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L'intelligenza artificiale in guerra: per gli studiosi è una nuova arma

Guerra-Ai

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L’intelligenza artificiale ha ormai preso piede anche nella propaganda per mano di gruppi terroristici.

Lo strumento dell’AI viene utilizzato come ausilio semplice e veloce per la creazione di siti web o app allo scopo di incoraggiare simpatizzanti di gruppi terroristici. La parte peggiore è che non sono state stabilite tutele e regolamentazioni a sufficienza affinché l’uso improprio dell’intelligenza artificiale offra dei dati chiari da analizzare o eliminare.

Come affermato sul The Guardian “Gruppi terroristici jihadisti come lo Stato islamico e il suo predecessore al-Qaeda, o anche il gruppo neonazista The Base, hanno sfruttato gli strumenti digitali per reclutare, finanziare segretamente tramite criptovalute, scaricare armi per la stampa 3D e diffondere l'arte commerciale ai suoi seguaci.” Rappresenta quindi un rischio concreto anche a quanto dicono fonti vicine alle forze antiterrorismo del governo degli Stati Uniti perché l’Ai sta rendendo più agevole la pianificazione e le operazioni di questi gruppi ostili.

Wired invece riporta che il direttore esecutivo di Tech Against Terrorism Adam Hadley ha spiegato che vengono raccolti circa 5000 esempi di contenuti generati dall'intelligenza artificiale ogni settimana. 

Lo stesso Hadley ha detto a Wired “La nostra più grande preoccupazione è che se i terroristi iniziano a usare l'AI generativa per manipolare le immagini su larga scala” e questo potrebbe ostacolare l’uso dei “data hash”, tecnica fondamentale per la sicurezza e l'integrità dei dati in un database, che dovrebbe proteggere informazioni sensibili e garantire l'affidabilità dei dati archiviati.

Hadley ha spiegato come questo coincide con il rapido progresso dall'intelligenza artificiale ed esorta aziende come Meta e OpenAI a "rafforzare i meccanismi esistenti” tra cui il data hash appunto e metodi di rilevazione tradizionali.

Interessante come l'Ai sia diventata un'arma facilmente accessibile a tutte le forze nel campo di una stessa guerra, come nel caso del conflitto a Gaza. "Inizialmente, gran parte del materiale generato dall'IA era utilizzato in alcuni dei primi sforzi di diplomazia pubblica israeliani per giustificare l'escalation degli attacchi contro Gaza", ha affermato Emerson Brooking, direttore strategico del DfrLab, parte del gruppo politico apartitico Atlantic Council alla testata Npr. "Ma con il passare del tempo, a partire dall'anno scorso con i primi scontri a fuoco tra Iran e Israele, anche l'Iran ha iniziato a saturare lo spazio con materiale di conflitto generato dall'IA".

L’incessante evoluzione dell’AI rappresenta quindi una fonte di rischio che però aziende come Microsoft in associazione con Tech Against Terrorism cercano di contrastare tutelando e offrendo aiuti anche ad aziende più piccole.