimossa grazie all'intervento degli addetti comunali; ma questo episodio resta un segnale inquietante, testimonianza del clima di rabbia e intolleranza che il cosiddetto 'campo largo' sta alimentando nel Paese e che sfocia in queste espressioni macabre, del tutto estranee a quel confronto politico promosso e tutelato dalla Costituzione Italiana". Così, in una nota, il sindaco di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti, interviene sulla frase minatoria contro la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rinvenuta domenica sul muro di recinzione di una struttura alberghiera, sul lungomare di Marina. 

"Questo modo di fare non appartiene alla comunità che rappresento - prosegue Giovannetti - ne prendo le distanze e lo condanno da cittadino, prima che da sindaco ed esprimo alla presidente Meloni la solidarietà mia personale, dell'amministrazione tutta e della città di Pietrasanta. Al contempo, non voglio derubricare il fatto a semplice ragazzata. Il mio appello è a tutte le forze politiche che siedono in Parlamento ma, in particolar modo, a quelle di opposizione che da mesi, ormai, stanno innalzando il livello dello scontro e di tensione sociale: la contesa e il legittimo dissenso siano ricondotti nei binari del rispetto e della dialettica democratica, senza strumentalizzazioni di comodo delle crisi internazionali, che poco dipendono dal Governo o delle difficoltà quotidiane delle famiglie". 

Il primo cittadino di Pietrasanta ringrazia "le forze dell'ordine per il pronto intervento e auspica che il, o i, responsabili vengano individuati quanto prima e siano chiamati a rispondere del gesto compiuto". 

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Categoria: cronaca

13:56

Milano-Cortina: emozione a palazzo Mattei a Roma per passaggio Fiamma olimpica

(Adnkronos) - Forte emozione ieri a Palazzo Mattei, sede storica di Eni, per il passaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026. Marco Petracchini, presidente di Enilive, sottolinea di aver vissuto “un’emozione indescrivibile”, ribadendo il valore simbolico di portare la torcia in un luogo iconico per la storia del gruppo.  

Dello stesso avviso anche l’amministratore delegato di Enilive, Stefano Ballista: “Evidenzio la sintonia tra i valori dei Giochi e quelli dell’azienda. La fiamma è simbolo di energia, continuità e inclusività, elementi nei quali ci rispecchiamo completamente. Il passaggio della torcia in questo luogo storico è stato emozionante”. 

La tappa di Palazzo Mattei ha accompagnato l’avvio del Viaggio della Fiamma Olimpica, partito il 6 dicembre dopo l’arrivo a Roma del 4 dicembre e l’accensione del sacro fuoco a Olimpia lo scorso 26 novembre. Il percorso, sostenuto da Eni in qualità di Premium Partner dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano Cortina 2026 e Presenting Partner del Viaggio della Fiamma, coinvolgerà 10.001 tedofori e attraverserà tutte le regioni italiane fino a concludersi a Milano, allo Stadio di San Siro, il 6 febbraio 2026. 

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Categoria: economia

13:51

La denuncia del direttore Unrwa: "Irruzione polizia Israele in nostra sede"

(Adnkronos) - Irruzione della polizia israeliana nella sede dell'Unwra a Gerusalemme est questa mattina, ha denunciato il direttore dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, Philippe Lazzarini.  

Secondo quanto riportato, sono stati sequestrati computer e altre componenti It, oltre che mobili e altro. Le comunicazioni sono state tagliate ed è stata ammainata la bandiera che è stata sostituita da una bandiera israeliana. La polizia era accompagnata da funzionari del comune. Il personale dell'agenzia era stato costretto a lasciare il sito all'inizio dell'anno. "Ma qualsiasi passo venga fatto a livello interno, il compund mantiene lo status di sito Onu, immune da interferenze di qualsiasi tipo".  

"Quest'ultima azione rappresenta un flagrante mancanza di rispetto degli impegni presi da Israele come Paese membro dell'Onu per proteggere e rispettare l'inviolabilità dei siti dell'Onu", ha dichiarato Lazzarini in un post su X. 

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, incontrerà negli Usa il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il 29 dicembre. Lo ha riferito una fonte all'interno dell'ufficio del primo ministro al Times of Israel. 

Secondo l'emittente Canale 12, Netanyahu starebbe valutando una visita negli Stati Uniti di una settimana, dal 28 dicembre al 4 gennaio. L'ufficio del primo ministro non ha confermato la notizia. 

 

Il premier israeliano ha intanto ricevuto l'ambasciatore Usa all'Onu Mike Waltz in missione per far avanzare il piano di pace americano per la Striscia di Gaza. All'incontro ha partecipato anche il direttore del Consiglio di sicurezza nazionale, Gil Reich. In seguito Waltz incontrerà i familiari di Ran Gvili. La salma di Gvili, deceduto mentre era ostaggio, è l'ultima che Hamas deve restituire. 

 

L'inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff ha intanto ospitato ieri a New York trattative fra Israele e Qatar, ha confermato un rappresentante della Casa Bianca all'Afp.  

La delegazione israeliana era guidata dal direttore del Mossad, David Barnea. Si è trattato dell'incontro di più alto livello fra Israele e Qatar dopo l'accordo per la fine della guerra a Gaza. E' arrivato ora il momento della definizione della seconda fase dell'accordo, vale a dire il disarmo di Hamas e l'insediamento di una amministrazione per il governo della Striscia di Gaza.  

 

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Categoria: internazionale/esteri

11:56

Europa-Usa, Costa: "Inaccettabili minacce di interferenza degli Stati Uniti"

(Adnkronos) - Trump si distanzia e attacca, l'Europa reagisce alla svolta americana. Le "minacce di interferenza" nella vita politica europea contenute nella strategia di sicurezza nazionale Usa sono "inaccettabili", il monito lanciato dal presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, parlando oggi all'Istituto Jacques Delors a Parigi. 

"Gli Stati Uniti - ricorda - non credono più nel multilateralismo, al sistema internazionale basato sulle regole e credono che il cambiamento climatico sia una bugia. Quindi abbiamo differenze nelle nostre visioni del mondo. Ma va al di là di questo. Certamente, questa strategia continua a parlare dell'Europa come alleato. Questo è positivo ma, se siamo alleati, dobbiamo agire come alleati. E gli alleati non devono interferire nelle scelte politiche interne dei loro alleati".  

Gli alleati, prosegue, "rispettano la sovranità reciproca. Sicuramente molti europei non condividono la stessa visione degli americani su diversi argomenti, ed è naturale che non condividano la nostra stessa visione. Quello che non possiamo accettare è questa minaccia di interferenza nella vita politica dell'Europa. Gli Stati Uniti non possono sostituirsi ai cittadini europei nella scelta di quali partiti sono buoni e quali cattivi", il monito di Costa. 

"Ora è chiaro - ha continuato - che i discorsi del vicepresidente J.D. Vance a Monaco di Baviera e i numerosi tweet del presidente Donald Trump sono diventati ufficialmente la dottrina statunitense". 

"In quanto tali - continua - dobbiamo riconoscerli e agire di conseguenza. Cosa significa questo? Abbiamo bisogno di qualcosa di più di una semplice energia rinnovata. Dobbiamo concentrarci davvero sulla costruzione di un'Europa che comprenda che i rapporti tra gli Alleati e le alleanze del Secondo Dopoguerra sono cambiati".  

Per Costa si "capisce" bene perché la nuova strategia di sicurezza nazionale degli Usa piace alla Russia per quanto dice sull'Ucraina, perché non menziona mai la necessità di arrivare ad una pace "giusta e duratura" tra Mosca e Kiev, ma solo quella di porre fine alle ostilità.  

"Quando ascoltiamo i commenti di Mosca su questa strategia - afferma Costa - poiché Mosca afferma di condividere ampiamente la visione degli Stati Uniti sull'Europa, ci poniamo delle domande. E, in effetti, prestiamo molta attenzione alla situazione in Ucraina. Comprendiamo perché Mosca condivida questa visione, perché l'obiettivo di questa strategia non è mai la pace, non è una pace giusta e duratura".  

Si tratta solo, prosegue Costa, di "evitare" la continuazione delle ostilità e di "mantenere relazioni stabili con la Russia. Ovviamente, tutti desiderano una relazione stabile con la Russia. Quasi tutti credevamo di aver già raggiunto una relazione stabile con la Russia prima del 2014. Abbiamo iniziato a sospettarlo nel 2014 con la Crimea, ma dopo il 2022 possiamo ignorare la possibilità di avere una relazione stabile con la Russia. La Russia rimane una minaccia per la nostra sicurezza". 

E ancora. In materia di libertà di "espressione" e di "informazione", è "sovrana" l'Ue e non i "tecno-oligarchi" degli Stati Uniti d'America. Gli Usa, afferma, "non possono sostituire l'Europa nella loro visione della libertà di espressione. Su questo punto, dobbiamo essere chiari: la nostra storia ci ha insegnato che non c'è libertà di espressione senza libertà di informazione. E la libertà di informazione richiede il massimo rispetto del pluralismo. Non ci sarà mai libertà di informazione se gli Stati Uniti avranno il monopolio del software, e non ci sarà libertà di espressione se la libertà di informazione dei cittadini verrà sacrificata per difendere gli oligarchi tecnologici degli Stati Uniti".  

Quindi, prosegue, "dobbiamo essere chiari su questo, dobbiamo evitare malintesi. Gli Stati Uniti rimangono un alleato importante. Gli Stati Uniti sono un partner economico importante, ma la nostra Europa deve essere sovrana", conclude. 

"Rientra nella libertà di parola, cui diamo molto valore nell'Ue, di consentire anche le dichiarazioni più pazze che si possano immaginare". Così la portavoce capo della Commissione Europea Paula Pinho risponde intanto, durante il briefing quotidiano a Bruxelles, alle dichiarazioni del multimiliardario sudafricano, naturalizzato americano, Elon Musk, il quale ha concordato pubblicamente, ripostando un tweet e commentandolo, con il giudizio di un utente di X, secondo il quale l'Ue sarebbe il "Quarto Reich", un paragone esplicito alla Germania nazista. 

Questa sera il presidente del Consiglio Europeo e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen parteciperanno ad una cena organizzata dal segretario generale della Nato Mark Rutte, insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo comunicano i portavoce dei due presidenti Ue. 

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Categoria: internazionale/esteri

11:34

Roma, ai domiciliari il primario del Sant'Eugenio accusato di corruzione

(Adnkronos) - Il gip di Roma ha disposto gli arresti domiciliari per Roberto Palumbo, primario del reparto Nefrologia e Dialisi dell'ospedale Sant'Eugenio, finito in carcere giovedì scorso, 4 dicembre, quando gli agenti della squadra mobile lo hanno fermato mentre riceveva una busta contenente 3mila euro in banconote da 50 e 100 euro dall’imprenditore Maurizio Terra.  

Per l’imprenditore del settore delle cliniche private specializzate in dialisi il giudice ha confermato la misura dei domiciliari. Nell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe De Falco, ci sarebbero più di dieci indagati. 

“L’imprenditore Maurizio Terra ha ammesso, con più trasparenza, le proprie responsabilità, ha fornito elementi atti a ricostruire compiutamente i fatti, ha mostrato, soprattutto all'udienza di convalida, di essere quasi sollevato dall'emersione della vicenda che, in qualche modo, gli ha consentito di sottrarsi a procedure e condotte necessarie per poter svolgere la propria attività ma vissute anche come imposizioni. Ha chiaramente detto che la titolarità formale del 60% delle quote gli è stata sostanzialmente imposta ed ha avuto uno sviluppo, nel tempo, da lui patito e, certamente, non voluto, non avendogli portato alcun vantaggio”. E’ quanto riportato nell’ordinanza con cui il gip di Roma Paola Della Monica ha disposto gli arresti domiciliari.  

Per l’imprenditore del settore delle cliniche private specializzate in dialisi il giudice ha confermato la misura dei domiciliari. Nell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe De Falco, ci sarebbero più di dieci indagati. Nel provvedimento viene sottolineato come si tratti di “fatti gravi” per i quali si impone, “a tutela della collettività, un presidio cautelare”. 

Anche Roberto Palumbo, scrive il gip, “ha reso dichiarazioni che, comunque, hanno permesso una più esatta ricostruzione dei fatti e, tuttavia, la sua condotta va valutata come più grave perché la contestazione consente di cogliere una costanza di comportamenti e, dunque, una pervicacia, significative di una personalità incline alla commissione di reati della specie di quello per cui si procede. Egli ha dichiarato di non essere interessato a mantenere il ruolo di direttore della struttura, ha dichiarato di voler lasciare il pubblico e, tuttavia, da anni, mantiene la sua posizione di potere e continua e lavorare nella struttura pubblica”. Per il giudice “può dirsi accertato che Palumbo avesse un controllo della destinazione dei pazienti verso i vari centri e li indirizzasse in modo da raggiungere il massimale consentito verso Dilaeur, struttura del quale egli ha, di fatto il 60% delle quote”. 

Giovedì scorso, gli agenti della squadra mobile hanno fermato i due uomini in flagranza nel momento in cui Palumbo aveva ricevuto una busta da Terra contenente 3mila euro in banconote da 50 e 100 euro: lo scambio è avvenuto nei pressi della Regione Lazio nell'auto del primario. 

I due arresti si inseriscono in una più ampia indagine condotta dalla sezione anticorruzione della squadra mobile della polizia di Stato sull'ipotesi di corruzione relativa alla gestione dei pazienti in dialisi. Secondo chi indaga infatti una volta dimessi, i pazienti sarebbero stati indirizzati verso le strutture riconducibili a Terra in cambio di "benefit". Dopo l'arresto gli agenti hanno effettuato delle perquisizioni e sono stati sequestrati i telefoni. 

Palumbo è stato portato in carcere, con l'accusa di corruzione, mentre Terra è stato subito posto agli arresti domiciliari. L'indagine andava avanti da circa un anno. 

Secondo l’ipotesi investigativa, il medico, in cambio di denaro contante e altre utilità ricevuti dagli imprenditori dei centri dialisi compiacenti, sfruttando la propria posizione quale dirigente dell'Unità Operativa Complessa del Sant’Eugenio, smistava i pazienti nelle cliniche di suo interesse, anche attraverso disposizioni al proprio staff affinché i pazienti venissero indirizzati o comunque convinti ad effettuare la dialisi esclusivamente presso le cliniche nelle quali aveva diretti o indiretti interessi. 

Parte dei pagamenti illeciti legati al rapporto corruttivo, inoltre, secondo l'accusa, sarebbero stati convogliati attraverso fatture per operazioni inesistenti, emesse da una società 'schermo' che aveva come oggetto sociale lo svolgimento di attività di consulenza, costituita ad hoc attraverso un prestanome e nella quale formalmente il primario non avrebbe rivestito alcuna carica sociale né avrebbe detenuto partecipazioni. 

 

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Categoria: cronaca

11:28

Serie di Martin Scorsese sui Santi, la figlia dirige l'episodio su Carlo Acutis

(Adnkronos) - Francesca Scorsese, figlia del celebre regista Martin Scorsese, ha condiviso con emozione la sua esperienza alla regia di un episodio della serie "Martin Scorsese Presents: The Saints", dedicato a San Carlo Acutis, il giovane italiano noto per la sua profonda fede cattolica e per la diffusione della religione tramite internet. 

San Carlo Acutis, morto a soli 15 anni per leucemia nel 2006, è considerato il primo santo millennial, canonizzato da Papa Leone XIV lo scorso settembre. Francesca Scorsese ha raccontato che uno dei momenti più delicati durante le riprese è stato decidere se filmare o meno il corpo del giovane santo, custodito in una teca di vetro ad Assisi. "È stato un po' inquietante perché è un ragazzo molto giovane. Gli avevano messo una maschera di silicone e sembrava perfettamente conservato, come se stesse dormendo… Indossava una tuta e delle scarpe da ginnastica", ha spiegato alla rivista "Variety". Alla fine, la regista ha deciso di limitarsi a poche immagini d'archivio per non disturbare la sacralità del luogo. 

Francesca Scorsese ha anche parlato della propria formazione religiosa: "Ho fatto la prima comunione, la cresima. Andavo a catechismo e pregavo ogni sera. Mio padre a volte mi leggeva la Bibbia come favola della buonanotte". Tuttavia, la fede della giovane ha subito una crisi durante l'adolescenza, soprattutto a causa della malattia della madre Helen: "Mi chiedevo spesso perché Dio permettesse il male o le sofferenze alle persone buone. Vedere mia madre lottare con il Parkinson è stato un punto di grande difficoltà per me". 

Oltre alla regia di questo episodio, Francesca Scorsese ha firmato tre cortometraggi ed è nota per la sua interpretazione nella serie HBO di Luca Guadagnino "We Are Who We Are". Negli ultimi anni è diventata virale insieme al padre grazie ai video pubblicati su TikTok. Durante le riprese della serie "Saints", Francesca inviava quotidianamente a Martin Scorsese i materiali girati, ricevendo i suoi consigli solo in fase di post-produzione. 

Intervistata sul suo ruolo, Francesca ha ammesso senza esitazioni di essere una "nepo-baby": "Non lo nego, ho avuto questa opportunità grazie a mio padre come produttore esecutivo. Mi sento onorata e darò il massimo". Nonostante alcune riserve iniziali per le implicazioni politiche legate a Fox, Francesca Scorsese ha sottolineato il sostegno fondamentale dell'emittente: "Fox era l'unica a credere in questo progetto e a volerlo portare avanti". Il prossimo progetto della giovane regista sarà il cortometraggio "Adults", una dark comedy ispirata all’infanzia della madre e alla relazione padre-figlia. 

 

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Categoria: spettacoli

11:19

Ragazza dispersa nel lago di Como, recuperato il corpo

(Adnkronos) - Intorno alle 23 di ieri è stato recuperato il corpo della ragazza di 22 anni dispersa dalle 18 di ieri nel Comune di Ossuccio, nel comasco. In cura presso il centro psicosociale, di lei erano stati ritrovati effetti personali lungo il pontile che dà sul lago di Como. 

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Categoria: cronaca

11:06

Per la Prima della Scala 1 milione 11mila telespettatori su Rai1

(Adnkronos) - "Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk" di Dmitrij Šostakovič, l'opera andata in scena alla Prima della Scala del 7 dicembre, trasmessa in diretta dai Rai 1 dalle ore 17.58 alle 21.57, ha ottenuto il 6.4 % di share con 1 milione 11 mila telespettatori. Diretta dal maestro Riccardo Chailly, il dramma del compositore russo ha ricevuto oltre 11 minuti di applausi del Teatro milanese.  

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Categoria: spettacoli

10:43

Migranti, accordo Ue su Paesi terzi sicuri: cambiano norme su asilo e rimpatri

(Adnkronos) - Cambiano le regole europee su richiesta d'asilo e rimpatri di migranti irregolari. Il Consiglio Ue ha infatti concordato la propria posizione negoziale su due atti legislativi dell'Ue che cambieranno l'applicazione del concetto di Paese sicuro nelle norme Ue in materia di asilo.  

Il nuovo regolamento che rivede il concetto di Paese terzo sicuro amplia le circostanze in cui una domanda di asilo può essere respinta perché considerata inammissibile.  

Il Consiglio ha inoltre completato un elemento chiave del patto sulla migrazione e l'asilo del 2024, concordando il primo elenco comune Ue di Paesi di origine sicuri, che consentirà agli Stati membri di trattare le domande di protezione internazionale presentate dai cittadini di questi Paesi in modo "accelerato". Questi Paesi sono, oltre a quello candidati all'adesione all'Ue, Bangladesh, Colombia, Egitto, India, Kosovo, Marocco e Tunisia. 

Il concetto di Paese terzo sicuro consente inoltre agli Stati membri dell'Ue di respingere una domanda di asilo come inammissibile (senza esaminarne il merito) quando i richiedenti asilo avrebbero potuto chiedere e ottenere protezione internazionale in un Paese extra-Ue considerato sicuro per loro. 

Secondo le norme aggiornate concordate dal Consiglio, gli Stati membri potranno applicare il concetto di Paese terzo sicuro sulla base di tre opzioni. Prima opzione: esiste un legame tra il richiedente asilo e il Paese terzo. Tuttavia, "il legame non sarà più un criterio obbligatorio per l'utilizzo del concetto di Paese terzo sicuro". Seconda opzione, il richiedente asilo ha transitato attraverso il Paese terzo sicuro prima di raggiungere l'Ue.  

Terza opzione, esiste un accordo o un'intesa con un Paese terzo sicuro che garantisca che la richiesta di asilo di una persona venga esaminata nel Paese terzo in questione. L'applicazione del concetto di Paese terzo sicuro sulla base di un accordo o di un'intesa, specifica il Consiglio, "non è possibile nel caso di minori non accompagnati". 

Un richiedente asilo che presenta ricorso contro una decisione di inammissibilità al diritto di asilo basata sul concetto di Paese terzo sicuro non avrà più il diritto automatico di rimanere nell'Ue per tutta la durata del procedimento di ricorso. Resta però in vigore il diritto del richiedente asilo di rivolgersi a un Tribunale per vedersi riconoscere il diritto di rimanere. 

La lista dei Paesi terzi sicuri permetterà agli Stati membri di trattare più rapidamente le richieste che arrivano da cittadini di Stati considerati non a rischio. "Ogni anno - ricorda il ministro dell'Interno danese Rasmus Stoklund, socialdemocratico - decine di migliaia di persone arrivano in Europa e chiedono asilo, pur partendo da Paesi sicuri, dove generalmente non sussiste alcun rischio di persecuzione. Il primo elenco Ue di Paesi di origine sicuri contribuirà a creare procedure di asilo più rapide ed efficienti e al rimpatrio di coloro che non necessitano di protezione". Si tratta di "un traguardo importante per la politica di asilo dell'Ue". 

Il concetto di Paese di origine sicuro, continua il Consiglio, consente agli Stati membri di istituire un sistema speciale per esaminare le domande di protezione internazionale. In base al regolamento sulla procedura di asilo del 2024, adottato nell'ambito del patto sull'asilo e la migrazione, gli Stati membri devono applicare una procedura accelerata per i richiedenti provenienti da un Paese di origine sicuro e possono svolgerla "alla frontiera o nelle zone di transito". 

Le norme sul Paese di origine sicuro si basano sul presupposto che i richiedenti provenienti da quel determinato Paese godano di una protezione sufficiente contro il rischio di persecuzione o contro gravi violazioni dei loro diritti fondamentali. I Paesi extra-Ue possono essere designati come Paesi di origine sicuri solo se raggiungono una "elevata soglia di sicurezza", secondo il Consiglio. 

Oltre ai Paesi inclusi nella lista dei Paesi di origine sicuri, anche i Paesi candidati all'adesione all'Ue sono designati come Paesi di origine sicuri a livello Ue, a meno che: non vi sia una situazione di conflitto armato internazionale o interno al Paese; non siano state adottate misure restrittive che ledano i diritti e le libertà fondamentali; la percentuale di decisioni positive delle autorità degli Stati membri nei confronti dei richiedenti provenienti dal Paese sia superiore al 20%. 

La posizione del Consiglio chiarisce che la Commissione dovrebbe monitorare la situazione nei Paesi candidati all'adesione all'Ue e informare gli Stati membri quando una di queste eccezioni si applica o quando cessa di applicarsi. Il Consiglio ha inoltre concordato di consentire alla Commissione di sospendere la designazione di un Paese di origine sicuro a livello Ue per l'intero Paese o solo per parti del suo territorio o della sua popolazione, se fornisce una valida giusificazione. Gli Stati membri potranno comunque avere propri elenchi nazionali di Paesi di origine sicuri, con l'aggiunta di Paesi terzi diversi da quelli presenti nell'elenco Ue. 

Il Consiglio ha inoltre approvato la proposta della Commissione di accelerare l'attuazione di alcune disposizioni del Patto sulla migrazione e l'asilo, precedentemente prevista per giugno 2026. I due accordi raggiunti oggi consentono al Consiglio di avviare negoziati con il Parlamento Europeo per concordare un testo giuridico definitivo. 

Il Consiglio Ue ha quindi raggiunto anche un accordo sulla propria posizione negoziale su una legge dell'Ue volta ad accelerare e semplificare le procedure di rimpatrio delle persone che soggiornano irregolarmente negli Stati membri. Il regolamento istituisce procedure a livello Ue per rimpatriarli, impone obblighi a coloro che non hanno diritto di soggiorno e predispone strumenti di cooperazione tra gli Statii. Consente inoltre ai Paesi di istituire centri di rimpatrio in Paesi terzi. 

L'accordo tra gli Stati membri arriva sei mesi dopo che il Consiglio Europeo del 26 giugno aveva chiesto di intensificare gli sforzi per facilitare, aumentare e accelerare i rimpatri. 

Il regolamento sui rimpatri, continua il Consiglio, imporrà obblighi "rigorosi" agli espulsi, in primo luogo l'obbligo di lasciare il territorio dello Stato membro in questione e di collaborare con le autorità. Altri obblighi includono mettersi a disposizione delle autorità, fornire un documento d'identità o di viaggio, trasmettere i propri dati biometrici e non opporsi in modo fraudolento alla procedura di rimpatrio. 

Ci saranno conseguenze per le persone, alle quali è stato intimato il rimpatrio, che non collaborano. Gli Stati membri possono decidere di rifiutare o dedurre determinati benefici e indennità, rifiutare o revocare permessi di lavoro o imporre sanzioni penali che, secondo la posizione negoziale del Consiglio, dovrebbero includere anche la reclusione. 

Il regolamento chiarisce che il Paese di rimpatrio può essere un Paese con il quale esiste un accordo o un'intesa, in base alla quale viene accettata la persona che non ha diritto di soggiornare negli Stati membri dell'Ue, quindi non necessariamente il Paese d'origine della persona espulsa. La commissaria al Mediterraneo Dubravka Suica ha detto chiaramente di recente che i migranti irregolari vanno "deportati".  

La legge, per come è scritta nella posizione del Consiglio, stabilisce inoltre le condizioni per questi accordi o intese. Ad esempio, possono essere conclusi solo con un Paese terzo in cui siano rispettati gli standard internazionali in materia di diritti umani e i principi di diritto internazionale, incluso il principio di non respingimento.  

Conterranno poi le procedure per il rimpatrio di una persona in soggiorno irregolare, le condizioni per il suo soggiorno nel Paese extra-Ue e le conseguenze in caso di mancato rispetto dell'accordo o dell'intesa. Questi centri di rimpatrio possono fungere "sia da centri per il rimpatrio verso il Paese di rimpatrio finale sia da destinazione finale". 

Il regolamento prevede misure speciali per le persone che presentano rischi per la sicurezza. Ad esempio, può essere loro imposto un divieto d'ingresso superiore al consueto periodo massimo di dieci anni, fino al divieto d'ingresso a tempo indeterminato. Gli Stati membri possono anche imporre la detenzione, anche in carcere. Questo periodo di detenzione può anche essere più lungo di quanto normalmente previsto. 

E' inoltre previsto il riconoscimento reciproco delle decisioni di rimpatrio, inizialmente facoltativo, che oggi non c'è: l'Italia, per fare solo un esempio teorico, può ignorare un decreto di espulsione emesso dalla Francia, e viceversa. Gli Stati membri ora potranno riconoscere ed eseguire direttamente una decisione di rimpatrio emessa da un altro Stato membro nei confronti di una persona che deve lasciare il territorio Ue, senza dover avviare la procedura per una nuova decisione di rimpatrio.  

Questo, secondo il Consiglio, invierà un messaggio "forte "ai cittadini di Paesi terzi in soggiorno irregolare: non possono evitare il rimpatrio fuggendo in un altro Stato membro. Il riconoscimento reciproco delle decisioni di rimpatrio di un altro Paese non è ancora obbligatorio.  

Secondo la posizione del Consiglio, la Commissione Europea valuterà il funzionamento del riconoscimento reciproco due anni dopo la sua entrata in vigore e, se lo riterrà opportuno, presenterà una proposta legislativa per renderlo obbligatorio per tutti gli Stati membri. 

Il regolamento sui rimpatri introdurrà un provvedimento di rimpatrio europeo (Ero, European Return Order), un modulo in cui gli Stati membri dovranno inserire gli elementi principali della decisione di rimpatrio. I Paesi dovranno inserire l'Ero nel Sistema d'Informazione di Schengen, il sistema di condivisione delle informazioni per la sicurezza e la gestione delle frontiere nell'Ue.  

Questo dovrebbe facilitare il riconoscimento reciproco, poiché i 27 Paesi disporranno delle informazioni necessarie per riconoscere la decisione di rimpatrio di un altro Stato. Se una persona a cui è stato intimato di lasciare l'Ue si trasferisce in un altro Stato membro, quest'ultimo potrà eseguire direttamente la decisione di rimpatrio emessa dal primo Stato membro.  

I Paesi dell'Ue hanno deciso che il provvedimento di rimpatrio europeo sarà introdotto entro due anni dall'entrata in vigore del regolamento sui rimpatri. L'accordo raggiunto oggi servirà da base per l'avvio da parte del Consiglio dei negoziati con il Parlamento Europeo, per concordare un testo giuridico definitivo. 

I Paesi membri dell'Ue hanno quindi raggiunto un accordo oggi a Bruxelles sugli impegni di solidarietà per il 2026 nell'ambito migratorio. Si tratta degli impegni che gli Stati non di primo arrivo assumono nei confronti dei Paesi di primo arrivo sotto pressione migratoria (quest'anno Italia, Spagna, Cipro e Grecia), per alleviare gli oneri in capo a questi ultimi legati alla gestione dei flussi migratori.  

Per quest'anno, o meglio per il periodo successivo al 12 giugno, quindi poco più di sei mesi, il 'pool' prevede 21mila ricollocamenti o altri "sforzi di solidarietà", oppure contributi finanziari per 420 milioni di euro. Il solidarity pool è una delle componenti previste dal nuovo patto Ue sulle migrazioni e l'asilo. 

Il Cpr di Gjader e il centro di Shengjin, in Albania, si "ricandidano con forza" ad "essere attivi su tutte le funzioni per i quali erano stati concepiti: luoghi di trattenimento per l'esercizio delle procedure accelerate di frontiera", ma soprattutto "ad essere il primo esempio di quegli hub per il rimpatrio che sono citati da uno dei regolamenti", sui quali oggi il Consiglio Ue ha concordato una posizione negoziale, dice il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.  

 

"Abbiamo un afflusso molto elevato di migranti irregolari - dice il ministro per l'Immigrazione danese Rasmus Stoklund, sociademocratico - i nostri Paesi europei sono sotto pressione. Migliaia di persone annegano nel Mar Mediterraneo o subiscono abusi lungo le rotte migratorie, mentre i trafficanti di esseri umani accumulano fortune". 

Questo dimostra, continua il ministro socialdemocratico, che "il sistema attuale crea strutture di incentivi malsani e un forte fattore di attrazione, difficili da eliminare. La Danimarca e la maggior parte degli Stati membri dell'Ue si sono pronunciati a favore dell'esame delle domande di asilo in Paesi terzi sicuri, al fine di eliminare gli incentivi a intraprendere viaggi pericolosi verso l'Ue". 

Stoklund è "lieto che noi, Stati membri, abbiamo concordato un approccio generale alla revisione del concetto di Paese terzo sicuro, che consente agli Stati membri di stipulare accordi con Paesi terzi sicuri sull'esame delle domande di asilo al di fuori dell'Europa".  

Sul fronte dei rimpatri, spiega ancora, "tre migranti irregolari su quattro nei confronti dei quali è stata emessa una decisione di rimpatrio nell'Ue continuano a rimanere, invece di tornare a casa. Sono lieto che abbiamo concordato un nuovo regolamento Ue sui rimpatri. Credo che la nuova serie di norme possa contribuire significativamente a migliorare queste cifre. Per la prima volta, i cittadini di Paesi terzi in soggiorno irregolare avranno degli obblighi. E gli Stati membri disporranno di strumenti molto più efficaci: ad esempio, sarà possibile trattenere per un periodo più lungo e i divieti d'ingresso saranno più lunghi. Inoltre, l'accordo odierno consentirà sia all'Unione Europea che a uno o più Stati membri di stipulare un accordo con un Paese terzo sui centri di rimpatrio". 

Oggi nell'Ue si assiste finalmente ad una "riorganizzazione" della politica migratoria, sottolinea quindi il ministro dell'Interno tedesco Alexander Dobrindt, a margine del Consiglio Affari Interni a Bruxelles. 

"Fin dall'inizio del mio mandato - dice l'uomo politico della Csu bavarese - ho chiarito che non esiste un singolo interruttore che possa essere premuto per riorganizzare completamente la politica migratoria. Ci sono invece misure nazionali urgenti da adottare, come il controllo delle nostre frontiere interne e la riduzione dei fattori di attrazione. Ma anche il livello europeo è urgentemente necessario".  

E oggi, continua, "siamo al punto di attuare questa riorganizzazione della politica migratoria in Europa. Sono state raggiunte due tappe fondamentali: la riorganizzazione della politica migratoria in Germania e la riorganizzazione della politica migratoria in Europa. Sono molto grato alla presidenza danese del Consiglio per aver colto questo slancio, in stretta collaborazione con la Germania", conclude. 

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Categoria: internazionale/esteri

10:32

Gaza, Il Tempo: "Nel 2022 Albanese a conferenza con il gotha di Hamas"

(Adnkronos) - "Quando nel 2022 la regina ProPal Francesca Albanese partecipa alla conferenza '16 Years of Siege on Gaza: Impact and Prospects', tra i relatori c’erano anche due dei volti più noti di Hamas, Bassem Naim e Ghazi Hamad. Non solo, nel tavolo d’onore c’era uno dei volti più strategici del terrorismo palestinese, colui che è stato visto letteralmente a braccetto con Islam Haniyeh e Yaya Sinwar, nonché in eventi dal titolo 'Resistenza Islamica – Hamas. Governatorato di Khan Yunis' e con indosso la sciarpa su cui compariva la scritta 'Comitato Amministrativo Locale'. Ma anche vicino a Abu Hilal, leader del Palestinian Freedom Movement – Al-Ahrar, figura centrale del gruppo e considerata il principale punto di collegamento di Al-Ahrar con le altre organizzazioni palestinesi attive a Gaza". E' quanto rivela oggi 'Il Tempo'. 

Si tratta, secondo quanto riporta il quotidiano diretto da Daniele Capezzone, di una fazione palestinese nata nel 2007 da una scissione di Fatah che si è progressivamente allineato alle posizioni del fronte islamista, diventando un attore politico e militare pienamente inserito nel blocco guidato da Hamas all’interno della Striscia. Il movimento negli anni ha rivendicato diversi attacchi contro Israele e, pur non avendo la notorietà internazionale delle grandi fazioni, mantiene un ruolo significativo nel mosaico delle milizie gazawi, soprattutto come forza fedele all’asse Hamas e vicina all’Iran. "Lì - si legge - c’era il gotha. Perché insieme a quest’uomo, proprio accanto a lui, sedeva Momen Aziz, il portavoce dei Mujahidden, definito così dall'agenzia di stampa Qods (Qodsna), la prima agenzia di stampa specializzata della Repubblica Islamica e la seconda non governativa in Iran".  

Il Albanese, continua il quotidiano, "non fornisce risposte circa i suoi rapporti con il cuore del terrorismo palestinese. Ha risposto a 'Il Giornale' utilizzando la scusa del collegamento da remoto: 'Collegandomi, io come gli altri ospiti internazionali, non avevo alcuna idea di o controllo su chi fosse in sala'. Già quando aveva incontrato il filo Hamas Mohammad Hannoun, condividendo con lui il palco, la special rapporteur aveva detto di aver sbagliato a non controllare chi fosse".  

"Siccome, però, Albanese ci sembra una persona che tutto ha fuorché deficit mnemonici, sarebbe il minimo che, con il ruolo che ricopre all’Onu, chiarisse il suo più totale distacco da taglia gola come sono quelli di Hamas. Gli stessi che hanno causato il 7 ottobre, che hanno usato lo stupro come arma di guerra, che hanno messo in moto una macchina propagandistica di altissimo livello grazie ai finanziamenti del Qatar e alla sinistra occidentale che si è piegata a una narrazione distorta", scrive 'Il Tempo'.  

“Francesca Albanese non dovrebbe restare un minuto di più a ricoprire il ruolo di rapporteur dell’Onu. Dopo le intemerate su Hamas come movimento di resistenza e addirittura le sconcertanti e vergognose dichiarazioni sull’assalto alla redazione de La Stampa, definita un “monito” per i giornalisti, oggi apprendiamo che nel 2022 partecipava ad una conferenza dal titolo “16 anni di assedio a Gaza” assieme a soggetti vicini a Hamas. In sala presente addirittura un esponente del jihad islamico. La assoluta mancanza di equilibrio della Albanese, nonché le inaccettabili posizioni assunte in più occasioni sulla natura di un movimento terroristico, responsabile del pogrom del 7 ottobre, fanno di lei un soggetto assolutamente inadeguato a ricoprire un ruolo istituzionale così rilevante in seno ad un’organizzazione internazionale che prevede il rispetto di un preciso codice di condotta, che tuttavia appare dalla rapporteur sistematicamente violato", commentano i deputati di Fratelli d’Italia Francesco Filini e Sara Kelany. 

''Presenteremo un’interrogazione al ministro degli esteri per valutare se la Albanese alla luce delle sue inqualificabili prese di posizione possa essere considerata compatibile con il suo ruolo in seno all’Onu”. 

“Su Il Tempo di questa mattina arrivano nuove notizie riguardanti la pro-pal per eccellenza Francesca Albanese, un personaggio sempre più inquietante che continua a godere di onorificenze non meritate. Dovrebbe rappresentare l’Onu, ma a nostro avviso dovrebbe dimettersi, perché porta avanti cause sbagliate, violente e pericolose. Le sue ultime affermazioni lo dimostrano chiaramente. La Albanese ci dica apertamente: è forse amica di Hamas? Sta facendo da portavoce a questi terroristi in Italia? Una cosa è certa: chi sostiene Hamas non può essere amico dell’Italia”, commenta il presidente dei senatori di Fi, Maurizio Gasparri. 

"Imbarazzante. Arrivano dal quotidiano Il Tempo nuovi dettagli sulle pessime frequentazioni della leader pro-Pal, Francesca Albanese. Dopo le imbarazzanti dichiarazioni al sapore di antisemitismo, adesso la rappresentante Onu partecipa alle conferenze con i capi di Hamas. Per noi non ci sono dubbi: la Albanese deve dimettersi".Così la senatrice della Lega Stefania Pucciarelli. 

 

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Categoria: cronaca

10:12

Moda, Turnbull & Asser nomina Roberto Menichetti direttore creativo

(Adnkronos) - Turnbull & Asser, la storica camiceria e casa di abbigliamento britannica fondata 140 anni fa, ha nominato il rinomato designer italiano Roberto Menichetti Direttore Creativo. Questa nomina, si legge in una nota, "segna un momento significativo nella storia della maison, che continua a unire un orgoglioso patrimonio artigianale a una visione contemporanea dell’eleganza". Nel suo ruolo, Menichetti supervisionerà la direzione creativa di tutto il guardaroba Turnbull, dalle camicie, agli abiti, capispalla e accessori su misura. Roberto Menichetti avrà inoltre un ruolo chiave nello sviluppo di nuove sinergie e iniziative di design che valorizzino la reputazione della casa per la qualità senza compromessi e l’eleganza senza tempo.  

Nato negli Stati Uniti e cresciuto in Italia, Menichetti ha sviluppato una prospettiva internazionale che ha definito la sua straordinaria carriera. Ha iniziato a Parigi al fianco di Claude Montana in giovane età, prima di entrare a far parte del Gft (Gruppo Finanziario Tessile), allora leader nella gestione delle licenze per grandi maison di moda come Valentino e Armani. Successivamente, l’amministratore delegato di Gft, Roland Böhler, lo ha scelto per entrare in Jil Sander negli anni ’90, dove ha lanciato la collezione uomo, consolidando la sua reputazione per le linee pure e le forme raffinate.  

Menichetti ha poi guidato la rinascita di Burberry, ringiovanendo l’immagine del marchio e quasi decuplicandole vendite in un periodo cruciale di trasformazione. Ha modernizzato il celebre motivo 'check' e lo ha reintrodotto in una versione nuova e duratura, con il sostegno dell'allora presidente di Burberry, Victor Barnett. In seguito è stato Direttore Creativo di Céline e consulente per diverse prestigiose maison, da Cerruti a Ballantyne. Conosciuto per la sua filosofia 'essenzialista' - "Cerco l’essenza della forma, rifiutando lo spettacolo della moda" - Menichetti porta un approccio scultoreo alle proporzioni e ai materiali che è diventato un segno distintivo della sua carriera.  

Oltre a lavorare sul design, Menichetti collaborerà con gli artigiani altamente qualificati di Turnbull & Asser nei laboratori di Gloucester e Londra, concentrandosi sull’innovazione nello sviluppo dei tessuti, sulle pratiche sostenibili e sulle tecniche sartoriali su misura. "Porterà un valore inestimabile alla maison grazie al suo, internazionalmente riconosciuto, approccio unico e quasi maniacale a forme e posture riflesse nei suoi modelli, concepiti e calibrati per le generazioni moderne. L’obiettivo è rafforzare la presenza globale di Turnbull & Asser rimanendo fedele alla sua ancestrale eredita' legata al mondo di Jermyn St", sottolinea il gruppo. 

Turnbull & Asser, rileva Roberto Menichetti, Direttore Creativo di Turnbull & Asser, "rappresenta più di un marchio; è un’espressione vivente dello stile e dell’eleganza britannici, costruita con cura nel corso delle generazioni. È straordinario che la maison abbia preservato così fedelmente la propria identità, rimanendo inattaccata dalle mode passeggere, e che l’abbia condotta fino ai giorni nostri con dedizione sotto la guida di James e della sua famiglia. Essere incaricato del suo futuro creativo è per me un onore e una responsabilità. La mia filosofia è sempre stata quella di cercare l’essenza della forma — chiarezza, proporzione e atemporalità — piuttosto che il rumore delle tendenze passeggere. In Turnbull & Asser, questa filosofia incontra un’eredità artigianale senza eguali. La mia visione è quella di mantenere e proteggere questa tradizione introducendo al contempo innovazioni discrete che permettano alla sua voce di continuare a risuonare tra i clienti più esigenti del mondo". 

La nomina di Roberto, commenta James Fayed, Presidente di Turnbull & Asser, "riflette la nostra ambizione di infondere nuova energia al nostro guardaroba, rimanendo fedeli all’artigianalità che definisce Turnbull & Asser da oltre un secolo. La sua comprovata capacità di modernizzare le case storiche rispettandone il Dna lo rende il partner ideale per il futuro. Quel futuro continua a essere plasmato dalla maestria dei nostri artigiani a Londra e Gloucester e dalla nostra costante convinzione nel valore del ‘Made in England’. Siamo certi che l’esperienza internazionale di Roberto e la sua comprovata leadership creativa garantiranno il successo e la crescita continua della nostra maison". 

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Categoria: economia

10:11

Sfregia donna con un coccio di bottiglia, fermato 20enne: è la sua settima aggressione

(Adnkronos) - Una donna è stata aggredita e sfregiata al volto con un coccio di bottiglia nella serata di sabato 6 dicembre in piazza delle Carceri a Prato. La vittima, una trentenne italiana, è stata trasportata al pronto soccorso dell'ospedale Santo Stefano per le cure del caso. L'autore dell'aggressione è un giovane marocchino di 20 anni, in regola con il permesso di soggiorno. Secondo quanto comunicato dalla Procura, si tratta di un soggetto già responsabile di sei episodi analoghi, tutti contro donne italiane. 

Il procuratore Luca Tescaroli ha sottolineato in un comunicato la pericolosità del ventenne, per il quale il giudice delle indagini preliminari del Tribunale pratese ha disposto il ricovero provvisorio, rilevando che il giovane è risultato incapace di intendere e di volere e di stare in giudizio. Si tratta dunque del settimo episodio di aggressione di questo tipo da parte dello stesso autore, segnalato dalle autorità locali, che hanno sottolineato la gravità dei fatti e l'urgenza delle misure adottate. 

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Categoria: cronaca

09:31

Le mire della Cina su Okinawa, aereo militare punta radar contro jet del Giappone

(Adnkronos) - Un aereo militare cinese J-15 ha puntato due volte il radar contro aerei giapponesi F-15 in corrispondenza delle acque internazionali al largo di Okinawa. Il ministero degli Esteri giapponese ha convocato l'ambasciatore cinese a Tokyo, in seguito all'ultimo incidente della forte tensione fra i due Paesi delle ultime settimane, dalle parole pronunciate dalla Premier giapponese Sanae Takaichi in Parlamento sul coinvolgimento del Giappone in una eventuale crisi militare su Taiwan. 

 

L'aereo cinese era decollato dalla portaerei "Liaoning". Pechino ha iniziato a citare presunte ragioni storiche per rivendicare Okinawa. La marina cinese ha denunciato che gli aerei giapponesi "si erano ripetutamente avvicinati alla zona di addestramento della marina cinese provocando problemi, incidendo pesantemente sulle attività di addestramento".  

 

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Categoria: internazionale/esteri

09:16

Poche nubi e niente neve, sarà ancora caldo anomalo: le previsioni meteo

(Adnkronos) - Poche nubi, niente neve, bel tempo quasi ovunque. Anche oggi il meteo registra l'ennesimo slittamento verso una fase di caldo anomalo che rischia di protrarsi oltre ogni previsione, con l'alta pressione a frenare ogni tentativo dell'aria fredda di arrivare sulla Penisola. Temperature in salita quindi e, soprattutto al Centro e al Sud, tempo stabile e mite. Sono queste le previsioni meteo degli esperti per la giornata di oggi, lunedì 8 dicembre, e per i giorni a venire. 

Federico Brescia, meteorologo de iLMeteo.it, conferma che stiamo andando verso la solita fase più mite, con l’alta pressione che bloccherà ogni tentativo alle perturbazioni o all’aria fredda di raggiungere il nostro Paese e non solo, anche su buona parte d’Europa. 

Ci stiamo avvicinando al Natale ma le carte mostrano uno scenario decisamente atipico per i prossimi giorni, fatto di caldo anomalo per il periodo e, purtroppo, anche di nebbie e smog. 

Dalla giornata dell’Immacolata, lunedì 8 dicembre, la pressione aumenterà rapidamente sul nostro Paese a causa di una importante rimonta anticiclonica che con un richiamo di aria subtropicale farà impennare le temperature e ci accompagnerà per quasi tutta la settimana. Attenzione però, le termiche aumenteranno sensibilmente ma non ovunque. 

In inverno, soprattutto in regioni come la Pianura Padana o le grandi vallate interne, la persistenza di un campo di alta pressione non è affatto sinonimo di giornate soleggiate e limpide. Al contrario, è la condizione ideale per lo sviluppo e il mantenimento di uno dei fenomeni meteorologici più caratteristici e insidiosi della stagione fredda: la nebbia.  

Nelle pianure e nelle vallate, l'alta pressione crea un vero e proprio "coperchio" invisibile. L'aria fredda, più densa e pesante, tende a ristagnare negli strati più bassi, mentre sopra di essa si trova uno strato d'aria più calda: si verifica così il fenomeno dell'inversione termica che non permette alle temperature al suolo di impennare più di tanto. Saranno invece le nubi basse a dominare la scena lungo le coste dell’alto Tirreno. 

Questa cappa anticiclonica impedisce quindi il rimescolamento dell'aria e la dispersione verticale degli agenti atmosferici. Di conseguenza, si verifica il concreto rischio che gli inquinanti (come il PM10) prodotti dal traffico, dal riscaldamento domestico e dalle attività industriali si accumulino in prossimità del suolo, portando rapidamente al superamento delle soglie consentite e al raggiungimento di livelli massimi di inquinamento atmosferico. 

Al contrario, la stessa alta pressione determina un clima opposto in montagna. Le vette si trovano al di sopra dello strato d'inversione termica e del "mare di nebbia". Qui, l'aria scende e si riscalda per compressione (subsidenza), unita alla radiazione solare diretta su cieli sereni. Per questo motivo, in quota le temperature risultano sorprendentemente più miti che in pianura, creando il tipico paradosso invernale: nebbia e freddo al livello del mare, sole e caldo in montagna. 

In poche parole nelle principali città del Nord le temperature resteranno comprese generalmente tra 5 e 11°C, mentre al Centro-Sud il sole dovrebbe riuscire a farsi notare maggiormente portando valori massimi anche vicini ai 20°C. Altro aspetto drammatico sarà lo zero termico che sulle Alpi si assesterà temporaneamente tra i 3500 e 4000 metri. Stiamo parlando di quote quasi estive. 

Lunedì 8. Al Nord: prevalenza di sole; nubi basse e/o nebbie in Val Padana, specie nelle ore notturne. Al Centro: bel tempo prevalente. Al Sud: bel tempo. 

Martedì 9. Al Nord: prevalenza di sole; nubi basse in Val Padana. Pioviggine in Liguria. Al Centro: bel tempo prevalente; nubi in Toscana. Al Sud: bel tempo con prevalenza di sole. 

Mercoledì 10. Al Nord: nubi basse in Liguria, nebbie in pianura all’alba e di notte. Al Centro: poco o parz. nuvoloso, mite. Al Sud: soleggiato e molto mite. 

Tendenza: condizioni anticicloniche, tempo stabile e mite. 

 

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Categoria: cronaca

08:59

Morto in esplosione in casa a Barberino, ipotesi gesto volontario: 71enne era sotto sfratto

(Adnkronos) - Potrebbe essere stato un gesto volontario la causa più probabile dell'esplosione che, nella notte tra il 7 e l'8 dicembre, ha provocato la morte di Pierantonio Cianti, 71 anni, nel suo appartamento al primo piano di via Garibaldi a Barberino del Mugello, in provincia di Firenze. La deflagrazione, avvenuta intorno alle ore 3.45, ha devastato la casa e innescato un incendio che ha reso vano ogni tentativo di soccorso. 

Secondo quanto emerge dalle prime indagini dei carabinieri, l'uomo - ex camionista in pensione, residente da anni nell'abitazione - avrebbe dovuto lasciare l'alloggio a breve perché il contratto d'affitto non sarebbe stato rinnovato. Una situazione che, secondo conoscenti e vicini, lo preoccupava profondamente da mesi. Gli investigatori stanno lavorando per ricostruire la dinamica dello scoppio, che potrebbe essere stato provocato da una fuga di gas volontariamente innescata. Non sono tuttavia escluse del tutto altre cause. 

In paese Cianti era figura conosciuta, da molti chiamato "Ciantòlo". Divorziato, con due figli ormai lontani da casa, negli ultimi anni viveva con una pensione modesta e piccoli lavori saltuari. Amici e residenti riferiscono che fino a ieri aveva confidato la difficoltà di trovare una nuova sistemazione dopo il mancato rinnovo dell’affitto. Le indagini proseguiranno nelle prossime ore per confermare l'ipotesi del gesto volontario e stabilire con precisione l'origine della fuga di gas. La Procura di Firenze aprirà un fascicolo sul caso. 

La violenza dell'esplosione ha sventrato una parte dell'edificio e danneggiato anche il retro su viale della Repubblica, costringendo alla chiusura della strada principale del paese e all'evacuazione di cinque famiglie. Una di queste, riferisce il Comune, non potrà rientrare nell'immediato per ragioni di sicurezza. I vigili del fuoco hanno lavorato per ore per domare le fiamme e verificare la stabilità della struttura e degli edifici confinanti. 

La sindaca di Barberino del Mugello, Sara Di Maio, presente sul posto nella notte, ha espresso cordoglio per la vittima e sostegno agli sfollati. La priorità è garantire una sistemazione temporanea alle famiglie coinvolte e procedere con rapidità ai lavori di messa in sicurezza, ha fatto presente. L'esplosione ha reso necessario chiudere il viale e preservare l'area da ulteriori rischi. 

 

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Categoria: cronaca

08:44

Zelensky vede Starmer, Macron e Merz. Il presidente francese: "Problema è convergenza con Usa"

(Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Downing Street, dove è stato accolto dal primo ministro britannico Keir Starmer con una stretta di mano e un abbraccio caloroso. Zelensky ha anche indicato Larry, il celebre gatto de numero 10, seduto davanti alla porta in attesa, prima di entrare insieme a Starmer. Il leader ucraino è a Londra per il summit con il leader Uk, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, e discutere dello stato dei negoziati per mettere fine alla guerra.  

"Siamo qui per sostenere l'Ucraina nella guerra e nei negoziati", ha detto poi Starmer ricevendo i tre leader. "Se si vuole un cessate il fuoco, allora deve essere un cessate il fuoco giusto e duraturo. Ecco perché è così importante ribadire il principio che le questioni che riguardano l'Ucraina devono essere decise dall'Ucraina", ha aggiunto. 

"Stiamo unendo le forze per mettere fine a questa guerra con una pace dignitosa per l'Ucraina. La sicurezza deve essere garantita", ha aggiunto. Il presidente ucraino ha poi definito "molto importante l'unita tra Europa, Ucraina e Stati Uniti" all'inizio del meeting. "Penso che sia molto importante organizzare questo genere di incontri", ha proseguito, aggiungendo che ci sono aspetti che "non possiamo gestire senza gli americani, altri che non possiamo gestire senza l'Europa". 

Il cancelliere Merz si è detto intanto "scettico" su alcune parti del piano elaborato dagli Stati Uniti per mettere fine alla guerra in Ucraina, parlando a Downing Street prima dell'inizio della riunione. Merz ha evidenziato perplessità su "alcuni dettagli contenuti nei documenti provenienti dagli Stati Uniti". Ha quindi proseguito affermando che "questo potrebbe essere un momento decisivo per tutti noi" e che, per questo motivo, "stiamo cercando di continuare a sostenere l'Ucraina", dal momento che "il destino di questo Paese è il destino dell'Europa". 

"Il principale problema" sulla strada della definizione di un accordo per la pace in Ucraina "è la convergenza delle nostre posizioni comuni, fra europei e Ucraina, con quelle degli Stati Uniti", ha affermato quindi il presidente francese alla riunione di Londra. Europei e ucraini, ha aggiunto, "hanno molte carte nelle loro mani", fra gli aiuti finanziari a Kiev, la resistenza delle forze militari ucraine ai russi e gli effetti delle sanzioni europee e americane sull'economia russa. 

"Sono deluso dal fatto che il presidente Zelensky non ha ancora letto la proposta (di pace americana, ndr) di poche ore fa. Il suo entourage la adora, ma lui no". In un colloquio con i giornalisti, Donald Trump è tornato ad accusare il presidente ucraino, 'reo' di "non essere pronto" a sottoscrivere la bozza. Il nuovo round di trattative fra Usa e Ucraina è terminato sabato senza un risultato evidente, con Zelensky che ha definito i colloqui "costruttivi anche se non facili". "Alla Russia il piano va bene, ma non sono sicuro che questo valga anche per Zelensky" le parole del presidente americano, sempre più insofferente, dopo aver incassato l'elogio del Cremlino per il nuovo, durissimo atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti dell'Europa. 

Trump del resto, ha fatto sapere ieri al Forum di Doha il figlio maggiore del tycoon, potrebbe abbandonare il processo di pace in Ucraina. E questo perché la questione non rappresenta una priorità per gli americani mentre "il pubblico americano non ha voglia" di guerre infinite e di ulteriori finanziamenti per gli sforzi militari per Kiev. Una nuova doccia fredda per l'Ucraina e i suoi alleati europei, spronati dagli Usa a "farsi avanti" e fare di più. 

Il capo della delegazione ucraina alle trattative sul piano di pace, Rustem Umerov, ha però intanto reso noto che Zelensky riceverà il briefing completo sul contenuto delle trattative e i documenti relativi con gli Stati Uniti solo oggi. Le trattative, che hanno coinvolto lui e il capo di stato maggiore, Andrii Hnatov, si sono protratte per diversi giorni. "L'obiettivo principale di noi ucraini era quello di ottenere dagli americani informazioni complete sui loro colloqui a Mosca e tutte le bozze delle proposte di questo momento per poterle discutere nei dettagli con il Presidente ucraino", ha spiegato Umerov. 

La questione territoriale rimane "la più problematica" nei negoziati, ha quindi spiegato un rappresentante vicino al dossier in una intervista all'Afp. La questione "rimane aperta", ha aggiunto. "Vladimir Putin non vuole concludere un accordo senza che l'Ucraina ceda territori" nel Donbass. Gli Stati Uniti, ha poi aggiunto la fonte, spingono l'Ucraina ad approvare "più velocemente" il piano ma l'Ucraina "non può accettare qualsiasi cosa senza esaminare i dettagli". 

Il Cremlino chiede intanto di poter capire i risultati delle trattative fra Stati Uniti e Ucraina che si sono svolti dopo l'incontro fra Vladimir Putin e gli inviati della Casa Bianca Steven Witkoff e Jared Kushner. "Sulla base dei risultati della riunione di Mosca, Witkoff e Kushner hanno lavorato con una delegazione di negoziatori ucraini guidata da Rustem Umerov. Ora per noi è importante capire i risultati di questo lavoro", ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. 

Per i leader europei, sottolinea la Cnn, il momento è inquietante: gli Stati Uniti stanno guidando i colloqui di pace in Ucraina proprio mentre la loro posizione nei confronti dell'Europa si irrigidisce, alimentando il timore che questo cambiamento possa influenzare i negoziati in un momento critico. 

Queste questioni saranno probabilmente sul tavolo oggi nell'incontro tra Zelensky e il leader britannico, francese e tedesco. I numeri uno europei "faranno insieme il punto della situazione e dei negoziati in corso nel quadro della mediazione americana", ha affermato Macron. 

La Russia "si sta bloccando in un approccio di escalation e non sta cercando la pace", ha continuato Macron. "Dobbiamo continuare a fare pressione sulla Russia per costringerla alla pace", ha poi affermato, aggiungendo: "Perché ciò che è in gioco in Ucraina è anche la sicurezza dell'Europa nel suo complesso". 

Intanto, sette capi di Stato e di governo dell'Ue, tutti di Paesi affacciati sul Mar Baltico tranne uno, hanno scritto una lettera ai presidenti del Consiglio Europeo e della Commissione Europea per sostenere la necessità di raggiungere un accordo, nel prossimo summit a Bruxelles, sul cosiddetto prestito di riparazione all'Ucraina, basato sui beni congelati alla Banca centrale della Federazione Russa.  

"Il tempo è essenziale - scrivono - raggiungendo una decisione sul prestito di riparazione al Consiglio Europeo di dicembre, avremo l'opportunità di mettere l'Ucraina in una posizione più forte per difendersi e in una posizione migliore per negoziare una pace giusta e duratura. Siamo pronti a collaborare in modo costruttivo con voi a tal fine". La lettera è firmata dai capi di governo di Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Polonia, Svezia e Irlanda. 

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà intanto domani per discutere dell'Ucraina, ha reso noto la Rappresentanza della Slovenia, che detiene la presidenza per il mese di dicembre e ha convocato la seduta insieme a Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Grecia e Corea. La riunione inizierà alle 10 del mattino (ora di New York). 

 

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Categoria: internazionale/esteri

08:26

Dai domiciliari al sushi bar, ecco le evasioni più improbabili del 2025

(Adnkronos) - Sono stati 55 gli arresti e 42 le denunce per evasione dai domiciliari registrati da agosto scorso a oggi. C’è chi evade per regolare conti sentimentali lasciati a metà, chi tenta la fuga all’alba sperando di passare inosservato, chi sfreccia in scooter senza casco convinto che nessuno lo riconoscerà e chi si lancia da una finestra del bagno sparendo per settimane, salvo poi ricomparire in una stanza d’albergo a pochi chilometri di distanza. Le pattuglie dei carabinieri hanno assistito a casi di ogni genere: dalla donna che si copre il volto in un suv diretto verso una cena giapponese improvvisata, al detenuto che reinterpreta la fuga napoleonica dall’isola d’Elba dove era costretto a stare e autorizzato a muoversi. 

E poi, il giovane in fila al traghetto con un passamontagna, un 60enne convinto che Pasquetta giustifichi una bibita al bar, un uomo che trasforma l’evasione in contenuti social e persino un detenuto in pasticceria con la famiglia, sorpreso da un carabiniere fuori servizio.  

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Categoria: cronaca

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15:56

Terremoto in Giappone, magnitudo 7,6: diramato allarme tsunami

(Adnkronos) - Un terremoto di magnitudo 7,6 della scala Richter è stato registrato oggi, lunedì 8 dicembre, nel nord del Giappone, facendo scattare l'allarme tsunami. Lo ha reso noto l'istituto sismologico americano Usgs. 

Onde di tsunami alte fino a tre metri potrebbero colpire la costa pacifica del Giappone, ha avvertito l'agenzia meteorologica di Tokyo, con l'arrivo della prima onda previsto nelle zone portuali che si estendono dalle regioni settentrionali di Aomori a Iwate. 

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Categoria: internazionale/esteri

14:42

Ballando con le stelle, Rossella Erra: "Nancy Brilli condivide post di odio contro di me"

(Adnkronos) - "Mi sono beccata gli insulti per tutto il weekend e Nancy Brilli li sta condividendo". Ballando con le stelle tra i veleni e le polemiche. Al centro dell'ultimo caso finisce Rossella Erra. Nell'ultima puntata dello show di Raiuno, la 'tribuna del popolo' ha destinato metà del tesoretto alla Signora Coriandoli, vale a dire Maurizio Ferrini. Risultato? Eliminata Nancy Brilli. L'attrice, dal proprio profilo Instagram, negli ultimi 2 giorni ha puntato il dito contro la decisione. Nelle ultime ore, la concorrente ha condiviso commenti di utenti che 'accusano' Erra. 

"Ho fatto una scelta di cuore, avrei potuto dare il tesoretto a Beppe Convertini o alla Signora Coriandoli. Ho scelto di darlo alla Signora Coriandoli. A chi dovevo darlo, secondo Nancy Brilli? Potevo darlo a chiunque e sarebbe stato un problema", dice oggi Erra ospite di La volta buona. "Mi sono beccata gli insulti per tutto il weekend e Nancy Brilli li sta condividendo. Dopo tutto l'odio che mi sta facendo buttare addosso, a maggior ragione confermo la mia decisione. Il tesoretto viene assegnato a sentimento, non c'è un manuale. Ballando con le stelle è un gioco, ma tutti si sentono maestri", aggiunge nel salotto di Caterina Balivo. 

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Categoria: spettacoli

14:35

Nautica, l'11 dicembre Assemblea annuale soci Confindustria Nautica: focus su filiera

(Adnkronos) - Si terrà giovedì 11 dicembre presso la Camera dei Deputati a Palazzo Montecitorio a Roma, l’Assemblea Generale dei Soci di Confindustria Nautica che riunirà gli imprenditori dell’industria nautica per una giornata dedicata ad approfondimenti, confronto e aggiornamento sul settore. L’agenda dei lavori si aprirà, al mattino, con la sessione privata dell’Assemblea dei Soci per l’approvazione del programma di attività 2026, la presentazione dell’analisi dei trend di mercato per l’anno nautico in corso e il sentiment 2026. Seguirà, alle ore 11:30, la sessione pubblica con il convegno dal titolo “Nautica: nuovi paradigmi per l’industria Made in Italy”, un appuntamento dedicato al futuro della filiera nautica italiana e al suo ruolo strategico nello sviluppo del Paese. 

“L’industria italiana della nautica da diporto ha registrato un 2024 ancora in crescita, con il fatturato del comparto industriale che ha toccato il massimo storico di 8,6 miliardi di euro, confermando altresì la cantieristica italiana campione dell’export, con una quota del 25% a livello mondiale. – dichiara Piero Formenti, Presidente di Confindustria Nautica - L’industria italiana, grazie al proprio mix produttivo fortemente concentrato sull’alto di gamma e sul segmento dei superyacht, risulta in controtendenza all’interno di un quadro globale segnato da una stabilizzazione del mercato, dimostrandosi ancora una volta una vera eccellenza nazionale del Made in Italy nel mondo, fiore all'occhiello del Bello e Ben Fatto”. 

La significativa partecipazione all’Assemblea di Confindustria Nautica di rappresentanti del Governo, del Parlamento, del mondo accademico e delle imprese conferma il valore strategico di un comparto centrale per il Paese, che si riunisce a Roma per approfondire le sfide globali e le nuove direttrici del settore, dalle politiche industriali alle relazioni internazionali. Ad aprire i lavori saranno i saluti istituzionali dell’On. Fabio Rampelli, Vicepresidente della Camera dei Deputati, della Vicepresidente del Senato Sen. Licia Ronzulli, del Presidente di Confindustria Nautica, Piero Formenti. Seguiranno due sessioni dedicate alla visione politica e industriale del comparto, che vedrà il contributo del Ministro per le Politiche del Mare, Sen. Nello Musumeci, del Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, On. Alberto Luigi Gusmeroli, e del Prof. Gabriele Natalizia della Sapienza Università di Roma, con Cattedra in Sicurezza e politica internazionale - e allo sviluppo del settore - grazie agli interventi del Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, On. Edoardo Rixi, del Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, On. Salvatore Deidda, e dell’On. Gerolamo Cangiano, Presidente dell’Intergruppo parlamentare “Nautica, Subacquea e Turismo”. 

Nel corso dell’Assemblea saranno previsti inoltre i saluti del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e del Comandante Generale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, Amm. Isp. Capo (CP) Pil. Sergio Liardo. 

Il convegno offrirà un momento di confronto approfondito sui nuovi paradigmi economici e industriali che stanno ridisegnando il settore, confermando l’industria nautica italiana come una delle eccellenze più riconosciute della manifattura nazionale, capace di generare valore, innovazione e competitività e di proiettare il Made in Italy sui mercati globali con una leadership sempre più solida e strategica. 

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Categoria: economia

14:04

'Spara a Giorgia', rimossa scritta minatoria contro Meloni a Pietrasanta

(Adnkronos) - "Già nel pomeriggio di domenica 7 dicembre la scritta" 'Spara a Giorgia' siglata Br "era scomparsa, rimossa grazie all'intervento degli addetti comunali; ma questo episodio resta un segnale inquietante, testimonianza del clima di rabbia e intolleranza che il cosiddetto 'campo largo' sta alimentando nel Paese e che sfocia in queste espressioni macabre, del tutto estranee a quel confronto politico promosso e tutelato dalla Costituzione Italiana". Così, in una nota, il sindaco di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti, interviene sulla frase minatoria contro la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rinvenuta domenica sul muro di recinzione di una struttura alberghiera, sul lungomare di Marina. 

"Questo modo di fare non appartiene alla comunità che rappresento - prosegue Giovannetti - ne prendo le distanze e lo condanno da cittadino, prima che da sindaco ed esprimo alla presidente Meloni la solidarietà mia personale, dell'amministrazione tutta e della città di Pietrasanta. Al contempo, non voglio derubricare il fatto a semplice ragazzata. Il mio appello è a tutte le forze politiche che siedono in Parlamento ma, in particolar modo, a quelle di opposizione che da mesi, ormai, stanno innalzando il livello dello scontro e di tensione sociale: la contesa e il legittimo dissenso siano ricondotti nei binari del rispetto e della dialettica democratica, senza strumentalizzazioni di comodo delle crisi internazionali, che poco dipendono dal Governo o delle difficoltà quotidiane delle famiglie". 

Il primo cittadino di Pietrasanta ringrazia "le forze dell'ordine per il pronto intervento e auspica che il, o i, responsabili vengano individuati quanto prima e siano chiamati a rispondere del gesto compiuto". 

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Categoria: cronaca

13:56

Milano-Cortina: emozione a palazzo Mattei a Roma per passaggio Fiamma olimpica

(Adnkronos) - Forte emozione ieri a Palazzo Mattei, sede storica di Eni, per il passaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026. Marco Petracchini, presidente di Enilive, sottolinea di aver vissuto “un’emozione indescrivibile”, ribadendo il valore simbolico di portare la torcia in un luogo iconico per la storia del gruppo.  

Dello stesso avviso anche l’amministratore delegato di Enilive, Stefano Ballista: “Evidenzio la sintonia tra i valori dei Giochi e quelli dell’azienda. La fiamma è simbolo di energia, continuità e inclusività, elementi nei quali ci rispecchiamo completamente. Il passaggio della torcia in questo luogo storico è stato emozionante”. 

La tappa di Palazzo Mattei ha accompagnato l’avvio del Viaggio della Fiamma Olimpica, partito il 6 dicembre dopo l’arrivo a Roma del 4 dicembre e l’accensione del sacro fuoco a Olimpia lo scorso 26 novembre. Il percorso, sostenuto da Eni in qualità di Premium Partner dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano Cortina 2026 e Presenting Partner del Viaggio della Fiamma, coinvolgerà 10.001 tedofori e attraverserà tutte le regioni italiane fino a concludersi a Milano, allo Stadio di San Siro, il 6 febbraio 2026. 

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Categoria: economia

13:51

La denuncia del direttore Unrwa: "Irruzione polizia Israele in nostra sede"

(Adnkronos) - Irruzione della polizia israeliana nella sede dell'Unwra a Gerusalemme est questa mattina, ha denunciato il direttore dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, Philippe Lazzarini.  

Secondo quanto riportato, sono stati sequestrati computer e altre componenti It, oltre che mobili e altro. Le comunicazioni sono state tagliate ed è stata ammainata la bandiera che è stata sostituita da una bandiera israeliana. La polizia era accompagnata da funzionari del comune. Il personale dell'agenzia era stato costretto a lasciare il sito all'inizio dell'anno. "Ma qualsiasi passo venga fatto a livello interno, il compund mantiene lo status di sito Onu, immune da interferenze di qualsiasi tipo".  

"Quest'ultima azione rappresenta un flagrante mancanza di rispetto degli impegni presi da Israele come Paese membro dell'Onu per proteggere e rispettare l'inviolabilità dei siti dell'Onu", ha dichiarato Lazzarini in un post su X. 

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, incontrerà negli Usa il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il 29 dicembre. Lo ha riferito una fonte all'interno dell'ufficio del primo ministro al Times of Israel. 

Secondo l'emittente Canale 12, Netanyahu starebbe valutando una visita negli Stati Uniti di una settimana, dal 28 dicembre al 4 gennaio. L'ufficio del primo ministro non ha confermato la notizia. 

 

Il premier israeliano ha intanto ricevuto l'ambasciatore Usa all'Onu Mike Waltz in missione per far avanzare il piano di pace americano per la Striscia di Gaza. All'incontro ha partecipato anche il direttore del Consiglio di sicurezza nazionale, Gil Reich. In seguito Waltz incontrerà i familiari di Ran Gvili. La salma di Gvili, deceduto mentre era ostaggio, è l'ultima che Hamas deve restituire. 

 

L'inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff ha intanto ospitato ieri a New York trattative fra Israele e Qatar, ha confermato un rappresentante della Casa Bianca all'Afp.  

La delegazione israeliana era guidata dal direttore del Mossad, David Barnea. Si è trattato dell'incontro di più alto livello fra Israele e Qatar dopo l'accordo per la fine della guerra a Gaza. E' arrivato ora il momento della definizione della seconda fase dell'accordo, vale a dire il disarmo di Hamas e l'insediamento di una amministrazione per il governo della Striscia di Gaza.  

 

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Categoria: internazionale/esteri

11:56

Europa-Usa, Costa: "Inaccettabili minacce di interferenza degli Stati Uniti"

(Adnkronos) - Trump si distanzia e attacca, l'Europa reagisce alla svolta americana. Le "minacce di interferenza" nella vita politica europea contenute nella strategia di sicurezza nazionale Usa sono "inaccettabili", il monito lanciato dal presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, parlando oggi all'Istituto Jacques Delors a Parigi. 

"Gli Stati Uniti - ricorda - non credono più nel multilateralismo, al sistema internazionale basato sulle regole e credono che il cambiamento climatico sia una bugia. Quindi abbiamo differenze nelle nostre visioni del mondo. Ma va al di là di questo. Certamente, questa strategia continua a parlare dell'Europa come alleato. Questo è positivo ma, se siamo alleati, dobbiamo agire come alleati. E gli alleati non devono interferire nelle scelte politiche interne dei loro alleati".  

Gli alleati, prosegue, "rispettano la sovranità reciproca. Sicuramente molti europei non condividono la stessa visione degli americani su diversi argomenti, ed è naturale che non condividano la nostra stessa visione. Quello che non possiamo accettare è questa minaccia di interferenza nella vita politica dell'Europa. Gli Stati Uniti non possono sostituirsi ai cittadini europei nella scelta di quali partiti sono buoni e quali cattivi", il monito di Costa. 

"Ora è chiaro - ha continuato - che i discorsi del vicepresidente J.D. Vance a Monaco di Baviera e i numerosi tweet del presidente Donald Trump sono diventati ufficialmente la dottrina statunitense". 

"In quanto tali - continua - dobbiamo riconoscerli e agire di conseguenza. Cosa significa questo? Abbiamo bisogno di qualcosa di più di una semplice energia rinnovata. Dobbiamo concentrarci davvero sulla costruzione di un'Europa che comprenda che i rapporti tra gli Alleati e le alleanze del Secondo Dopoguerra sono cambiati".  

Per Costa si "capisce" bene perché la nuova strategia di sicurezza nazionale degli Usa piace alla Russia per quanto dice sull'Ucraina, perché non menziona mai la necessità di arrivare ad una pace "giusta e duratura" tra Mosca e Kiev, ma solo quella di porre fine alle ostilità.  

"Quando ascoltiamo i commenti di Mosca su questa strategia - afferma Costa - poiché Mosca afferma di condividere ampiamente la visione degli Stati Uniti sull'Europa, ci poniamo delle domande. E, in effetti, prestiamo molta attenzione alla situazione in Ucraina. Comprendiamo perché Mosca condivida questa visione, perché l'obiettivo di questa strategia non è mai la pace, non è una pace giusta e duratura".  

Si tratta solo, prosegue Costa, di "evitare" la continuazione delle ostilità e di "mantenere relazioni stabili con la Russia. Ovviamente, tutti desiderano una relazione stabile con la Russia. Quasi tutti credevamo di aver già raggiunto una relazione stabile con la Russia prima del 2014. Abbiamo iniziato a sospettarlo nel 2014 con la Crimea, ma dopo il 2022 possiamo ignorare la possibilità di avere una relazione stabile con la Russia. La Russia rimane una minaccia per la nostra sicurezza". 

E ancora. In materia di libertà di "espressione" e di "informazione", è "sovrana" l'Ue e non i "tecno-oligarchi" degli Stati Uniti d'America. Gli Usa, afferma, "non possono sostituire l'Europa nella loro visione della libertà di espressione. Su questo punto, dobbiamo essere chiari: la nostra storia ci ha insegnato che non c'è libertà di espressione senza libertà di informazione. E la libertà di informazione richiede il massimo rispetto del pluralismo. Non ci sarà mai libertà di informazione se gli Stati Uniti avranno il monopolio del software, e non ci sarà libertà di espressione se la libertà di informazione dei cittadini verrà sacrificata per difendere gli oligarchi tecnologici degli Stati Uniti".  

Quindi, prosegue, "dobbiamo essere chiari su questo, dobbiamo evitare malintesi. Gli Stati Uniti rimangono un alleato importante. Gli Stati Uniti sono un partner economico importante, ma la nostra Europa deve essere sovrana", conclude. 

"Rientra nella libertà di parola, cui diamo molto valore nell'Ue, di consentire anche le dichiarazioni più pazze che si possano immaginare". Così la portavoce capo della Commissione Europea Paula Pinho risponde intanto, durante il briefing quotidiano a Bruxelles, alle dichiarazioni del multimiliardario sudafricano, naturalizzato americano, Elon Musk, il quale ha concordato pubblicamente, ripostando un tweet e commentandolo, con il giudizio di un utente di X, secondo il quale l'Ue sarebbe il "Quarto Reich", un paragone esplicito alla Germania nazista. 

Questa sera il presidente del Consiglio Europeo e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen parteciperanno ad una cena organizzata dal segretario generale della Nato Mark Rutte, insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo comunicano i portavoce dei due presidenti Ue. 

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Categoria: internazionale/esteri

11:34

Roma, ai domiciliari il primario del Sant'Eugenio accusato di corruzione

(Adnkronos) - Il gip di Roma ha disposto gli arresti domiciliari per Roberto Palumbo, primario del reparto Nefrologia e Dialisi dell'ospedale Sant'Eugenio, finito in carcere giovedì scorso, 4 dicembre, quando gli agenti della squadra mobile lo hanno fermato mentre riceveva una busta contenente 3mila euro in banconote da 50 e 100 euro dall’imprenditore Maurizio Terra.  

Per l’imprenditore del settore delle cliniche private specializzate in dialisi il giudice ha confermato la misura dei domiciliari. Nell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe De Falco, ci sarebbero più di dieci indagati. 

“L’imprenditore Maurizio Terra ha ammesso, con più trasparenza, le proprie responsabilità, ha fornito elementi atti a ricostruire compiutamente i fatti, ha mostrato, soprattutto all'udienza di convalida, di essere quasi sollevato dall'emersione della vicenda che, in qualche modo, gli ha consentito di sottrarsi a procedure e condotte necessarie per poter svolgere la propria attività ma vissute anche come imposizioni. Ha chiaramente detto che la titolarità formale del 60% delle quote gli è stata sostanzialmente imposta ed ha avuto uno sviluppo, nel tempo, da lui patito e, certamente, non voluto, non avendogli portato alcun vantaggio”. E’ quanto riportato nell’ordinanza con cui il gip di Roma Paola Della Monica ha disposto gli arresti domiciliari.  

Per l’imprenditore del settore delle cliniche private specializzate in dialisi il giudice ha confermato la misura dei domiciliari. Nell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe De Falco, ci sarebbero più di dieci indagati. Nel provvedimento viene sottolineato come si tratti di “fatti gravi” per i quali si impone, “a tutela della collettività, un presidio cautelare”. 

Anche Roberto Palumbo, scrive il gip, “ha reso dichiarazioni che, comunque, hanno permesso una più esatta ricostruzione dei fatti e, tuttavia, la sua condotta va valutata come più grave perché la contestazione consente di cogliere una costanza di comportamenti e, dunque, una pervicacia, significative di una personalità incline alla commissione di reati della specie di quello per cui si procede. Egli ha dichiarato di non essere interessato a mantenere il ruolo di direttore della struttura, ha dichiarato di voler lasciare il pubblico e, tuttavia, da anni, mantiene la sua posizione di potere e continua e lavorare nella struttura pubblica”. Per il giudice “può dirsi accertato che Palumbo avesse un controllo della destinazione dei pazienti verso i vari centri e li indirizzasse in modo da raggiungere il massimale consentito verso Dilaeur, struttura del quale egli ha, di fatto il 60% delle quote”. 

Giovedì scorso, gli agenti della squadra mobile hanno fermato i due uomini in flagranza nel momento in cui Palumbo aveva ricevuto una busta da Terra contenente 3mila euro in banconote da 50 e 100 euro: lo scambio è avvenuto nei pressi della Regione Lazio nell'auto del primario. 

I due arresti si inseriscono in una più ampia indagine condotta dalla sezione anticorruzione della squadra mobile della polizia di Stato sull'ipotesi di corruzione relativa alla gestione dei pazienti in dialisi. Secondo chi indaga infatti una volta dimessi, i pazienti sarebbero stati indirizzati verso le strutture riconducibili a Terra in cambio di "benefit". Dopo l'arresto gli agenti hanno effettuato delle perquisizioni e sono stati sequestrati i telefoni. 

Palumbo è stato portato in carcere, con l'accusa di corruzione, mentre Terra è stato subito posto agli arresti domiciliari. L'indagine andava avanti da circa un anno. 

Secondo l’ipotesi investigativa, il medico, in cambio di denaro contante e altre utilità ricevuti dagli imprenditori dei centri dialisi compiacenti, sfruttando la propria posizione quale dirigente dell'Unità Operativa Complessa del Sant’Eugenio, smistava i pazienti nelle cliniche di suo interesse, anche attraverso disposizioni al proprio staff affinché i pazienti venissero indirizzati o comunque convinti ad effettuare la dialisi esclusivamente presso le cliniche nelle quali aveva diretti o indiretti interessi. 

Parte dei pagamenti illeciti legati al rapporto corruttivo, inoltre, secondo l'accusa, sarebbero stati convogliati attraverso fatture per operazioni inesistenti, emesse da una società 'schermo' che aveva come oggetto sociale lo svolgimento di attività di consulenza, costituita ad hoc attraverso un prestanome e nella quale formalmente il primario non avrebbe rivestito alcuna carica sociale né avrebbe detenuto partecipazioni. 

 

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Categoria: cronaca

11:28

Serie di Martin Scorsese sui Santi, la figlia dirige l'episodio su Carlo Acutis

(Adnkronos) - Francesca Scorsese, figlia del celebre regista Martin Scorsese, ha condiviso con emozione la sua esperienza alla regia di un episodio della serie "Martin Scorsese Presents: The Saints", dedicato a San Carlo Acutis, il giovane italiano noto per la sua profonda fede cattolica e per la diffusione della religione tramite internet. 

San Carlo Acutis, morto a soli 15 anni per leucemia nel 2006, è considerato il primo santo millennial, canonizzato da Papa Leone XIV lo scorso settembre. Francesca Scorsese ha raccontato che uno dei momenti più delicati durante le riprese è stato decidere se filmare o meno il corpo del giovane santo, custodito in una teca di vetro ad Assisi. "È stato un po' inquietante perché è un ragazzo molto giovane. Gli avevano messo una maschera di silicone e sembrava perfettamente conservato, come se stesse dormendo… Indossava una tuta e delle scarpe da ginnastica", ha spiegato alla rivista "Variety". Alla fine, la regista ha deciso di limitarsi a poche immagini d'archivio per non disturbare la sacralità del luogo. 

Francesca Scorsese ha anche parlato della propria formazione religiosa: "Ho fatto la prima comunione, la cresima. Andavo a catechismo e pregavo ogni sera. Mio padre a volte mi leggeva la Bibbia come favola della buonanotte". Tuttavia, la fede della giovane ha subito una crisi durante l'adolescenza, soprattutto a causa della malattia della madre Helen: "Mi chiedevo spesso perché Dio permettesse il male o le sofferenze alle persone buone. Vedere mia madre lottare con il Parkinson è stato un punto di grande difficoltà per me". 

Oltre alla regia di questo episodio, Francesca Scorsese ha firmato tre cortometraggi ed è nota per la sua interpretazione nella serie HBO di Luca Guadagnino "We Are Who We Are". Negli ultimi anni è diventata virale insieme al padre grazie ai video pubblicati su TikTok. Durante le riprese della serie "Saints", Francesca inviava quotidianamente a Martin Scorsese i materiali girati, ricevendo i suoi consigli solo in fase di post-produzione. 

Intervistata sul suo ruolo, Francesca ha ammesso senza esitazioni di essere una "nepo-baby": "Non lo nego, ho avuto questa opportunità grazie a mio padre come produttore esecutivo. Mi sento onorata e darò il massimo". Nonostante alcune riserve iniziali per le implicazioni politiche legate a Fox, Francesca Scorsese ha sottolineato il sostegno fondamentale dell'emittente: "Fox era l'unica a credere in questo progetto e a volerlo portare avanti". Il prossimo progetto della giovane regista sarà il cortometraggio "Adults", una dark comedy ispirata all’infanzia della madre e alla relazione padre-figlia. 

 

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Categoria: spettacoli

11:19

Ragazza dispersa nel lago di Como, recuperato il corpo

(Adnkronos) - Intorno alle 23 di ieri è stato recuperato il corpo della ragazza di 22 anni dispersa dalle 18 di ieri nel Comune di Ossuccio, nel comasco. In cura presso il centro psicosociale, di lei erano stati ritrovati effetti personali lungo il pontile che dà sul lago di Como. 

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Categoria: cronaca

11:06

Per la Prima della Scala 1 milione 11mila telespettatori su Rai1

(Adnkronos) - "Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk" di Dmitrij Šostakovič, l'opera andata in scena alla Prima della Scala del 7 dicembre, trasmessa in diretta dai Rai 1 dalle ore 17.58 alle 21.57, ha ottenuto il 6.4 % di share con 1 milione 11 mila telespettatori. Diretta dal maestro Riccardo Chailly, il dramma del compositore russo ha ricevuto oltre 11 minuti di applausi del Teatro milanese.  

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Categoria: spettacoli

10:43

Migranti, accordo Ue su Paesi terzi sicuri: cambiano norme su asilo e rimpatri

(Adnkronos) - Cambiano le regole europee su richiesta d'asilo e rimpatri di migranti irregolari. Il Consiglio Ue ha infatti concordato la propria posizione negoziale su due atti legislativi dell'Ue che cambieranno l'applicazione del concetto di Paese sicuro nelle norme Ue in materia di asilo.  

Il nuovo regolamento che rivede il concetto di Paese terzo sicuro amplia le circostanze in cui una domanda di asilo può essere respinta perché considerata inammissibile.  

Il Consiglio ha inoltre completato un elemento chiave del patto sulla migrazione e l'asilo del 2024, concordando il primo elenco comune Ue di Paesi di origine sicuri, che consentirà agli Stati membri di trattare le domande di protezione internazionale presentate dai cittadini di questi Paesi in modo "accelerato". Questi Paesi sono, oltre a quello candidati all'adesione all'Ue, Bangladesh, Colombia, Egitto, India, Kosovo, Marocco e Tunisia. 

Il concetto di Paese terzo sicuro consente inoltre agli Stati membri dell'Ue di respingere una domanda di asilo come inammissibile (senza esaminarne il merito) quando i richiedenti asilo avrebbero potuto chiedere e ottenere protezione internazionale in un Paese extra-Ue considerato sicuro per loro. 

Secondo le norme aggiornate concordate dal Consiglio, gli Stati membri potranno applicare il concetto di Paese terzo sicuro sulla base di tre opzioni. Prima opzione: esiste un legame tra il richiedente asilo e il Paese terzo. Tuttavia, "il legame non sarà più un criterio obbligatorio per l'utilizzo del concetto di Paese terzo sicuro". Seconda opzione, il richiedente asilo ha transitato attraverso il Paese terzo sicuro prima di raggiungere l'Ue.  

Terza opzione, esiste un accordo o un'intesa con un Paese terzo sicuro che garantisca che la richiesta di asilo di una persona venga esaminata nel Paese terzo in questione. L'applicazione del concetto di Paese terzo sicuro sulla base di un accordo o di un'intesa, specifica il Consiglio, "non è possibile nel caso di minori non accompagnati". 

Un richiedente asilo che presenta ricorso contro una decisione di inammissibilità al diritto di asilo basata sul concetto di Paese terzo sicuro non avrà più il diritto automatico di rimanere nell'Ue per tutta la durata del procedimento di ricorso. Resta però in vigore il diritto del richiedente asilo di rivolgersi a un Tribunale per vedersi riconoscere il diritto di rimanere. 

La lista dei Paesi terzi sicuri permetterà agli Stati membri di trattare più rapidamente le richieste che arrivano da cittadini di Stati considerati non a rischio. "Ogni anno - ricorda il ministro dell'Interno danese Rasmus Stoklund, socialdemocratico - decine di migliaia di persone arrivano in Europa e chiedono asilo, pur partendo da Paesi sicuri, dove generalmente non sussiste alcun rischio di persecuzione. Il primo elenco Ue di Paesi di origine sicuri contribuirà a creare procedure di asilo più rapide ed efficienti e al rimpatrio di coloro che non necessitano di protezione". Si tratta di "un traguardo importante per la politica di asilo dell'Ue". 

Il concetto di Paese di origine sicuro, continua il Consiglio, consente agli Stati membri di istituire un sistema speciale per esaminare le domande di protezione internazionale. In base al regolamento sulla procedura di asilo del 2024, adottato nell'ambito del patto sull'asilo e la migrazione, gli Stati membri devono applicare una procedura accelerata per i richiedenti provenienti da un Paese di origine sicuro e possono svolgerla "alla frontiera o nelle zone di transito". 

Le norme sul Paese di origine sicuro si basano sul presupposto che i richiedenti provenienti da quel determinato Paese godano di una protezione sufficiente contro il rischio di persecuzione o contro gravi violazioni dei loro diritti fondamentali. I Paesi extra-Ue possono essere designati come Paesi di origine sicuri solo se raggiungono una "elevata soglia di sicurezza", secondo il Consiglio. 

Oltre ai Paesi inclusi nella lista dei Paesi di origine sicuri, anche i Paesi candidati all'adesione all'Ue sono designati come Paesi di origine sicuri a livello Ue, a meno che: non vi sia una situazione di conflitto armato internazionale o interno al Paese; non siano state adottate misure restrittive che ledano i diritti e le libertà fondamentali; la percentuale di decisioni positive delle autorità degli Stati membri nei confronti dei richiedenti provenienti dal Paese sia superiore al 20%. 

La posizione del Consiglio chiarisce che la Commissione dovrebbe monitorare la situazione nei Paesi candidati all'adesione all'Ue e informare gli Stati membri quando una di queste eccezioni si applica o quando cessa di applicarsi. Il Consiglio ha inoltre concordato di consentire alla Commissione di sospendere la designazione di un Paese di origine sicuro a livello Ue per l'intero Paese o solo per parti del suo territorio o della sua popolazione, se fornisce una valida giusificazione. Gli Stati membri potranno comunque avere propri elenchi nazionali di Paesi di origine sicuri, con l'aggiunta di Paesi terzi diversi da quelli presenti nell'elenco Ue. 

Il Consiglio ha inoltre approvato la proposta della Commissione di accelerare l'attuazione di alcune disposizioni del Patto sulla migrazione e l'asilo, precedentemente prevista per giugno 2026. I due accordi raggiunti oggi consentono al Consiglio di avviare negoziati con il Parlamento Europeo per concordare un testo giuridico definitivo. 

Il Consiglio Ue ha quindi raggiunto anche un accordo sulla propria posizione negoziale su una legge dell'Ue volta ad accelerare e semplificare le procedure di rimpatrio delle persone che soggiornano irregolarmente negli Stati membri. Il regolamento istituisce procedure a livello Ue per rimpatriarli, impone obblighi a coloro che non hanno diritto di soggiorno e predispone strumenti di cooperazione tra gli Statii. Consente inoltre ai Paesi di istituire centri di rimpatrio in Paesi terzi. 

L'accordo tra gli Stati membri arriva sei mesi dopo che il Consiglio Europeo del 26 giugno aveva chiesto di intensificare gli sforzi per facilitare, aumentare e accelerare i rimpatri. 

Il regolamento sui rimpatri, continua il Consiglio, imporrà obblighi "rigorosi" agli espulsi, in primo luogo l'obbligo di lasciare il territorio dello Stato membro in questione e di collaborare con le autorità. Altri obblighi includono mettersi a disposizione delle autorità, fornire un documento d'identità o di viaggio, trasmettere i propri dati biometrici e non opporsi in modo fraudolento alla procedura di rimpatrio. 

Ci saranno conseguenze per le persone, alle quali è stato intimato il rimpatrio, che non collaborano. Gli Stati membri possono decidere di rifiutare o dedurre determinati benefici e indennità, rifiutare o revocare permessi di lavoro o imporre sanzioni penali che, secondo la posizione negoziale del Consiglio, dovrebbero includere anche la reclusione. 

Il regolamento chiarisce che il Paese di rimpatrio può essere un Paese con il quale esiste un accordo o un'intesa, in base alla quale viene accettata la persona che non ha diritto di soggiornare negli Stati membri dell'Ue, quindi non necessariamente il Paese d'origine della persona espulsa. La commissaria al Mediterraneo Dubravka Suica ha detto chiaramente di recente che i migranti irregolari vanno "deportati".  

La legge, per come è scritta nella posizione del Consiglio, stabilisce inoltre le condizioni per questi accordi o intese. Ad esempio, possono essere conclusi solo con un Paese terzo in cui siano rispettati gli standard internazionali in materia di diritti umani e i principi di diritto internazionale, incluso il principio di non respingimento.  

Conterranno poi le procedure per il rimpatrio di una persona in soggiorno irregolare, le condizioni per il suo soggiorno nel Paese extra-Ue e le conseguenze in caso di mancato rispetto dell'accordo o dell'intesa. Questi centri di rimpatrio possono fungere "sia da centri per il rimpatrio verso il Paese di rimpatrio finale sia da destinazione finale". 

Il regolamento prevede misure speciali per le persone che presentano rischi per la sicurezza. Ad esempio, può essere loro imposto un divieto d'ingresso superiore al consueto periodo massimo di dieci anni, fino al divieto d'ingresso a tempo indeterminato. Gli Stati membri possono anche imporre la detenzione, anche in carcere. Questo periodo di detenzione può anche essere più lungo di quanto normalmente previsto. 

E' inoltre previsto il riconoscimento reciproco delle decisioni di rimpatrio, inizialmente facoltativo, che oggi non c'è: l'Italia, per fare solo un esempio teorico, può ignorare un decreto di espulsione emesso dalla Francia, e viceversa. Gli Stati membri ora potranno riconoscere ed eseguire direttamente una decisione di rimpatrio emessa da un altro Stato membro nei confronti di una persona che deve lasciare il territorio Ue, senza dover avviare la procedura per una nuova decisione di rimpatrio.  

Questo, secondo il Consiglio, invierà un messaggio "forte "ai cittadini di Paesi terzi in soggiorno irregolare: non possono evitare il rimpatrio fuggendo in un altro Stato membro. Il riconoscimento reciproco delle decisioni di rimpatrio di un altro Paese non è ancora obbligatorio.  

Secondo la posizione del Consiglio, la Commissione Europea valuterà il funzionamento del riconoscimento reciproco due anni dopo la sua entrata in vigore e, se lo riterrà opportuno, presenterà una proposta legislativa per renderlo obbligatorio per tutti gli Stati membri. 

Il regolamento sui rimpatri introdurrà un provvedimento di rimpatrio europeo (Ero, European Return Order), un modulo in cui gli Stati membri dovranno inserire gli elementi principali della decisione di rimpatrio. I Paesi dovranno inserire l'Ero nel Sistema d'Informazione di Schengen, il sistema di condivisione delle informazioni per la sicurezza e la gestione delle frontiere nell'Ue.  

Questo dovrebbe facilitare il riconoscimento reciproco, poiché i 27 Paesi disporranno delle informazioni necessarie per riconoscere la decisione di rimpatrio di un altro Stato. Se una persona a cui è stato intimato di lasciare l'Ue si trasferisce in un altro Stato membro, quest'ultimo potrà eseguire direttamente la decisione di rimpatrio emessa dal primo Stato membro.  

I Paesi dell'Ue hanno deciso che il provvedimento di rimpatrio europeo sarà introdotto entro due anni dall'entrata in vigore del regolamento sui rimpatri. L'accordo raggiunto oggi servirà da base per l'avvio da parte del Consiglio dei negoziati con il Parlamento Europeo, per concordare un testo giuridico definitivo. 

I Paesi membri dell'Ue hanno quindi raggiunto un accordo oggi a Bruxelles sugli impegni di solidarietà per il 2026 nell'ambito migratorio. Si tratta degli impegni che gli Stati non di primo arrivo assumono nei confronti dei Paesi di primo arrivo sotto pressione migratoria (quest'anno Italia, Spagna, Cipro e Grecia), per alleviare gli oneri in capo a questi ultimi legati alla gestione dei flussi migratori.  

Per quest'anno, o meglio per il periodo successivo al 12 giugno, quindi poco più di sei mesi, il 'pool' prevede 21mila ricollocamenti o altri "sforzi di solidarietà", oppure contributi finanziari per 420 milioni di euro. Il solidarity pool è una delle componenti previste dal nuovo patto Ue sulle migrazioni e l'asilo. 

Il Cpr di Gjader e il centro di Shengjin, in Albania, si "ricandidano con forza" ad "essere attivi su tutte le funzioni per i quali erano stati concepiti: luoghi di trattenimento per l'esercizio delle procedure accelerate di frontiera", ma soprattutto "ad essere il primo esempio di quegli hub per il rimpatrio che sono citati da uno dei regolamenti", sui quali oggi il Consiglio Ue ha concordato una posizione negoziale, dice il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.  

 

"Abbiamo un afflusso molto elevato di migranti irregolari - dice il ministro per l'Immigrazione danese Rasmus Stoklund, sociademocratico - i nostri Paesi europei sono sotto pressione. Migliaia di persone annegano nel Mar Mediterraneo o subiscono abusi lungo le rotte migratorie, mentre i trafficanti di esseri umani accumulano fortune". 

Questo dimostra, continua il ministro socialdemocratico, che "il sistema attuale crea strutture di incentivi malsani e un forte fattore di attrazione, difficili da eliminare. La Danimarca e la maggior parte degli Stati membri dell'Ue si sono pronunciati a favore dell'esame delle domande di asilo in Paesi terzi sicuri, al fine di eliminare gli incentivi a intraprendere viaggi pericolosi verso l'Ue". 

Stoklund è "lieto che noi, Stati membri, abbiamo concordato un approccio generale alla revisione del concetto di Paese terzo sicuro, che consente agli Stati membri di stipulare accordi con Paesi terzi sicuri sull'esame delle domande di asilo al di fuori dell'Europa".  

Sul fronte dei rimpatri, spiega ancora, "tre migranti irregolari su quattro nei confronti dei quali è stata emessa una decisione di rimpatrio nell'Ue continuano a rimanere, invece di tornare a casa. Sono lieto che abbiamo concordato un nuovo regolamento Ue sui rimpatri. Credo che la nuova serie di norme possa contribuire significativamente a migliorare queste cifre. Per la prima volta, i cittadini di Paesi terzi in soggiorno irregolare avranno degli obblighi. E gli Stati membri disporranno di strumenti molto più efficaci: ad esempio, sarà possibile trattenere per un periodo più lungo e i divieti d'ingresso saranno più lunghi. Inoltre, l'accordo odierno consentirà sia all'Unione Europea che a uno o più Stati membri di stipulare un accordo con un Paese terzo sui centri di rimpatrio". 

Oggi nell'Ue si assiste finalmente ad una "riorganizzazione" della politica migratoria, sottolinea quindi il ministro dell'Interno tedesco Alexander Dobrindt, a margine del Consiglio Affari Interni a Bruxelles. 

"Fin dall'inizio del mio mandato - dice l'uomo politico della Csu bavarese - ho chiarito che non esiste un singolo interruttore che possa essere premuto per riorganizzare completamente la politica migratoria. Ci sono invece misure nazionali urgenti da adottare, come il controllo delle nostre frontiere interne e la riduzione dei fattori di attrazione. Ma anche il livello europeo è urgentemente necessario".  

E oggi, continua, "siamo al punto di attuare questa riorganizzazione della politica migratoria in Europa. Sono state raggiunte due tappe fondamentali: la riorganizzazione della politica migratoria in Germania e la riorganizzazione della politica migratoria in Europa. Sono molto grato alla presidenza danese del Consiglio per aver colto questo slancio, in stretta collaborazione con la Germania", conclude. 

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Categoria: internazionale/esteri

10:32

Gaza, Il Tempo: "Nel 2022 Albanese a conferenza con il gotha di Hamas"

(Adnkronos) - "Quando nel 2022 la regina ProPal Francesca Albanese partecipa alla conferenza '16 Years of Siege on Gaza: Impact and Prospects', tra i relatori c’erano anche due dei volti più noti di Hamas, Bassem Naim e Ghazi Hamad. Non solo, nel tavolo d’onore c’era uno dei volti più strategici del terrorismo palestinese, colui che è stato visto letteralmente a braccetto con Islam Haniyeh e Yaya Sinwar, nonché in eventi dal titolo 'Resistenza Islamica – Hamas. Governatorato di Khan Yunis' e con indosso la sciarpa su cui compariva la scritta 'Comitato Amministrativo Locale'. Ma anche vicino a Abu Hilal, leader del Palestinian Freedom Movement – Al-Ahrar, figura centrale del gruppo e considerata il principale punto di collegamento di Al-Ahrar con le altre organizzazioni palestinesi attive a Gaza". E' quanto rivela oggi 'Il Tempo'. 

Si tratta, secondo quanto riporta il quotidiano diretto da Daniele Capezzone, di una fazione palestinese nata nel 2007 da una scissione di Fatah che si è progressivamente allineato alle posizioni del fronte islamista, diventando un attore politico e militare pienamente inserito nel blocco guidato da Hamas all’interno della Striscia. Il movimento negli anni ha rivendicato diversi attacchi contro Israele e, pur non avendo la notorietà internazionale delle grandi fazioni, mantiene un ruolo significativo nel mosaico delle milizie gazawi, soprattutto come forza fedele all’asse Hamas e vicina all’Iran. "Lì - si legge - c’era il gotha. Perché insieme a quest’uomo, proprio accanto a lui, sedeva Momen Aziz, il portavoce dei Mujahidden, definito così dall'agenzia di stampa Qods (Qodsna), la prima agenzia di stampa specializzata della Repubblica Islamica e la seconda non governativa in Iran".  

Il Albanese, continua il quotidiano, "non fornisce risposte circa i suoi rapporti con il cuore del terrorismo palestinese. Ha risposto a 'Il Giornale' utilizzando la scusa del collegamento da remoto: 'Collegandomi, io come gli altri ospiti internazionali, non avevo alcuna idea di o controllo su chi fosse in sala'. Già quando aveva incontrato il filo Hamas Mohammad Hannoun, condividendo con lui il palco, la special rapporteur aveva detto di aver sbagliato a non controllare chi fosse".  

"Siccome, però, Albanese ci sembra una persona che tutto ha fuorché deficit mnemonici, sarebbe il minimo che, con il ruolo che ricopre all’Onu, chiarisse il suo più totale distacco da taglia gola come sono quelli di Hamas. Gli stessi che hanno causato il 7 ottobre, che hanno usato lo stupro come arma di guerra, che hanno messo in moto una macchina propagandistica di altissimo livello grazie ai finanziamenti del Qatar e alla sinistra occidentale che si è piegata a una narrazione distorta", scrive 'Il Tempo'.  

“Francesca Albanese non dovrebbe restare un minuto di più a ricoprire il ruolo di rapporteur dell’Onu. Dopo le intemerate su Hamas come movimento di resistenza e addirittura le sconcertanti e vergognose dichiarazioni sull’assalto alla redazione de La Stampa, definita un “monito” per i giornalisti, oggi apprendiamo che nel 2022 partecipava ad una conferenza dal titolo “16 anni di assedio a Gaza” assieme a soggetti vicini a Hamas. In sala presente addirittura un esponente del jihad islamico. La assoluta mancanza di equilibrio della Albanese, nonché le inaccettabili posizioni assunte in più occasioni sulla natura di un movimento terroristico, responsabile del pogrom del 7 ottobre, fanno di lei un soggetto assolutamente inadeguato a ricoprire un ruolo istituzionale così rilevante in seno ad un’organizzazione internazionale che prevede il rispetto di un preciso codice di condotta, che tuttavia appare dalla rapporteur sistematicamente violato", commentano i deputati di Fratelli d’Italia Francesco Filini e Sara Kelany. 

''Presenteremo un’interrogazione al ministro degli esteri per valutare se la Albanese alla luce delle sue inqualificabili prese di posizione possa essere considerata compatibile con il suo ruolo in seno all’Onu”. 

“Su Il Tempo di questa mattina arrivano nuove notizie riguardanti la pro-pal per eccellenza Francesca Albanese, un personaggio sempre più inquietante che continua a godere di onorificenze non meritate. Dovrebbe rappresentare l’Onu, ma a nostro avviso dovrebbe dimettersi, perché porta avanti cause sbagliate, violente e pericolose. Le sue ultime affermazioni lo dimostrano chiaramente. La Albanese ci dica apertamente: è forse amica di Hamas? Sta facendo da portavoce a questi terroristi in Italia? Una cosa è certa: chi sostiene Hamas non può essere amico dell’Italia”, commenta il presidente dei senatori di Fi, Maurizio Gasparri. 

"Imbarazzante. Arrivano dal quotidiano Il Tempo nuovi dettagli sulle pessime frequentazioni della leader pro-Pal, Francesca Albanese. Dopo le imbarazzanti dichiarazioni al sapore di antisemitismo, adesso la rappresentante Onu partecipa alle conferenze con i capi di Hamas. Per noi non ci sono dubbi: la Albanese deve dimettersi".Così la senatrice della Lega Stefania Pucciarelli. 

 

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Categoria: cronaca

10:12

Moda, Turnbull & Asser nomina Roberto Menichetti direttore creativo

(Adnkronos) - Turnbull & Asser, la storica camiceria e casa di abbigliamento britannica fondata 140 anni fa, ha nominato il rinomato designer italiano Roberto Menichetti Direttore Creativo. Questa nomina, si legge in una nota, "segna un momento significativo nella storia della maison, che continua a unire un orgoglioso patrimonio artigianale a una visione contemporanea dell’eleganza". Nel suo ruolo, Menichetti supervisionerà la direzione creativa di tutto il guardaroba Turnbull, dalle camicie, agli abiti, capispalla e accessori su misura. Roberto Menichetti avrà inoltre un ruolo chiave nello sviluppo di nuove sinergie e iniziative di design che valorizzino la reputazione della casa per la qualità senza compromessi e l’eleganza senza tempo.  

Nato negli Stati Uniti e cresciuto in Italia, Menichetti ha sviluppato una prospettiva internazionale che ha definito la sua straordinaria carriera. Ha iniziato a Parigi al fianco di Claude Montana in giovane età, prima di entrare a far parte del Gft (Gruppo Finanziario Tessile), allora leader nella gestione delle licenze per grandi maison di moda come Valentino e Armani. Successivamente, l’amministratore delegato di Gft, Roland Böhler, lo ha scelto per entrare in Jil Sander negli anni ’90, dove ha lanciato la collezione uomo, consolidando la sua reputazione per le linee pure e le forme raffinate.  

Menichetti ha poi guidato la rinascita di Burberry, ringiovanendo l’immagine del marchio e quasi decuplicandole vendite in un periodo cruciale di trasformazione. Ha modernizzato il celebre motivo 'check' e lo ha reintrodotto in una versione nuova e duratura, con il sostegno dell'allora presidente di Burberry, Victor Barnett. In seguito è stato Direttore Creativo di Céline e consulente per diverse prestigiose maison, da Cerruti a Ballantyne. Conosciuto per la sua filosofia 'essenzialista' - "Cerco l’essenza della forma, rifiutando lo spettacolo della moda" - Menichetti porta un approccio scultoreo alle proporzioni e ai materiali che è diventato un segno distintivo della sua carriera.  

Oltre a lavorare sul design, Menichetti collaborerà con gli artigiani altamente qualificati di Turnbull & Asser nei laboratori di Gloucester e Londra, concentrandosi sull’innovazione nello sviluppo dei tessuti, sulle pratiche sostenibili e sulle tecniche sartoriali su misura. "Porterà un valore inestimabile alla maison grazie al suo, internazionalmente riconosciuto, approccio unico e quasi maniacale a forme e posture riflesse nei suoi modelli, concepiti e calibrati per le generazioni moderne. L’obiettivo è rafforzare la presenza globale di Turnbull & Asser rimanendo fedele alla sua ancestrale eredita' legata al mondo di Jermyn St", sottolinea il gruppo. 

Turnbull & Asser, rileva Roberto Menichetti, Direttore Creativo di Turnbull & Asser, "rappresenta più di un marchio; è un’espressione vivente dello stile e dell’eleganza britannici, costruita con cura nel corso delle generazioni. È straordinario che la maison abbia preservato così fedelmente la propria identità, rimanendo inattaccata dalle mode passeggere, e che l’abbia condotta fino ai giorni nostri con dedizione sotto la guida di James e della sua famiglia. Essere incaricato del suo futuro creativo è per me un onore e una responsabilità. La mia filosofia è sempre stata quella di cercare l’essenza della forma — chiarezza, proporzione e atemporalità — piuttosto che il rumore delle tendenze passeggere. In Turnbull & Asser, questa filosofia incontra un’eredità artigianale senza eguali. La mia visione è quella di mantenere e proteggere questa tradizione introducendo al contempo innovazioni discrete che permettano alla sua voce di continuare a risuonare tra i clienti più esigenti del mondo". 

La nomina di Roberto, commenta James Fayed, Presidente di Turnbull & Asser, "riflette la nostra ambizione di infondere nuova energia al nostro guardaroba, rimanendo fedeli all’artigianalità che definisce Turnbull & Asser da oltre un secolo. La sua comprovata capacità di modernizzare le case storiche rispettandone il Dna lo rende il partner ideale per il futuro. Quel futuro continua a essere plasmato dalla maestria dei nostri artigiani a Londra e Gloucester e dalla nostra costante convinzione nel valore del ‘Made in England’. Siamo certi che l’esperienza internazionale di Roberto e la sua comprovata leadership creativa garantiranno il successo e la crescita continua della nostra maison". 

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Categoria: economia

10:11

Sfregia donna con un coccio di bottiglia, fermato 20enne: è la sua settima aggressione

(Adnkronos) - Una donna è stata aggredita e sfregiata al volto con un coccio di bottiglia nella serata di sabato 6 dicembre in piazza delle Carceri a Prato. La vittima, una trentenne italiana, è stata trasportata al pronto soccorso dell'ospedale Santo Stefano per le cure del caso. L'autore dell'aggressione è un giovane marocchino di 20 anni, in regola con il permesso di soggiorno. Secondo quanto comunicato dalla Procura, si tratta di un soggetto già responsabile di sei episodi analoghi, tutti contro donne italiane. 

Il procuratore Luca Tescaroli ha sottolineato in un comunicato la pericolosità del ventenne, per il quale il giudice delle indagini preliminari del Tribunale pratese ha disposto il ricovero provvisorio, rilevando che il giovane è risultato incapace di intendere e di volere e di stare in giudizio. Si tratta dunque del settimo episodio di aggressione di questo tipo da parte dello stesso autore, segnalato dalle autorità locali, che hanno sottolineato la gravità dei fatti e l'urgenza delle misure adottate. 

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Categoria: cronaca

09:31

Le mire della Cina su Okinawa, aereo militare punta radar contro jet del Giappone

(Adnkronos) - Un aereo militare cinese J-15 ha puntato due volte il radar contro aerei giapponesi F-15 in corrispondenza delle acque internazionali al largo di Okinawa. Il ministero degli Esteri giapponese ha convocato l'ambasciatore cinese a Tokyo, in seguito all'ultimo incidente della forte tensione fra i due Paesi delle ultime settimane, dalle parole pronunciate dalla Premier giapponese Sanae Takaichi in Parlamento sul coinvolgimento del Giappone in una eventuale crisi militare su Taiwan. 

 

L'aereo cinese era decollato dalla portaerei "Liaoning". Pechino ha iniziato a citare presunte ragioni storiche per rivendicare Okinawa. La marina cinese ha denunciato che gli aerei giapponesi "si erano ripetutamente avvicinati alla zona di addestramento della marina cinese provocando problemi, incidendo pesantemente sulle attività di addestramento".  

 

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Categoria: internazionale/esteri

09:16

Poche nubi e niente neve, sarà ancora caldo anomalo: le previsioni meteo

(Adnkronos) - Poche nubi, niente neve, bel tempo quasi ovunque. Anche oggi il meteo registra l'ennesimo slittamento verso una fase di caldo anomalo che rischia di protrarsi oltre ogni previsione, con l'alta pressione a frenare ogni tentativo dell'aria fredda di arrivare sulla Penisola. Temperature in salita quindi e, soprattutto al Centro e al Sud, tempo stabile e mite. Sono queste le previsioni meteo degli esperti per la giornata di oggi, lunedì 8 dicembre, e per i giorni a venire. 

Federico Brescia, meteorologo de iLMeteo.it, conferma che stiamo andando verso la solita fase più mite, con l’alta pressione che bloccherà ogni tentativo alle perturbazioni o all’aria fredda di raggiungere il nostro Paese e non solo, anche su buona parte d’Europa. 

Ci stiamo avvicinando al Natale ma le carte mostrano uno scenario decisamente atipico per i prossimi giorni, fatto di caldo anomalo per il periodo e, purtroppo, anche di nebbie e smog. 

Dalla giornata dell’Immacolata, lunedì 8 dicembre, la pressione aumenterà rapidamente sul nostro Paese a causa di una importante rimonta anticiclonica che con un richiamo di aria subtropicale farà impennare le temperature e ci accompagnerà per quasi tutta la settimana. Attenzione però, le termiche aumenteranno sensibilmente ma non ovunque. 

In inverno, soprattutto in regioni come la Pianura Padana o le grandi vallate interne, la persistenza di un campo di alta pressione non è affatto sinonimo di giornate soleggiate e limpide. Al contrario, è la condizione ideale per lo sviluppo e il mantenimento di uno dei fenomeni meteorologici più caratteristici e insidiosi della stagione fredda: la nebbia.  

Nelle pianure e nelle vallate, l'alta pressione crea un vero e proprio "coperchio" invisibile. L'aria fredda, più densa e pesante, tende a ristagnare negli strati più bassi, mentre sopra di essa si trova uno strato d'aria più calda: si verifica così il fenomeno dell'inversione termica che non permette alle temperature al suolo di impennare più di tanto. Saranno invece le nubi basse a dominare la scena lungo le coste dell’alto Tirreno. 

Questa cappa anticiclonica impedisce quindi il rimescolamento dell'aria e la dispersione verticale degli agenti atmosferici. Di conseguenza, si verifica il concreto rischio che gli inquinanti (come il PM10) prodotti dal traffico, dal riscaldamento domestico e dalle attività industriali si accumulino in prossimità del suolo, portando rapidamente al superamento delle soglie consentite e al raggiungimento di livelli massimi di inquinamento atmosferico. 

Al contrario, la stessa alta pressione determina un clima opposto in montagna. Le vette si trovano al di sopra dello strato d'inversione termica e del "mare di nebbia". Qui, l'aria scende e si riscalda per compressione (subsidenza), unita alla radiazione solare diretta su cieli sereni. Per questo motivo, in quota le temperature risultano sorprendentemente più miti che in pianura, creando il tipico paradosso invernale: nebbia e freddo al livello del mare, sole e caldo in montagna. 

In poche parole nelle principali città del Nord le temperature resteranno comprese generalmente tra 5 e 11°C, mentre al Centro-Sud il sole dovrebbe riuscire a farsi notare maggiormente portando valori massimi anche vicini ai 20°C. Altro aspetto drammatico sarà lo zero termico che sulle Alpi si assesterà temporaneamente tra i 3500 e 4000 metri. Stiamo parlando di quote quasi estive. 

Lunedì 8. Al Nord: prevalenza di sole; nubi basse e/o nebbie in Val Padana, specie nelle ore notturne. Al Centro: bel tempo prevalente. Al Sud: bel tempo. 

Martedì 9. Al Nord: prevalenza di sole; nubi basse in Val Padana. Pioviggine in Liguria. Al Centro: bel tempo prevalente; nubi in Toscana. Al Sud: bel tempo con prevalenza di sole. 

Mercoledì 10. Al Nord: nubi basse in Liguria, nebbie in pianura all’alba e di notte. Al Centro: poco o parz. nuvoloso, mite. Al Sud: soleggiato e molto mite. 

Tendenza: condizioni anticicloniche, tempo stabile e mite. 

 

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Categoria: cronaca

08:59

Morto in esplosione in casa a Barberino, ipotesi gesto volontario: 71enne era sotto sfratto

(Adnkronos) - Potrebbe essere stato un gesto volontario la causa più probabile dell'esplosione che, nella notte tra il 7 e l'8 dicembre, ha provocato la morte di Pierantonio Cianti, 71 anni, nel suo appartamento al primo piano di via Garibaldi a Barberino del Mugello, in provincia di Firenze. La deflagrazione, avvenuta intorno alle ore 3.45, ha devastato la casa e innescato un incendio che ha reso vano ogni tentativo di soccorso. 

Secondo quanto emerge dalle prime indagini dei carabinieri, l'uomo - ex camionista in pensione, residente da anni nell'abitazione - avrebbe dovuto lasciare l'alloggio a breve perché il contratto d'affitto non sarebbe stato rinnovato. Una situazione che, secondo conoscenti e vicini, lo preoccupava profondamente da mesi. Gli investigatori stanno lavorando per ricostruire la dinamica dello scoppio, che potrebbe essere stato provocato da una fuga di gas volontariamente innescata. Non sono tuttavia escluse del tutto altre cause. 

In paese Cianti era figura conosciuta, da molti chiamato "Ciantòlo". Divorziato, con due figli ormai lontani da casa, negli ultimi anni viveva con una pensione modesta e piccoli lavori saltuari. Amici e residenti riferiscono che fino a ieri aveva confidato la difficoltà di trovare una nuova sistemazione dopo il mancato rinnovo dell’affitto. Le indagini proseguiranno nelle prossime ore per confermare l'ipotesi del gesto volontario e stabilire con precisione l'origine della fuga di gas. La Procura di Firenze aprirà un fascicolo sul caso. 

La violenza dell'esplosione ha sventrato una parte dell'edificio e danneggiato anche il retro su viale della Repubblica, costringendo alla chiusura della strada principale del paese e all'evacuazione di cinque famiglie. Una di queste, riferisce il Comune, non potrà rientrare nell'immediato per ragioni di sicurezza. I vigili del fuoco hanno lavorato per ore per domare le fiamme e verificare la stabilità della struttura e degli edifici confinanti. 

La sindaca di Barberino del Mugello, Sara Di Maio, presente sul posto nella notte, ha espresso cordoglio per la vittima e sostegno agli sfollati. La priorità è garantire una sistemazione temporanea alle famiglie coinvolte e procedere con rapidità ai lavori di messa in sicurezza, ha fatto presente. L'esplosione ha reso necessario chiudere il viale e preservare l'area da ulteriori rischi. 

 

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Categoria: cronaca

08:44

Zelensky vede Starmer, Macron e Merz. Il presidente francese: "Problema è convergenza con Usa"

(Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Downing Street, dove è stato accolto dal primo ministro britannico Keir Starmer con una stretta di mano e un abbraccio caloroso. Zelensky ha anche indicato Larry, il celebre gatto de numero 10, seduto davanti alla porta in attesa, prima di entrare insieme a Starmer. Il leader ucraino è a Londra per il summit con il leader Uk, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, e discutere dello stato dei negoziati per mettere fine alla guerra.  

"Siamo qui per sostenere l'Ucraina nella guerra e nei negoziati", ha detto poi Starmer ricevendo i tre leader. "Se si vuole un cessate il fuoco, allora deve essere un cessate il fuoco giusto e duraturo. Ecco perché è così importante ribadire il principio che le questioni che riguardano l'Ucraina devono essere decise dall'Ucraina", ha aggiunto. 

"Stiamo unendo le forze per mettere fine a questa guerra con una pace dignitosa per l'Ucraina. La sicurezza deve essere garantita", ha aggiunto. Il presidente ucraino ha poi definito "molto importante l'unita tra Europa, Ucraina e Stati Uniti" all'inizio del meeting. "Penso che sia molto importante organizzare questo genere di incontri", ha proseguito, aggiungendo che ci sono aspetti che "non possiamo gestire senza gli americani, altri che non possiamo gestire senza l'Europa". 

Il cancelliere Merz si è detto intanto "scettico" su alcune parti del piano elaborato dagli Stati Uniti per mettere fine alla guerra in Ucraina, parlando a Downing Street prima dell'inizio della riunione. Merz ha evidenziato perplessità su "alcuni dettagli contenuti nei documenti provenienti dagli Stati Uniti". Ha quindi proseguito affermando che "questo potrebbe essere un momento decisivo per tutti noi" e che, per questo motivo, "stiamo cercando di continuare a sostenere l'Ucraina", dal momento che "il destino di questo Paese è il destino dell'Europa". 

"Il principale problema" sulla strada della definizione di un accordo per la pace in Ucraina "è la convergenza delle nostre posizioni comuni, fra europei e Ucraina, con quelle degli Stati Uniti", ha affermato quindi il presidente francese alla riunione di Londra. Europei e ucraini, ha aggiunto, "hanno molte carte nelle loro mani", fra gli aiuti finanziari a Kiev, la resistenza delle forze militari ucraine ai russi e gli effetti delle sanzioni europee e americane sull'economia russa. 

"Sono deluso dal fatto che il presidente Zelensky non ha ancora letto la proposta (di pace americana, ndr) di poche ore fa. Il suo entourage la adora, ma lui no". In un colloquio con i giornalisti, Donald Trump è tornato ad accusare il presidente ucraino, 'reo' di "non essere pronto" a sottoscrivere la bozza. Il nuovo round di trattative fra Usa e Ucraina è terminato sabato senza un risultato evidente, con Zelensky che ha definito i colloqui "costruttivi anche se non facili". "Alla Russia il piano va bene, ma non sono sicuro che questo valga anche per Zelensky" le parole del presidente americano, sempre più insofferente, dopo aver incassato l'elogio del Cremlino per il nuovo, durissimo atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti dell'Europa. 

Trump del resto, ha fatto sapere ieri al Forum di Doha il figlio maggiore del tycoon, potrebbe abbandonare il processo di pace in Ucraina. E questo perché la questione non rappresenta una priorità per gli americani mentre "il pubblico americano non ha voglia" di guerre infinite e di ulteriori finanziamenti per gli sforzi militari per Kiev. Una nuova doccia fredda per l'Ucraina e i suoi alleati europei, spronati dagli Usa a "farsi avanti" e fare di più. 

Il capo della delegazione ucraina alle trattative sul piano di pace, Rustem Umerov, ha però intanto reso noto che Zelensky riceverà il briefing completo sul contenuto delle trattative e i documenti relativi con gli Stati Uniti solo oggi. Le trattative, che hanno coinvolto lui e il capo di stato maggiore, Andrii Hnatov, si sono protratte per diversi giorni. "L'obiettivo principale di noi ucraini era quello di ottenere dagli americani informazioni complete sui loro colloqui a Mosca e tutte le bozze delle proposte di questo momento per poterle discutere nei dettagli con il Presidente ucraino", ha spiegato Umerov. 

La questione territoriale rimane "la più problematica" nei negoziati, ha quindi spiegato un rappresentante vicino al dossier in una intervista all'Afp. La questione "rimane aperta", ha aggiunto. "Vladimir Putin non vuole concludere un accordo senza che l'Ucraina ceda territori" nel Donbass. Gli Stati Uniti, ha poi aggiunto la fonte, spingono l'Ucraina ad approvare "più velocemente" il piano ma l'Ucraina "non può accettare qualsiasi cosa senza esaminare i dettagli". 

Il Cremlino chiede intanto di poter capire i risultati delle trattative fra Stati Uniti e Ucraina che si sono svolti dopo l'incontro fra Vladimir Putin e gli inviati della Casa Bianca Steven Witkoff e Jared Kushner. "Sulla base dei risultati della riunione di Mosca, Witkoff e Kushner hanno lavorato con una delegazione di negoziatori ucraini guidata da Rustem Umerov. Ora per noi è importante capire i risultati di questo lavoro", ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. 

Per i leader europei, sottolinea la Cnn, il momento è inquietante: gli Stati Uniti stanno guidando i colloqui di pace in Ucraina proprio mentre la loro posizione nei confronti dell'Europa si irrigidisce, alimentando il timore che questo cambiamento possa influenzare i negoziati in un momento critico. 

Queste questioni saranno probabilmente sul tavolo oggi nell'incontro tra Zelensky e il leader britannico, francese e tedesco. I numeri uno europei "faranno insieme il punto della situazione e dei negoziati in corso nel quadro della mediazione americana", ha affermato Macron. 

La Russia "si sta bloccando in un approccio di escalation e non sta cercando la pace", ha continuato Macron. "Dobbiamo continuare a fare pressione sulla Russia per costringerla alla pace", ha poi affermato, aggiungendo: "Perché ciò che è in gioco in Ucraina è anche la sicurezza dell'Europa nel suo complesso". 

Intanto, sette capi di Stato e di governo dell'Ue, tutti di Paesi affacciati sul Mar Baltico tranne uno, hanno scritto una lettera ai presidenti del Consiglio Europeo e della Commissione Europea per sostenere la necessità di raggiungere un accordo, nel prossimo summit a Bruxelles, sul cosiddetto prestito di riparazione all'Ucraina, basato sui beni congelati alla Banca centrale della Federazione Russa.  

"Il tempo è essenziale - scrivono - raggiungendo una decisione sul prestito di riparazione al Consiglio Europeo di dicembre, avremo l'opportunità di mettere l'Ucraina in una posizione più forte per difendersi e in una posizione migliore per negoziare una pace giusta e duratura. Siamo pronti a collaborare in modo costruttivo con voi a tal fine". La lettera è firmata dai capi di governo di Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Polonia, Svezia e Irlanda. 

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà intanto domani per discutere dell'Ucraina, ha reso noto la Rappresentanza della Slovenia, che detiene la presidenza per il mese di dicembre e ha convocato la seduta insieme a Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Grecia e Corea. La riunione inizierà alle 10 del mattino (ora di New York). 

 

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Categoria: internazionale/esteri

08:26

Dai domiciliari al sushi bar, ecco le evasioni più improbabili del 2025

(Adnkronos) - Sono stati 55 gli arresti e 42 le denunce per evasione dai domiciliari registrati da agosto scorso a oggi. C’è chi evade per regolare conti sentimentali lasciati a metà, chi tenta la fuga all’alba sperando di passare inosservato, chi sfreccia in scooter senza casco convinto che nessuno lo riconoscerà e chi si lancia da una finestra del bagno sparendo per settimane, salvo poi ricomparire in una stanza d’albergo a pochi chilometri di distanza. Le pattuglie dei carabinieri hanno assistito a casi di ogni genere: dalla donna che si copre il volto in un suv diretto verso una cena giapponese improvvisata, al detenuto che reinterpreta la fuga napoleonica dall’isola d’Elba dove era costretto a stare e autorizzato a muoversi. 

E poi, il giovane in fila al traghetto con un passamontagna, un 60enne convinto che Pasquetta giustifichi una bibita al bar, un uomo che trasforma l’evasione in contenuti social e persino un detenuto in pasticceria con la famiglia, sorpreso da un carabiniere fuori servizio.  

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Categoria: cronaca