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In Italia un femminicidio ogni tre giorni: l'allarmante report dell'Istat

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CAGLIARI. Un femminicidio ogni tre giorni. Secondo l'Istat, sono state 106 le vittime nel 2024, spesso uccise con segni di grande accanimento sui loro corpi. I dati mettono in evidenza che il 91,4% delle uccisioni di donne sono riconducibili a omicidi di genere, e a uccidere le donne italiane sono uomini italiani che rientrano nella cerchia delle loro più strette relazioni. Le più esposte al rischio le donne tra 75 e 85 anni. Peso dei femminicidi sul totale delle donne uccise oscilla dall' 82,1%, del 2023 al 91,4% del 2024.

L’Indagine sulla violenza contro le donne, denominata “Sicurezza delle donne”, è lo strumento di rilevazione che, attraverso interviste ad un campione rappresentativo di donne, permette di conoscere l’ammontare delle vittime della violenza.Si tratta di una indagine armonizzata a livello internazionale che produce dati comparabili a livello europeo ed è frutto della collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio.

Sono circa 6 milioni e 400mila (il 31,9%) le donne italiane dai 16 ai 75 anni di età che hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale nel corso della vita (a partire dai 16 anni di età). Il 18,8 ha subìto violenze fisiche e il 23,4% violenze sessuali. Nel 2025, il numero di vittime di violenza fisica o sessuale nei cinque anni precedenti l’intervista è sostanzialmente stabile rispetto allo stesso dato rilevato nel 2014.

Gli importanti aumenti delle violenze subite dalle giovanissime (16-24 anni) e dalle studentesse non modificano il dato medio. Il quadro fornito dai risultati dell’indagine evidenzia una maggiore consapevolezza dei rischi da parte delle donne. Una maggiore consapevolezza si manifesta anche nell’aumento delle vittime che considerano un reato quanto hanno subito e di quelle che ricercano aiuto presso i Centri antiviolenza e i servizi specializzati, soprattutto per le violenze subite da parte dei partner.

Sono circa 6 milioni e 400mila (il 31,9%) le donne che hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale a partire dai 16 anni di età: il 18,8% (circa 3 milioni e 764mila) ha subito violenze fisiche e il 23,4% violenze sessuali. Le violenze subite variano per livello di gravità: per quelle fisiche si va dalle minacce ai tentativi di strangolamento o soffocamento, mentre per quelle sessuali si passa dalle molestie con contatto fisico non voluto (19,2%) fino agli stupri o ai tentati stupri (5,7%). Circa 2 milioni 441mila donne hanno subito nel corso della vita violenze fisiche o minacce da parte di parenti, amici, colleghi, conoscenti o sconosciuti, il 12,2% delle donne dai 16 ai 75 anni di età.

L’11,0% delle donne di 16-75 anni sono state minacciate di essere colpite fisicamente , il 10,5% sono state spinte, strattonate, afferrate, è stato loro storto un braccio o sono stati loro tirati i capelli, il 5,6% è stata colpita con oggetti e una quota del tutto analoga è stata schiaffeggiata, presa a calci, pugni o morsi; meno diffuse le forme più gravi di violenza fisica come l’uso o la minaccia di usare pistola o coltelli (1,6%) o il tentativo di strangolamento o soffocamento e ustione (1,6%).

Alle violenze fisiche e sessuali si aggiungono gli atti persecutori, lo stalking, attuati al momento o dopo la separazione dagli ex partner (14,7%), da parte di altri autori (9%). Per le donne che sono in coppia va aggiunta la violenza psicologica (17,9%) e la violenza economica (6,6%).

Nel 2025 è stato rilevato per la prima volta una forma di stupro che accade in contesti particolari, quando la vittima non è in grado di rifiutare oppure opporre resistenza perché è stata drogata o è sotto l’effetto di alcool; tale situazione riguarda l’1% delle donne ed è riconducibile in prevalenza a ex partner (38,9%), conoscenti (35,3%), amici (23,4%) e sconosciuti (8,3%).

Il 19,2% delle donne ha subito molestie sessuali. Nel 58,7% di questi casi ciò è avvenuto per mano di uno sconosciuto e nel 19,5% da parte di un conoscente.