CAGLIARI. "Convinta solidarietà al sindacato e pieno sostegno al comitato che vuole chiudere la fabbrica delle bombe di Domusnovas": come è possibile conciliare queste posizioni? Lo fa Dolores Lai, candidata alla segreteria regionale del Pd, che interviene sulla polemica riaccesa dopo che in via Brescia, a Cagliari, sono comparse scritte contro la Cisl "complice della fabbrica Rwm. E la soluzione, per la Lai, è una sola: "Chiudiamo la fabbrica e assumiamo in dipendenti in Regione, magari all'Igea". Quindi: il pubblico che deve farsi carico di circa duecento lavoratori per consentire lo stop allo stabilimento finito al centro di polemiche internazionali perché è da lì che partono i carichi di morte diretti in Yemen.
"È tempo", sostiene l'aspirante segretaria democrat, "che la politica e la Regione facciano la loro parte. Non può infatti ricadere sui lavoratori il costo dello smantellamento di una fabbrica che dà lavoro a più di duecento sardi, così come non devono essere tutti i sardi a pagare il prezzo della vergogna nel vedere la nostra terra confezionare ordigni di morte.
È tempo di scelte, dunque, e di coraggio. Scegliere di fare della Sardegna un’Isola di pace e non di guerra dismettendo la fabbrica delle bombe ed avere il coraggio di garantire tutti insieme, come comunità sarda attraverso la nostra Regione ed i suoi enti, lavoro e reddito a tutti i dipendenti della Rwm".
L'intervista ai sindacalisti che difendono i lavoratori della fabbrica di Domusnovas