In Sardegna

Strada occupata per la preghiera islamica a Cagliari, Piras (Lega): "Il rispetto? Deve essere reciproco"

 

 

 

 

CAGLIARI. “La festa di fine Ramadan, la seconda celebrazione religiosa più importante del mondo islamico, ha portato oggi al raduno di tantissimi fedeli in preghiera al di fuori della moschea in via del Collegio a Cagliari", lo ha detto Andrea Piras, consigliere Regionale del Gruppo Lega Salvini Sardegna e consigliere comunale di Cagliari in merito al raduno di preghiera dei fedeli islamici che stamattina hanno bloccato l'ingresso di una scuola in Marina a Cagliari (QUI LA NOTIZIA). 

"Una situazione che ha causato il temporaneo impedimento della corretta fruizione degli edifici della scuola secondaria di I grado 'G. Manno' risolte dalle forze dell’ordine sul posto", continua.

"Sono state tante le segnalazioni di studenti e insegnanti che si sono trovati questa mattina impossibilitati a recarsi all’interno della scuola per la moltitudine di persone presenti al suo esterno, una criticità resa ancor più pesante dalle già sin troppo accentuate giornate di assenza legate alla pandemia. Anche la frequenza di un solo giorno di lezione in presenza, dopo tanto tempo trascorso a utilizzare la modalità di didattica a distanza, è infatti di fondamentale importanza per i nostri ragazzi, i quali sperano di concludere l’anno scolastico con la giusta serenità. Per questo ho provveduto a contattare immediatamente l’assessore delle Politiche della sicurezza del comune di Cagliari, Carlo Tack, per chiedere tempestivo dialogo con la Questura responsabile della gestione della funzione religiosa. Pur nel pieno rispetto delle religioni altrui e dell’individuale diritto alla professione della propria fede non possiamo non notare come certe situazioni, come quelle di oggi, si possono e si devono evitare. Abbiamo chiesto ai nostri cittadini tanti sacrifici, abbiamo visto applicate tante restrizioni, talvolta non condivise, e capiamo bene come la vista di certe immagini possano urtare la sensibilità di chi da un anno a questa parte attende di poter riprendere la sua attività", continua la nota. 

"La nostra libertà non deve mai minare quell’altrui, nemmeno involontariamente, e oggi la sensazione che abbiamo avuto è stata proprio questa contro il desiderio di chi governa questa città e vuole vederla tornare a splendere. Si preveda la possibilità di trovare un luogo di culto più idoneo, perché è inconcepibile assistere annualmente a queste scene, con l’attuale condizione pandemica men che mai".