CAGLIARI. Il virus corre, ancora una volta, anche tra i banchi e nei corridoi di palazzo Bacaredda. Per questo il presidente del consiglio comunale di Cagliari Edoardo Tocco ha deciso di proporre ai capigruppo di bocciare la modalità mista, e tornare a lavorare in remoto. L'obiettivo è evitare occasioni di contagio tra i consiglieri.
“Una decisione che cercheremo di prendere tutti insieme perché ci sono situazioni familiari e personali di alcuni colleghi ma non solo”, dice Tocco, “la situazione negli ospedali è drammatica, quindi per evitare che questi problemi possano ripresentarsi nell’aula consiliare, nel palazzo, e in tutto il Comune, cercheremo di tornare in remoto e abbandonare la modalità mista”.
Intanto per ora sono pochi i dipendenti comunali che hanno chiesto di tornare a lavorare da casa. Ma i casi di chi preferisce lo Smart working stanno aumentando. E si pensa di tornare al lavoro in remoto anche per il 30/40 per cento di loro a partire dal 1 febbraio. “Il timore e la paura del personale è evidente”, precisa Tocco, “non sino tanti coloro che oggi lavorano in smart working ma per circa il 40 per cento di loro si pensa in remoto dal primo febbraio”.