CAGLIARI. Mascherine chirurgiche in vendita a 61 centesimi da ieri. È quanto ha stabilito il Governo Conte: prezzo massimo di 50 centesimi, che con l'Iva (che doveva essere eliminata) diventano 61. Una buona notizia per chi in queste settimane ha dovuto fare i conti con le speculazioni sul prezzo dei dispositivi di protezione individuale. Ma la merce sul mercato basterà per tutti? I farmacisti registreranno un danno economico? Se lo è chiesto Federfarma che ha attivato da subito insieme all’Ordine dei Farmacisti e Assofarm, un’interlocuzione con il commissario straordinario Domenico Arcuri. L’accordo è stato raggiunto. Alle farmacie che negli ultimi giorni hanno acquistato dispositivi di protezione a un prezzo superiore ai 50 centesimi “verrà garantito un ristoro e assicurate forniture aggiuntive tali da riportare la spesa sostenuta”, si legge in una nota, “verrà sottoscritto un ulteriore accordo che consentirà alle associazioni di farmacisti di negoziare, congiuntamente con il commissario, l’acquisizione di importanti quantitativi di mascherine ad un prezzo inferiore a quello massimo fissato dall’ordinanza numero 11”.
“Al prezzo politico ci auguriamo segua anche quello che è stato promesso nell’accordo”, ha detto Francesco Danero, presidente di Federfarma Cagliari, “il governo deve consentire alle farmacie di acquistare questi presidi al prezzo imposto. Se i prezzi di acquisto alla fonte si adegueranno, diventerà sostenibile: una delle nostre proposte era quella di abbattere l’aliquota iva”.
Rimane l’incognita dei rifornimenti, ora le mascherine ci sono (anche se il numero è limitato), Federfarma Cagliari si augura che questo abbassamento di prezzo "non provochi un peggioramento delle carenze. Le farmacie stanno cercando di adoperarsi in tutti i modi per trovare il maggior numero di presidi possibili”. Intanto anche i clienti possono fare la loro parte: “Sanificatele, e usatele con parsimonia”.