CAGLIARI. Epidemia colposa: questa l'accusa che la Procura di Tempio ha formulato nei confronti del Billionaire e del suo amministratore all'atto della chiusura dell'indagine partita quando, nel pieno della stagione estiva del 2020, erano esplosi focolai di Covid in Costa Smeralda. Per la società e l'amministratore del locale di Flavio Briatore c'è anche l'accusa di lesioni personali. La stessa formulata nei confronti degli amministratori della Medex Srl e Eursun Srl, titolari del Phi Beach e del Country Club. L'indagine si è allargata anche alle società, come persone giuridiche.
Il caso del Billionaire è a parte: il noto locale smeraldino secondo gli inquirenti è stato l'epicentro di un contagio che ha colpito a catena, partendo da 14 dipendenti che erano risultati positivi. Secondo la Procura durante le serate non erano state adottate tutte le misure necessarie per la difesa dell'incolumità dei lavoratori.
Una visione diversa da quella dell'avvocato sassarese Antonella Cuccureddu, che difende la società: il legale definisce "inaspettate" le contestazioni della Procura, "sia perché i fatti descritti non corrispondono a quelli realmente accaduti sia perché gli stessi sono stati ricondotti al reato di epidemia colposa, che si ha quando una persona diffonde germi patogeni. La contestazione di epidemia in un contesto di pandemia, cioè di circolazione del virus in più continenti ed ancor più in un ambito territoriale, l’Italia, in cui essa aveva massima diffusione, secondo l'avvocato, "appare singolare così come leggere che una persona abbia potuto diffondere il virus omettendo di fare qualcosa. Il Covid", scrive l'avvocato, " circolava ampiamente nell’estate del 2020 generando però meno sintomi e quindi riducendo le possibilità di essere individuato. I fatti dimostrano purtroppo che neppure le massime cautele sono in grado di escludere i contagi", sostiene il difensore. Al Billionaire, prosegue, che come è noto, è un ristorante discoteca, esse sono state adottate con il massimo scrupolo quando le autorità hanno deciso di consentirne la riapertura". La Cuccureddu attende di vedere gli atti, confidando di poter smontare le accuse.
Per gli altri due locali, il Phi Beach e il Country Club, l'accusa è "solo" di lesioni colpose: non avrebbero fornito i dispositivi di protezione ai dipendenti, favorendo così la circolazione virale che nel 2020 ha trasformato la Sardegna, nell'opinione pubblica italiana, in untrice d'Italia.