Culture

Cultura, l'assessora di Cagliari: "Si accettano gli immigrati e non me che arrivo da Oristano?"

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CAGLIARI. "Accettiamo gli immigrati e poi voi non accettate me perché vengo da Oristano”. L'assessore comunale alla Cultura di Cagliari, Paola Piroddi, si sente sotto attacco fin dal momento del suo insediamento E com questa frase ha voluto ribadire il suo disappunto per il rapporto instaurato con molti operatori cagliaritani del settore, che non pare idilliaco. L'occasione è arrivata durante un incontro convocato alla Mem ieri sera, mercoledì 22 luglio. 

Al tavolo lei, a rappresentare la Giunta. Di fronte una trentina di rappresentanti di associazioni più o meno storiche della realtà culturale cagliaritana. Tra i presenti anche alcuni consiglieri comunali dell'opposizione, componenti della commissione che si occupa del settore. Tutti avevano ricevuto un invito a partecipare. Chi ha dato conferma si è visto recapitare l'ordine del giorno. E già qualcuno ha iniziato a storcere il naso. Perché, nero su bianco, erano previsti interventi di "massimo 45 secondi", concentrati in mezz'ora. Un contingentamento risicato che non poteva soddisfare chi voleva rappresentare nel dettaglio la situazione di un settore che, a causa del Covid, non vive certo il suo periodo più florido. Ecco il foglio di convocazione. 

Incontro

Che il clima non fosse troppo favorevole all'assessore si è capito anche quando ha preso la parola Andrea Meloni, presidente di Alkestis: "Le vorrei fare una domanda senza polemica", ha esordito, "Voglio chiedere, invece di presentarmi: lei sa chi sono?". La Piroddi non sapeva chi avesse davanti. Lui allora: "Questo è il punto: se lei intende governare la cultura in città sarebbe giusto che conoscesse chi sono gli operatori culturali che in questa città operano". La Piroddi ha ribattuto: "E lei conosce le venti pagine del mio curriculum?". Lui ha risposto si, che le aveva lette, lei ha insistito che non accettava queste critiche e si è spazientita.

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Nel corso dell'incontro ha anche spiegato di non conoscere molto la realtà cagliaritana perché studia molto e non è mondana. Inoltre la Piroddi, stando a quanto riferito dai presenti,  ha lamentato di essersi sentita sotto attacco perché non nata e cresciuta nel capoluogo. Da qui la battuta sui migranti e il campanilismo.