CAGLIARI. Manca una settimana alla scadenza dei termini per intervenire nelle procedure di Vas (Valutazione ambientale strategiche) per l'individuazione del sito sul quale dovrà sorgere il deposito unico per i rifiuti radioattivi prodotti in Italia, e la questione scorie nucleari torna inevitabilmente all'ordine del giorno nella agenda politica isolana. A riaprire le danze il leader di Libe.r.u. Pier Franco Devias che, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, interpreta la notizia della prossima visita in Sardegna del Capo dello Stato Sergio Mattarella - prevista per il 2 ottobre - a un tentativo di "rabbonire il popolo sardo, prima che gli venga data la sorpresa sul sito di stoccaggio delle scorie nucleari".
Gli fa eco il deputato di Unidos, Mauro Pili che, in un video girato ai piedi del nuraghe Succuronis di Macomer, annuncia per lunedì 11 settembre la manifestazione di chiusura della campagna "No scorie" per "dire no alle imposizioni di Stato e per dire sì alla libertà".
A non volere il deposito unico delle scorie nucleari in Sardegna è in realtà tutta la politica isolana, senza distinzione di colore politico, decisamente poco rassicurata dalle ultime dichiarazioni rilasciate sull'argomento dal ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti nel corso della sua visita a Sassari del 25 agosto: "Non c’è nulla di vero nelle voci secondo cui c’è la possibilità che in Sardegna venga costruito il deposito nazionale delle scorie radioattive”. Nelle scorse settimane anche l'Anci si è mobilitata per far fronte comune contro l'ipotesi che l'Isola diventi l'immondezzaio delle scorie nazionali, e non solo: è datata 4 agosto la lettera - firmata dal presidente dell'associazione dei Comuni sardi, Emiliano Deiana, dal sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, e dal presidente del Cal, Andrea Soddu - con cui si invitano tutti i 377 comuni isolani ad approvare un identico ordine del giorno contro il nucleare. Il documento verrà sancito ufficialmente nella prossima riunione plenaria in programma a Santa Giusta per il 12 settembre, ultimo giorno utile per ribadire ancora una volta la contrarietà al nucleare da parte di una terra che allo Stato paga già il pesante tributo delle servitù militari. Nelle stesse ore, sotto la sede del Consiglio regionale a Cagliari, il comitato "No Nucle - No Scorie" chiederà conto dell'operato della Regione sulla questione scorie all'assessore all'Ambiente Donatella Spano.
E proprio dall'assessorato all'Ambiente arrivano in giornata nuove rassicurazioni: "Resta fermo il nostro no a un deposito delle scorie in Sardegna", ribadisce Donatella Spano con riferimento alla posizione già espressa nel 2015. "Siamo assolutamente contrari a un deposito nella nostra terra e continuiamo a ripeterlo a ogni occasione. Abbiamo già detto no al nucleare in Sardegna davanti al Consiglio regionale, al Ministro dell'Ambiente e al Ministero per lo Sviluppo economico - aggiunge la Spano - perché non vogliamo una nuova servitù, oltre quelle militari di cui l'Isola è già pesantemente gravata, mentre siamo impegnati in lunghe e complesse operazioni di bonifiche per restituire ai Sardi il loro territorio". Per tutte queste motivazioni, la Regione si è impegnata a trasmettere entro mercoledì prossimo al ministro Galletti il proprio parere contrario.
Chi si è già mosso è invece l'Anci, che nel pomeriggio ha presentato ufficialmente le proprie osservazioni nella procedura Vas. Osservazioni che - in conformità con quanto espresso dalla Regione - "vanno nell'ottica della più netta contrarietà rispetto all'ipotesi di individuazione della Sardegna come Deposito Nazionale".