CAGLIARI. In occasione di Sa Die de sa Sardigna spuntano dei manifesti sulla statua di Carlo Felice a Cagliari: "Torraus aresti", si legge. "1794-2022, a Foras S'Italia, Sa Nato, sa classi sfruttadora", c'è scritto sui volantini.
Sa die de sa Sardigna è la festa del popolo sardo che ricorda i cosiddetti "Vespri Sardi", cioè l'insurrezione popolare del 28 aprile 1794 con il quale si allontanarono da Cagliari i Piemontesi e il viceré Balbiano in seguito al rifiuto del governo torinese di soddisfare le richieste dell'isola titolare del Regno di Sardegna.
E i manifesti di oggi non sono casuali. Per alcuni infatti “Carlo Felice rappresenta un carnefice, razzista e sanguinario nei confronti dei sardi”. Lo affermava qualche anno fa il professor Francesco Casula, storico e studioso di Lingua e letteratura sarda, tra i promotori della petizione online “Spostiamo la statua di Carlo Felice: un’occasione per studiare la storia della Sardegna” (QUI LA NOTIZIA).
Intanto nella giornata di oggi è in programma una "passeggiata storica su Carlo Felice", organizzata da Assemblea Natzionale Sarda e Ans Casteddu.
"In piazza Yenne c’è una statua che tutti i cagliaritani conoscono: la statua di Carlo Felice di Savoia, il ventiduesimo Re che la Sardegna. Si tratta di un monumento che viene vestito di rossoblù dai tifosi in occasione dei successi calcistici del Cagliari Calcio. Ma chi era Carlo Felice? Cosa pensava della Sardegna e dei sardi?". È quanto si legge sulla descrizione dell'evento su Facebook.
"La sua figura è, per alcuni, quella di un Re fermo ma giusto, per altri di un tiranno sanguinario. Ma come mai gli Stamenti sardi decisero di commissionare una statua in suo onore?
Eleonora Sano, autrice di uno studio su Carlo Felice, ci racconterà con rigore la figura di questo personaggio fondamentale per capire la restaurazione dei Savoia nel periodo immediatamente successivo alla Sarda Rivolutzione. Nel 2016 nasce a Cagliari un Movimento spontaneo che si batte per la rimozione della statua di Carlo Felice".