CAGLIARI. I pazienti con Covid e sintomi correlati gravi, arrivano in ospedale in condizioni talmente critiche da non fare neanche in tempo a varcare la porta della terapia intensiva. E sono quasi tutti non vaccinati. Questa la spiegazione a un’anomalia che emerge dai dati degli ultimi giorni. I pazienti muoiono e non si alleggeriscono i reparti ad alta intensità di cura. Dati alla mano, solo per fare un esempio, il 15 febbraio si sono registrati 10 decessi, ma le tabelle ministeriali hanno riportato solo un ingresso nelle 24 ore precedenti.
“Si muore perché si arriva in reparto in condizioni critiche, con un quadro quasi già al limite”, spiega Sergio Marracini, direttore di presidio ospedaliero unico della Asl di Cagliari, "noi abbiamo reparti con caschi e le maschere, quindi sono tutti ventilati, anche se non si definiscono in terapia intensiva, ma la malattia ha un’evoluzione veloce”.
Questo però non succedeva. “Nelle prime ondate arrivavano in uno stadio in cui si poteva aggredire la malattia, adesso invece quando non riescono più a resistere a casa perché si inventano le terapie più strane e sperano di non arrivare in ospedale”, precisa Marracini, che rinnova anche l’appello al vaccino. “Più che altro per essere protetti non dalla positività ma dalla malattia grave”.