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CAGLIARI. Arriva la l'appoggio del Comitato sardo di solidarietà alla Palestina e dell'associazione Amicizia Sardegna Palestina ai 36 indagati nell'operazione Maistrali. Da quanto fanno sapere dalle due realtà regionali sarebbe stata mossa ad una decina di indagati l'accusa di "terrorismo". L'operazione riguarda, stando ai dettagli trapelati, per delle manifestazioni senza autorizzazione avvenute dal 2020 e fino al 2024.
"La Questura di Cagliari continua ad usare l’accusa di “terrorismo” - mossa in questo caso contro 10 delle 36 persone indagate - per criminalizzare e reprimere le lotte contro la presenza militare in Sardegna, come già in passato con la tristemente nota operazione “Lince”", scrivono in un comunicato congiunto. "Accuse di terrorismo verso chi protesta mentre i governi imperialisti, Italia in testa, commettono genocidi e crimini di guerra in tutto il mondo. Mentre la Nato e l’Europa marciano a tappe serrate verso la guerra, i “terroristi” sarebbero coloro che si oppongono a questa vergogna".
E ancora, nella nota si legge: "In Sardegna come in Palestina è “terrorista” chi cerca la giustizia e la liberazione, mentre “i buoni” sono gli eserciti e le aziende di armi anche quando violano la costituzione e le leggi dello Stato. A questo si aggiunga l’atteggiamento inaccettabile della stampa che in sprezzo a ogni considerazione deontologica pubblica nomi e cognomi delle persone indagate. La repressione non ci deve intimidire, stringiamoci intorno alle persone indagate, continuiamo a lottare".














