CAGLIARI. Non solo ricci, ma anche ostriche, cozze, arselle, tartufi, anemoni. E frittura di pesce. Sarà ricco il menù quest’anno a Su Siccu dove, fino all'entrata in vigore della legge sulle moratoria per tre anni, i ricciai potranno far degustare agli amanti del pesce, numerosi prodotti del mare di Sardegna, non più solo i tanto amati ricci.
“Noi l’abbiamo chiesto e sembrerebbe di fatto che la concessione possa permettercelo”, dice il decano dei ricciai Antonio Puddu, “oltre questo pensiamo che non si possa andare”.
La data d’inizio è prevista per lunedì 15 novembre, al massimo martedì 16. Mentre quella che determinerà lo stop alla pesca ai ricci, e quindi anche alla degustazione, non è ancora nota: la legge sarda che impone la moratoria di tre anni sul prelievo non è ancora stata pubblicata sul Buras. Quando succederà bisognerà iniziare a contare 15 giorni, e poi inizieranno a trascorrere i 60 che porteranno al blocco. L'incertezza sui tempi è massima. Intanto, la stagione dei ricci a Cagliari può partire.
Tre le postazioni per quest’anno, le casette di legno acquistate dall’amministrazione comunale sono pronte. Puddu rimane però sulla sua posizione sullo stop alla pesca: “Basterebbe sicuramente limitare la raccolta e avere più controlli, bloccare la pesca significa consentire agli abusivi di lavorare”. Rivolge anche un appello a tutti i cagliaritani e non solo:” Non siamo i banditi che porterebbero all’estinzione i ricci, rispettiamo le regole e invitiamo la gente a venire da noi, prodotto fresco, prodotto buono, venite in massa a trovarci”.