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CAGLIARI. Alcuni bambini, piccoli atleti del Windsurf club di Cagliari, sarebbero stati vittime di violenze fisiche e psicologiche e bullizzati più volte, negli spogliatoi dell’associazione sportiva di Marina Piccola e durante le trasferte, da due compagni più grandi, ma anche loro minorenni.
Una storia terribile che ha inizio nell’estate del 2024, ma solo ora è trapelata, dopo le denunce dei genitori delle vittime, che come prova hanno anche alcuni video che testimoniano le violenze. Atti di bullismo che ieri il Tribunale Federale della Fiv (Federazione Italia di Vela), in una sentenza provvisoria che riguarda non solo i due atleti presunti responsabili ma anche allenatori e coordinatori, ha definito come "gravi e reiterati": "Violenze fisiche e psicologiche perpetrate da due tesserati della squadra agonistica under 16 nei confronti di giovanissimi atleti under 12".
Le vittime più piccole hanno 9 anni e purtroppo non si tratterebbe di un episodio isolato. Anzi. Le violenze sarebbero avvenute nel corso della scorsa estate, in occasione di allenamenti all'interno del circolo e di trasferte.
La Procura federale ha quindi sospeso per 6 mesi (la richiesta era stata di quasi il triplo, ma è stato concesso quasi il minimo) i due minori, presunti responsabili delle violenze, e condannato al pagamento di 10mila euro di ammenda il presidente del Windsurf club Cagliari. Sono stati sospesi anche allenatori e coordinatori. Di certo però i due presunti responsabili erano già stati allontanati. Il tribunale non ha inoltre concesso integrazione probatoria con altri video.
Agli istruttori è stato contestato il fatto di "non aver esercitato un’adeguata vigilanza, supervisione e controllo sugli atleti, lasciando che si venisse a creare una situazione di disagio tale che tutti i ragazzi della squadra giovanile si sono poi allontanati dal Circolo", si legge nel provvedimento del tribunale federale.
Secondo il tribunale federale, il comportamento dei vertici dell'associazione - in particolare il fatto che non ci sia stato un tempestivo intervento quando, nel febbraio 2024, ci sono state le prime avvisaglie, e poi ancora l'opaca gestione della vicenda - sarebbe stato "influenzato anche dall’idea di proteggere nome e organigramma della struttura".
Quando alcune delle vittime hanno raccontato quanto stava accadendo ai genitori, questi ultimi hanno inviato mail e pec al club e hanno deciso di presentare querela al tribunale per i minori: gli atti sono arrivati così in Procura, dove il procedimento è ancora in corso di indagini. Al momento è solo stata depositata la querela.
Ma la sentenza di condanna è invece arrivata ieri, 11 giugno, dalla procura federale sportiva ed è esplosa come una bomba nel mondo sportivo cagliaritano.