Seguici anche sul nostro canale Whatsapp
CAGLIARI. "Il sistema dell’emergenza-urgenza 118 sta vivendo una fase di profonda crisi che potrebbe compromettere irreparabilmente la continuità e l’efficacia del servizio". È l'allarme lanciato in una lettera inviata alla Regione dall'Anas Sardegna Odv, a nome di tutte le associate operanti in h24 nell'Isola e che costituiscono l'ossatura dell'emergenza-urgenza. Un documento che fotografa "una situazione estremamente critica per la salute pubblica".
Tanti i punti che mettono in discussione il futuro del servizio: la recente chiusura di postazioni operative come Barisardo, "causata dalla mancanza di operatori sanitari", si legge, "che lascia alcune comunità senza la copertura territoriale in situazioni di emergenza, mettendo a rischio vite umane". E ancora "le difficoltà nel reclutamento del personale sanitario in Sardegna e il mancato riconoscimento economico adeguato stanno ostacolando la stabilità del servizio".
La presidente di Anas Sardegna Tiziana Spiga, che firma il documento insieme a Stefania Artizzu, rappresentante per gli affari istituzionali, non usa mezzi termini: "Senza interventi immediati, rischiamo di trovarci di fronte a un blocco del sistema di emergenza-urgenza 118, posto che le organizzazioni convenzionate garantiscono oltre l’80% di tutti gli interventi in emergenza".
"Per questo, chiediamo da questa manovra un incremento del finanziamento regionale già previsto dalla L.R. 8 MAGGIO 2025 N. 12, portando così le misure compensative da 5 a 10 milioni di euro/anno", si legge nella lettera, "Tale incremento è necessario per allineare i costi degli investimenti previsti nel periodo di proroga della convenzione (attualmente in fase di perfezionamento in AREUS e RAS), in particolare per gli automezzi in scadenza (il costo stimato per due ambulanze è di circa 160 mila euro a postazione) e per assicurare adeguati riconoscimenti economici agli operatori e il pieno rispetto dei contratti di lavoro".
"Anche per questo, come già accadde negli anni mai dimenticati del Covid, dove anche noi abbiamo fatto sino in fondo la nostra parte, chiediamo di ridurre immediatamente la composizione delle équipe a due operatori (adeguatamente formati), come avviene nel resto d’Italia, al fine di garantire una copertura minima essenziale evitando interruzioni del servizio. Auspichiamo in un confronto costruttivo e tempestivo, affinché siano adottate con urgenza le misure necessarie per scongiurare il collasso di un servizio così vitale per la nostra comunità".













