CAGLIARI. Vecchi o nuovi parametri, quattro province sarde su cinque in Sardegna hanno numeri sotto i limiti della zona bianca. L'Isola si presenta così il giorno del confronto tra governo e Regioni durante il quale si affronterà il tema della riorganizzazione degli indicatori che determineranno il colore dei territori e l'imposizione delle restrizioni conseguenti. La decisione finale è attesa per lunedì 17, quando potrebbe essere anche trovato l'accordo sullo slittamento dalle 22 alle 23 dell'inizio del coprifuoco. 

Il nuovo modello di valutazione del rischio contagio sull'incidenza dei casi Covid, dovrebbe prevedere  l'impostazione a 4 colori, con altrettanti livelli di rischio legati a incidenza, e mantenimento dei tassi di occupazione dei posti letto.  La zona rossa scatterebbe con oltre 250 nuovi casi Covid su 100mila abitanti nell'arco di 7 giorni, arancione tra i 150 e i 250 casi, gialla tra i 50 e 150 casi, bianca fino a 50 a casi. Ma il passaggio in zona rossa avverrebbe anche se il livello di occupazione di area medica ospedaliera e area intensiva arrivasse rispettivamente al 40% e al 30%. Verrebbe quindi abbandonata la valutazione dell'indice Rt. 

E la Sardegna, come è messa? 

A oggi i dati dicono che l'Isola ha un'incidenza di 49 nuovi casi ogni 100mila abitanti nell'arco della settimana. Ed è sotto la soglia di 50 da due rilevazioni. A impedire un ulteriore calo del dato c'è l'anomali di Oristano, che per questo indicatore si attesta a 110. Gli altri territori sono tutti molto al di sotto, tranne Sassari che è a 50. La Città metropolitana di Cagliari è a 42, il Sud Sardegna a 37 e il Nuorese addirittura a 35.