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CAGLIARI. Gli otto casi di botulismo registrati nel Cagliaritano accendono i riflettori sulle criticità del sistema di prevenzione e controllo della sicurezza alimentare. A lanciare l’allarme è il dottor Paolo Casu, presidente della Commissione d’albo Tecnici della prevenzione dell’Ordine Tsrm-Pstrp di Cagliari e Oristano, che in una lettera aperta sottolinea come i recenti episodi “non possono essere archiviati come semplici episodi isolati” ma siano “la spia evidente di un sistema che necessita con urgenza di essere ripensato, rafforzato e reso più efficiente”.
Secondo Casu, i controlli nelle attività alimentari temporanee e itineranti mostrano “troppe criticità, a partire dai ritardi nella trasmissione delle segnalazioni e delle Dua da parte degli Sportelli Unici Comunali”, con una gestione burocratica “spesso lenta, frammentata, a volte perfino assente”.
Il presidente rivendica il lavoro quotidiano dei Dipartimenti di Prevenzione e dei Tecnici della Prevenzione, impegnati in “migliaia di controlli, campionamenti e ispezioni” secondo le norme europee e nazionali, ma evidenzia che “non possono supplire a quelle che sono responsabilità dirette delle amministrazioni comunali”.
Per Casu "Non basta l’allarmismo a posteriori. Serve una strategia preventiva vera, efficace, sostenuta da norme adeguate e da un coordinamento interistituzionale reale, che coinvolga anche i Carabinieri del Nas, le forze dell’ordine, le polizie locali e le Prefetture". Serve “un cambio di paradigma” con “regole chiare, vincolanti e soprattutto tempestive” e un coordinamento reale tra enti e forze dell’ordine, per garantire ai cittadini di “mangiare in sicurezza, ovunque e in qualunque occasione”.