VILLASOR. Oggi Giacomo Pilloni, lo scorso anno Cinzia Vacca. Ma anche Sebastiano Chessa nel 2023, i giovanissimi Angelica Lucia Angulo Gomez e Steven Carbini, Simone Atzeni e Piero Angelo Murru. Tutte vittime della strada, sempre la stessa: la statale 196. I nomi sono quelli delle vittime degli ultimi 5 anni, dal 2020. Una media di più di un incidente mortale all'anno. Sino al 2017 era annoverata tra le strade più pericolose dell'Isola secondo l'Istat, ora sembrerebbe aver "perso posizioni". Eppure le croci continuano a sommarsi.
LA STRADA
L'incidente di stamattina è avvenuto al chilometro 5,5, nel tratto di strada che collega Decimomannu a Villasor, piuttosto trafficato e percorso da tanti lavoratori e anche mezzi pesanti e agricoli. Le auto coinvolte nell'incidente sono state portate via in mattinata, e la strada è stata riaperta in poco tempo. I rilevamenti sull'asfalto, quelli dei carabinieri che hanno studiato la dinamica dell'incidente, invece restano e si protraggono per circa 100 metri, sino al chilometro 5,6. Si tratta di una extraurbana stretta, basta un attimo di distrazione per finire nella corsia opposta o a bordo strada, in cunetta. La velocità con la quale si decide di percorrere questo tratto influisce sulla pericolosità, ovviamente. Basta comunque che spunti da bordo strada un altro mezzo, magari agricolo, o un animale. Basta che sull'altra corsia qualcuno cerchi di evitare un ostacolo, magari una bottiglia di vetro a bordo strada. Basta pochissimo, e si rischia un frontale.
FATTORI DI RISCHIO
Di norma quando si parla della 196 ci si concentra sul tratto tra Villasor e Villacidro, quello de S'acqua cotta, ma anche il collegamento tra il territorio sorrese e la 130 è insidioso e lo testimoniano le altre croci a bordo strada, una ad appena 100 metri dal luogo del sinistro di stamattina. Lo racconta il sindaco di Villasor, Massimo Pinna: "La 196 è una strada sempre più trafficata che ormai non riesce più a sostenere una mole così importante di auto che la attraversano. Servirebbero corsie più larghe e questo vale tanto per il trattio verso Villacidro che per quello verso Decimo". Ma perchè è così trafficato questo tratto di strada? "Partiamo dal fatto che si tratta di uno snodo importante per gli abitanti del territorio circostante", spiega. "Aggiungiamo che permette di affacciarsi sulla 130 e può essere anche un modo per evitare di passare da San Sperate per chi arriva da Cagliari o da Oristano. E poi c'è la base dell'aeronautica e i tanti lavoratori che tutti i giorni ci passano. Aggiungiamo i camion e i mezzi agricoli".
ANCORA LACRIME
Sembra un film già visto, o un articolo già letto in questo caso. Tante volte. Due comunità rimangono sconvolte dall'ennesima vittima sulla 196: "Ai familiari, agli amici, ai conoscenti va la mia e la nostra vicinanza. Con Giacomo ci conoscevamo da bambini", scrive il sindaco di Serramanna, Gabriele Littera. Il primo cittadino sorrese: "Ancora una volta la comunità è sconvolta da un incidente mortale nel nostro territorio. L'amministrazione e la cittadinanza si stringono alla famiglia di Giacomo Pilloni.
Appelli? Negli anni se ne contano decine, sia da amministratori che da cittadini. Intanto poco è cambiato. Anzi qualcosa evidentemente sì: il bilancio delle vittime.