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CAGLIARI. Compagnie, rassegne e progetti di danza contemporanea e teatro senza più fondi. Escluse, cancellate, declassate. È quanto denunciato in queste ore da alcune importanti realtà artistiche e culturali sarde che sono state escluse dalla graduatoria 2025 del Fondo Nazionale Spettacolo dal Vivo (FNSV) da parte del Ministero della Cultura.
Tagli che significano, per la maggior parte dei coinvolti, lo stop ai progetti in corso e un blocco forzato delle attività per mancati sostegni economici. Le conseguenze sono gravissime e senza precedenti: un’obbligata riduzione dei posti di lavoro e tanti giovani artisti sardi costretti a fermarsi.
Si parla di realtà più giovani ma anche storiche del settore in Sardegna. Oltrenotte, S’Ala Sassari, Teatro di Sardegna, Tersicorea, Fuorimargine, Carovana Smi. E queste sono solo quelle che negli anni scorsi avevano già ricevuto sostegni ministeriali e ora sono state tagliate fuori. Ma ce ne sono tante altre.
"Quasi la totalità delle realtà attive nel campo della danza contemporanea e dei linguaggi performativi innovativi non è stata ammessa al finanziamento", denuncia Lupa Maimone, direttrice artistica di Oltrenotte, compagnia con sede a Cagliari, “È un fatto senza precedenti, un intero comparto culturale messo a tacere, senza spiegazioni. Non possiamo accettare questo silenzio. Non possiamo farci cancellare in sordina".
"La nostra compagnia era già riconosciuta dal Ministero nel triennio precedente come uno dei rari organismi della danza under 35 a livello nazionale e di cui io sono direttrice artistica", continua Maimone, "Questa esclusione significa la fine dei progetti, la mancanza totale di supporto economico, la sospensione delle attività, e per molte e molti giovani artistə – la necessità di abbandonare o espatriare. È l’interruzione brutale di un ecosistema culturale che abbiamo costruito con fatica, amore e visione, in un territorio già fragile. Qui non si tratta solo di un taglio: è una cancellazione".
La pubblicazione della graduatoria di quest'anno ha generato sgomento e rabbia nel settore. La Sardegna, tra l'altro, sembra essere tra le regioni più penalizzate.
A confermarlo è anche l’assessora regionale alla Cultura Ilaria Portas, che in una nota scrive: “Diversi organismi di produzione avrebbero ottenuto punteggi molto bassi, pur avendo una continua e comprovata qualità, premiata da riconoscimenti e tournée nazionali e internazionali”. “Ancora una volta”, ha commentato l’assessora, “sembrerebbe che alle Regioni amministrate da giunte ‘rosse’, quindi in antitesi col Governo, venga applicato un trattamento diverso. Non possiamo permettere che la politica valuti la cultura sulla base dell'appartenenza politica. È un grave segnale che preoccupa. Spero che, attraverso le richieste di riesame possa esserci una rivalutazione obiettiva”.
E Maimone fa una riflessione sulla Sardegna e le difficoltà che affrontano gli artisti: "Qui si combatte già con spopolamento, fuga dei giovani, e adesso si taglia anche ciò che resiste, ciò che costruisce legami e offre futuro. È irresponsabile. Le istituzioni dovrebbero sostenere chi si impegna a restare, a creare valore nella propria terra. Invece, ci tolgono l’aria".
La direttrice artistica di Oltrenotte fa sapere di aver presentato subito istanza di riesame "indicando alla commissione del Ministero una serie di incongruenze riscontrate nel punteggio assegnatoci". La speranza è che arrivi "una valutazione giusta, trasparente e responsabile" e con questa "un esito positivo perché se così non fosse, si starebbe schiacciando una realtà che ha portato produttività, lavoro, cultura per le nuove generazioni in Sardegna".