ROMA. Qual è il momento migliore per aggiornare il portale che in Italia monitora in tempo reale il prezzo dei carburanti? Ovvio: quando i carburanti hanno raggiunto costi alla pompa mai visti, a causa di una speculazione senza precedenti. Deve essere stato questo il pensiero dei tecnici informatici (magari su input politico) del ministero dello Sviluppo economico, che hanno privato gli italiani di uno strumento ufficiale, quello dell'Osservatorio prezzi carburanti", proprio nei giorni nei quali ce n'era più bisogno.
I gestori delle stazioni di rifornimento, pena una sanzione, erano obbligati a comunicare in tempo reale le tariffe applicate: un sistema trasparente a vantaggio dei consumatori.
Ma da due giorni il sito è offline (qui il collegamento). Prima per manutenzione. Adesso si legge che "sono in corso le operazioni di aggiornamento necessarie per la messa on line della nuova versione dell'osservatorio prezzi carburanti". Dal Mise assicurano che "si sta lavorando per ridurre al minimo i disagi, si ricorda che nei casi di non funzionamento del sistema dell'Osservatorio Prezzi Carburanti, la mancata comunicazione
dei prezzi nell'arco di tempo corrispondente al malfunzionamento non costituisce inadempimento e quindi non è sanzionabile".