CAGLIARI. “Che bello, ai bambini a scuola hanno regalato il latte per educarli al consumo di prodotti genuini”. Questo devono aver pensato i genitori dei piccoli alunni delle primarie della Sardegna, quando i loro figli sono rientrati a casa con un litro di latte fresco confezionato. Il piacere, però, per tanti si è trasformato in sorpresa quando hanno visto la provenienza del prodotto: Maremma, Toscana.
E la domanda, retorica, è diventata un altra: “Non c'è abbastanza latte da questa parte del Tirreno per poterlo distribuire tra i giovanissimi, che sarebbero quindi anche avvicinati ai prodotti locali?”.
La risposta è: sì, la produzione è sufficiente, ma non è entrata nel bando “latte nelle scuole” lanciato dal ministero delle politiche agricole e forestali.

Si tratta di campagna di educazione alimentare sul consumo di latte e prodotti lattiero caseari destinata agli allievi delle scuole primarie, finanziata dall'Unione europea e realizzata dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Latte fresco, yogurt (anche delattosati) e formaggi vengono distribuiti gratuitamente ai bambini delle scuole aderenti al Programma, per far conoscere le loro caratteristiche nutrizionali e apprezzarne i sapori. E, naturalmente, per raccontare in quanti e quali modi possono essere gustati.
Qui arriva quello della Maremma perché il consorzio produttori della zona ha partecipato all'appalto e per mezzo milione di euro si è aggiudicato la fornitura per Sardegna, Toscana e Umbria. E no, nessun produttore sardo ha avuto la forza di proporre un prezzo migliore: gli alunni sardi berranno latte maremmano, che ha attraversato il mare.