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CAGLIARI.“L’accanimento del governo Meloni sulla Sardegna è assurdo e ingiustificato. Mentre si continua a sbandierare l’autonomia differenziata come una grande riforma del Paese, nella realtà si cerca di limitare le prerogative delle Regioni e si creano vuoti normativi enormi”.
Così Peppino Canu, consigliere regionale di Sinistra Futura, commenta la decisione del governo di impugnare la legge della Regione Sardegna n.26 del 18 settembre sul suicidio medicalmente assistito.
“È una situazione paradossale. La Regione Sardegna ha risposto alla sollecitazione della Corte Costituzionale nella sentenza 242/2019 che di fatto ha concesso alle regioni la possibilità di regolare il ricorso al suicidio assistito. Laddove lo Stato, che dovrebbe normare sul tema, non ha neppure all’orizzonte l’idea di farlo. C’è una sentenza del consiglio di Stato del 2024, che prevede persino il principio di cedevolezza invertita. Prevede che la Regione possa legiferare al posto dello Stato. Tra il non fare perpetuo del governo Meloni e il fare, scegliamo sempre la seconda opzione. Non possiamo rimanere fermi: la nostra società richiede riforme strutturali e sociali importanti” conclude Canu.
Arriva anche la replica da Fratelli d'Italia: “La Giunta Todde e il suo ‘campo largo’, collezionisti di leggi impugnate per evidenti profili di incostituzionalità.Un triste record senza eguali nella storia politica isolana, che la maggioranza ha evidenti intenzioni di consolidare pericolosamente a danno dei sardi”. Così Corrado Meloni, consigliere regionale FdI.
“Il centrosinistra spreca tempo prezioso in provvedimenti inutili e potenzialmente dannosi, soprattutto in questo caso perché dall’applicazione del suicidio assistito non si può certamente tornare indietro – ha aggiunto Meloni – Legiferare, avendo in mente soltanto la propaganda ideologica o sperando di scaricare le colpe sul Governo nazionale, ha il solo obiettivo di camuffare la propria incapacità nell’amministrare, come già accaduto nel caso delle aree idonee. Unico campo che li vede compatti e insuperabili è quello della spartizione delle poltrone, come per la leggina sulla sanità, utile solo per nominare i commissari delle Aziende sanitarie.Nel frattempo, a quasi due anni dall’insediamento della presidente Todde, la sanità va a rotoli, il diritto alla salute resta sempre più una chimera".













