CAGLIARI. “L’ospedale dei bambini deve essere fatto in Sardegna, in modo che possa raccogliere tutte le specialità pediatriche, cercando nel migliore dei modi di coniugare l’attività di ricerca e quella clinica”. Sono le parole dell’assessore regionale della Sanità Armando Bartolazzi, a margine del congresso “Percorso Regionale verso l’Ospedale del Bambino”, un incontro tra istituzione e professionisti del settore, volto a dare un nuovo futuro alla pediatria in Sardegna.
Nel dettaglio, si tratta dell’integramento del microcitemico nell’Arnas Brotzu, per dare vita ad un polo pediatrico di eccellenza. L’integrazione permetterà, quindi, di concentrare in un’unica azienda tutte le cure e l’assistenza ai piccoli pazienti. Non si parla solo di una rete sanitaria unita, e quindi un “ospedale diffuso” per funzioni, ma, in futuro si prevede anche un’unione a livello strutturale. “Sulla parte prettamente strutturale, ovviamente, i tempi sono più lunghi, ma creare le reti e l’ospedale diffuso che consente di stabilire i percorsi virtuosi, fra i colleghi che tutti i giorni si occupano dei piccoli pazienti, era fondamentale. Oggi stiamo dando un messaggio importante ed è da qui che dobbiamo partire”.
Tra gli obiettivi della nuova rete sanitaria c’è anche quello di eliminare le mobilitazioni extraregionali, ma ad oggi senza questa, come spiega la presidente Asgop Francesca Ziccheddu, persistono ancora molti problemi. “Siamo ancora senza la rianimazione pediatrica, quindi ad oggi un nostro bambino non ha un percorso strutturato per essere gestito in un’emergenza-urgenza. Noi ci aspettiamo un primo passo verso la centralizzazione e soprattutto creare un metodo, una rete con anche gli ospedali del continente, perché non possiamo immaginarci che qui in Sardegna ci sia ogni specificità pediatrica.”, spiega Ziccheddu.