CAGLIARI. “Chiediamo l’intervento di tutte le autorità competenti per accertare eventuali responsabilità degli organizzatori di tali inqualificabili eventi e per porre un freno alla spirale di odio e di risentimento che isolati ambienti estremistici intendono fomentare contro le donne e gli uomini delle forze dell'ordine, fedeli servitori della Costituzione e della legalità repubblicana”. Così recita la nota firmata Ugl-Polizia di Cagliari - che rappresenta da "destra" le istanze sindacali della polizia - fortemente contraria all’assemblea di solidarietà di ieri sera a Lavinia Flavia Cassaro (QUI LA NOTIZIA CON LE INTERVISTE), la “cattiva maestra” di Torino, ripresa durante la manifestazione anti CasaPound dei giorni scorsi nel capoluogo piemontese, mentre insultava le forze dell’ordine in assetto antisommossa. “
Le interviste alle insegnanti di Cagliari solidali con Lavinia Cassaro
"Dopo i fatti criminali di piazza a Torino, Piacenza e Bologna - continua la nota firmata da Alessandro Congiu, segretario provinciale Ugl-Polizia - la sicurezza e l’incolumità dei poliziotti è a rischio. Donne e uomini che indossano l’uniforme, in molte delle recenti manifestazioni, non hanno un adeguata tutela in riferimento alle nuove forme di violenza di piazza. Oramai l’emergenza è evidente: la valvola di sfogo sociale per antagonisti e centri sociali è la polizia, con i suoi uomini e le donne in divisa”.
Il riferimento alla situazione cagliaritana è chiaro: “Anche a Cagliari - si legge nella nota Ugl - le frange più radicali dell'estremismo politico, sotto il risibile pretesto di un assurdo antifascismo in assenza di fascismo, si fanno portatrici di una visione che ha i suoi cardini nella giustificazione della violenza di piazza, dell'intolleranza verso il pluralismo politico e dell'odio verso le forze dell'ordine, baluardo dell'ordine e della legalità democratica, repubblicana e costituzionale e unico presidio della sicurezza dei cittadini e della tranquillità auspicata dalla maggioranza silenziosa e laboriosa del popolo italiano. Il prezzo di questa spirale di intolleranza antidemocratica lo pagano i lavoratori delle forze dell'ordine, cronicamente in carenza di organico e privi di adeguati riconoscimenti economici e contrattuali, chiamati a fronteggiare episodi di delinquenza politica che sottraggono il loro apporto alla tutela della sicurezza e del patrimonio dei cittadini onesti contro il crimine dilagante”.