CAGLIARI. "Contro di noi un bombardamento mediatico. Da oltre 40 anni il club si impegna ogni giorno per promuovere i valori dello sport, dell'educazione e della vela tra i giovani della città". Così il Windsurf club di Cagliari, in una nota firmata dal consiglio direttivo, rompe il silenzio dopo la notizia della sentenza del tribunale federale della Fiv che ha sospeso due atleti minorenni (presunti responsabili) e alcuni istruttori e coordinatori (per mancata vigilanza) per "gravi e reiterati atti di bullismo e violenze fisiche e psicologiche" su piccoli atleti della squadra under 12.
"Purtroppo il nostro sodalizio è stato coinvolto in un procedimento disciplinare della FIV legato ad alcuni episodi che sarebbero accaduti all’interno della squadra giovanile Open Skiff", scrive il consiglio direttivo in una comunicazione ufficiale, "Senza entrare nel merito delle singole responsabilità – che saranno chiarite dagli organi preposti – desideriamo sottolineare la nostra piena fiducia nel lavoro che sta svolgendo la giustizia sportiva, con la quale abbiamo sempre collaborato con trasparenza, in attesa che si esprima sia la Corte d’Appello che, se necessario, il Collegio di Garanzia del CONI, senza tralasciare l’Autorità Pubblica ordinaria, che è l’unica in grado di approfondire certe situazioni con la necessaria precisione".
"Allo stesso tempo, non possiamo ignorare il vero e proprio bombardamento mediatico a cui il Windsurfing Club Cagliari è attualmente sottoposto. Una narrazione unilaterale e spesso imprecisa sta ledendo profondamente la reputazione di un’associazione sportiva dilettantistica che, da oltre 40 anni, si impegna ogni giorno per promuovere i valori dello sport, dell’educazione e della vela tra i giovani della nostra città. Lesione, questa, che ci riserviamo di tutelare in ogni sede opportuna. Il Windsurfing Club Cagliari è da sempre un punto di riferimento per la vela giovanile in Sardegna e in Italia. Ha più volte conquistato il titolo di miglior Scuola Vela FIV, formando campioni nazionali e internazionali e avvicinando centinaia di bambini e ragazzi alla cultura marinaresca, nel rispetto dei principi di lealtà, inclusione e crescita individuale".
Il direttivo assicura: "Questa vicenda rappresenta per noi un’occasione di profonda riflessione e ci sprona a rafforzare ulteriormente il nostro impegno sul piano educativo e formativo, affinché il club resti un ambiente sicuro, rispettoso e sano per tutti i suoi giovani atleti".