CAGLIARI. La Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta per fare chiarezza sui recenti casi di meningite tra Cagliari e hinterland. Sul fascicolo d’indagine aperto direttamente dal capo procuratore Maria Alessandra Pelagatti non è ancora presente alcuna ipotesi di reato, e non ci sono nomi iscritti nel registro degli indagati.
I numeri dei casi di contagio e dei decessi registrati negli ultimi mesi però non sono passati inosservati alla magistratura. Dopo i recenti colloqui con i vertici della Assl la Procura avrebbe quindi deciso di approfondire e fare chiarezza sulle cause che hanno portato all’insorgere del focolaio.
In particolare le indagini puntano a capire se quanto accaduto sia collegato a eventuali carenze di responsabilità da parte dell’Azienda sanitaria locale. Ma non solo: al vaglio degli inquirenti ci sarebbe anche l’operato di alcuni gestori di discoteche, locali in cui i ventenni hanno contratto il batterio meningococco di tipo b, che da gennaio a oggi ha portato alla morte di due ragazzi e al contagio di sei persone.
Era stata la stessa Assl due settimane fa a ordinare la chiusura a tempo indeterminato della discoteca di via Newton Cocò, un locale frequentato da almeno tre dei contagiati.
L’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru nei giorni scorsi aveva rassicurato tutti (“Non si tratta di epidemia”) spegnendo le polemiche sulla carenza di vaccini in città. In un periodo in cui i vaccini anti meningite stavano andando a ruba nonostante il costo: 145 euro.