CAGLIARI. Le imprese sarde sono sempre più soggette a reati informatici. In Sardegna, nel 2022, secondo i dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, le denunce alle Autorità di Pubblica Sicurezza, da parte di cittadini, imprese e Istituzioni, relative agli attacchi hacker, sono state di 7.791, in crescita del +89,2% (media italiana 72,8% e quinto posto per l’Isola) rispetto al 2006, quando le segnalazioni furono solo 2.431. In ogni caso, sempre nel 2022, le frodi e violazioni nella nostra regione sono cresciute solo dell’8,2% (penultimo posto in Italia), in controtendenza rispetto alla crescita della media nazionale che è del +18,4%. L’incidenza del fenomeno nel 2022 è stata pari a 49 denunce ogni 10 mila abitanti, che la posiziona l’Isola a metà classifica regionale (undicesima).
Tra le province italiane, al contrario, Cagliari è quella in Italia ha registrato più denunce per delitti informatici (truffe e frodi) da parte delle Forze di Polizia verso l’Autorità Giudiziaria: ben 95 segnalazioni ogni 10mila abitanti. Al secondo posto Verbano-Cusio-Ossola con 78. Dai dati forniti dalla Polizia Postale della Sardegna, l’80% degli attacchi è realizzato verso le piccole e medie imprese che si traduce con l’80% delle attività danneggiate gravemente.
Tra coloro che pagano un riscatto per vedersi restituire i dati, al 50% di questi non viene reso nulla: oltre al danno la beffa. In tutto questo, occorrono solo 6 minuti affinché un hacker possa individuare una password alfanumerica di 8 caratteri.
Per Fabio Mereu, Vicepresidente Regionale di Confartigianato Sardegna, “le PMI costituiscono una parte vitale dell'economia, ma purtroppo, spesso non hanno le risorse finanziarie o umane per investire massicciamente nella sicurezza informatica. Questa mancanza di risorse le rende appetibili per i criminali informaticic he vedono nella loro vulnerabilità un terreno fertile per condurre i propri attacchi che possono avere conseguenze devastanti per le realtà. Il furto di dati sensibili, la violazione della privacy dei clienti e la perdita di informazioni cruciali possono portare a gravi danni finanziari e minare la fiducia dei clienti. La perdita di reputazione può essere difficile da recuperare, specialmente per le imprese di dimensioni più contenute. Basti pensare che solo nel 2022 il 61% di tutti i cyberattacchi hanno avuto come obiettivo proprio le PMI. Buona parte delle motivazioni risiede nel fatto che queste sono poco attrezzata alla prevenzione degli attacchi cyber e conservano una grande quantità di informazioni riservate".