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CAGLIARI. Un bus tra piazza Yenne e via Garibaldi per offrire test Hiv gratuiti: è la nuova iniziativa dell’associazione Lila Cagliari in vista della giornata mondiale contro l’Aids e che andrà in scena dal 29 novembre fino al 1 dicembre. L’obiettivo è quello di sensibilizzare alla prevenzione e sottolineare l’importanza di sottoporsi a controlli. I tre giorni si concluderanno la sera con la “Lila Walking”, la marcia solidale con un grande nastro rosso sorretto dai volontari dell’associazione e terminerà con la composizione del fiocco, simbolo della lotta contro l’Hiv. “La prevenzione è anche sottoporsi ad un test. Quindi, oltre alla campagna di sensibilizzazione, da domani viaggeremo con un camper in cui proporremo alle persone il test per l’Hiv e per le altre infezioni a trasmissioni sessuali”, fa sapere la presidente dell’associazione Lila Brunella Mocci.
In Italia le diagnosi di Hiv sono in aumento. Nel 2024 sono state segnalate 2.379 nuove diagnosi di infezioni, con un’incidenza di quattro casi ogni 100mila abitanti. In Sardegna lo scorso anno si sono registrati 46 nuovi casi, tre in più rispetto al precedente anno, ma per la presidente dell’associazione Lila Brunella Mocci i numeri potrebbero essere molto più elevanti. “Non credo che tutta la popolazione della Sardegna sia andata a fare il test. Questi sono numeri che si riferiscono alle persone che sono andate a fare il test, che hanno avuto qualche sentore di un comportamento a rischio. Parliamo di persone che magari hanno contratto l’Hiv da dieci anni, che non hanno alcun sintomo e che vivono serenamente. Però al decimo o dodicesimo anno interviene una patologia importante per cui il sistema immunitario è totalmente crollato”, spiega Mocci.
Per Mocci ci sarebbe ancora molta disinformazione sui test Hiv, in particolare sull’idea che possa esserci una correlazione con le analisi del sangue standard. “Nelle analisi del sangue che il medico fa fare a tutti noi almeno una volta all’anno non esiste nessuna correlazione con il virus dell’Hiv. Nel senso che esiste un unico test specifico che va richiesto perché necessita del consenso della persona. Le classiche analisi del sangue nonostante vadano benissimo potrebbero nascondere un’infezione da Hiv”, conclude Mocci.









