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Influenza, Europa nella morsa del super virus: stagione precoce e casi in aumento
(Adnkronos) - "Una stagione precoce e intensa" quella dell'influenza di quest'anno, che si sta diffondendo nella Regione Europea "prima del solito, con un nuovo ceppo virale dominante che sta mettendo sotto pressione i sistemi sanitari di alcuni Paesi". A confermarlo è l'ufficio regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l'Europa. Oltre la metà della regione si trova nella morsa del 'super virus', secondo i dati diffusi oggi. La stagione influenzale è iniziata circa 4 settimane prima rispetto alle stagioni precedenti, e almeno 27 dei 38 Paesi della Regione europea dell'Oms che hanno comunicato i dati stanno ora registrando un'attività influenzale elevata o molto elevata. In 6 Paesi - Irlanda, Kirghizistan, Montenegro, Serbia, Slovenia e Regno Unito - più della metà dei pazienti sottoposti a test per sindrome simil-influenzale è risultata positiva all'influenza in questa fase della stagione.
"L'influenza arriva ogni inverno, ma quest'anno è un po' diverso", osserva Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell'Oms Europa. "Un nuovo ceppo, il sottoclade K dell'influenza A H3N2, sta causando infezioni, sebbene non vi siano prove che causi una malattia più grave. Questa nuova variante dell'influenza stagionale rappresenta ora fino al 90% di tutti i casi confermati nella regione europea. Ciò dimostra come anche una piccola variazione genetica nel virus influenzale possa esercitare un'enorme pressione sui nostri sistemi sanitari, poiché le persone non hanno un'immunità consolidata" contro il nuovo ceppo.
L'Oms Europa invita a vaccinarsi ed evidenzia che, "sebbene non possa prevenire l'infezione, i primi dati provenienti dal Regno Unito confermano che l'attuale vaccino antinfluenzale stagionale riduce il rischio di gravi conseguenze per la salute causate dal virus A H3N2. La vaccinazione rimane la misura preventiva più importante" contro le complicanze. Lo è "particolarmente per i soggetti a più alto rischio, inclusi gli anziani, le persone con patologie pregresse, le donne in gravidanza e i bambini. Anche gli operatori sanitari sono un gruppo prioritario per la vaccinazione, al fine di proteggere la propria salute e quella dei loro pazienti".
Come in altre stagioni, i bambini in età scolare sono "i principali motori della diffusione nella comunità". Mentre gli adulti di età pari o superiore a 65 anni costituiscono "la maggior parte dei casi gravi che richiedono il ricovero ospedaliero", evidenziando la priorità di questi gruppi per la vaccinazione. I casi, avverte l'Oms Europa, continueranno ad aumentare fino al picco della stagione influenzale, "probabilmente tra fine dicembre e inizio gennaio". La maggior parte delle persone guarirà dall'influenza spontaneamente. Ma "le persone con sintomi gravi o altre patologie dovrebbero consultare un medico", avverte l'ufficio regionale dell'agenzia Onu per la salute, ribadendo "le misure comprovate per limitare la trasmissione e salvare vite umane", cioè in primis la vaccinazione. "Vaccinarsi è la migliore difesa soprattutto per i gruppi ad alto rischio e gli operatori sanitari, che dovrebbero anche seguire le misure di prevenzione delle infezioni e indossare una mascherina quando necessario".
L'Oms Europa raccomanda di "restare a casa se non ci si sente bene. In caso di sintomi respiratori, indossare una mascherina in pubblico per evitare di trasmettere il virus ad altri. E quando si starnutisce o tossisce, coprire bocca e naso". Altre misure utili da applicare: lavarsi regolarmente le mani e aprire frequentemente finestre e porte per migliorare il flusso d'aria negli ambienti interni.
"L'attuale stagione influenzale, sebbene grave, non rappresenta il livello di emergenza globale che abbiamo affrontato durante la pandemia di Covid-19 - riflette Kluge - I nostri sistemi sanitari hanno decenni di esperienza nella gestione dell'influenza, disponiamo di vaccini sicuri che vengono aggiornati annualmente e abbiamo un chiaro manuale di misure protettive efficaci. Se utilizziamo gli strumenti comprovati che già abbiamo - vaccinazioni, comportamenti attenti alla salute e sistemi sanitari pubblici solidi per proteggere i più vulnerabili - allora supereremo questa prevedibile tempesta stagionale. È inoltre fondamentale, nell'attuale clima di disinformazione, cercare informazioni credibili da fonti attendibili come le agenzie sanitarie nazionali e l'Oms. In una stagione influenzale difficile, informazioni affidabili basate su prove scientifiche possono salvare vite umane".

Categoria: internazionale/esteri
00:09
Caso Garlasco, oggi si torna in aula: confronto tra periti e consulenti su Dna Sempio
(Adnkronos) - Il caso Garlasco torna in aula. L'indagine che da mesi è al centro del dibattito mediatico e che viene tirata in ballo anche dalla politica in vista del referendum sulla giustizia è a un punto cruciale: la fine dell'incidente probatorio fisserà uno dei punti più controversi nell'indagine su Andrea Sempio, indagato per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi. Oggi, giovedì 18 dicembre, nel Palazzo di giustizia di Pavia, la giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli detterà i tempi del confronto fra i periti e i consulenti delle parti.
Due i macro argomenti sul tavolo: le impronte, analizzate nella villetta e le tracce, trovate su alcuni oggetti conservati dal 13 agosto 2007 nella spazzatura della villetta di via Pascoli a Garlasco da un lato e l'analisi del materiale genetico trovato sulle unghie della ventiseienne dall'altro. Gli approfondimenti sul versante dattiloscopico - affidato ai periti Domenico Marchegiani e Giovanni Di Censo - non hanno rilevato la presenza di Sempio a casa Poggi, frequentata dal 37enne in quanto amico di Marco, fratello della vittima. Nessuna delle circa sessanta impronte è dell'indagato e nella spazzatura l'unica traccia che non riporta alla vittima è il Dna di Alberto Stasi trovato sulla cannuccia dell'Estathé. Una novità che va contestualizzata con le dichiarazioni rese dall'allora fidanzato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere come il solo assassino.
E' sul Dna che si concentrerà il vero confronto. La perizia Albani, messa a disposizione alle parti già il 3 dicembre scorso, ha consegnato conclusioni che hanno offerto letture multiple. Se la Procura di Pavia e la difesa di Stasi, rappresentata dagli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis, leggono la "compatibilità" tra il materiale sulle unghie e il Dna di Sempio come un elemento che lo colloca sulla scena del delitto, i consulenti del 37enne evidenziano l'impossibilità (decretata dalla stessa Albani) di stabilire se quella traccia - che non è databile, né collocabile sopra o sotto le unghie - è frutto di un contatto con la vittima oppure mediato, cioè 'trasferito' per aver maneggiato in tempi diversi uno stesso oggetto. In questo senso la difesa, gli avvocati Angela Taccia e Liborio Cataliotti, hanno elencato in una relazione quelli che sono gli oggetti - la tastiera del computer, il telecomando del televisore, l'asciugamano del bagno o elementi presenti in cucina - che Sempio avrebbe potuto toccare visto che frequentava casa Poggi.
Ed è anche sull'attendibilità scientifica della traccia genetica che le opinioni divergono. "Quando una comparazione non può dare un risultato scientificamente certo non può darlo. E quando un risultato non è consolidato perché mancano le repliche previste dai protocolli scientifici, la Corte di Cassazione è chiarissima: quel dato non vale come prova" la tesi della difesa dell'indagato che trova d'accordo Marzio Capra, genetista e consulente della famiglia Poggi, presente nel 2014 a Genova quando il perito Francesco De Stefano stabilì l'impossibilità di attribuire quel Dna maschile degradato, escludendo anche l'imputato Stasi poi condannato per un "mosaico di prove", a dire della Cassazione.
In aula spetterà agli avvocati porre le domande tecniche ai periti per chiarire i punti "critici" dei loro elaborati. Una volta discussa e 'cristallizzata' la perizia sarà una sorta di punto fermo per le parti. Nessuna valutazione spetterà alla gip Garlaschelli che dovrà solo raccogliere tutti gli elementi di un'udienza che si preannuncia non breve.
L'incidente probatorio sarà l'ultimo passo, salvo sorprese, prima della chiusura indagini della Procura di Pavia guidata da Fabio Napoleone. E' solo allora che verranno svelati i risultati delle consulenze affidate all'anatomopatologa Cristina Cattaneo per chiarire la dinamica dell'omicidio di Chiara Poggi e al Racis chiamato a tratteggiare il profilo del sospettato. Elementi che insieme alla traccia 33 (attribuita da chi indaga a Sempio) trovata sulle scale dove viene gettata la vittima, alle testimonianze raccolte e al movente individuato in una presunta infatuazione per la vittima potrebbero portare la Procura a chiedere il rinvio a giudizio per Andrea Sempio.

Categoria: cronaca
00:06
Ue, no ai soldati in Ucraina e prudenza sugli asset russi: la linea di Meloni in vista del Consiglio
(Adnkronos) - "L'Italia non intende inviare soldati in Ucraina" e, sugli asset russi, "abbiamo approvato il regolamento che ha fissato l'immobilizzazione dei beni russi senza, tuttavia, avallare ancora alcuna decisione sul loro utilizzo". Giorgia Meloni apre le comunicazioni alla Camera dei deputati in vista del Consiglio europeo di oggi e domani, tracciando la linea con cui il governo si presenta al vertice di Bruxelles: sostegno a Kiev senza coinvolgimenti militari diretti e senza forzature giuridiche, attenzione alla sostenibilità finanziaria e tutela degli interessi nazionali sui principali dossier europei.
Nel suo intervento di ieri a Montecitorio, la presidente del Consiglio chiarisce che il Consiglio europeo ha al centro "ancora una volta, la guerra di invasione Russa all'Ucraina". Riferisce, quindi, della partecipazione al vertice di Berlino con il presidente Volodymyr Zelensky, altri leader europei e i negoziatori americani, svoltosi in "un clima costruttivo e unitario", dal quale è nata una dichiarazione finale che "riprende tutte le priorità che l'Italia ha sostenuto in questi mesi difficili". Meloni indica, poi, i quattro pilastri che, dal punto di vista italiano, devono guidare il percorso verso la pace: "lo stretto legame tra Europa e Stati Uniti", "il rafforzamento della posizione negoziale ucraina", "la tutela degli interessi dell'Europa" e "il mantenimento della pressione sulla Russia". Una strategia che, secondo la premier, produce risultati concreti: "Oltre la cortina fumogena della propaganda russa, la realtà sul campo è che Mosca si è impantanata in una durissima guerra di posizione", tanto che "dalla fine del 2022 a oggi, è riuscita a conquistare appena l'1,45% del territorio ucraino".
Nel descrivere lo stato della trattativa, la presidente del Consiglio spiega che si consolida "un pacchetto che si sviluppa su tre binari paralleli: un piano di pace, un impegno internazionale per garantire all'Ucraina solide e credibili garanzie di sicurezza, e intese sulla futura ricostruzione della Nazione aggredita". Proprio sulle garanzie di sicurezza, Meloni ribadisce in Aula la posizione italiana: l'ipotesi di una forza multinazionale resta in discussione "con partecipazione volontaria di ciascun Paese", ma "l'Italia non intende inviare soldati in Ucraina". Resta invece sul tavolo l'ipotesi di "garanzie da parte degli alleati internazionali - a partire dagli Usa - sul modello dell'articolo 5 del Patto Atlantico", proposta che la premier ricorda essere stata avanzata "proprio dall'Italia". Quanto al nodo dei territori, Meloni indica nella richiesta russa sul Donbass "lo scoglio più difficile da superare nella trattativa" e ribadisce che "ogni decisione dovrà essere presa tra le parti e nessuno può imporre da fuori la sua volontà".
Ampio spazio è dedicato anche al tema degli asset russi congelati, su cui Palazzo Chigi resta molto prudente. L'Italia, ricorda la presidente del Consiglio, sostiene il regolamento sull'immobilizzazione "pur non condividendo il metodo utilizzato", per evitare "dubbi sulla linea coerente di sostegno che il governo ha sempre mantenuto nei confronti dell'Ucraina". Allo stesso tempo, Meloni rivendica un principio chiave: "Decisioni di questa portata giuridica, finanziaria e istituzionale - come anche quella dell'eventuale utilizzo degli asset congelati - non possono che essere prese al livello dei leader". Roma considera "sacrosanto il principio secondo cui debba essere prioritariamente la Russia a pagare per la ricostruzione", ma chiede che ciò avvenga "con una base legale solida" e dopo aver chiarito i "possibili rischi connessi alla proposta", inclusi quelli "reputazionali, di ritorsione o legati a nuovi, pesanti, fardelli per i bilanci nazionali".
Pur precisando che il tema non è formalmente all'ordine del giorno del Consiglio europeo, Meloni fornisce anche un aggiornamento sull'accordo commerciale Ue-Mercosur, il patto commerciale con Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay che punta a creare un'area di libero scambio per 700 milioni di persone attraverso l'Atlantico. L'Italia guarda con interesse all'intesa, ma ritiene che "firmare l'accordo nei prossimi giorni, come è stato ipotizzato, sia ancora prematuro". Le misure aggiuntive a tutela del settore agricolo - meccanismi di salvaguardia, fondo di compensazione e rafforzamento dei controlli fitosanitari – "seppur presentate, non sono ancora del tutto finalizzate". Per questo Roma intende approvare l'accordo "solo nel momento in cui saranno incluse adeguate garanzie di reciprocità per il nostro settore agricolo".
Nelle repliche alla Camera, Meloni alza il tono contro le opposizioni e difende la linea del governo sia in politica estera sia sui temi interni. Alla critica di dover scegliere tra Europa e Stati Uniti risponde seccamente, rivendicando un ruolo non subalterno dell'Italia: niente politica estera "da cheerleader", ma una strategia autonoma. Il messaggio è chiaro: se le viene chiesto da che parte sta, la risposta resta sempre la stessa, sta "con l'Italia". Nel mirino finisce in particolare il Partito democratico. Secondo Meloni, l'Europa che oggi "rischia l'irrilevanza" è il risultato delle scelte portate avanti negli anni dalla sinistra, mentre chiederne il rafforzamento continuando con ricette che non hanno funzionato è "sbagliato". Sulle accuse di divisioni nella maggioranza sull'Ucraina, la premier minimizza: il confronto esiste, ma la linea resta una e non cambia, a differenza di un'opposizione che si presenta con sei diverse risoluzioni.
Sul fronte sociale, Meloni replica alla polemica sul caro vita sollevata dalla segretaria Pd Elly Schlein, che parla di italiani con il "frigorifero vuoto". Un racconto giudicato "irresponsabile" dalla premier, che cita i dati della Fao, secondo cui l'insicurezza alimentare è in calo rispetto al momento dell'insediamento del governo. Non mancano i botta e risposta personali: ad Angelo Bonelli di Avs risponde di non temere un ritorno all'opposizione, dopo anni trascorsi in minoranza; al Movimento 5 Stelle replica con ironia quando viene chiamato in causa l'uso dei soldi pubblici ("non parlerò del superbonus..."). In chiusura, l'affondo più duro: gran parte delle accuse ascoltate in Aula, secondo Meloni, "non corrisponde alla verità", e agli italiani rivolge una domanda diretta: "chiedetevi perché l'opposizione ha bisogno di mentire...".

Categoria: politica
00:03
Putin attacca i leader europei: "Porcellini isterici". Zelensky: "Russia prepara un altro anno di guerra"
(Adnkronos) - La strada verso la pace tra Russia e Ucraina è lunga e in salita, a giudicare dall'ultimo discorso di Vladimir Putin. Il numero 1 del Cremlino attacca l'Europa e ribadisce che Mosca raggiungerà i propri obiettivi, in guerra o con i negoziati: il Donbass, in sostanza, rimane in cima alla lista. Ce n'è abbastanza per spingere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ad affermare che "la Russia si prepara ad un altro anno di guerra".
L'ottimismo di Donald Trump, convinto che la pace non sia mai stata così vicina, viene demolito da Putin a suon di proclami. La Russia non gradisce, eufemismo, il coinvolgimento dei leader europei nei negoziati e non intende rinunciare al Donbass, conquistato solo in parte in 4 anni di guerra. Se si considera che l'Ucraina continua a rifiutare l'idea di sacrifici territoriali, lo stallo appare inevitabile.
Putin, come spesso accade, nel suo discorso alterna parziali aperture al dialogo a fendenti durissimi. Il presidente russo, mentre l'Europa discute dell'eventuale utilizzo di asset russi a favore dell'Ucraina, attacca i leader del Vecchio Continente definendoli "porcellini" che "si sono immediatamente accodati alla precedente amministrazione americana, sperando di trarre profitto dal crollo del nostro Paese". Non solo, accusa gli europei di alzare "livello di isteria", "alimentando timori" sull'inevitabilità di uno scontro con la Russia.
"La Russia spera in un dialogo con l'Europa, ma è improbabile che ciò avvenga con le attuali élite politiche'', dice ancora Putin, puntando il dito anche contro i Paesi che fanno parte della Nato, rei di aver schierato nuovi tipi di armi e di aver rafforzato le forze offensive.
Capitolo territori: "Gli obiettivi dell'operazione militare speciale saranno certamente raggiunti", dice il leader del Cremlino. "Preferiremmo farlo e affrontare le cause profonde del conflitto attraverso la diplomazia, ma se il Paese avversario e i suoi alleati stranieri rifiutassero di impegnarsi in discussioni sostanziali, la Russia otterrà la liberazione dei suoi territori storici con mezzi militari", aggiunge riferendosi al Donbass.
Il leader del Cremlino sottolinea quindi la Russia "accoglie con favore i progressi compiuti nel nostro dialogo con la nuova amministrazione americana" guidata da Trump, "ma la maggior parte dei paesi europei, a differenza degli Stati Uniti, non è impegnata nel dialogo".
A stretto giro, Zelensky tra conclusioni dopo aver ascoltato le parole del presidente russo. "Abbiamo ricevuto un altro segnale da Mosca, che si sta preparando alla guerra per il prossimo anno", dice il presidente ucraino alla vigilia di un Consiglio europeo cruciale. "Questi non sono segnali solo per noi - avverte -. È importante che i partner se ne rendano conto. Ed è importante che non solo se ne rendano conto, ma che reagiscano, in particolare gli Stati Uniti d'America, che spesso affermano che la Russia vorrebbe mettere fine alla guerra".
Quello di oggi a Bruxelles, afferma Zelensky, che secondo fonti Ue sarà presente, "sarà un incontro molto importante". Sul tavolo ci sarà anche il tema dell'utilizzo dei beni russi congelati per finanziare Kiev. "L'esito di questo incontro, il risultato che l'Europa produrrà, dovrà far capire alla Russia che il suo desiderio di continuare la guerra il prossimo anno è inutile, perché l'Ucraina avrà sostegno. Questo dipende interamente dall'Europa. L'Europa deve fare questa scelta".
Il nodo principale del summit è il via libera, o eventualmente lo stop, a un prestito Ue all'Ucraina, il cosiddetto prestito di riparazione, basato sui beni congelati alla Banca centrale della Federazione Russa, che ammontano a 210 miliardi di euro, 185 dei quali sono nelle disponibilità di Euroclear, colosso belga che è uno snodo critico del sistema finanziario globale, attivo nella compensazione, regolamento e custodia di titoli su molti mercati finanziari, non solo europei ma anche americani e asiatici.
Funzionari statunitensi e russi dovrebbero incontrarsi a Miami nel fine settimana, nell'ambito degli sforzi dell'Amministrazione Trump per mettere fine alla guerra in Ucraina. Lo riporta Politico, citando due persone a conoscenza dei piani. Secondo il sito d'informazione americano, l'incontro non è certo, ma nel caso si tenesse l'amministrazione Usa presenterà ai funzionari russi l'esito dell'ultimo ciclo di discussioni avute anche con i partner europei.
Stando a una delle fonti, la delegazione russa dovrebbe includere Kirill Dmitriev, capo del fondo sovrano russo. Per gli Stati Uniti, invece, dovrebbero partecipare l'inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff e il genero del presidente, Jared Kushner.

Categoria: internazionale/esteri
23:31
Hai i muscoli? Il tuo cervello è più 'giovane': lo studio
(Adnkronos) - Tutto muscoli e niente cervello? Niente di più falso, almeno in base ad uno studio condotto su 1200 uomini e donne di mezza età e appena presentato a Chicago nel meeting annuale della Radiological Society of North America. La ricerca ha offerto una nuova chiave di lettura nell'analisi del rapporto tra collegamento tra la condizione fisica delle persone e la 'salute' del cervello.
Come evidenzia il Washington Post, non è certo rivoluzionario affermare che l'esercizio fisico abbia effetti positivi sul cervello. Studi sui roditori, in particolare, hanno dimostrato che dopo l'esercizio fisico il cervello degli animali è ricco di una sostanza neurochimica identificata come 'fattore neurotrofico derivato dal cervello' o BDNF.
Tale elemento contribuisce alla creazione di neuroni: dopo l'esercizio, il cervello dei roditori genera una quantità di cellule cerebrali due o tre volte superiore rispetto al cervello di animali sedentari. Gli animali che fanno esercizio fisico collezionano anche risultati migliori nei 'test d'intelligenza'.
Altri studi hanno evidenziato che anche solo 25 minuti a settimana di camminata, bici, nuoto o attività simili possono essere strettamente correlati a un maggiore volume cerebrale nelle persone anziane. Camminare per appena 3.000 passi al giorno aiuta a rallentare il declino cognitivo nelle persone ad alto rischio di Alzheimer.
La maggior parte di queste ricerche ha riguardato l'esercizio aerobico e gli effetti cerebrali delle attività basate sulla resistenza. Pochi studi si sono concentrati finora sul ruolo della massa muscolare e sull'incidenza del grasso corporeo, in particolare di quello viscerale, sulla funzionalità cerebrale.
La ricerca più recente è stata condotta dagli scienziati della Washington University School of Medicine di St. Louis e di altre strutture: gli esperti hanno esaminato in profondità i tessuti e il cervello delle persone attraverso risonanze magnetiche.
Si sono basati su scansioni total body di 1.164 uomini e donne sani di 40, 50 o 60 anni. "Per comprendere il rischio di demenza, dobbiamo concentrarci sulla mezza età", ha spiegato Cyrus Raji, professore associato di radiologia e neurologia presso la Washington University School of Medicine e autore senior dello studio. "È nella mezza età che in genere iniziamo a sviluppare – o a evitare – la maggior parte dei fattori di rischio comuni per la demenza successiva".
Lo studio ha sfruttato l'intelligenza artificiale per analizzare le scansioni e determinare la massa muscolare totale e il grasso corporeo delle persone. Il grasso corporeo è stato caratterizzato come viscerale o sottocutaneo, individuato ad un livello più superficiale. I ricercatori hanno calcolato l'età apparente del cervello delle persone utilizzando algoritmi basati sugli esami eseguiti su decine di migliaia di altri cervelli: tali test hanno fornito parametri di riferimento per la struttura e il volume tipici del cervello di persone di qualsiasi età. I cervelli dall'aspetto più anziano vengono generalmente associati ad un rischio maggiore di declino cognitivo precoce.
Gli scienziati hanno scoperto che la quantità di massa muscolare e di grasso viscerale delle persone sono elementi saldamente collegati all'età cerebrale apparente, sebbene in modi differenti. "Più grande è la massa muscolare, più giovane appare il cervello", ha sentenziato il professor Raji. "E più grasso viscerale è presente, più vecchio appare il cervello". Le persone con un rapporto tra grasso viscerale e massa muscolare particolarmente elevato – con un livello relativamente elevato di grasso viscerale e una bassa massa muscolare – tendono ad avere un cervello dall'aspetto più vecchio. Il grasso sottocutaneo, invece, non è stato in alcun modo collegato all'età cerebrale.
Lo studio non ha esaminato il modo in cui muscolo e grasso influenzano il cervello, ma entrambi i tessuti rilasciano una varietà di sostanze biochimiche che possono raggiungere il cervello e innescare vari processi. In sintesi, le sostanze provenienti dai muscoli tendono a promuovere la creazione e l'integrazione di cellule cerebrali e connessioni neuronali. Quelle provenienti dal grasso viscerale svolgono un'azione opposta.
Lo studio evidenzia che l'esercizio è "estremamente importante" per un sano invecchiamento cerebrale, ha detto ancora il professor Raji. La maggior parte delle persone inizia a a perdere massa muscolare nella mezza età, ma l'allenamento concentrato sulla forza può rallentare o addirittura invertire questo declino.
Effetti positivi per il cervello derivano anche dalla perdita di grasso viscerale: all'obiettivo possono contribuire anche l'esercizio aerobico e farmaci dimagranti, che però potrebbero anche comportare perdita di massa muscolare.
Il valore della ricerca, sottolinea il Washington Post, al momento è relativo. Lo studio non è stato pubblicato né sottoposto a revisione paritaria. Manca, in parole povere, un 'esperimento' in base al quale più muscoli e meno grasso addominale causino un invecchiamento cerebrale più lento, ma solo che queste condizioni sono collegate tra loro. I risultati ottenuti, in ogni caso, risultano in linea con quelli di altre ricerche. Il messaggio degli scienziati, al termine della ricerca, è elementare: chi vuole un cervello più giovane e sano, ha chiosato il professor Raji, "deve allenarsi con la forza".

Categoria: internazionale/esteri
21:34
Napoli, agguato in strada: ucciso 48enne
(Adnkronos) - Agguato in strada oggi, mercoledì 17 dicembre, a Scisciano nel Napoletano: ucciso pregiudicato 48enne. Poco fa i carabinieri di Castello di Cisterna e i militari della stazione di San Vitaliano sono intervenuti a Scisciano in via Garibaldi per un agguato. A terra, ormai morto, un 48enne del posto già noto alle forze dell'ordine.
Dai primi accertamenti pare che sia stato freddato, mentre era sul suo scooter con diversi colpi d'arma da fuoco. Sul posto anche i carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna. Indagini in corso.

Categoria: cronaca
21:27
Zalone e l'ode alla prostata a reti unificate Mediaset
(Adnkronos) - Checco Zalone ha lanciato la canzone sulla prostata a reti unificate Mediaset, svelando in anteprima un estratto del videoclip del brano incluso nel suo nuovo film 'Buen Camino', dal 25 dicembre nelle sale con Medusa Film. "E' un dono a voi donne e alla pazienza che avete quando tu maschio hai la 'prostata inflamada'", dice Zalone nel videomessaggio trasmesso su Canale 5, Italia 1, Rete 4, Iris, La5, Cine34, TgCom24, Italia 2, Mediaset Extra, Focus, Top Crime, Twentyseven, Canale 20.
"Hai la prostata inflamada e non vi digo quanto ho pianto, e quell'urologo rideva mentre se sfilava il guanto", canta Zalone un po' in un italiano spagnoleggiante. E ancora: "Hai la prostata inflamada, la chicas stoy a dimenticar e con la prostata che duele manco 'Pablo può escobar'". Versi quelli di Zalone che si preparano a diventare un vero e proprio tormentone.
"Non era mai successo a nessuno, ah, tranne a Mattarella? E che film ha fatto?", dice il comico pugliese scherzando sul video-messaggio lanciato a reti unificate.
Il brano è un regalo di Natale in anticipo che Checco fa ai suoi fan, in attesa dell'arrivo in sala di 'Buen Camino'. Qui Zalone interpreta un erede ricchissimo e viziato, costretto a lasciare la sua vita dorata per mettersi sulle tracce della figlia adolescente. È così che finisce, suo malgrado, sul Cammino di Santiago: un'occasione per conoscersi davvero.

Categoria: spettacoli
20:42
Dalla Svizzera al... Psg: Jorginho segna un rigore e allontana la 'maledizione' azzurra
(Adnkronos) - Jorginho si presenta sul dischetto e, questa volta, segna. È successo durante il secondo tempo di Paris Saint-Germain-Flamengo, finale di coppa Intercontinentale di oggi, mercoledì 17 dicembre. Il centrocampista naturalizzato italiano, che con la Nazionale azzurra ha vinto l'Europeo del 2021, ha segnato il calcio di rigore dell'1-1, spiazzando il portiere parigino Safonov e ridando speranza ai brasiliani. Eppure, visti proprio i suoi trascorsi con l'Italia, il penalty trasformato da Jorginho fa notizia.
Il primo, pesante, calcio di rigore sbagliato da Jorginho con la maglia dell'Italia risale al 5 settembre 2021. Durante le qualificazioni al Mondiale di Qatar 2022, l'ex centrocampista, tra le altre, del Napoli ha la possibilià di sbloccare il risultato in Svizzera contro gli elvetici, salvo però farsi ipnotizzare da Sommer. Il match terminò 0-0, in parità proprio come il ritorno giocato all'Olimpico un mese dopo.
Jorginho, in pieno recupero, ha la possibilità di regalare all'Italia la vittoria e farla volare ai Mondiali, ma ancora una volta il suo destro dal dischetto finisce alto e la partita termina 1-1, condannando poi gli azzurri al secondo posto nel girone e alla successiva eliminazione ai playoff per mano della Macedonia del Nord.
Ma non è l'ultimo errore in azzurro. Jorginho ha sbagliato un calcio di rigore anche nella lotteria della finale degli Europei 2021, quando l'Italia affrontò l'Inghilterra a Wembley, dopo che i 120 minuti si erano conclusi 1-1. Il regista ha infatti ciccato il quinto penalty, quello che poteva essere decisivo, venendo poi 'salvato' dalle parate di Donnarumma.

Categoria: sport
20:02
Manovra e pensioni, Meloni: "Norma riscatto della laurea varrà per futuro"
(Adnkronos) - Novità in arrivo sul fronte delle pensioni e in particolare sul riscatto della laurea. "Nessuno che ha riscattato la laurea vedrà cambiata l'attuale situazione. Qualsiasi modifica dovesse intervenire varrà solo per il futuro", ha precisato oggi, mercoledì 17 dicembre, nell'Aula del Senato la premier Giorgia Meloni, sottolineando che l'emendamento in questione "deve essere corretto".
Dal 2031, in attesa di correzioni, il riscatto della laurea breve peserebbe meno per raggiungere i requisiti necessari al prepensionamento. Il testo in questione chiama in causa chi matura i requisiti per l'uscita anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi) dal 1 gennaio 2031: per questi lavoratori non concorrono, al conseguimento dei suddetti requisiti, sei mesi – tra quelli di anzianità contributiva – riscattati dalla laurea breve.
Il valore del riscatto diminuisce di anno in anno: per chi matura i requisiti nel 2032 non concorrono 12 mesi tra quelli di anzianità contributiva riscattati dalla laurea breve, per chi li raggiunge nel 2033 i mesi diventano 18, poi 24 per chi matura i requisiti nel 2035 e infine 30 per chi li raggiunge nel 2035.
Intanto Claudio Borghi, senatore della Lega e relatore della legge di bilancio, ha depositato in Commissione bilancio del Senato il sub emendamento alla proposta del governo alla Manovra, che punta a "cancellare la parte sulle pensioni relativa all'allungamento delle finestre del pensionamento anticipato e al riscatto della laurea", sostituendola con "una copertura che noi abbiamo individuato nell’Irap sulle banche, specificando però che si tratta di una clausola di salvaguardia". La necessità di questa clausola, spiega Borghi, viene dal fatto che "le regole europee, in termini di materia pensionistica, prevedono, anziché un orizzonte di tre anni, uno di dieci; e quindi, dato questo orizzonte e dato che la norma sulla previdenza complementare, in astratto, potrebbe indurre più persone al pensionamento anticipato, allora bisogna mettere gli eventuali oneri. Certo – chiosa il senatore leghista – che è tutto un 'se' incredibile, io non so che succede tra sette anni … stiamo parlando di nulla. Soprattutto, non so se" la norma in questione "viene accettata nella sua totalità: è come ai tempi di quota 100, che chiedeva una copertura da 9 miliardi e poi alla fine il tiraggio è stato di 3miliardi", ricorda.
"Io dico le stesse cose da quando ero all'opposizione, sia quando c'era l'amministrazione Biden, sia quando c'era l'amministrazione Trump" dice la premier Giorgia Meloni. "Cioè, ho il vizio della coerenza, senatore Monti... E' lei che mi chiede di cambiare le mie posizioni in base a chi arriva alla guida degli Stati Uniti, ma io non ragiono così. Io ho sempre sostenuto -l'ho fatto dall'opposizione e pochi altri partiti hanno avuto lo stesso coraggio- che l'Italia e l'Europa dovessero rafforzare la propria capacità di difesa, perché io preferisco una costosa libertà a una costosissima, ma apparentemente comoda, sudditanza. E' sempre stato così per quello che mi riguarda, è sempre sarà così''.
"Non dobbiamo parlare di quello che gli americani si aspettano da noi ma di quello che noi stessi ci aspettiamo" dice la premier. "E' un fatto che l'Europa si sta condannando all'ininfluenza e quindi qualcosa non ha funzionato. Io penso sia un errore nascondere la polvere sotto il tappeto e poi aspettare che qualcuno venga da fuori a spiegarci come rimetterci in piedi. Siamo in grado di stabilire da soli come l'Europa si mette in piedi". ''Ci deve essere la serietà - ha sottolineato Meloni- e la volontà politica per rimettere insieme questo continente. Non basta sventolare la bandiera con le stelle e dire devi stare con l'Ue o con gli Usa...''.

Categoria: politica
19:36
Ronaldo e Kakà lanciano i Mondiali di Kings League, Italia-Francia nella gara inaugurale
(Adnkronos) - Gerard Piqué e le icone del calcio brasiliane Ronaldo e Kaká hanno presentato ufficialmente la Kings World Cup Nations 2026 (KWCN26), il Mondiale per nazioni della Kings League a San Paolo, in Brasile. Le tre leggende del calcio hanno vinto i Mondiali nelle loro straordinarie carriere e oggi si stanno spendendo per raccontare alle nuove generazioni un nuovo Mondiale. Fresco, moderno, capace di far appassionare al calcio anche i più giovani. Ma di cosa si tratta? In programma dal 3 al 17 gennaio 2026 a San Paolo, la KWCN26 riunirà 20 squadre nazionali e più di 250 giocatori in 40 partite per decretare il campione del mondo della Kings League.
Le squadre sono guidate dai più grandi streamer e content creator al mondo, leggende del calcio e giocatori d'élite di calcio a 7. Tra le leggende che ricoprono il ruolo di "Capitani" delle loro nazionali, supportando le squadre con contenuti sui social media e apparizioni in streaming, figurano: Blur (top streamer italiano su Twitch), Robert Lewandowski (Polonia), Wesley Sneijder (Paesi Bassi), Arturo Vidal (Cile), Neymar (Brasile), Kun Agüero (Argentina), James Rodríguez (Colombia), Miguel Layún (Messico) e Weston McKennie (USA).
Il Brasile, campione in carica dopo la spettacolare vittoria per 6-2 sulla Colombia nella finale dello scorso anno a Torino, all’Allianz Stadium, ospiterà la competizione. Due giocatori brasiliani diventati superstar della Kings League, e considerati da molti i migliori giocatori di calcio a 7 al mondo, Kelvin Oliveira e 'Lipão' Pinheiro, si sono uniti a Piqué, Ronaldo e Kaká alla conferenza di ieri. Il Brasile inizierà la difesa del titolo il 3 gennaio, nella prima giornata, con una grande partita contro la Spagna, con calcio d'inizio alle 22 ora italiana. Sarà però proprio l’Italia ad aprire le danze sfidando la Francia, alle 18 della stessa giornata. Nel girone con l'Italia anche la Polonia di Lewandowski e l'Algeria.
Gerard Piqué, fondatore e presidente della Kings League, ha dichiarato: "La Kings World Cup Nations è una celebrazione di tutto ciò che rende speciale la Kings League: la passione, la creatività e il legame con i fan. In sole due edizioni, questo evento è diventato uno dei momenti più importanti del nostro calendario globale. Portare il torneo in Brasile, con i campioni in carica che difendono il titolo in casa, lo eleva a un livello completamente nuovo: i fan di tutto il mondo rimarranno sbalorditi da questa edizione".

Categoria: sport
19:14
Luigi Nappi è il nuovo presidente nazionale della Società italiana di Ginecologia e Ostetricia per il biennio 2028–2029
(Adnkronos) - Luigi Nappi, professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università di Foggia, è stato eletto presidente nazionale della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) per il biennio 2028–2029. L’elezione - informa una nota - è avvenuta nel corso del 100esimo congresso nazionale della Sigo a Bari, alla presenza del presidente della Federazione mondiale di Ginecologia e Ostetricia, del presidente del Collegio europeo e di oltre 1.500 ginecologi provenienti da tutta Italia. Già Presidente dell’Associazione ginecologi universitari e membro del Consiglio esecutivo del Board europeo, Nappi guiderà ora l’intera comunità dei ginecologi italiani, includendo professionisti ospedalieri, territoriali e universitari.
Nel delineare le linee del suo mandato, il neo Presidente ha sottolineato il forte valore istituzionale e sociale dell’incarico: "È per me motivo di grande orgoglio poter lavorare per il benessere della salute femminile e per i ginecologi che quotidianamente se ne prendono cura. Il mio mandato si colloca in una fase di profondi cambiamenti, che richiede interventi prioritari e condivisi da tutte le componenti professionali, in stretta collaborazione con il Ministero della salute, con le più alte Istituzioni nazionali e con quelle internazionali".
Nel corso della cerimonia inaugurale del congresso, ha inoltre richiamato il messaggio istituzionale della presidente Giorgia Meloni che, nel salutare l’apertura dei lavori del congresso Sigo, ha ribadito "la centralità della professione ginecologica nella crescita del Paese, a sostegno delle donne, delle famiglie e dell’intera società". Al prof. Nappi sono giunti gli auguri del Rettore dell’Università di Foggia, prof. Lorenzo Lo Muzio, che ha espresso "vivo apprezzamento per l’importante riconoscimento, sottolineando come l’elezione rappresenti motivo di prestigio per l’Ateneo e per l’intera comunità accademica" conclude la nota.

Categoria: salute
19:10
Per 33 anni 'ostaggio' dell'Italia dove è nata e cresciuta, ora è finalmente apolide: il decreto del Viminale
(Adnkronos) - E' arrivato un provvedimento che fa giustizia in una storia che si trascinava da troppi anni. A Suada Hadzovic, trentatré anni vissuti tutti in Italia fin dalla nascita, un decreto del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'Interno ha riconosciuto lo status di apolide. Una conquista, quella attestata nel documento che porta la data del 9 dicembre in possesso dell'Adnkronos, che la libera da una condizione di surreale costrizione, di fatto ostaggio del Paese in cui è nata e cresciuta perché impossibilitata ad avere un documento, il passaporto o anche solo la carta d'identità valida per l'espatrio. La storia di Suada era stata denunciata dall'agenzia di stampa più di un anno fa, a novembre 2024, evidenziando le conseguenze grottesche di un 'buco' di legislazione in cui è finita per la sola 'colpa' di un percorso di vita difficile, complicato ulteriormente dal cortocircuito di una burocrazia che ha prodotto un evidente paradosso. Oggi, il provvedimento amministrativo che le restituisce la libertà.
Suada Hadzovic nasce ad Albano laziale il 21 ottobre 1992, da due genitori stranieri di origini slave ma anche loro nati in Italia. Il padre, nato il 10 ottobre 1975 sempre ad Albano laziale e di nazionalità serba, muore il 16 ottobre del 2000, quando Suada ha 8 anni. La madre, sempre di nazionalità serba e nata a Torino il 29 luglio del 1975, decide alla morte del padre di affidare Suada a una casa famiglia, la Comunità 21 marzo di Terracina. Da questo momento, entra in gioco come tutrice legale un assistente sociale. Quando ha 14 anni, Suada viene trasferita in un'altra casa famiglia, la Comunità Domus Bernadette, a Roma.
Al compimento del diciottesimo anno di età, in base alla legge 91 del 5 febbraio del 92, Suada avrebbe avuto il diritto di diventare cittadina italiana presentando una semplice dichiarazione di volontà all'Ufficio di Stato Civile del comune di Roma. Il problema è che il Comune di Roma non manda la relativa comunicazione nei sei mesi precedenti, come avrebbe dovuto fare in base all'art. 33 della legge 98/2013, e la tutrice legale non informa Suada di questa possibilità. La conseguenza è che al compimento del diciannovesimo anno di età la ragazza perde il diritto alla cittadinanza. Nel 2010 Suada ottiene il suo primo permesso di soggiorno in cui viene erroneamente indicata la cittadinanza serba, deducendola evidentemente dalle origini dei genitori. E qui c'è l'altro snodo chiave della vicenda. Perché la Serbia, come risulta dalla comunicazione ufficiale dell'Ambasciata serba in Italia, dichiara esplicitamente che Suada Hadzovic non è cittadina serba. Del resto, non ha mai messo piede in Serbia ed è vissuta in Italia fin dalla sua nascita.
Nel corso degli anni, Suada e i legali ai quali si è rivolta tentano diverse strade, incluse la richiesta di cittadinanza per residenza e la richiesta dello status di apolide. Ma tutte le istanze si infrangono su sentenze di Tribunale che non indicano mai una soluzione al problema. "Fatto sta che mi ritrovo a 32 anni prigioniera di un Paese, in cui sono nata e in cui vivo da sempre, che non mi riconosce come cittadina e che sostiene io sia cittadina di un altro Stato in cui non ho mai messo piede", sintetizzava con amarezza un fa, in attesa di rivolgersi al prossimo legale e di fare l'ennesimo tentativo per uscire dalla sua condizione di ostaggio. Diventata adulta, con un compagno e un figlio italiani, rimane senza nazionalità e senza cittadinanza, priva di passaporto e con una carta d'identità che continua a recitare la dicitura 'non valida per l'espatrio'. Da oggi, però, lo status di apolide libera Suada Hadzovic dalla sua condizione e le restituisce, finalmente, il diritto a muoversi anche fuori dall'Italia. (Di Fabio Insenga)

Categoria: cronaca
19:08
Il Museo delle Civiltà presenta LABORATORIO NEANDERTHAL. Le scoperte di Grotta Guattari
(Adnkronos) - Il MUCIV-Museo delle Civiltà prosegue il processo di rinnovamento e accrescimento delle proprie collezioni inaugurando una nuova area espositiva: LABORATORIO NEANDERTHAL. Le scoperte di Grotta Guattari.
Al centro del progetto sono gli straordinari reperti provenienti da Grotta Guattari – sito preistorico di fama internazionale situato a San Felice Circeo (Latina) – trasferiti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina. Gli ultimi ritrovamenti – che contribuiscono ad aggiornare le nostra conoscenze sui Neanderthal e sul territorio da essi abitato – si riuniscono ai reperti già precedentemente esposti, e proprio la loro riunificazione e musealizzazione permanente rende il MUCIV-Museo delle Civiltà l’epicentro non solo della loro conservazione e condivisione con il pubblico, ma anche delle ricerche ancora in corso su questo eccezionale patrimonio del nostro passato, configurando l’intero progetto come quello di un vero e proprio LABORATORIO NEANDERTHAL. (Fotogallery)
“Accolgo con grande soddisfazione la realizzazione di questo allestimento permanente atteso da anni che dà ragione, ancora una volta, del ruolo centrale del cranio di Homo neanderthalensis rinvenuto nel 1939 all’interno della Grotta Guattari a San Felice Circeo, nello studio di questo nostro ormai celebrato antenato e, più in generale, dell'evoluzione umana in Italia, ma che soprattutto consente di ricollocare e offrire all’analisi dei fruitori del MUCIV-Museo delle Civiltà, degli studiosi e degli addetti ai lavori, il prezioso reperto fossile nel suo contesto togliendolo dall’isolamento. Ciò è stato possibile grazie all’integrazione del cranio conservato dal 1961 nel Museo dedicato al grande paletnologo Luigi Pigorini, l’attuale MUCIV, con altri reperti fossili umani rinvenuti nel corso delle ricerche archeologiche condotte dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina, a partire dal 2019 e ancora in corso. La soddisfazione è ancora maggiore perché in progetti come quello che oggi si realizza, si fondono tutte le attività di cui si compone la tutela del patrimonio culturale, così come viene definita nel Codice dei beni culturali e del paesaggio: ricerca, studio e conservazione, finalizzate alla pubblica fruizione, e quindi alla diffusione della conoscenza delle nostre radici storiche e culturali. Non posso esimermi dal sottolineare infine lo straordinario contributo di conoscenza e competenza fornito dall’equipe multidisciplinare costituita da studiosi di fama internazionale nel campo della preistoria, dell’antropologia fisica, delle scienze applicate all’archeologia, della archeozoologia, funzionari del MUCIV e docenti universitari che hanno conferito solidità scientifica e garantito la correttezza delle informazioni a un progetto di allestimento moderno e accattivante. Merito anche del sapiente e paziente lavoro di coordinamento del direttore del MUCIV, Andrea Viliani”, spiega Luigi La Rocca, Capo del Dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale
La nuova Sala Guattari presenta un inedito allestimento multimediale – progettato da Studio Azzurro sotto la direzione artistica di Leonardo Sangiorgi e Giuseppe Carmosino, e a cura di Maria Grazia Filetici e Andrea Viliani – i cui contenuti scientifici sono stati redatti con la supervisione di un Comitato Tecnico-Scientifico formato da Luigi La Rocca (Capo del Dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale), Massimo Osanna (Direttore Generale Musei), Alessandro Betori e Antonio Borrani (Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina), Andrea Viliani, Francesca Alhaique, Francesca Candilio e Alessandra Sperduti (MUCIV-Museo delle Civiltà), Stefano Benazzi (Alma Mater Studiorum – Università di Bologna), David Caramelli (Università degli Studi di Firenze), Giorgio Manzi e Alessia Nava (Sapienza Università di Roma), Mario Federico Rolfo (Università degli Studi di Roma Tor Vergata).
“Ogni nuova apertura al pubblico – commenta il Direttore generale Massimo Osanna – è, prima di tutto, un atto di responsabilità culturale e istituzionale: significa restituire alla comunità una parte fondante della sua storia, offrendo strumenti per leggere il patrimonio in modo accessibile. Nel caso di questo progetto, il racconto accompagna il visitatore nel lungo percorso delle civiltà e nelle grandi trasformazioni che hanno modellato il mondo, attraverso un dialogo continuo tra ricerca scientifica e narrazione museale.
Il Museo, epicentro attivo delle collezioni nazionali di archeologia preistorica, si propone come spazio di esperienza condivisa, capace di rendere comprensibili e attuali i risultati della ricerca, attraverso un racconto chiaro, coinvolgente e inclusivo, rivolto a pubblici diversi.
La Direzione generale Musei accompagna e sostiene questo progetto fin dal suo avvio, non solo per ampliare l’offerta culturale, ma per affermare un’idea di museo come infrastruttura pubblica della conoscenza, in cui conservazione, ricerca e accessibilità concorrono a costruire valore culturale e consapevolezza civile, trasformando il patrimonio del passato – anche quello più lontano – in una risorsa per il presente”.
Il progetto è il risultato di un’ampia e articolata collaborazione inter-istituzionale e inter-disciplinare che ha coinvolto, accanto al MUCIV, il Dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale, la Direzione Generale Musei, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina, l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, la Sapienza Università di Roma, l’Università degli Studi di Firenze e l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
L’esposizione inaugura, inoltre, il programma di eventi che, nel 2026, il MUCIV-Museo delle Civiltà dedicherà ai 150 anni dall’apertura, nel 1876, del Regio Museo Preistorico Etnografico da parte dell’archeologo Luigi Pigorini. Il progetto rappresenta in questo senso un ulteriore, fondamentale capitolo nella storia del MUCIV che, da 150 anni appunto, custodisce, valorizza e studia le collezioni nazionali e internazionali di preistoria e protostoria. Unendo riflessione critica e nuove prospettive metodologiche, LABORATORIO NEANDERTHAL. Le scoperte di Grotta Guattari si configura come una vera e propria “macchina del tempo” con cui raccontare le storie del pianeta e dei suoi abitanti dai primordi delle civiltà umane alla contemporaneità. Il museo prosegue, così, il proprio processo di aggiornamento con particolare attenzione all’accessibilità e alla diversificazione delle modalità di fruizione, mettendo a disposizione del pubblico e della comunità scientifica un patrimonio che integra tutela e ricerca, nuove tecnologie e antiche narrazioni. Come afferma Andrea Viliani, Direttore del MUCIV: “Con la musealizzazione permanente dei reperti provenienti dal sito neanderthaliano di Grotta Guattari il MUCIV-Museo delle Civiltà di Roma conferma, amplia e rafforza il suo ruolo di museo nazionale dedicato alla tutela, alla valorizzazione e alla ricerca archeologica preistorica. Proprio nel 150 anniversario della fondazione (nel 1875) di queste collezioni da parte dell’archeologo Luigi Pigorini, il MUCIV non solo se ne rende responsabile erede ma altrettanto responsabilmente si radica nel presente e guarda al futuro per rendere accessibili a tutti i pubblici contemporanei le più autorevoli ricerche scientifiche del nostro tempo. Un progetto come questo - che trasforma dal vivo e in tempo reale il museo in un “laboratorio” educativo e formativo - richiede un coordinamento fra molteplici istituzioni pubbliche, di cui il museo si è messo al servizio. Ringraziamo tutto il Comitato Tecnico-Scientifico e le università coinvolte, il Dipartimento per la valorizzazione e il Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale, a partire dal Capo Dipartimento Luigi La Rocca, la Direzione generale Musei, a partire dal Direttore generale Massimo Osanna, e tutta la Soprintendenza per le Province di Frosinone e Latina. Un ringraziamento speciale va alle Funzionarie del Servizio di Bio-Archeologia del MUCIV, a partire dalle colleghe Francesca Alhaique e Alessandra Sperduti, e a tutto lo straordinario personale del MUCIV. Vi aspettiamo quindi al MUCIV, per condividere insieme tutte le meravigliose e affascinanti scoperte, per altro ancora in corso, della Grotta Guattari”.
Alessandro Betori, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina, ricorda infatti che “Quando, in occasione delle celebrazioni per gli ottanta anni dalla scoperta del sito di Grotta Guattari (2019), si lanciò l’idea di una ripresa delle indagini, pochi avrebbero sperato in esiti tanto significativi, che consentono, da un lato un arricchimento sostanziale dello specimen di indagine, dall’altro la definitiva valorizzazione di rinvenimenti e sito. Quale migliore cornice del Museo che sin dal principio ha accompagnato studio, conoscenza e valorizzazione dei Neanderthal del Circeo? Alla Soprintendenza il compito di perseverare nella tutela del Circeo e delle sue grotte, tanto rilevanti per gli studi di paleoantropologia”.
La nuova Sala Guattari – che alla conclusione nel 2026 dei lavori previsti dai cantieri in corso del Grande Progetto si integrerà anche fisicamente, attraverso un passaggio interno, con il resto dell’itinerario di visita museale, divenendone l’incipit – avvierà d’ora in poi il percorso espositivo delle Collezioni di Preistoria e Protostoria che, dal piano terra, prosegue e si completa al secondo piano del Palazzo delle Scienze.
Concepito come uno spazio-tempo in cui la ricerca scientifica dialoga costantemente con la funzione didattica, l’allestimento intreccia i linguaggi visivo, luminoso e sonoro accompagnando i visitatori e le visitatrici in un percorso in cui la conoscenza dei reperti è mediata non solo da estesi apparati didascalici bilingui (italiano e inglese) ma, soprattutto, attraverso la percezione sensoriale. La presentazione dei reperti umani, faunistici e litici di Grotta Guattari restituisce, quindi, un’esperienza dal vivo e in tempo reale, interpretando l’evoluzione come co-evoluzione multi-specie, ovvero mettendo in evidenza le molteplici relazioni fra esseri umani, animali e vegetali così come fra i singoli componenti di ogni specie e l’ambiente in cui essi co-abitano.
“L’allestimento del progetto LABORATORIO NEANDERTHAL. Le scoperte di Grotta Guattari nascono dalla suggestione tratta dalle parole scritte nel 1939 sul “diario di scavo” del professore Carlo Alberto Blanc – aggiunge Leonardo Sangiorgi, Studio Azzurro – che per primo – insieme al proprietario della grotta al Circeo che da lui prenderà nome – ne esplorò la cavità appena rinvenuta. Le parole del diario parlano di uno spazio dalle pareti color terra scura, come fosse bagnata, dalla quale spuntavano a tratti delle forme più piccole e più chiare, illuminate dalla luce che proveniva dall’esterno. L’allestimento della nuova sala del MUCIV-Museo delle Civiltà dedicata agli scavi di Grotta Guattari ripropone ed evoca quindi, senza tentare di riprodurlo fedelmente, uno spazio scuro, ipogeo, rischiarato dai bagliori di luce naturale che provengono da strette e sottili fessure formate dalle quinte ad angolo che chiudono le finestre della sala. Nelle aree ricavate fra queste strutture, alcune vetrine inserite nelle pareti espongono i reperti faunistici e litici, mentre in uno spazio separato, e più raccolto, sono presentati per la prima volta al pubblico i reperti più rari e straordinari, quelli umani, che testimoniano la presenza dei neandertaliani al Circeo. L’allestimento propone diverse modalità di visita, da quella per i visitatori che desiderano guardare e leggere le informazioni essenziali su ciò che è esposto, a quella dedicata ai visitatori che hanno più tempo e desiderano approfondire su specifici supporti multimediali i vari e articolati aspetti della ricerca scientifica, per arrivare infine a quella interattiva in cui poter ascoltare dalla viva voce dei ricercatori e degli scienziati, sfiorandoli con la mano, le risposte ad alcune domande che tutti noi ci poniamo sui neandertaliani.”
L’allestimento integra, dunque, reperti archeologici, tecnologie immersive e interattive (Tavolo dei gesti, Postazioni multimediali, Le voci della costa, Visita virtuale di Grotta Guattari), proponendo attività di mediazione didattica rivolte a tutti i pubblici; la nuova area valorizza una scienza praticata, e condivisa, non come disciplina statica, ma come costruzione dinamica: una narrazione plurale e in continua trasformazione che interpreta l’evoluzione non come qualcosa di concluso ma in costante in divenire, non come una semplice storia del passato, ma come una prospettiva in corso, intrecciata agli scenari che, per noi esseri umani contemporanei, sta definendo, per esempio, l’affermarsi dell’“AI-Intelligenza Artificiale” o il moltiplicarsi dei fenomeni climatici e ambientali del cosiddetto “Antropocene”. Tanto da poterci chiedere… “e se fossimo proprio noi i futuri Neanderthal?”.
Mario Federico Rolfo, Università degli Studi di Roma Tor Vergata racconta: "Le nuove campagne di scavo avviate nel 2019 a Grotta Guattari, promosse dalla Soprintendenza, hanno segnato una svolta fondamentale, permettendo di individuare altri 15 resti umani tra elementi del cranio, del post-cranio e denti isolati. Si tratta del campione di Neanderthal più consistente mai rinvenuto in un singolo sito nel territorio italiano, un archivio biologico straordinario che si ricongiunge oggi ai ritrovamenti storici del 1939. Oltre ai resti umani, le indagini condotte dal nostro team dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata hanno riportato alla luce industrie litiche e una ricca fauna — dai grandi mammiferi come elefanti e rinoceronti fino alle iene — che ci consentono di ricostruire con precisione inedita la co-evoluzione tra specie e ambiente. Questo progetto, configurandosi come un vero e proprio 'Laboratorio Neanderthal', trasforma finalmente la ricerca scientifica in corso in un’esperienza di conoscenza condivisa e accessibile a tutti. Per Roma, principalmente devo dire la verità, qui nel museo delle civiltà abbiamo dato una nuova linfa vitale e rimesso al centro l'importanza di questo museo: è la casa di tutti noi archeologi preistorici perché è dedicato al fondatore della preistoria".
Grotta Guattari si apre su un versante del monte Circeo (San Felice Circeo, LT), in un territorio che anche prima di questa scoperta aveva restituito evidenze della presenza del Neanderthal. L’individuazione dell’apertura della grotta, ostruita da una frana decine di migliaia di anni prima, avvenne casualmente il 24 febbraio 1939 da parte di un operaio che lavorava in un terreno di proprietà di Angelo Guattari. Verso il fondo della grotta, in un ambiente in seguito denominato “Antro dell’Uomo”, furono rinvenuti un cranio quasi completo e, nelle sue vicinanze, anche una mandibola, oggi noti come Guattari 1 e Guattari 2. Il paleoetnologo Alberto Carlo Blanc, chiamato a indagare il sito, comprese l’enorme importanza del ritrovamento e portò il cranio all’antropologo Sergio Sergi, il quale attribuì il reperto ad un’umanità estinta: Homo neanderthalensis.
Informata dell’eccezionale scoperta, la Regia Soprintendenza alle Antichità di Roma autorizzò l’Istituto Italiano di Paleontologia Umana a intraprendere indagini archeologiche nella grotta. Le ricerche, coordinate da Alberto Carlo Blanc e Luigi Cardini, portarono alla luce numerosi resti faunistici e strumenti litici. Nel 1950, lungo la parete esterna della grotta, venne scoperta una seconda mandibola (Guattari 3).
Il cranio Guattari 1 è noto per essere stato a lungo interpretato come evidenza di cannibalismo rituale, in particolare del consumo del cervello, a causa della rottura alla sua base, e per essere stato rinvenuto al centro di quello che appariva come un cerchio di pietre. Anche se questa ipotesi può apparire molto suggestiva, i successivi studi, condotti negli anni ‘80 del secolo scorso, l’hanno messa decisamente in discussione. Infatti, un attento e completo riesame del contesto ha portato a concludere che la grotta, almeno nelle fasi precedenti alla sua completa chiusura causata da una frana avvenuta circa 50 mila anni fa, fosse stata una tana di iene e che i resti umani fossero stati probabilmente introdotti all’interno della grotta da questi carnivori al pari di quelli di altri animali.
A partire dal 2019, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina, in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, guidata dal Prof. Mario Federico Rolfo, ha avviato nuove campagne di scavo a Grotta Guattari. Le indagini hanno permesso di individuare altri 15 resti umani, comprendenti elementi del cranio e del post-cranio, oltre ad alcuni denti isolati. Ad oggi, si tratta del campione di Neanderthal più consistente mai rinvenuto in un singolo sito nel territorio italiano. Oltre ai reperti umani, i recenti scavi effettuati sia all’interno della grotta sia all’esterno, hanno restituito industrie litiche e resti faunistici inclusi cervi, bovini selvatici, cavalli, iene, elefanti, rinoceronti che permettono di ricostruire le condizioni climatiche e ambientali nel periodo in cui la grotta era stata frequentata dal Neanderthal e dalle iene. Vecchi e nuovi ritrovamenti sono attualmente oggetto di studio da parte di un’équipe di ricercatori italiani.
“La nuova Sala Grotta Guattari del Museo delle Civiltà, così come il progetto di musealizzazione permanente LABORATORIO NEANDERTHAL. Le scoperte di Grotta Guattari, sono il risultato della collaborazione tra numerosi enti avviata nel 2021 dagli accordi fra la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Frosinone e Latina e il MUCIV-Museo delle Civiltà, grazie al finanziamento sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione del Ministero della Cultura assegnato con Delibera CIPESS n.7/2021 e s.m.i. – conclude Maria Grazia Filetici, RUP, Layout museografico ed espositivo, Direttore dei lavori, Coordinamento esecutivo –Il progetto museografico – a cura di Maria Grazia Filetici e Andrea Viliani, la direzione artistica di Studio Azzurro e la realizzazione di Archedim S.R.L. – espone importanti reperti, studiati e conservati dalle Funzionarie del Laboratorio di Bio-Archeologia del MUCIV insieme a esperti della suddetta Soprintendenza che ne ha la tutela e la supervisione. La sinergia tra il Segretariato Generale, i Dipartimenti e le Direzioni Generali del Ministero della Cultura è alla base del piano progettuale che – con una presentazione multimediale e interattiva dei nuovi risultati degli scavi archeologici e delle ricerche e studi conseguenti – condivide tutto il lavoro scientifico e istituzionale condotto con il pubblico, coinvolgendolo attivamente in un’esperienza accessibile e accogliente. I primi ritrovamenti di Grotta Guattari a cura di Carlo Alberto Blanc ora giungono a noi presentandosi in una nuova veste interdisciplinare, in cui gli studi di settore parlano l pubblico con l’utilizzo di nuove tecnologie per definire un ambiente espositivo integralmente dedicato agli esordi della vita degli esseri umani sulla Terra. Questo nuovo Laboratorio Neanderthal rimarrà aperto non solo per le visite ma anche per integrare tutti i nuovi aggiornamenti provenienti degli studi ancora in corso e dai ritrovamenti che nel tempo ne implementeranno il percorso. Così come Elena Blanc Aguet ed Alberto Carlo Blanc nel 1939 modificano il loro viaggio di nozze per l’importante scoperta a Grotta Guattari del primo cranio Neanderthal, così la prosecuzione degli studi ci offrirà nuovi spunti e suggerimenti per mantenere sempre vivo e attuale questo “laboratorio” e ricollegarci idealmente al primo istante quando, sulla costa del Circeo, la demolizione di un crollo di pietre aprì l’ingresso alla grotta che oggi rivive in questa nuova sala museale. La memoria costituisce la base dinamica della nostra conoscenza di questi reperti e accoglie pertanto in sé anche quanto, nel corso del tempo, è intervenuto nella loro conservazione e ulteriore trasformazione. La cura di questo patrimonio universale, sia culturale che naturale patrimonio, è parte fondamentale della tutela della sua memoria. La ricerca, la manutenzione e il restauro non possono dunque che innestarsi in modalità di presentazione tecnologicamente contemporanee, che rendono questa storia lontana alquanto vicina a noi, amplificando l’importanza scientifica, antropologica e storica riunita in questa nuova sala: una grotta che è anche un laboratorio, un compendio di ricerche e di storie, di memorie e prospettive.”

Categoria: cronaca
19:06
Milano Cortina 2026, Favino protagonista alla cerimonia d'apertura
(Adnkronos) - Pierfrancesco Favino sarà uno dei protagonisti della Cerimonia di Apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, in programma il prossimo 6 febbraio allo Stadio San Siro a Milano. Considerato tra i volti più autorevoli e rappresentativi del panorama cinematografico italiano e internazionale, avrà un ruolo centrale all’interno della Cerimonia, riconoscimento della sua capacità di incarnare lo spirito creativo e culturale italiano. La sua performance sarà un omaggio all'Armonia dei territori e al dialogo tra città e montagna attraverso l’interpretazione di un testo di grande forza evocativa.
L’esibizione di Favino sarà accompagnata da partiture originali eseguite dal violinista Giovanni Zanon, dando vita a un dialogo concepito per offrire al pubblico un’esperienza profondamente immersiva. "La presenza di Pierfrancesco Favino - si legge in una nota di Fondazione Milano Cortina 2026 - sottolinea i tratti di unicità e Spirito Italiano della Cerimonia di Apertura, amplificando l’attesa per un evento che promette di sorprendere e di emozionare il mondo. La sua interpretazione carica di intensità, sarà uno dei tanti momenti iconici della serata, contribuendo a rendere l’avvio dei Giochi un appuntamento davvero imperdibile: un incontro tra arte, sport e italianità che rimarrà impresso nella memoria collettiva".

Categoria: milano-cortina-2026/extra
19:01
Sicurezza, Viminale: rafforzati controlli per concerti, eventi e mercatini Natale
(Adnkronos) - Più controlli su concerti, eventi e mercatini di Natale in vista delle festività natalizie. La decisione è stata presa nel corso del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica di oggi, mercoledì 17 dicembre, al Viminale. Resta alta la vigilanza sul rischio di estremismo di matrice antisionista e islamica, con uno sguardo attento anche alle dinamiche on line. Potenziato il monitoraggio in particolare del dark web.
All’incontro, presieduto al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, hanno preso parte i vertici delle forze di polizia, dell'intelligence e della cyber security ed stato esaminato lo scenario internazionale, anche alla luce di recenti episodi di antisemitismo, registrati all'estero, che confermano un clima di tensione diffusa.

Categoria: cronaca
19:01
Ucraina, Abramovich darà soldi a Kiev: 2,5 miliardi dalla vendita del Chelsea
(Adnkronos) - Il Regno Unito destinerà ad azioni umanitarie in Ucraina 2,5 miliardi di sterline (pari a 2,85 miliardi di euro) provenienti dalla vendita del Chelsea da parte dell'oligarca russo Roman Abramovich. Lo ha dichiarato il primo ministro britannico Keir Starmer. ''Il mio messaggio ad Abramovich è questo: il tempo stringe, onora gli impegni presi e paga subito'', ha detto il premier britannico, aggiungendo che se questo non accadrà ''siamo pronti ad andare in tribunale affinché ogni centesimo raggiunga coloro le cui vite sono state distrutte dalla guerra illegale di Putin".
Il Guardian ha ricordato che Abramovich ha venduto il Chelsea nel 2022 sotto la pressione del governo britannico dopo l'invasione russa dell'Ucraina. All'oligarca russo è stata concessa una licenza dal governo del Regno Unito per vendere il Chelsea, a condizione che il ricavato fosse speso a sostegno delle vittime della guerra in Ucraina. Il ricavato è stato depositato su un conto bancario britannico controllato dalla Fordstam, la società di Abramovich. Da allora il denaro è stato congelato a causa dell'impasse nei negoziati con Abramovich sulla possibilità di spenderlo esclusivamente in Ucraina o di distribuirlo anche all'estero.

Categoria: internazionale/esteri
18:07
Geronimo Stilton entra in Rainbow. Iginio Straffi: 'Così costruiamo il grande polo italiano per ragazzi'
(Adnkronos) - Mentre si prepara al ritorno di due delle sue serie più riconoscibili, Winx Club e Mermaid Magic, Rainbow compie compie un passo strategico destinato a ridisegnare il perimetro dell’intrattenimento per ragazzi in Italia: l’acquisizione di Geronimo Stilton, uno dei personaggi più amati della narrativa per l’infanzia a livello globale. Un’operazione che va oltre l’editoria e rafforza il progetto di Rainbow come unico grande polo italiano integrato, capace di sviluppare universi narrativi tra libri, animazione, cinema, contenuti digitali ed esperienze dal vivo. L'Adnkronos ne ha parlato con Iginio Straffi, fondatore e ceo del gruppo.
Come nasce l’acquisizione di Geronimo Stilton?
È una grande eccellenza italiana. È un personaggio che ha formato l’immaginario di milioni di bambini in tutto il mondo e che condivide con Rainbow una base di valori molto forte: curiosità, positività, inclusione, desiderio di conoscenza. L’operazione nasce da una visione che portiamo avanti da anni: consolidare un grande polo di produzione di contenuti dall’Italia per il mondo, valorizzando IP (proprietà intellettuale) che hanno già dimostrato di funzionare nel tempo. Quando Elisabetta Dami e Pietro Marietti hanno iniziato a cercare un partner a cui affidare il futuro di Geronimo, ci è sembrato naturale proporci e raccogliere questo testimone”.
Cosa cambia concretamente per Geronimo Stilton con l’ingresso in Rainbow?
“Da gennaio inizieremo a lavorare su un piano di sviluppo a 360 gradi. Ci concentreremo subito sui contenuti digitali e social, un’area che finora era stata meno presidiata, ma allo stesso tempo stiamo ragionando su un grande progetto audiovisivo: una serie o un film pensato come evento. Il nostro approccio è sempre integrato: il contenuto audiovisivo dialoga con i libri, con il gioco, con il licensing. L’obiettivo è amplificare la conoscenza del personaggio senza tradirne lo spirito”.
Geronimo nasce come fenomeno editoriale. Quanto conta per voi la dimensione educativa?
“Conta moltissimo. Geronimo non è un personaggio che impone modelli, ma che accompagna. È percepito dai bambini come un amico autorevole, e questo lo rende speciale. Rainbow ha sempre lavorato su storie capaci di intrattenere ma anche di trasmettere valori. In questo senso Geronimo è perfettamente in linea con il nostro dna. La sfida è farlo crescere su nuovi media mantenendo intatta questa relazione di fiducia con i giovani lettori e spettatori”.
Rainbow è oggi l’unica realtà italiana realmente integrata nell’intrattenimento per bambini e ragazzi. È una scelta industriale precisa?
“Sì. Siamo un gruppo 100% italiano che opera però con una visione globale. Produciamo animazione, live action, cinema, contenuti per le piattaforme, spettacoli dal vivo, esperienze immersive. Abbiamo Rainbow, Colorado Film, Bardel in Canada. Questa integrazione ci permette di accompagnare un IP lungo tutto il suo ciclo di vita. È un modello che in Italia non esisteva e che stiamo costruendo pezzo dopo pezzo”.
Il rapporto con le piattaforme resta centrale, a partire da Netflix. Come evolve questo equilibrio?
“Con Netflix abbiamo un rapporto eccellente, che dura da molti anni. Abbiamo prodotto originali importanti sia per l’infanzia sia in quello che si chiama ‘live action’. Ma il nostro piano è necessariamente più ampio: lavoriamo anche con altri broadcaster e piattaforme, perché la quantità e la varietà dei contenuti che produciamo richiede una pluralità di partner. È un mercato in continuo movimento e bisogna saper essere flessibili”.
Continuate a investire anche nel cinema. Le sale hanno ancora un futuro?
“Sì, ma con un ruolo diverso. Le sale resteranno centrali per i film evento e per determinate esperienze. Alcuni linguaggi funzionano meglio sul piccolo schermo o addirittura sullo smartphone, altri hanno bisogno dell’esperienza collettiva della sala. Credo che il futuro sarà sempre più selettivo, ma il cinema non scomparirà”.
Un altro pilastro è il mondo delle esperienze dal vivo: parchi divertimento, spettacoli, tour. Il futuro prossimo sembrano essere i format immersivi, con scenografie avvolgenti, tecnologie digitali, suoni, luci e interazioni che trasformano lo spazio in un ambiente narrativo.
“Per le famiglie l’esperienza dal vivo è fondamentale. Non si può stare sempre davanti a uno schermo. Uno spettacolo, un evento immersivo, crea un’emozione fisica, condivisa, che nessun altro mezzo può replicare. È un po’ quello che succede con i concerti nella musica. A ottobre dell’anno prossimo partirà un nuovo spettacolo e stiamo lavorando su esperienze immersive itineranti, in collaborazione con partner internazionali. È un settore in forte crescita”.
Per due tra le sue serie più di successo, Winx Club e Mermaid Magic, in molti aspettano le nuove stagioni. Le sirene, quando uscirono ad agosto 2024, arrivarono al primo posto su Netflix in oltre 50 paesi. Ci può anticipare quando si potranno vedere i nuovi episodi?
Ci stiamo lavorando ma non dipende solo da noi: Netflix programma le uscite anche in virtù di quanto accade nel resto del mondo, di quali titoli arrivano dagli Stati Uniti o dalla Corea. Diciamo che da parte nostra siamo pronti a far tornare le Winx a settembre 2026 e le sirene entro la fine dell’anno.
Guardando avanti, qual è l’obiettivo strategico di Rainbow?
“Continuare a consolidare eccellenze. A volte acquistiamo studi, altre volte IP, perché sappiamo che un personaggio che ha già attraversato il tempo ha un valore enorme. Geronimo Stilton va esattamente in questa direzione. Vogliamo dimostrare che dall’Italia si possono costruire universi narrativi globali, solidi, capaci di parlare a più generazioni e su più piattaforme”. (di Giorgio Rutelli)

Categoria: spettacoli
17:59
Pulizie di casa? 1 gatto su 3 si nasconde per la paura, i cani sono molto più coraggiosi
(Adnkronos) - Nelle case degli italiani che vivono con animali domestici, la pulizia è sempre un momento delicato e in alcuni casi di stress per gli inquilini a quattro zampe. Lo sanno bene i loro proprietari che per il 79%, pari a 8 su 10, dichiarano che durante le faccende di casa il benessere dei pet rimane la priorità assoluta. Questa è una delle prime evidenze emerse dalla nuova indagine promossa da Rowenta e condotta da Ipsos Doxa sul tema 'La vita dei pet in Italia: sfide e soluzioni pet-friendly', uno studio che si concentra su cani e gatti e analizza il tema delle faccende domestiche, intercettando il rapporto degli animali domestici con gli strumenti di pulizia, le sfide e le situazioni più comuni. Per chi ha degli animali, la sfida principale è mantenere l'igiene generale della casa (37%), seguita dalla gestione dei peli (26%). Una condizione, questa, che spinge i due terzi dei proprietari (66%) a passare l'aspirapolvere quasi ogni giorno (69% per chi ha solo cani contro il 55% per chi ha solo gatti).
Le zone più difficili da pulire per via dei peli degli animali domestici sono divani e poltrone (33%), seguiti da angoli e spazi nascosti (32%), al terzo posto tappeti e moquette (28%). Inoltre, letti e coperte pesano per il 20%, con incidenza maggiore tra chi possiede solo gatti (28%), notoriamente maestri nel rivendicare come proprio il territorio più comodo della casa. Di fronte a queste difficoltà, emerge una forte richiesta di soluzioni dedicate: quasi 9 intervistati su 10 (89%) si dichiarano infatti favorevoli all'acquisto di accessori per l'aspirapolvere specificamente pensati per chi ha animali domestici, confermando un'esigenza chiara di strumenti più efficaci e, al tempo stesso, rispettosi del comfort dei propri pet.
Quando si parla di faccende domestiche cani e gatti hanno un nemico comune: l'aspirapolvere. Alla sua accensione, il 36% degli animali corre in altre stanze, mentre il 27% cerca un nascondiglio. Questo timore è più accentuato nei gatti, tra i cui proprietari la percentuale di chi li vede nascondersi sale al 37%. Non tutti però scappano: un curioso 25% osserva attentamente, mentre il 15% resta indifferente (percentuale che sale al 24% per chi possiede solo cani). I rifugi preferiti durante la fuga sono la propria cuccia (30%, scelta che sale al 45% per i soli cani), lo spazio sotto il letto (29%) e una specifica stanza "sicura" della casa (25%).
Terminato il trambusto, la priorità diventa il relax. Il luogo preferito per riposare è il divano (49%), una scelta quasi d'obbligo per i gatti, con una preferenza che balza al 61%. Anche la vicinanza all'umano è fondamentale, risultando un fattore chiave per il 44% degli animali. Ma cosa guida la scelta del loro 'posto perfetto'? In cima alla lista ci sono la comodità e la morbidezza (52%), seguite dal bisogno di sicurezza (48%) e dalla vicinanza al proprietario (44%). Giocano un ruolo importante anche fattori come l'odore familiare (38%) e la ricerca di calore (34%). Dalla ricerca condotta da Rowenta con Ipsos Doxa è quindi emersa la necessità di conciliare benessere umano e dei pet. Per aiutare in questa esigenza, Rowenta propone una gamma di soluzioni aspirazione specificamente pensate per chi vive con gli amici a quattro zampe.
Nuovo nato nella gamma di aspirapolvere senza filo X-Force Flex, che si caratterizzano per la flessibilità, la potenza di aspirazione e l’autonomia è Rowenta X-Force Flex 16.60. Questo aspirapolvere senza filo è dotato di una serie di accessori per aspirare più facilmente i peli degli animali che si spargono ovunque e si intrufolano nei tessuti, negli interni delle auto e in molti altri luoghi. Rowenta X-Force Flex 16.60 ha una potenza di aspirazione fino a 315 AirWatt¹ che insieme alla spazzola Neo diventano implacabili contro lo sporco, anche nelle zone poco visibili. Infatti, la spazzola è dotata di luce a Led blu intensa che illumina i pavimenti stanando polvere, peli e capelli in una sola passata. Inoltre, la tecnologia anti groviglio permette di ottenere risultati eccellenti e… senza fastidiosi intoppi.
Rowenta X-Force Flex 16.60 è anche dotato di una regolazione automatica della potenza di aspirazione in base al tipo di superficie per un uso ottimale di potenza e autonomia. L’autonomia prolungata, fino a 2 ore con una sola carica, permette di pulire ampie zone senza doversi fermare per ricaricare l’aspirapolvere senza filo: un bel risparmio di tempo e di fatica! Una fatica 'alleggerita' anche grazie al peso contenuto del prodotto, ovvero 1,8kg in modalità aspirabriciole, e un comfort caratteristico della gamma X-Force Flex, inteso come la capacità di piegarsi per pulire anche sotto ai mobili senza richiedere all’utente la fatica di chinarsi. Ancora, la stazione di ricarica indipendente è utile per riporre facilmente gli accessori e caricare l’aspirapolvere. Rowenta X-Force Flex 16.60 gode della riparabilità di 15 anni ad un prezzo equo in uno dei centri di riferimento per il brand. Rowenta X-Force Flex 16.60 consolida quindi le caratteristiche della gamma X-Force Flex, rispondendo alle nuove e più esigenti aspettative di pulizia, per una casa più pulita.

Categoria: lavoro
17:59
Supercoppa Italiana, Leao salta Milan-Napoli? Le condizioni
(Adnkronos) - Rafa Leao in dubbio per Milan-Napoli, semifinale di Supercoppa Italiana in programma domani, giovedì 18 dicembre, a Riad. L'attaccante portoghese, uscito acciaccato dalla penultima partita di Serie A contro il Torino, ha saltato la partita di domenica contro il Sassuolo ed è in forte dubbio per il confronto arabo tra i rossoneri e gli azzurri.
Nella sessione di oggi al Princess Nourah, lo stadio non lontano all'aeroporto di Riad dove si è allenata la squadra di Massimiliano Allegri, Leao ha lavorato a parte, prima dei compagni. Gli esami a cui si è sottoposto dopo la partita con il Torino hanno escluso lesioni, ma il problema non è ancora risolto al 100%. Non dovesse esserci contro il Napoli, i favoriti per una maglia da titolare sarebbero Nkunku e Pulisic, come visto con il Sassuolo. A quel punto, il Milan proverebbe a recuperarlo in caso di qualificazione alla finale (in programma lunedì 22 dicembre alle 20 ora italiana).

Categoria: sport
17:47
Innovazione, Silvestri (Eniverse): "Siamo primo corporate venture builder in Italia"
(Adnkronos) - Eniverse “è il primo corporate venture builder in Italia e, al momento, quello più sviluppato”. Lo ha detto all’Adnkronos Giacomo Silvestri, presidente di Eniverse Ventures, in un’intervista. Eniverse “poggia entrambi i suoi piedi su un patrimonio di tecnologia e di scienza straordinario, quello dell'Eni, con oltre 10.000 brevetti, più di 1.000 ricercatori che quotidianamente lavorano nei nostri 7 centri di ricerca che lavorano a oltre 400 pubblicazioni scientifiche l'anno”.
“L'idea è, portare sul mercato questo grande patrimonio di scienza, tramite quello che le università chiamano technology transfer – spiega Silvestri -. Noi lo facciamo partendo dalla tecnologia, sulla base di cui e costruiamo delle aziende. A tre anni dalla nascita di Eniverse abbiamo un patrimonio di circa 16 progetti”.
Eniverse è dotata di “soluzioni tecnologiche che riescono ad arrivare prima sul mercato, e altre che hanno una sfida di ricerca molto più lunga dietro la tecnologia - aggiunge il presidente -. Pochi giorni fa è nata un'altra venture nel portafoglio di Eniverse. Sentris è una venture che abbiamo creato con un partner industriale, una straordinaria eccellenza dell'ingegneria italiana che si chiama DG Impianti, per una tecnologia che si occupa di asset integrity delle infrastrutture di pipeline, quindi delle condotte. L'abbiamo portata sul mercato da pochi giorni e confidiamo che anche questa tecnologia, con un patrimonio di circa 4 famiglie brevettuali, possa trovare favore nel mercato”.

Categoria: economia
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Influenza, Europa nella morsa del super virus: stagione precoce e casi in aumento
(Adnkronos) - "Una stagione precoce e intensa" quella dell'influenza di quest'anno, che si sta diffondendo nella Regione Europea "prima del solito, con un nuovo ceppo virale dominante che sta mettendo sotto pressione i sistemi sanitari di alcuni Paesi". A confermarlo è l'ufficio regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l'Europa. Oltre la metà della regione si trova nella morsa del 'super virus', secondo i dati diffusi oggi. La stagione influenzale è iniziata circa 4 settimane prima rispetto alle stagioni precedenti, e almeno 27 dei 38 Paesi della Regione europea dell'Oms che hanno comunicato i dati stanno ora registrando un'attività influenzale elevata o molto elevata. In 6 Paesi - Irlanda, Kirghizistan, Montenegro, Serbia, Slovenia e Regno Unito - più della metà dei pazienti sottoposti a test per sindrome simil-influenzale è risultata positiva all'influenza in questa fase della stagione.
"L'influenza arriva ogni inverno, ma quest'anno è un po' diverso", osserva Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell'Oms Europa. "Un nuovo ceppo, il sottoclade K dell'influenza A H3N2, sta causando infezioni, sebbene non vi siano prove che causi una malattia più grave. Questa nuova variante dell'influenza stagionale rappresenta ora fino al 90% di tutti i casi confermati nella regione europea. Ciò dimostra come anche una piccola variazione genetica nel virus influenzale possa esercitare un'enorme pressione sui nostri sistemi sanitari, poiché le persone non hanno un'immunità consolidata" contro il nuovo ceppo.
L'Oms Europa invita a vaccinarsi ed evidenzia che, "sebbene non possa prevenire l'infezione, i primi dati provenienti dal Regno Unito confermano che l'attuale vaccino antinfluenzale stagionale riduce il rischio di gravi conseguenze per la salute causate dal virus A H3N2. La vaccinazione rimane la misura preventiva più importante" contro le complicanze. Lo è "particolarmente per i soggetti a più alto rischio, inclusi gli anziani, le persone con patologie pregresse, le donne in gravidanza e i bambini. Anche gli operatori sanitari sono un gruppo prioritario per la vaccinazione, al fine di proteggere la propria salute e quella dei loro pazienti".
Come in altre stagioni, i bambini in età scolare sono "i principali motori della diffusione nella comunità". Mentre gli adulti di età pari o superiore a 65 anni costituiscono "la maggior parte dei casi gravi che richiedono il ricovero ospedaliero", evidenziando la priorità di questi gruppi per la vaccinazione. I casi, avverte l'Oms Europa, continueranno ad aumentare fino al picco della stagione influenzale, "probabilmente tra fine dicembre e inizio gennaio". La maggior parte delle persone guarirà dall'influenza spontaneamente. Ma "le persone con sintomi gravi o altre patologie dovrebbero consultare un medico", avverte l'ufficio regionale dell'agenzia Onu per la salute, ribadendo "le misure comprovate per limitare la trasmissione e salvare vite umane", cioè in primis la vaccinazione. "Vaccinarsi è la migliore difesa soprattutto per i gruppi ad alto rischio e gli operatori sanitari, che dovrebbero anche seguire le misure di prevenzione delle infezioni e indossare una mascherina quando necessario".
L'Oms Europa raccomanda di "restare a casa se non ci si sente bene. In caso di sintomi respiratori, indossare una mascherina in pubblico per evitare di trasmettere il virus ad altri. E quando si starnutisce o tossisce, coprire bocca e naso". Altre misure utili da applicare: lavarsi regolarmente le mani e aprire frequentemente finestre e porte per migliorare il flusso d'aria negli ambienti interni.
"L'attuale stagione influenzale, sebbene grave, non rappresenta il livello di emergenza globale che abbiamo affrontato durante la pandemia di Covid-19 - riflette Kluge - I nostri sistemi sanitari hanno decenni di esperienza nella gestione dell'influenza, disponiamo di vaccini sicuri che vengono aggiornati annualmente e abbiamo un chiaro manuale di misure protettive efficaci. Se utilizziamo gli strumenti comprovati che già abbiamo - vaccinazioni, comportamenti attenti alla salute e sistemi sanitari pubblici solidi per proteggere i più vulnerabili - allora supereremo questa prevedibile tempesta stagionale. È inoltre fondamentale, nell'attuale clima di disinformazione, cercare informazioni credibili da fonti attendibili come le agenzie sanitarie nazionali e l'Oms. In una stagione influenzale difficile, informazioni affidabili basate su prove scientifiche possono salvare vite umane".

Categoria: internazionale/esteri
00:09
Caso Garlasco, oggi si torna in aula: confronto tra periti e consulenti su Dna Sempio
(Adnkronos) - Il caso Garlasco torna in aula. L'indagine che da mesi è al centro del dibattito mediatico e che viene tirata in ballo anche dalla politica in vista del referendum sulla giustizia è a un punto cruciale: la fine dell'incidente probatorio fisserà uno dei punti più controversi nell'indagine su Andrea Sempio, indagato per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi. Oggi, giovedì 18 dicembre, nel Palazzo di giustizia di Pavia, la giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli detterà i tempi del confronto fra i periti e i consulenti delle parti.
Due i macro argomenti sul tavolo: le impronte, analizzate nella villetta e le tracce, trovate su alcuni oggetti conservati dal 13 agosto 2007 nella spazzatura della villetta di via Pascoli a Garlasco da un lato e l'analisi del materiale genetico trovato sulle unghie della ventiseienne dall'altro. Gli approfondimenti sul versante dattiloscopico - affidato ai periti Domenico Marchegiani e Giovanni Di Censo - non hanno rilevato la presenza di Sempio a casa Poggi, frequentata dal 37enne in quanto amico di Marco, fratello della vittima. Nessuna delle circa sessanta impronte è dell'indagato e nella spazzatura l'unica traccia che non riporta alla vittima è il Dna di Alberto Stasi trovato sulla cannuccia dell'Estathé. Una novità che va contestualizzata con le dichiarazioni rese dall'allora fidanzato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere come il solo assassino.
E' sul Dna che si concentrerà il vero confronto. La perizia Albani, messa a disposizione alle parti già il 3 dicembre scorso, ha consegnato conclusioni che hanno offerto letture multiple. Se la Procura di Pavia e la difesa di Stasi, rappresentata dagli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis, leggono la "compatibilità" tra il materiale sulle unghie e il Dna di Sempio come un elemento che lo colloca sulla scena del delitto, i consulenti del 37enne evidenziano l'impossibilità (decretata dalla stessa Albani) di stabilire se quella traccia - che non è databile, né collocabile sopra o sotto le unghie - è frutto di un contatto con la vittima oppure mediato, cioè 'trasferito' per aver maneggiato in tempi diversi uno stesso oggetto. In questo senso la difesa, gli avvocati Angela Taccia e Liborio Cataliotti, hanno elencato in una relazione quelli che sono gli oggetti - la tastiera del computer, il telecomando del televisore, l'asciugamano del bagno o elementi presenti in cucina - che Sempio avrebbe potuto toccare visto che frequentava casa Poggi.
Ed è anche sull'attendibilità scientifica della traccia genetica che le opinioni divergono. "Quando una comparazione non può dare un risultato scientificamente certo non può darlo. E quando un risultato non è consolidato perché mancano le repliche previste dai protocolli scientifici, la Corte di Cassazione è chiarissima: quel dato non vale come prova" la tesi della difesa dell'indagato che trova d'accordo Marzio Capra, genetista e consulente della famiglia Poggi, presente nel 2014 a Genova quando il perito Francesco De Stefano stabilì l'impossibilità di attribuire quel Dna maschile degradato, escludendo anche l'imputato Stasi poi condannato per un "mosaico di prove", a dire della Cassazione.
In aula spetterà agli avvocati porre le domande tecniche ai periti per chiarire i punti "critici" dei loro elaborati. Una volta discussa e 'cristallizzata' la perizia sarà una sorta di punto fermo per le parti. Nessuna valutazione spetterà alla gip Garlaschelli che dovrà solo raccogliere tutti gli elementi di un'udienza che si preannuncia non breve.
L'incidente probatorio sarà l'ultimo passo, salvo sorprese, prima della chiusura indagini della Procura di Pavia guidata da Fabio Napoleone. E' solo allora che verranno svelati i risultati delle consulenze affidate all'anatomopatologa Cristina Cattaneo per chiarire la dinamica dell'omicidio di Chiara Poggi e al Racis chiamato a tratteggiare il profilo del sospettato. Elementi che insieme alla traccia 33 (attribuita da chi indaga a Sempio) trovata sulle scale dove viene gettata la vittima, alle testimonianze raccolte e al movente individuato in una presunta infatuazione per la vittima potrebbero portare la Procura a chiedere il rinvio a giudizio per Andrea Sempio.

Categoria: cronaca
00:06
Ue, no ai soldati in Ucraina e prudenza sugli asset russi: la linea di Meloni in vista del Consiglio
(Adnkronos) - "L'Italia non intende inviare soldati in Ucraina" e, sugli asset russi, "abbiamo approvato il regolamento che ha fissato l'immobilizzazione dei beni russi senza, tuttavia, avallare ancora alcuna decisione sul loro utilizzo". Giorgia Meloni apre le comunicazioni alla Camera dei deputati in vista del Consiglio europeo di oggi e domani, tracciando la linea con cui il governo si presenta al vertice di Bruxelles: sostegno a Kiev senza coinvolgimenti militari diretti e senza forzature giuridiche, attenzione alla sostenibilità finanziaria e tutela degli interessi nazionali sui principali dossier europei.
Nel suo intervento di ieri a Montecitorio, la presidente del Consiglio chiarisce che il Consiglio europeo ha al centro "ancora una volta, la guerra di invasione Russa all'Ucraina". Riferisce, quindi, della partecipazione al vertice di Berlino con il presidente Volodymyr Zelensky, altri leader europei e i negoziatori americani, svoltosi in "un clima costruttivo e unitario", dal quale è nata una dichiarazione finale che "riprende tutte le priorità che l'Italia ha sostenuto in questi mesi difficili". Meloni indica, poi, i quattro pilastri che, dal punto di vista italiano, devono guidare il percorso verso la pace: "lo stretto legame tra Europa e Stati Uniti", "il rafforzamento della posizione negoziale ucraina", "la tutela degli interessi dell'Europa" e "il mantenimento della pressione sulla Russia". Una strategia che, secondo la premier, produce risultati concreti: "Oltre la cortina fumogena della propaganda russa, la realtà sul campo è che Mosca si è impantanata in una durissima guerra di posizione", tanto che "dalla fine del 2022 a oggi, è riuscita a conquistare appena l'1,45% del territorio ucraino".
Nel descrivere lo stato della trattativa, la presidente del Consiglio spiega che si consolida "un pacchetto che si sviluppa su tre binari paralleli: un piano di pace, un impegno internazionale per garantire all'Ucraina solide e credibili garanzie di sicurezza, e intese sulla futura ricostruzione della Nazione aggredita". Proprio sulle garanzie di sicurezza, Meloni ribadisce in Aula la posizione italiana: l'ipotesi di una forza multinazionale resta in discussione "con partecipazione volontaria di ciascun Paese", ma "l'Italia non intende inviare soldati in Ucraina". Resta invece sul tavolo l'ipotesi di "garanzie da parte degli alleati internazionali - a partire dagli Usa - sul modello dell'articolo 5 del Patto Atlantico", proposta che la premier ricorda essere stata avanzata "proprio dall'Italia". Quanto al nodo dei territori, Meloni indica nella richiesta russa sul Donbass "lo scoglio più difficile da superare nella trattativa" e ribadisce che "ogni decisione dovrà essere presa tra le parti e nessuno può imporre da fuori la sua volontà".
Ampio spazio è dedicato anche al tema degli asset russi congelati, su cui Palazzo Chigi resta molto prudente. L'Italia, ricorda la presidente del Consiglio, sostiene il regolamento sull'immobilizzazione "pur non condividendo il metodo utilizzato", per evitare "dubbi sulla linea coerente di sostegno che il governo ha sempre mantenuto nei confronti dell'Ucraina". Allo stesso tempo, Meloni rivendica un principio chiave: "Decisioni di questa portata giuridica, finanziaria e istituzionale - come anche quella dell'eventuale utilizzo degli asset congelati - non possono che essere prese al livello dei leader". Roma considera "sacrosanto il principio secondo cui debba essere prioritariamente la Russia a pagare per la ricostruzione", ma chiede che ciò avvenga "con una base legale solida" e dopo aver chiarito i "possibili rischi connessi alla proposta", inclusi quelli "reputazionali, di ritorsione o legati a nuovi, pesanti, fardelli per i bilanci nazionali".
Pur precisando che il tema non è formalmente all'ordine del giorno del Consiglio europeo, Meloni fornisce anche un aggiornamento sull'accordo commerciale Ue-Mercosur, il patto commerciale con Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay che punta a creare un'area di libero scambio per 700 milioni di persone attraverso l'Atlantico. L'Italia guarda con interesse all'intesa, ma ritiene che "firmare l'accordo nei prossimi giorni, come è stato ipotizzato, sia ancora prematuro". Le misure aggiuntive a tutela del settore agricolo - meccanismi di salvaguardia, fondo di compensazione e rafforzamento dei controlli fitosanitari – "seppur presentate, non sono ancora del tutto finalizzate". Per questo Roma intende approvare l'accordo "solo nel momento in cui saranno incluse adeguate garanzie di reciprocità per il nostro settore agricolo".
Nelle repliche alla Camera, Meloni alza il tono contro le opposizioni e difende la linea del governo sia in politica estera sia sui temi interni. Alla critica di dover scegliere tra Europa e Stati Uniti risponde seccamente, rivendicando un ruolo non subalterno dell'Italia: niente politica estera "da cheerleader", ma una strategia autonoma. Il messaggio è chiaro: se le viene chiesto da che parte sta, la risposta resta sempre la stessa, sta "con l'Italia". Nel mirino finisce in particolare il Partito democratico. Secondo Meloni, l'Europa che oggi "rischia l'irrilevanza" è il risultato delle scelte portate avanti negli anni dalla sinistra, mentre chiederne il rafforzamento continuando con ricette che non hanno funzionato è "sbagliato". Sulle accuse di divisioni nella maggioranza sull'Ucraina, la premier minimizza: il confronto esiste, ma la linea resta una e non cambia, a differenza di un'opposizione che si presenta con sei diverse risoluzioni.
Sul fronte sociale, Meloni replica alla polemica sul caro vita sollevata dalla segretaria Pd Elly Schlein, che parla di italiani con il "frigorifero vuoto". Un racconto giudicato "irresponsabile" dalla premier, che cita i dati della Fao, secondo cui l'insicurezza alimentare è in calo rispetto al momento dell'insediamento del governo. Non mancano i botta e risposta personali: ad Angelo Bonelli di Avs risponde di non temere un ritorno all'opposizione, dopo anni trascorsi in minoranza; al Movimento 5 Stelle replica con ironia quando viene chiamato in causa l'uso dei soldi pubblici ("non parlerò del superbonus..."). In chiusura, l'affondo più duro: gran parte delle accuse ascoltate in Aula, secondo Meloni, "non corrisponde alla verità", e agli italiani rivolge una domanda diretta: "chiedetevi perché l'opposizione ha bisogno di mentire...".

Categoria: politica
00:03
Putin attacca i leader europei: "Porcellini isterici". Zelensky: "Russia prepara un altro anno di guerra"
(Adnkronos) - La strada verso la pace tra Russia e Ucraina è lunga e in salita, a giudicare dall'ultimo discorso di Vladimir Putin. Il numero 1 del Cremlino attacca l'Europa e ribadisce che Mosca raggiungerà i propri obiettivi, in guerra o con i negoziati: il Donbass, in sostanza, rimane in cima alla lista. Ce n'è abbastanza per spingere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ad affermare che "la Russia si prepara ad un altro anno di guerra".
L'ottimismo di Donald Trump, convinto che la pace non sia mai stata così vicina, viene demolito da Putin a suon di proclami. La Russia non gradisce, eufemismo, il coinvolgimento dei leader europei nei negoziati e non intende rinunciare al Donbass, conquistato solo in parte in 4 anni di guerra. Se si considera che l'Ucraina continua a rifiutare l'idea di sacrifici territoriali, lo stallo appare inevitabile.
Putin, come spesso accade, nel suo discorso alterna parziali aperture al dialogo a fendenti durissimi. Il presidente russo, mentre l'Europa discute dell'eventuale utilizzo di asset russi a favore dell'Ucraina, attacca i leader del Vecchio Continente definendoli "porcellini" che "si sono immediatamente accodati alla precedente amministrazione americana, sperando di trarre profitto dal crollo del nostro Paese". Non solo, accusa gli europei di alzare "livello di isteria", "alimentando timori" sull'inevitabilità di uno scontro con la Russia.
"La Russia spera in un dialogo con l'Europa, ma è improbabile che ciò avvenga con le attuali élite politiche'', dice ancora Putin, puntando il dito anche contro i Paesi che fanno parte della Nato, rei di aver schierato nuovi tipi di armi e di aver rafforzato le forze offensive.
Capitolo territori: "Gli obiettivi dell'operazione militare speciale saranno certamente raggiunti", dice il leader del Cremlino. "Preferiremmo farlo e affrontare le cause profonde del conflitto attraverso la diplomazia, ma se il Paese avversario e i suoi alleati stranieri rifiutassero di impegnarsi in discussioni sostanziali, la Russia otterrà la liberazione dei suoi territori storici con mezzi militari", aggiunge riferendosi al Donbass.
Il leader del Cremlino sottolinea quindi la Russia "accoglie con favore i progressi compiuti nel nostro dialogo con la nuova amministrazione americana" guidata da Trump, "ma la maggior parte dei paesi europei, a differenza degli Stati Uniti, non è impegnata nel dialogo".
A stretto giro, Zelensky tra conclusioni dopo aver ascoltato le parole del presidente russo. "Abbiamo ricevuto un altro segnale da Mosca, che si sta preparando alla guerra per il prossimo anno", dice il presidente ucraino alla vigilia di un Consiglio europeo cruciale. "Questi non sono segnali solo per noi - avverte -. È importante che i partner se ne rendano conto. Ed è importante che non solo se ne rendano conto, ma che reagiscano, in particolare gli Stati Uniti d'America, che spesso affermano che la Russia vorrebbe mettere fine alla guerra".
Quello di oggi a Bruxelles, afferma Zelensky, che secondo fonti Ue sarà presente, "sarà un incontro molto importante". Sul tavolo ci sarà anche il tema dell'utilizzo dei beni russi congelati per finanziare Kiev. "L'esito di questo incontro, il risultato che l'Europa produrrà, dovrà far capire alla Russia che il suo desiderio di continuare la guerra il prossimo anno è inutile, perché l'Ucraina avrà sostegno. Questo dipende interamente dall'Europa. L'Europa deve fare questa scelta".
Il nodo principale del summit è il via libera, o eventualmente lo stop, a un prestito Ue all'Ucraina, il cosiddetto prestito di riparazione, basato sui beni congelati alla Banca centrale della Federazione Russa, che ammontano a 210 miliardi di euro, 185 dei quali sono nelle disponibilità di Euroclear, colosso belga che è uno snodo critico del sistema finanziario globale, attivo nella compensazione, regolamento e custodia di titoli su molti mercati finanziari, non solo europei ma anche americani e asiatici.
Funzionari statunitensi e russi dovrebbero incontrarsi a Miami nel fine settimana, nell'ambito degli sforzi dell'Amministrazione Trump per mettere fine alla guerra in Ucraina. Lo riporta Politico, citando due persone a conoscenza dei piani. Secondo il sito d'informazione americano, l'incontro non è certo, ma nel caso si tenesse l'amministrazione Usa presenterà ai funzionari russi l'esito dell'ultimo ciclo di discussioni avute anche con i partner europei.
Stando a una delle fonti, la delegazione russa dovrebbe includere Kirill Dmitriev, capo del fondo sovrano russo. Per gli Stati Uniti, invece, dovrebbero partecipare l'inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff e il genero del presidente, Jared Kushner.

Categoria: internazionale/esteri
23:31
Hai i muscoli? Il tuo cervello è più 'giovane': lo studio
(Adnkronos) - Tutto muscoli e niente cervello? Niente di più falso, almeno in base ad uno studio condotto su 1200 uomini e donne di mezza età e appena presentato a Chicago nel meeting annuale della Radiological Society of North America. La ricerca ha offerto una nuova chiave di lettura nell'analisi del rapporto tra collegamento tra la condizione fisica delle persone e la 'salute' del cervello.
Come evidenzia il Washington Post, non è certo rivoluzionario affermare che l'esercizio fisico abbia effetti positivi sul cervello. Studi sui roditori, in particolare, hanno dimostrato che dopo l'esercizio fisico il cervello degli animali è ricco di una sostanza neurochimica identificata come 'fattore neurotrofico derivato dal cervello' o BDNF.
Tale elemento contribuisce alla creazione di neuroni: dopo l'esercizio, il cervello dei roditori genera una quantità di cellule cerebrali due o tre volte superiore rispetto al cervello di animali sedentari. Gli animali che fanno esercizio fisico collezionano anche risultati migliori nei 'test d'intelligenza'.
Altri studi hanno evidenziato che anche solo 25 minuti a settimana di camminata, bici, nuoto o attività simili possono essere strettamente correlati a un maggiore volume cerebrale nelle persone anziane. Camminare per appena 3.000 passi al giorno aiuta a rallentare il declino cognitivo nelle persone ad alto rischio di Alzheimer.
La maggior parte di queste ricerche ha riguardato l'esercizio aerobico e gli effetti cerebrali delle attività basate sulla resistenza. Pochi studi si sono concentrati finora sul ruolo della massa muscolare e sull'incidenza del grasso corporeo, in particolare di quello viscerale, sulla funzionalità cerebrale.
La ricerca più recente è stata condotta dagli scienziati della Washington University School of Medicine di St. Louis e di altre strutture: gli esperti hanno esaminato in profondità i tessuti e il cervello delle persone attraverso risonanze magnetiche.
Si sono basati su scansioni total body di 1.164 uomini e donne sani di 40, 50 o 60 anni. "Per comprendere il rischio di demenza, dobbiamo concentrarci sulla mezza età", ha spiegato Cyrus Raji, professore associato di radiologia e neurologia presso la Washington University School of Medicine e autore senior dello studio. "È nella mezza età che in genere iniziamo a sviluppare – o a evitare – la maggior parte dei fattori di rischio comuni per la demenza successiva".
Lo studio ha sfruttato l'intelligenza artificiale per analizzare le scansioni e determinare la massa muscolare totale e il grasso corporeo delle persone. Il grasso corporeo è stato caratterizzato come viscerale o sottocutaneo, individuato ad un livello più superficiale. I ricercatori hanno calcolato l'età apparente del cervello delle persone utilizzando algoritmi basati sugli esami eseguiti su decine di migliaia di altri cervelli: tali test hanno fornito parametri di riferimento per la struttura e il volume tipici del cervello di persone di qualsiasi età. I cervelli dall'aspetto più anziano vengono generalmente associati ad un rischio maggiore di declino cognitivo precoce.
Gli scienziati hanno scoperto che la quantità di massa muscolare e di grasso viscerale delle persone sono elementi saldamente collegati all'età cerebrale apparente, sebbene in modi differenti. "Più grande è la massa muscolare, più giovane appare il cervello", ha sentenziato il professor Raji. "E più grasso viscerale è presente, più vecchio appare il cervello". Le persone con un rapporto tra grasso viscerale e massa muscolare particolarmente elevato – con un livello relativamente elevato di grasso viscerale e una bassa massa muscolare – tendono ad avere un cervello dall'aspetto più vecchio. Il grasso sottocutaneo, invece, non è stato in alcun modo collegato all'età cerebrale.
Lo studio non ha esaminato il modo in cui muscolo e grasso influenzano il cervello, ma entrambi i tessuti rilasciano una varietà di sostanze biochimiche che possono raggiungere il cervello e innescare vari processi. In sintesi, le sostanze provenienti dai muscoli tendono a promuovere la creazione e l'integrazione di cellule cerebrali e connessioni neuronali. Quelle provenienti dal grasso viscerale svolgono un'azione opposta.
Lo studio evidenzia che l'esercizio è "estremamente importante" per un sano invecchiamento cerebrale, ha detto ancora il professor Raji. La maggior parte delle persone inizia a a perdere massa muscolare nella mezza età, ma l'allenamento concentrato sulla forza può rallentare o addirittura invertire questo declino.
Effetti positivi per il cervello derivano anche dalla perdita di grasso viscerale: all'obiettivo possono contribuire anche l'esercizio aerobico e farmaci dimagranti, che però potrebbero anche comportare perdita di massa muscolare.
Il valore della ricerca, sottolinea il Washington Post, al momento è relativo. Lo studio non è stato pubblicato né sottoposto a revisione paritaria. Manca, in parole povere, un 'esperimento' in base al quale più muscoli e meno grasso addominale causino un invecchiamento cerebrale più lento, ma solo che queste condizioni sono collegate tra loro. I risultati ottenuti, in ogni caso, risultano in linea con quelli di altre ricerche. Il messaggio degli scienziati, al termine della ricerca, è elementare: chi vuole un cervello più giovane e sano, ha chiosato il professor Raji, "deve allenarsi con la forza".

Categoria: internazionale/esteri
21:34
Napoli, agguato in strada: ucciso 48enne
(Adnkronos) - Agguato in strada oggi, mercoledì 17 dicembre, a Scisciano nel Napoletano: ucciso pregiudicato 48enne. Poco fa i carabinieri di Castello di Cisterna e i militari della stazione di San Vitaliano sono intervenuti a Scisciano in via Garibaldi per un agguato. A terra, ormai morto, un 48enne del posto già noto alle forze dell'ordine.
Dai primi accertamenti pare che sia stato freddato, mentre era sul suo scooter con diversi colpi d'arma da fuoco. Sul posto anche i carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna. Indagini in corso.

Categoria: cronaca
21:27
Zalone e l'ode alla prostata a reti unificate Mediaset
(Adnkronos) - Checco Zalone ha lanciato la canzone sulla prostata a reti unificate Mediaset, svelando in anteprima un estratto del videoclip del brano incluso nel suo nuovo film 'Buen Camino', dal 25 dicembre nelle sale con Medusa Film. "E' un dono a voi donne e alla pazienza che avete quando tu maschio hai la 'prostata inflamada'", dice Zalone nel videomessaggio trasmesso su Canale 5, Italia 1, Rete 4, Iris, La5, Cine34, TgCom24, Italia 2, Mediaset Extra, Focus, Top Crime, Twentyseven, Canale 20.
"Hai la prostata inflamada e non vi digo quanto ho pianto, e quell'urologo rideva mentre se sfilava il guanto", canta Zalone un po' in un italiano spagnoleggiante. E ancora: "Hai la prostata inflamada, la chicas stoy a dimenticar e con la prostata che duele manco 'Pablo può escobar'". Versi quelli di Zalone che si preparano a diventare un vero e proprio tormentone.
"Non era mai successo a nessuno, ah, tranne a Mattarella? E che film ha fatto?", dice il comico pugliese scherzando sul video-messaggio lanciato a reti unificate.
Il brano è un regalo di Natale in anticipo che Checco fa ai suoi fan, in attesa dell'arrivo in sala di 'Buen Camino'. Qui Zalone interpreta un erede ricchissimo e viziato, costretto a lasciare la sua vita dorata per mettersi sulle tracce della figlia adolescente. È così che finisce, suo malgrado, sul Cammino di Santiago: un'occasione per conoscersi davvero.

Categoria: spettacoli
20:42
Dalla Svizzera al... Psg: Jorginho segna un rigore e allontana la 'maledizione' azzurra
(Adnkronos) - Jorginho si presenta sul dischetto e, questa volta, segna. È successo durante il secondo tempo di Paris Saint-Germain-Flamengo, finale di coppa Intercontinentale di oggi, mercoledì 17 dicembre. Il centrocampista naturalizzato italiano, che con la Nazionale azzurra ha vinto l'Europeo del 2021, ha segnato il calcio di rigore dell'1-1, spiazzando il portiere parigino Safonov e ridando speranza ai brasiliani. Eppure, visti proprio i suoi trascorsi con l'Italia, il penalty trasformato da Jorginho fa notizia.
Il primo, pesante, calcio di rigore sbagliato da Jorginho con la maglia dell'Italia risale al 5 settembre 2021. Durante le qualificazioni al Mondiale di Qatar 2022, l'ex centrocampista, tra le altre, del Napoli ha la possibilià di sbloccare il risultato in Svizzera contro gli elvetici, salvo però farsi ipnotizzare da Sommer. Il match terminò 0-0, in parità proprio come il ritorno giocato all'Olimpico un mese dopo.
Jorginho, in pieno recupero, ha la possibilità di regalare all'Italia la vittoria e farla volare ai Mondiali, ma ancora una volta il suo destro dal dischetto finisce alto e la partita termina 1-1, condannando poi gli azzurri al secondo posto nel girone e alla successiva eliminazione ai playoff per mano della Macedonia del Nord.
Ma non è l'ultimo errore in azzurro. Jorginho ha sbagliato un calcio di rigore anche nella lotteria della finale degli Europei 2021, quando l'Italia affrontò l'Inghilterra a Wembley, dopo che i 120 minuti si erano conclusi 1-1. Il regista ha infatti ciccato il quinto penalty, quello che poteva essere decisivo, venendo poi 'salvato' dalle parate di Donnarumma.

Categoria: sport
20:02
Manovra e pensioni, Meloni: "Norma riscatto della laurea varrà per futuro"
(Adnkronos) - Novità in arrivo sul fronte delle pensioni e in particolare sul riscatto della laurea. "Nessuno che ha riscattato la laurea vedrà cambiata l'attuale situazione. Qualsiasi modifica dovesse intervenire varrà solo per il futuro", ha precisato oggi, mercoledì 17 dicembre, nell'Aula del Senato la premier Giorgia Meloni, sottolineando che l'emendamento in questione "deve essere corretto".
Dal 2031, in attesa di correzioni, il riscatto della laurea breve peserebbe meno per raggiungere i requisiti necessari al prepensionamento. Il testo in questione chiama in causa chi matura i requisiti per l'uscita anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi) dal 1 gennaio 2031: per questi lavoratori non concorrono, al conseguimento dei suddetti requisiti, sei mesi – tra quelli di anzianità contributiva – riscattati dalla laurea breve.
Il valore del riscatto diminuisce di anno in anno: per chi matura i requisiti nel 2032 non concorrono 12 mesi tra quelli di anzianità contributiva riscattati dalla laurea breve, per chi li raggiunge nel 2033 i mesi diventano 18, poi 24 per chi matura i requisiti nel 2035 e infine 30 per chi li raggiunge nel 2035.
Intanto Claudio Borghi, senatore della Lega e relatore della legge di bilancio, ha depositato in Commissione bilancio del Senato il sub emendamento alla proposta del governo alla Manovra, che punta a "cancellare la parte sulle pensioni relativa all'allungamento delle finestre del pensionamento anticipato e al riscatto della laurea", sostituendola con "una copertura che noi abbiamo individuato nell’Irap sulle banche, specificando però che si tratta di una clausola di salvaguardia". La necessità di questa clausola, spiega Borghi, viene dal fatto che "le regole europee, in termini di materia pensionistica, prevedono, anziché un orizzonte di tre anni, uno di dieci; e quindi, dato questo orizzonte e dato che la norma sulla previdenza complementare, in astratto, potrebbe indurre più persone al pensionamento anticipato, allora bisogna mettere gli eventuali oneri. Certo – chiosa il senatore leghista – che è tutto un 'se' incredibile, io non so che succede tra sette anni … stiamo parlando di nulla. Soprattutto, non so se" la norma in questione "viene accettata nella sua totalità: è come ai tempi di quota 100, che chiedeva una copertura da 9 miliardi e poi alla fine il tiraggio è stato di 3miliardi", ricorda.
"Io dico le stesse cose da quando ero all'opposizione, sia quando c'era l'amministrazione Biden, sia quando c'era l'amministrazione Trump" dice la premier Giorgia Meloni. "Cioè, ho il vizio della coerenza, senatore Monti... E' lei che mi chiede di cambiare le mie posizioni in base a chi arriva alla guida degli Stati Uniti, ma io non ragiono così. Io ho sempre sostenuto -l'ho fatto dall'opposizione e pochi altri partiti hanno avuto lo stesso coraggio- che l'Italia e l'Europa dovessero rafforzare la propria capacità di difesa, perché io preferisco una costosa libertà a una costosissima, ma apparentemente comoda, sudditanza. E' sempre stato così per quello che mi riguarda, è sempre sarà così''.
"Non dobbiamo parlare di quello che gli americani si aspettano da noi ma di quello che noi stessi ci aspettiamo" dice la premier. "E' un fatto che l'Europa si sta condannando all'ininfluenza e quindi qualcosa non ha funzionato. Io penso sia un errore nascondere la polvere sotto il tappeto e poi aspettare che qualcuno venga da fuori a spiegarci come rimetterci in piedi. Siamo in grado di stabilire da soli come l'Europa si mette in piedi". ''Ci deve essere la serietà - ha sottolineato Meloni- e la volontà politica per rimettere insieme questo continente. Non basta sventolare la bandiera con le stelle e dire devi stare con l'Ue o con gli Usa...''.

Categoria: politica
19:36
Ronaldo e Kakà lanciano i Mondiali di Kings League, Italia-Francia nella gara inaugurale
(Adnkronos) - Gerard Piqué e le icone del calcio brasiliane Ronaldo e Kaká hanno presentato ufficialmente la Kings World Cup Nations 2026 (KWCN26), il Mondiale per nazioni della Kings League a San Paolo, in Brasile. Le tre leggende del calcio hanno vinto i Mondiali nelle loro straordinarie carriere e oggi si stanno spendendo per raccontare alle nuove generazioni un nuovo Mondiale. Fresco, moderno, capace di far appassionare al calcio anche i più giovani. Ma di cosa si tratta? In programma dal 3 al 17 gennaio 2026 a San Paolo, la KWCN26 riunirà 20 squadre nazionali e più di 250 giocatori in 40 partite per decretare il campione del mondo della Kings League.
Le squadre sono guidate dai più grandi streamer e content creator al mondo, leggende del calcio e giocatori d'élite di calcio a 7. Tra le leggende che ricoprono il ruolo di "Capitani" delle loro nazionali, supportando le squadre con contenuti sui social media e apparizioni in streaming, figurano: Blur (top streamer italiano su Twitch), Robert Lewandowski (Polonia), Wesley Sneijder (Paesi Bassi), Arturo Vidal (Cile), Neymar (Brasile), Kun Agüero (Argentina), James Rodríguez (Colombia), Miguel Layún (Messico) e Weston McKennie (USA).
Il Brasile, campione in carica dopo la spettacolare vittoria per 6-2 sulla Colombia nella finale dello scorso anno a Torino, all’Allianz Stadium, ospiterà la competizione. Due giocatori brasiliani diventati superstar della Kings League, e considerati da molti i migliori giocatori di calcio a 7 al mondo, Kelvin Oliveira e 'Lipão' Pinheiro, si sono uniti a Piqué, Ronaldo e Kaká alla conferenza di ieri. Il Brasile inizierà la difesa del titolo il 3 gennaio, nella prima giornata, con una grande partita contro la Spagna, con calcio d'inizio alle 22 ora italiana. Sarà però proprio l’Italia ad aprire le danze sfidando la Francia, alle 18 della stessa giornata. Nel girone con l'Italia anche la Polonia di Lewandowski e l'Algeria.
Gerard Piqué, fondatore e presidente della Kings League, ha dichiarato: "La Kings World Cup Nations è una celebrazione di tutto ciò che rende speciale la Kings League: la passione, la creatività e il legame con i fan. In sole due edizioni, questo evento è diventato uno dei momenti più importanti del nostro calendario globale. Portare il torneo in Brasile, con i campioni in carica che difendono il titolo in casa, lo eleva a un livello completamente nuovo: i fan di tutto il mondo rimarranno sbalorditi da questa edizione".

Categoria: sport
19:14
Luigi Nappi è il nuovo presidente nazionale della Società italiana di Ginecologia e Ostetricia per il biennio 2028–2029
(Adnkronos) - Luigi Nappi, professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università di Foggia, è stato eletto presidente nazionale della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) per il biennio 2028–2029. L’elezione - informa una nota - è avvenuta nel corso del 100esimo congresso nazionale della Sigo a Bari, alla presenza del presidente della Federazione mondiale di Ginecologia e Ostetricia, del presidente del Collegio europeo e di oltre 1.500 ginecologi provenienti da tutta Italia. Già Presidente dell’Associazione ginecologi universitari e membro del Consiglio esecutivo del Board europeo, Nappi guiderà ora l’intera comunità dei ginecologi italiani, includendo professionisti ospedalieri, territoriali e universitari.
Nel delineare le linee del suo mandato, il neo Presidente ha sottolineato il forte valore istituzionale e sociale dell’incarico: "È per me motivo di grande orgoglio poter lavorare per il benessere della salute femminile e per i ginecologi che quotidianamente se ne prendono cura. Il mio mandato si colloca in una fase di profondi cambiamenti, che richiede interventi prioritari e condivisi da tutte le componenti professionali, in stretta collaborazione con il Ministero della salute, con le più alte Istituzioni nazionali e con quelle internazionali".
Nel corso della cerimonia inaugurale del congresso, ha inoltre richiamato il messaggio istituzionale della presidente Giorgia Meloni che, nel salutare l’apertura dei lavori del congresso Sigo, ha ribadito "la centralità della professione ginecologica nella crescita del Paese, a sostegno delle donne, delle famiglie e dell’intera società". Al prof. Nappi sono giunti gli auguri del Rettore dell’Università di Foggia, prof. Lorenzo Lo Muzio, che ha espresso "vivo apprezzamento per l’importante riconoscimento, sottolineando come l’elezione rappresenti motivo di prestigio per l’Ateneo e per l’intera comunità accademica" conclude la nota.

Categoria: salute
19:10
Per 33 anni 'ostaggio' dell'Italia dove è nata e cresciuta, ora è finalmente apolide: il decreto del Viminale
(Adnkronos) - E' arrivato un provvedimento che fa giustizia in una storia che si trascinava da troppi anni. A Suada Hadzovic, trentatré anni vissuti tutti in Italia fin dalla nascita, un decreto del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'Interno ha riconosciuto lo status di apolide. Una conquista, quella attestata nel documento che porta la data del 9 dicembre in possesso dell'Adnkronos, che la libera da una condizione di surreale costrizione, di fatto ostaggio del Paese in cui è nata e cresciuta perché impossibilitata ad avere un documento, il passaporto o anche solo la carta d'identità valida per l'espatrio. La storia di Suada era stata denunciata dall'agenzia di stampa più di un anno fa, a novembre 2024, evidenziando le conseguenze grottesche di un 'buco' di legislazione in cui è finita per la sola 'colpa' di un percorso di vita difficile, complicato ulteriormente dal cortocircuito di una burocrazia che ha prodotto un evidente paradosso. Oggi, il provvedimento amministrativo che le restituisce la libertà.
Suada Hadzovic nasce ad Albano laziale il 21 ottobre 1992, da due genitori stranieri di origini slave ma anche loro nati in Italia. Il padre, nato il 10 ottobre 1975 sempre ad Albano laziale e di nazionalità serba, muore il 16 ottobre del 2000, quando Suada ha 8 anni. La madre, sempre di nazionalità serba e nata a Torino il 29 luglio del 1975, decide alla morte del padre di affidare Suada a una casa famiglia, la Comunità 21 marzo di Terracina. Da questo momento, entra in gioco come tutrice legale un assistente sociale. Quando ha 14 anni, Suada viene trasferita in un'altra casa famiglia, la Comunità Domus Bernadette, a Roma.
Al compimento del diciottesimo anno di età, in base alla legge 91 del 5 febbraio del 92, Suada avrebbe avuto il diritto di diventare cittadina italiana presentando una semplice dichiarazione di volontà all'Ufficio di Stato Civile del comune di Roma. Il problema è che il Comune di Roma non manda la relativa comunicazione nei sei mesi precedenti, come avrebbe dovuto fare in base all'art. 33 della legge 98/2013, e la tutrice legale non informa Suada di questa possibilità. La conseguenza è che al compimento del diciannovesimo anno di età la ragazza perde il diritto alla cittadinanza. Nel 2010 Suada ottiene il suo primo permesso di soggiorno in cui viene erroneamente indicata la cittadinanza serba, deducendola evidentemente dalle origini dei genitori. E qui c'è l'altro snodo chiave della vicenda. Perché la Serbia, come risulta dalla comunicazione ufficiale dell'Ambasciata serba in Italia, dichiara esplicitamente che Suada Hadzovic non è cittadina serba. Del resto, non ha mai messo piede in Serbia ed è vissuta in Italia fin dalla sua nascita.
Nel corso degli anni, Suada e i legali ai quali si è rivolta tentano diverse strade, incluse la richiesta di cittadinanza per residenza e la richiesta dello status di apolide. Ma tutte le istanze si infrangono su sentenze di Tribunale che non indicano mai una soluzione al problema. "Fatto sta che mi ritrovo a 32 anni prigioniera di un Paese, in cui sono nata e in cui vivo da sempre, che non mi riconosce come cittadina e che sostiene io sia cittadina di un altro Stato in cui non ho mai messo piede", sintetizzava con amarezza un fa, in attesa di rivolgersi al prossimo legale e di fare l'ennesimo tentativo per uscire dalla sua condizione di ostaggio. Diventata adulta, con un compagno e un figlio italiani, rimane senza nazionalità e senza cittadinanza, priva di passaporto e con una carta d'identità che continua a recitare la dicitura 'non valida per l'espatrio'. Da oggi, però, lo status di apolide libera Suada Hadzovic dalla sua condizione e le restituisce, finalmente, il diritto a muoversi anche fuori dall'Italia. (Di Fabio Insenga)

Categoria: cronaca
19:08
Il Museo delle Civiltà presenta LABORATORIO NEANDERTHAL. Le scoperte di Grotta Guattari
(Adnkronos) - Il MUCIV-Museo delle Civiltà prosegue il processo di rinnovamento e accrescimento delle proprie collezioni inaugurando una nuova area espositiva: LABORATORIO NEANDERTHAL. Le scoperte di Grotta Guattari.
Al centro del progetto sono gli straordinari reperti provenienti da Grotta Guattari – sito preistorico di fama internazionale situato a San Felice Circeo (Latina) – trasferiti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina. Gli ultimi ritrovamenti – che contribuiscono ad aggiornare le nostra conoscenze sui Neanderthal e sul territorio da essi abitato – si riuniscono ai reperti già precedentemente esposti, e proprio la loro riunificazione e musealizzazione permanente rende il MUCIV-Museo delle Civiltà l’epicentro non solo della loro conservazione e condivisione con il pubblico, ma anche delle ricerche ancora in corso su questo eccezionale patrimonio del nostro passato, configurando l’intero progetto come quello di un vero e proprio LABORATORIO NEANDERTHAL. (Fotogallery)
“Accolgo con grande soddisfazione la realizzazione di questo allestimento permanente atteso da anni che dà ragione, ancora una volta, del ruolo centrale del cranio di Homo neanderthalensis rinvenuto nel 1939 all’interno della Grotta Guattari a San Felice Circeo, nello studio di questo nostro ormai celebrato antenato e, più in generale, dell'evoluzione umana in Italia, ma che soprattutto consente di ricollocare e offrire all’analisi dei fruitori del MUCIV-Museo delle Civiltà, degli studiosi e degli addetti ai lavori, il prezioso reperto fossile nel suo contesto togliendolo dall’isolamento. Ciò è stato possibile grazie all’integrazione del cranio conservato dal 1961 nel Museo dedicato al grande paletnologo Luigi Pigorini, l’attuale MUCIV, con altri reperti fossili umani rinvenuti nel corso delle ricerche archeologiche condotte dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina, a partire dal 2019 e ancora in corso. La soddisfazione è ancora maggiore perché in progetti come quello che oggi si realizza, si fondono tutte le attività di cui si compone la tutela del patrimonio culturale, così come viene definita nel Codice dei beni culturali e del paesaggio: ricerca, studio e conservazione, finalizzate alla pubblica fruizione, e quindi alla diffusione della conoscenza delle nostre radici storiche e culturali. Non posso esimermi dal sottolineare infine lo straordinario contributo di conoscenza e competenza fornito dall’equipe multidisciplinare costituita da studiosi di fama internazionale nel campo della preistoria, dell’antropologia fisica, delle scienze applicate all’archeologia, della archeozoologia, funzionari del MUCIV e docenti universitari che hanno conferito solidità scientifica e garantito la correttezza delle informazioni a un progetto di allestimento moderno e accattivante. Merito anche del sapiente e paziente lavoro di coordinamento del direttore del MUCIV, Andrea Viliani”, spiega Luigi La Rocca, Capo del Dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale
La nuova Sala Guattari presenta un inedito allestimento multimediale – progettato da Studio Azzurro sotto la direzione artistica di Leonardo Sangiorgi e Giuseppe Carmosino, e a cura di Maria Grazia Filetici e Andrea Viliani – i cui contenuti scientifici sono stati redatti con la supervisione di un Comitato Tecnico-Scientifico formato da Luigi La Rocca (Capo del Dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale), Massimo Osanna (Direttore Generale Musei), Alessandro Betori e Antonio Borrani (Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina), Andrea Viliani, Francesca Alhaique, Francesca Candilio e Alessandra Sperduti (MUCIV-Museo delle Civiltà), Stefano Benazzi (Alma Mater Studiorum – Università di Bologna), David Caramelli (Università degli Studi di Firenze), Giorgio Manzi e Alessia Nava (Sapienza Università di Roma), Mario Federico Rolfo (Università degli Studi di Roma Tor Vergata).
“Ogni nuova apertura al pubblico – commenta il Direttore generale Massimo Osanna – è, prima di tutto, un atto di responsabilità culturale e istituzionale: significa restituire alla comunità una parte fondante della sua storia, offrendo strumenti per leggere il patrimonio in modo accessibile. Nel caso di questo progetto, il racconto accompagna il visitatore nel lungo percorso delle civiltà e nelle grandi trasformazioni che hanno modellato il mondo, attraverso un dialogo continuo tra ricerca scientifica e narrazione museale.
Il Museo, epicentro attivo delle collezioni nazionali di archeologia preistorica, si propone come spazio di esperienza condivisa, capace di rendere comprensibili e attuali i risultati della ricerca, attraverso un racconto chiaro, coinvolgente e inclusivo, rivolto a pubblici diversi.
La Direzione generale Musei accompagna e sostiene questo progetto fin dal suo avvio, non solo per ampliare l’offerta culturale, ma per affermare un’idea di museo come infrastruttura pubblica della conoscenza, in cui conservazione, ricerca e accessibilità concorrono a costruire valore culturale e consapevolezza civile, trasformando il patrimonio del passato – anche quello più lontano – in una risorsa per il presente”.
Il progetto è il risultato di un’ampia e articolata collaborazione inter-istituzionale e inter-disciplinare che ha coinvolto, accanto al MUCIV, il Dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale, la Direzione Generale Musei, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina, l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, la Sapienza Università di Roma, l’Università degli Studi di Firenze e l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
L’esposizione inaugura, inoltre, il programma di eventi che, nel 2026, il MUCIV-Museo delle Civiltà dedicherà ai 150 anni dall’apertura, nel 1876, del Regio Museo Preistorico Etnografico da parte dell’archeologo Luigi Pigorini. Il progetto rappresenta in questo senso un ulteriore, fondamentale capitolo nella storia del MUCIV che, da 150 anni appunto, custodisce, valorizza e studia le collezioni nazionali e internazionali di preistoria e protostoria. Unendo riflessione critica e nuove prospettive metodologiche, LABORATORIO NEANDERTHAL. Le scoperte di Grotta Guattari si configura come una vera e propria “macchina del tempo” con cui raccontare le storie del pianeta e dei suoi abitanti dai primordi delle civiltà umane alla contemporaneità. Il museo prosegue, così, il proprio processo di aggiornamento con particolare attenzione all’accessibilità e alla diversificazione delle modalità di fruizione, mettendo a disposizione del pubblico e della comunità scientifica un patrimonio che integra tutela e ricerca, nuove tecnologie e antiche narrazioni. Come afferma Andrea Viliani, Direttore del MUCIV: “Con la musealizzazione permanente dei reperti provenienti dal sito neanderthaliano di Grotta Guattari il MUCIV-Museo delle Civiltà di Roma conferma, amplia e rafforza il suo ruolo di museo nazionale dedicato alla tutela, alla valorizzazione e alla ricerca archeologica preistorica. Proprio nel 150 anniversario della fondazione (nel 1875) di queste collezioni da parte dell’archeologo Luigi Pigorini, il MUCIV non solo se ne rende responsabile erede ma altrettanto responsabilmente si radica nel presente e guarda al futuro per rendere accessibili a tutti i pubblici contemporanei le più autorevoli ricerche scientifiche del nostro tempo. Un progetto come questo - che trasforma dal vivo e in tempo reale il museo in un “laboratorio” educativo e formativo - richiede un coordinamento fra molteplici istituzioni pubbliche, di cui il museo si è messo al servizio. Ringraziamo tutto il Comitato Tecnico-Scientifico e le università coinvolte, il Dipartimento per la valorizzazione e il Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale, a partire dal Capo Dipartimento Luigi La Rocca, la Direzione generale Musei, a partire dal Direttore generale Massimo Osanna, e tutta la Soprintendenza per le Province di Frosinone e Latina. Un ringraziamento speciale va alle Funzionarie del Servizio di Bio-Archeologia del MUCIV, a partire dalle colleghe Francesca Alhaique e Alessandra Sperduti, e a tutto lo straordinario personale del MUCIV. Vi aspettiamo quindi al MUCIV, per condividere insieme tutte le meravigliose e affascinanti scoperte, per altro ancora in corso, della Grotta Guattari”.
Alessandro Betori, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina, ricorda infatti che “Quando, in occasione delle celebrazioni per gli ottanta anni dalla scoperta del sito di Grotta Guattari (2019), si lanciò l’idea di una ripresa delle indagini, pochi avrebbero sperato in esiti tanto significativi, che consentono, da un lato un arricchimento sostanziale dello specimen di indagine, dall’altro la definitiva valorizzazione di rinvenimenti e sito. Quale migliore cornice del Museo che sin dal principio ha accompagnato studio, conoscenza e valorizzazione dei Neanderthal del Circeo? Alla Soprintendenza il compito di perseverare nella tutela del Circeo e delle sue grotte, tanto rilevanti per gli studi di paleoantropologia”.
La nuova Sala Guattari – che alla conclusione nel 2026 dei lavori previsti dai cantieri in corso del Grande Progetto si integrerà anche fisicamente, attraverso un passaggio interno, con il resto dell’itinerario di visita museale, divenendone l’incipit – avvierà d’ora in poi il percorso espositivo delle Collezioni di Preistoria e Protostoria che, dal piano terra, prosegue e si completa al secondo piano del Palazzo delle Scienze.
Concepito come uno spazio-tempo in cui la ricerca scientifica dialoga costantemente con la funzione didattica, l’allestimento intreccia i linguaggi visivo, luminoso e sonoro accompagnando i visitatori e le visitatrici in un percorso in cui la conoscenza dei reperti è mediata non solo da estesi apparati didascalici bilingui (italiano e inglese) ma, soprattutto, attraverso la percezione sensoriale. La presentazione dei reperti umani, faunistici e litici di Grotta Guattari restituisce, quindi, un’esperienza dal vivo e in tempo reale, interpretando l’evoluzione come co-evoluzione multi-specie, ovvero mettendo in evidenza le molteplici relazioni fra esseri umani, animali e vegetali così come fra i singoli componenti di ogni specie e l’ambiente in cui essi co-abitano.
“L’allestimento del progetto LABORATORIO NEANDERTHAL. Le scoperte di Grotta Guattari nascono dalla suggestione tratta dalle parole scritte nel 1939 sul “diario di scavo” del professore Carlo Alberto Blanc – aggiunge Leonardo Sangiorgi, Studio Azzurro – che per primo – insieme al proprietario della grotta al Circeo che da lui prenderà nome – ne esplorò la cavità appena rinvenuta. Le parole del diario parlano di uno spazio dalle pareti color terra scura, come fosse bagnata, dalla quale spuntavano a tratti delle forme più piccole e più chiare, illuminate dalla luce che proveniva dall’esterno. L’allestimento della nuova sala del MUCIV-Museo delle Civiltà dedicata agli scavi di Grotta Guattari ripropone ed evoca quindi, senza tentare di riprodurlo fedelmente, uno spazio scuro, ipogeo, rischiarato dai bagliori di luce naturale che provengono da strette e sottili fessure formate dalle quinte ad angolo che chiudono le finestre della sala. Nelle aree ricavate fra queste strutture, alcune vetrine inserite nelle pareti espongono i reperti faunistici e litici, mentre in uno spazio separato, e più raccolto, sono presentati per la prima volta al pubblico i reperti più rari e straordinari, quelli umani, che testimoniano la presenza dei neandertaliani al Circeo. L’allestimento propone diverse modalità di visita, da quella per i visitatori che desiderano guardare e leggere le informazioni essenziali su ciò che è esposto, a quella dedicata ai visitatori che hanno più tempo e desiderano approfondire su specifici supporti multimediali i vari e articolati aspetti della ricerca scientifica, per arrivare infine a quella interattiva in cui poter ascoltare dalla viva voce dei ricercatori e degli scienziati, sfiorandoli con la mano, le risposte ad alcune domande che tutti noi ci poniamo sui neandertaliani.”
L’allestimento integra, dunque, reperti archeologici, tecnologie immersive e interattive (Tavolo dei gesti, Postazioni multimediali, Le voci della costa, Visita virtuale di Grotta Guattari), proponendo attività di mediazione didattica rivolte a tutti i pubblici; la nuova area valorizza una scienza praticata, e condivisa, non come disciplina statica, ma come costruzione dinamica: una narrazione plurale e in continua trasformazione che interpreta l’evoluzione non come qualcosa di concluso ma in costante in divenire, non come una semplice storia del passato, ma come una prospettiva in corso, intrecciata agli scenari che, per noi esseri umani contemporanei, sta definendo, per esempio, l’affermarsi dell’“AI-Intelligenza Artificiale” o il moltiplicarsi dei fenomeni climatici e ambientali del cosiddetto “Antropocene”. Tanto da poterci chiedere… “e se fossimo proprio noi i futuri Neanderthal?”.
Mario Federico Rolfo, Università degli Studi di Roma Tor Vergata racconta: "Le nuove campagne di scavo avviate nel 2019 a Grotta Guattari, promosse dalla Soprintendenza, hanno segnato una svolta fondamentale, permettendo di individuare altri 15 resti umani tra elementi del cranio, del post-cranio e denti isolati. Si tratta del campione di Neanderthal più consistente mai rinvenuto in un singolo sito nel territorio italiano, un archivio biologico straordinario che si ricongiunge oggi ai ritrovamenti storici del 1939. Oltre ai resti umani, le indagini condotte dal nostro team dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata hanno riportato alla luce industrie litiche e una ricca fauna — dai grandi mammiferi come elefanti e rinoceronti fino alle iene — che ci consentono di ricostruire con precisione inedita la co-evoluzione tra specie e ambiente. Questo progetto, configurandosi come un vero e proprio 'Laboratorio Neanderthal', trasforma finalmente la ricerca scientifica in corso in un’esperienza di conoscenza condivisa e accessibile a tutti. Per Roma, principalmente devo dire la verità, qui nel museo delle civiltà abbiamo dato una nuova linfa vitale e rimesso al centro l'importanza di questo museo: è la casa di tutti noi archeologi preistorici perché è dedicato al fondatore della preistoria".
Grotta Guattari si apre su un versante del monte Circeo (San Felice Circeo, LT), in un territorio che anche prima di questa scoperta aveva restituito evidenze della presenza del Neanderthal. L’individuazione dell’apertura della grotta, ostruita da una frana decine di migliaia di anni prima, avvenne casualmente il 24 febbraio 1939 da parte di un operaio che lavorava in un terreno di proprietà di Angelo Guattari. Verso il fondo della grotta, in un ambiente in seguito denominato “Antro dell’Uomo”, furono rinvenuti un cranio quasi completo e, nelle sue vicinanze, anche una mandibola, oggi noti come Guattari 1 e Guattari 2. Il paleoetnologo Alberto Carlo Blanc, chiamato a indagare il sito, comprese l’enorme importanza del ritrovamento e portò il cranio all’antropologo Sergio Sergi, il quale attribuì il reperto ad un’umanità estinta: Homo neanderthalensis.
Informata dell’eccezionale scoperta, la Regia Soprintendenza alle Antichità di Roma autorizzò l’Istituto Italiano di Paleontologia Umana a intraprendere indagini archeologiche nella grotta. Le ricerche, coordinate da Alberto Carlo Blanc e Luigi Cardini, portarono alla luce numerosi resti faunistici e strumenti litici. Nel 1950, lungo la parete esterna della grotta, venne scoperta una seconda mandibola (Guattari 3).
Il cranio Guattari 1 è noto per essere stato a lungo interpretato come evidenza di cannibalismo rituale, in particolare del consumo del cervello, a causa della rottura alla sua base, e per essere stato rinvenuto al centro di quello che appariva come un cerchio di pietre. Anche se questa ipotesi può apparire molto suggestiva, i successivi studi, condotti negli anni ‘80 del secolo scorso, l’hanno messa decisamente in discussione. Infatti, un attento e completo riesame del contesto ha portato a concludere che la grotta, almeno nelle fasi precedenti alla sua completa chiusura causata da una frana avvenuta circa 50 mila anni fa, fosse stata una tana di iene e che i resti umani fossero stati probabilmente introdotti all’interno della grotta da questi carnivori al pari di quelli di altri animali.
A partire dal 2019, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina, in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, guidata dal Prof. Mario Federico Rolfo, ha avviato nuove campagne di scavo a Grotta Guattari. Le indagini hanno permesso di individuare altri 15 resti umani, comprendenti elementi del cranio e del post-cranio, oltre ad alcuni denti isolati. Ad oggi, si tratta del campione di Neanderthal più consistente mai rinvenuto in un singolo sito nel territorio italiano. Oltre ai reperti umani, i recenti scavi effettuati sia all’interno della grotta sia all’esterno, hanno restituito industrie litiche e resti faunistici inclusi cervi, bovini selvatici, cavalli, iene, elefanti, rinoceronti che permettono di ricostruire le condizioni climatiche e ambientali nel periodo in cui la grotta era stata frequentata dal Neanderthal e dalle iene. Vecchi e nuovi ritrovamenti sono attualmente oggetto di studio da parte di un’équipe di ricercatori italiani.
“La nuova Sala Grotta Guattari del Museo delle Civiltà, così come il progetto di musealizzazione permanente LABORATORIO NEANDERTHAL. Le scoperte di Grotta Guattari, sono il risultato della collaborazione tra numerosi enti avviata nel 2021 dagli accordi fra la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Frosinone e Latina e il MUCIV-Museo delle Civiltà, grazie al finanziamento sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione del Ministero della Cultura assegnato con Delibera CIPESS n.7/2021 e s.m.i. – conclude Maria Grazia Filetici, RUP, Layout museografico ed espositivo, Direttore dei lavori, Coordinamento esecutivo –Il progetto museografico – a cura di Maria Grazia Filetici e Andrea Viliani, la direzione artistica di Studio Azzurro e la realizzazione di Archedim S.R.L. – espone importanti reperti, studiati e conservati dalle Funzionarie del Laboratorio di Bio-Archeologia del MUCIV insieme a esperti della suddetta Soprintendenza che ne ha la tutela e la supervisione. La sinergia tra il Segretariato Generale, i Dipartimenti e le Direzioni Generali del Ministero della Cultura è alla base del piano progettuale che – con una presentazione multimediale e interattiva dei nuovi risultati degli scavi archeologici e delle ricerche e studi conseguenti – condivide tutto il lavoro scientifico e istituzionale condotto con il pubblico, coinvolgendolo attivamente in un’esperienza accessibile e accogliente. I primi ritrovamenti di Grotta Guattari a cura di Carlo Alberto Blanc ora giungono a noi presentandosi in una nuova veste interdisciplinare, in cui gli studi di settore parlano l pubblico con l’utilizzo di nuove tecnologie per definire un ambiente espositivo integralmente dedicato agli esordi della vita degli esseri umani sulla Terra. Questo nuovo Laboratorio Neanderthal rimarrà aperto non solo per le visite ma anche per integrare tutti i nuovi aggiornamenti provenienti degli studi ancora in corso e dai ritrovamenti che nel tempo ne implementeranno il percorso. Così come Elena Blanc Aguet ed Alberto Carlo Blanc nel 1939 modificano il loro viaggio di nozze per l’importante scoperta a Grotta Guattari del primo cranio Neanderthal, così la prosecuzione degli studi ci offrirà nuovi spunti e suggerimenti per mantenere sempre vivo e attuale questo “laboratorio” e ricollegarci idealmente al primo istante quando, sulla costa del Circeo, la demolizione di un crollo di pietre aprì l’ingresso alla grotta che oggi rivive in questa nuova sala museale. La memoria costituisce la base dinamica della nostra conoscenza di questi reperti e accoglie pertanto in sé anche quanto, nel corso del tempo, è intervenuto nella loro conservazione e ulteriore trasformazione. La cura di questo patrimonio universale, sia culturale che naturale patrimonio, è parte fondamentale della tutela della sua memoria. La ricerca, la manutenzione e il restauro non possono dunque che innestarsi in modalità di presentazione tecnologicamente contemporanee, che rendono questa storia lontana alquanto vicina a noi, amplificando l’importanza scientifica, antropologica e storica riunita in questa nuova sala: una grotta che è anche un laboratorio, un compendio di ricerche e di storie, di memorie e prospettive.”

Categoria: cronaca
19:06
Milano Cortina 2026, Favino protagonista alla cerimonia d'apertura
(Adnkronos) - Pierfrancesco Favino sarà uno dei protagonisti della Cerimonia di Apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, in programma il prossimo 6 febbraio allo Stadio San Siro a Milano. Considerato tra i volti più autorevoli e rappresentativi del panorama cinematografico italiano e internazionale, avrà un ruolo centrale all’interno della Cerimonia, riconoscimento della sua capacità di incarnare lo spirito creativo e culturale italiano. La sua performance sarà un omaggio all'Armonia dei territori e al dialogo tra città e montagna attraverso l’interpretazione di un testo di grande forza evocativa.
L’esibizione di Favino sarà accompagnata da partiture originali eseguite dal violinista Giovanni Zanon, dando vita a un dialogo concepito per offrire al pubblico un’esperienza profondamente immersiva. "La presenza di Pierfrancesco Favino - si legge in una nota di Fondazione Milano Cortina 2026 - sottolinea i tratti di unicità e Spirito Italiano della Cerimonia di Apertura, amplificando l’attesa per un evento che promette di sorprendere e di emozionare il mondo. La sua interpretazione carica di intensità, sarà uno dei tanti momenti iconici della serata, contribuendo a rendere l’avvio dei Giochi un appuntamento davvero imperdibile: un incontro tra arte, sport e italianità che rimarrà impresso nella memoria collettiva".

Categoria: milano-cortina-2026/extra
19:01
Sicurezza, Viminale: rafforzati controlli per concerti, eventi e mercatini Natale
(Adnkronos) - Più controlli su concerti, eventi e mercatini di Natale in vista delle festività natalizie. La decisione è stata presa nel corso del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica di oggi, mercoledì 17 dicembre, al Viminale. Resta alta la vigilanza sul rischio di estremismo di matrice antisionista e islamica, con uno sguardo attento anche alle dinamiche on line. Potenziato il monitoraggio in particolare del dark web.
All’incontro, presieduto al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, hanno preso parte i vertici delle forze di polizia, dell'intelligence e della cyber security ed stato esaminato lo scenario internazionale, anche alla luce di recenti episodi di antisemitismo, registrati all'estero, che confermano un clima di tensione diffusa.

Categoria: cronaca
19:01
Ucraina, Abramovich darà soldi a Kiev: 2,5 miliardi dalla vendita del Chelsea
(Adnkronos) - Il Regno Unito destinerà ad azioni umanitarie in Ucraina 2,5 miliardi di sterline (pari a 2,85 miliardi di euro) provenienti dalla vendita del Chelsea da parte dell'oligarca russo Roman Abramovich. Lo ha dichiarato il primo ministro britannico Keir Starmer. ''Il mio messaggio ad Abramovich è questo: il tempo stringe, onora gli impegni presi e paga subito'', ha detto il premier britannico, aggiungendo che se questo non accadrà ''siamo pronti ad andare in tribunale affinché ogni centesimo raggiunga coloro le cui vite sono state distrutte dalla guerra illegale di Putin".
Il Guardian ha ricordato che Abramovich ha venduto il Chelsea nel 2022 sotto la pressione del governo britannico dopo l'invasione russa dell'Ucraina. All'oligarca russo è stata concessa una licenza dal governo del Regno Unito per vendere il Chelsea, a condizione che il ricavato fosse speso a sostegno delle vittime della guerra in Ucraina. Il ricavato è stato depositato su un conto bancario britannico controllato dalla Fordstam, la società di Abramovich. Da allora il denaro è stato congelato a causa dell'impasse nei negoziati con Abramovich sulla possibilità di spenderlo esclusivamente in Ucraina o di distribuirlo anche all'estero.

Categoria: internazionale/esteri
18:07
Geronimo Stilton entra in Rainbow. Iginio Straffi: 'Così costruiamo il grande polo italiano per ragazzi'
(Adnkronos) - Mentre si prepara al ritorno di due delle sue serie più riconoscibili, Winx Club e Mermaid Magic, Rainbow compie compie un passo strategico destinato a ridisegnare il perimetro dell’intrattenimento per ragazzi in Italia: l’acquisizione di Geronimo Stilton, uno dei personaggi più amati della narrativa per l’infanzia a livello globale. Un’operazione che va oltre l’editoria e rafforza il progetto di Rainbow come unico grande polo italiano integrato, capace di sviluppare universi narrativi tra libri, animazione, cinema, contenuti digitali ed esperienze dal vivo. L'Adnkronos ne ha parlato con Iginio Straffi, fondatore e ceo del gruppo.
Come nasce l’acquisizione di Geronimo Stilton?
È una grande eccellenza italiana. È un personaggio che ha formato l’immaginario di milioni di bambini in tutto il mondo e che condivide con Rainbow una base di valori molto forte: curiosità, positività, inclusione, desiderio di conoscenza. L’operazione nasce da una visione che portiamo avanti da anni: consolidare un grande polo di produzione di contenuti dall’Italia per il mondo, valorizzando IP (proprietà intellettuale) che hanno già dimostrato di funzionare nel tempo. Quando Elisabetta Dami e Pietro Marietti hanno iniziato a cercare un partner a cui affidare il futuro di Geronimo, ci è sembrato naturale proporci e raccogliere questo testimone”.
Cosa cambia concretamente per Geronimo Stilton con l’ingresso in Rainbow?
“Da gennaio inizieremo a lavorare su un piano di sviluppo a 360 gradi. Ci concentreremo subito sui contenuti digitali e social, un’area che finora era stata meno presidiata, ma allo stesso tempo stiamo ragionando su un grande progetto audiovisivo: una serie o un film pensato come evento. Il nostro approccio è sempre integrato: il contenuto audiovisivo dialoga con i libri, con il gioco, con il licensing. L’obiettivo è amplificare la conoscenza del personaggio senza tradirne lo spirito”.
Geronimo nasce come fenomeno editoriale. Quanto conta per voi la dimensione educativa?
“Conta moltissimo. Geronimo non è un personaggio che impone modelli, ma che accompagna. È percepito dai bambini come un amico autorevole, e questo lo rende speciale. Rainbow ha sempre lavorato su storie capaci di intrattenere ma anche di trasmettere valori. In questo senso Geronimo è perfettamente in linea con il nostro dna. La sfida è farlo crescere su nuovi media mantenendo intatta questa relazione di fiducia con i giovani lettori e spettatori”.
Rainbow è oggi l’unica realtà italiana realmente integrata nell’intrattenimento per bambini e ragazzi. È una scelta industriale precisa?
“Sì. Siamo un gruppo 100% italiano che opera però con una visione globale. Produciamo animazione, live action, cinema, contenuti per le piattaforme, spettacoli dal vivo, esperienze immersive. Abbiamo Rainbow, Colorado Film, Bardel in Canada. Questa integrazione ci permette di accompagnare un IP lungo tutto il suo ciclo di vita. È un modello che in Italia non esisteva e che stiamo costruendo pezzo dopo pezzo”.
Il rapporto con le piattaforme resta centrale, a partire da Netflix. Come evolve questo equilibrio?
“Con Netflix abbiamo un rapporto eccellente, che dura da molti anni. Abbiamo prodotto originali importanti sia per l’infanzia sia in quello che si chiama ‘live action’. Ma il nostro piano è necessariamente più ampio: lavoriamo anche con altri broadcaster e piattaforme, perché la quantità e la varietà dei contenuti che produciamo richiede una pluralità di partner. È un mercato in continuo movimento e bisogna saper essere flessibili”.
Continuate a investire anche nel cinema. Le sale hanno ancora un futuro?
“Sì, ma con un ruolo diverso. Le sale resteranno centrali per i film evento e per determinate esperienze. Alcuni linguaggi funzionano meglio sul piccolo schermo o addirittura sullo smartphone, altri hanno bisogno dell’esperienza collettiva della sala. Credo che il futuro sarà sempre più selettivo, ma il cinema non scomparirà”.
Un altro pilastro è il mondo delle esperienze dal vivo: parchi divertimento, spettacoli, tour. Il futuro prossimo sembrano essere i format immersivi, con scenografie avvolgenti, tecnologie digitali, suoni, luci e interazioni che trasformano lo spazio in un ambiente narrativo.
“Per le famiglie l’esperienza dal vivo è fondamentale. Non si può stare sempre davanti a uno schermo. Uno spettacolo, un evento immersivo, crea un’emozione fisica, condivisa, che nessun altro mezzo può replicare. È un po’ quello che succede con i concerti nella musica. A ottobre dell’anno prossimo partirà un nuovo spettacolo e stiamo lavorando su esperienze immersive itineranti, in collaborazione con partner internazionali. È un settore in forte crescita”.
Per due tra le sue serie più di successo, Winx Club e Mermaid Magic, in molti aspettano le nuove stagioni. Le sirene, quando uscirono ad agosto 2024, arrivarono al primo posto su Netflix in oltre 50 paesi. Ci può anticipare quando si potranno vedere i nuovi episodi?
Ci stiamo lavorando ma non dipende solo da noi: Netflix programma le uscite anche in virtù di quanto accade nel resto del mondo, di quali titoli arrivano dagli Stati Uniti o dalla Corea. Diciamo che da parte nostra siamo pronti a far tornare le Winx a settembre 2026 e le sirene entro la fine dell’anno.
Guardando avanti, qual è l’obiettivo strategico di Rainbow?
“Continuare a consolidare eccellenze. A volte acquistiamo studi, altre volte IP, perché sappiamo che un personaggio che ha già attraversato il tempo ha un valore enorme. Geronimo Stilton va esattamente in questa direzione. Vogliamo dimostrare che dall’Italia si possono costruire universi narrativi globali, solidi, capaci di parlare a più generazioni e su più piattaforme”. (di Giorgio Rutelli)

Categoria: spettacoli
17:59
Pulizie di casa? 1 gatto su 3 si nasconde per la paura, i cani sono molto più coraggiosi
(Adnkronos) - Nelle case degli italiani che vivono con animali domestici, la pulizia è sempre un momento delicato e in alcuni casi di stress per gli inquilini a quattro zampe. Lo sanno bene i loro proprietari che per il 79%, pari a 8 su 10, dichiarano che durante le faccende di casa il benessere dei pet rimane la priorità assoluta. Questa è una delle prime evidenze emerse dalla nuova indagine promossa da Rowenta e condotta da Ipsos Doxa sul tema 'La vita dei pet in Italia: sfide e soluzioni pet-friendly', uno studio che si concentra su cani e gatti e analizza il tema delle faccende domestiche, intercettando il rapporto degli animali domestici con gli strumenti di pulizia, le sfide e le situazioni più comuni. Per chi ha degli animali, la sfida principale è mantenere l'igiene generale della casa (37%), seguita dalla gestione dei peli (26%). Una condizione, questa, che spinge i due terzi dei proprietari (66%) a passare l'aspirapolvere quasi ogni giorno (69% per chi ha solo cani contro il 55% per chi ha solo gatti).
Le zone più difficili da pulire per via dei peli degli animali domestici sono divani e poltrone (33%), seguiti da angoli e spazi nascosti (32%), al terzo posto tappeti e moquette (28%). Inoltre, letti e coperte pesano per il 20%, con incidenza maggiore tra chi possiede solo gatti (28%), notoriamente maestri nel rivendicare come proprio il territorio più comodo della casa. Di fronte a queste difficoltà, emerge una forte richiesta di soluzioni dedicate: quasi 9 intervistati su 10 (89%) si dichiarano infatti favorevoli all'acquisto di accessori per l'aspirapolvere specificamente pensati per chi ha animali domestici, confermando un'esigenza chiara di strumenti più efficaci e, al tempo stesso, rispettosi del comfort dei propri pet.
Quando si parla di faccende domestiche cani e gatti hanno un nemico comune: l'aspirapolvere. Alla sua accensione, il 36% degli animali corre in altre stanze, mentre il 27% cerca un nascondiglio. Questo timore è più accentuato nei gatti, tra i cui proprietari la percentuale di chi li vede nascondersi sale al 37%. Non tutti però scappano: un curioso 25% osserva attentamente, mentre il 15% resta indifferente (percentuale che sale al 24% per chi possiede solo cani). I rifugi preferiti durante la fuga sono la propria cuccia (30%, scelta che sale al 45% per i soli cani), lo spazio sotto il letto (29%) e una specifica stanza "sicura" della casa (25%).
Terminato il trambusto, la priorità diventa il relax. Il luogo preferito per riposare è il divano (49%), una scelta quasi d'obbligo per i gatti, con una preferenza che balza al 61%. Anche la vicinanza all'umano è fondamentale, risultando un fattore chiave per il 44% degli animali. Ma cosa guida la scelta del loro 'posto perfetto'? In cima alla lista ci sono la comodità e la morbidezza (52%), seguite dal bisogno di sicurezza (48%) e dalla vicinanza al proprietario (44%). Giocano un ruolo importante anche fattori come l'odore familiare (38%) e la ricerca di calore (34%). Dalla ricerca condotta da Rowenta con Ipsos Doxa è quindi emersa la necessità di conciliare benessere umano e dei pet. Per aiutare in questa esigenza, Rowenta propone una gamma di soluzioni aspirazione specificamente pensate per chi vive con gli amici a quattro zampe.
Nuovo nato nella gamma di aspirapolvere senza filo X-Force Flex, che si caratterizzano per la flessibilità, la potenza di aspirazione e l’autonomia è Rowenta X-Force Flex 16.60. Questo aspirapolvere senza filo è dotato di una serie di accessori per aspirare più facilmente i peli degli animali che si spargono ovunque e si intrufolano nei tessuti, negli interni delle auto e in molti altri luoghi. Rowenta X-Force Flex 16.60 ha una potenza di aspirazione fino a 315 AirWatt¹ che insieme alla spazzola Neo diventano implacabili contro lo sporco, anche nelle zone poco visibili. Infatti, la spazzola è dotata di luce a Led blu intensa che illumina i pavimenti stanando polvere, peli e capelli in una sola passata. Inoltre, la tecnologia anti groviglio permette di ottenere risultati eccellenti e… senza fastidiosi intoppi.
Rowenta X-Force Flex 16.60 è anche dotato di una regolazione automatica della potenza di aspirazione in base al tipo di superficie per un uso ottimale di potenza e autonomia. L’autonomia prolungata, fino a 2 ore con una sola carica, permette di pulire ampie zone senza doversi fermare per ricaricare l’aspirapolvere senza filo: un bel risparmio di tempo e di fatica! Una fatica 'alleggerita' anche grazie al peso contenuto del prodotto, ovvero 1,8kg in modalità aspirabriciole, e un comfort caratteristico della gamma X-Force Flex, inteso come la capacità di piegarsi per pulire anche sotto ai mobili senza richiedere all’utente la fatica di chinarsi. Ancora, la stazione di ricarica indipendente è utile per riporre facilmente gli accessori e caricare l’aspirapolvere. Rowenta X-Force Flex 16.60 gode della riparabilità di 15 anni ad un prezzo equo in uno dei centri di riferimento per il brand. Rowenta X-Force Flex 16.60 consolida quindi le caratteristiche della gamma X-Force Flex, rispondendo alle nuove e più esigenti aspettative di pulizia, per una casa più pulita.

Categoria: lavoro
17:59
Supercoppa Italiana, Leao salta Milan-Napoli? Le condizioni
(Adnkronos) - Rafa Leao in dubbio per Milan-Napoli, semifinale di Supercoppa Italiana in programma domani, giovedì 18 dicembre, a Riad. L'attaccante portoghese, uscito acciaccato dalla penultima partita di Serie A contro il Torino, ha saltato la partita di domenica contro il Sassuolo ed è in forte dubbio per il confronto arabo tra i rossoneri e gli azzurri.
Nella sessione di oggi al Princess Nourah, lo stadio non lontano all'aeroporto di Riad dove si è allenata la squadra di Massimiliano Allegri, Leao ha lavorato a parte, prima dei compagni. Gli esami a cui si è sottoposto dopo la partita con il Torino hanno escluso lesioni, ma il problema non è ancora risolto al 100%. Non dovesse esserci contro il Napoli, i favoriti per una maglia da titolare sarebbero Nkunku e Pulisic, come visto con il Sassuolo. A quel punto, il Milan proverebbe a recuperarlo in caso di qualificazione alla finale (in programma lunedì 22 dicembre alle 20 ora italiana).

Categoria: sport
17:47
Innovazione, Silvestri (Eniverse): "Siamo primo corporate venture builder in Italia"
(Adnkronos) - Eniverse “è il primo corporate venture builder in Italia e, al momento, quello più sviluppato”. Lo ha detto all’Adnkronos Giacomo Silvestri, presidente di Eniverse Ventures, in un’intervista. Eniverse “poggia entrambi i suoi piedi su un patrimonio di tecnologia e di scienza straordinario, quello dell'Eni, con oltre 10.000 brevetti, più di 1.000 ricercatori che quotidianamente lavorano nei nostri 7 centri di ricerca che lavorano a oltre 400 pubblicazioni scientifiche l'anno”.
“L'idea è, portare sul mercato questo grande patrimonio di scienza, tramite quello che le università chiamano technology transfer – spiega Silvestri -. Noi lo facciamo partendo dalla tecnologia, sulla base di cui e costruiamo delle aziende. A tre anni dalla nascita di Eniverse abbiamo un patrimonio di circa 16 progetti”.
Eniverse è dotata di “soluzioni tecnologiche che riescono ad arrivare prima sul mercato, e altre che hanno una sfida di ricerca molto più lunga dietro la tecnologia - aggiunge il presidente -. Pochi giorni fa è nata un'altra venture nel portafoglio di Eniverse. Sentris è una venture che abbiamo creato con un partner industriale, una straordinaria eccellenza dell'ingegneria italiana che si chiama DG Impianti, per una tecnologia che si occupa di asset integrity delle infrastrutture di pipeline, quindi delle condotte. L'abbiamo portata sul mercato da pochi giorni e confidiamo che anche questa tecnologia, con un patrimonio di circa 4 famiglie brevettuali, possa trovare favore nel mercato”.

Categoria: economia












































