In Sardegna

Riapertura attività l'11 maggio, la sindaca di Sestu: "Non rischiamo senza certezze"

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SESTU. "L'undici maggio si avvicina e ci piacerebbe poter riaprire tutte le attività nel clima più sereno e certo possibile. Ma questa serenità ancora non è scontata, la certezza che non si metta a rischio la cittadinanza, per adesso ancora non esiste". Ad affermarlo è stata la sindaca di Sestu, Paola Secci, che dopo la conferenza con gli altri comuni della città metropolitana (leggi la notizia). 

La prima cittadina ha poi spiegato nel dettaglio le incertezze degli amministratori comunali: "Come sapete", ha continuato, "la Regione ha dato a noi sindaci, la responsabilità delle riaperture, basando tale decisione su un parametro: l’indice di trasmissibilità (o di contagio) nel proprio Comune, il famoso Rt. che per consentire le riaperture deve essere inferiore a 0,5. Questo dato ci verrà fornito dalla regione solo l'8 maggio".

 

 

Poi puntualizza: "Riteniamo che l'indice di contagio del comune non sia sufficiente, serve anche quello del proprio ambito territoriale, che per noi è la Città metropolitana, ed è necessario che questo indice però sia riferito ad almeno 15 giorni di tempo, per capirne l'esatto andamento". L'importante, insomma, è la tempestività di un'azione congiunta: "Questo dato deve arrivare il prima possibile, per poter decidere un'azione congiunta con tutta l'area metropolitana che non crei caos, disparità e spostamenti di persone non in linea con le motivazioni consentite".

"Questa decisione è stato presa durante la conferenza Metropolitana per il bene di tutti", conclude, "servono certezze e tutti insieme stiamo lavorando per superare questo momento storico così difficile. Dobbiamo ripartire e lo dobbiamo fare tutti nello stesso momento e con gli stessi criteri".