CAGLIARI. “Oltre l’80% delle attività nel Sud Sardegna registra delle difficoltà nel rendere accessibile i propri locali”. Il dato è emerso questa mattina, nella sede di Confcommercio Sud Sardegna, in occasione della presentazione del progetto “Io Rampo”, un’iniziativa che mira a rendere più accessibili le attività commerciali del territorio alle persone con disabilità, abbattendo non solo le barriere architettoniche, ma anche quelle culturali e informative. “È un progetto che si struttura tramite una rampa omologata, che può essere di diverse dimensioni. La rampa viene costruita in base ai gradini presenti all’ingresso delle strutture e questo permette a chi ha difficoltà di deambulazione di accedere alle attività commerciali”, ha detto Michele Achenza, presidente del gruppo Giovani Imprenditori Confcommercio Sud Sardegna.
Un problema, quello dell’accessibilità, che si presenta anche nel territorio cagliaritano, in particolare nei quartieri storici, a causa di strade strette e salite. Per questo motivo l’amministrazione comunale di Cagliari ha comunicato che verranno avviati dei lavori anche sulle vie cittadine per renderle più accessibili. Non solo, anche le nuove strutture in fase di realizzazione, o quelle vecchie in fase di restauro, saranno oggetto di valutazione per abbattere le barriere architettoniche. “Cagliari come tutte le città storiche ha un centro che non è pensato per essere accessibile. Parliamo di una città in salita, ci sono delle difficoltà oggettive ambientali. Naturalmente si può fare molto”, spiega l’assessore comunale alla Mobilità Yuri Marcialis.
“Il lavoro che adesso si sta facendo nella progettazione di quelle che sono le strutture che saranno realizzate nei prossimi anni vedono una grande attenzione sul piano dell’accessibilità. Faccio un esempio su tutti il mercato, sia quello provvisorio di piazza Nazzari, sia quello che sarà costruito nella storica sede a San Benedetto. Lo stesso cercheremo di farlo su tutti gli altri mercati della città”, fa sapere l’assessore alle Attività Produttive Carlo Serra.