CAGLIARI. La passeggiata entro il raggio di 200 metri da casa: è concessa? No. Anzi sì. Forse. La risposta giusta è: a seconda di chi si incontra per strada, se indossa la divisa e deve far rispettare le prescrizioni contro la diffusione del contagio da coronavirus. Perché pare proprio che tra decreti, ordinanze regionali e comunali si sia creato un vero pasticcio interpretativo.
IL VIDEO. La dimostrazione sta (anche) nel video registrato da una donna di Olbia. Si trovava davanti alla sede dell'autorità portuale gallurese quando un'auto della polizia locale le ha tagliato la strada. Sono scesi due vigili per comminarle la sanzione. Lei ha voluto documentare tutto, per dimostrare che quella sanzione è illegittima: dice dove abita, invita gli agenti a fare il calcolo delle distanze. Ma loro insistono e compilano il verbale, rifiutando anche di dare il loro nome e cognome. Non dicono nemmeno sulla base di quale disposizione stiano compilando il verbale: "Lo troverà scritto", rispondono alla donna, che chiede con insistenza lumi e cerca di difendere le sue ragioni.
ALTRI CASI. Non si tratta di un caso isolato. Si moltiplicano le segnalazioni di persone fermate, e pochi passi da casa, che si vedono comminare la multa o vengono rispedite a casa. Nei giorni scorsi è successo anche a Selargius, a una ragazza. Che ha sostenuto il suo diritto di poter prendere una boccata d'aria, nel rispetto delle distanze, così come spiegato anche dal presidente della Regione Christian Solinas. Ma anche in quel caso i vigili sono stati inflessibili: "Lo ha detto per farsi bello con i sardi", è stata la risposta degli uomini in divisa.
LE NORME. Qualcosa però non torna. Il decreto della presidenza del consiglio dei ministri, fatto salvo il consiglio di stare a casa, è chiaro: l'attività motoria, nel raggio di 200 metri dalla propria abitazione, non è vietata. Anzi. Poi è arrivata l'ordinanza della Regione, in Sardegna, sulla quale si sono sollevati molti dubbi interpretativi. Dal testo si evince che l'uscita è autorizzata solo se giustificata da un certificato medico (QUI LA NOTIZIA). Un provvedimento che l'ex giudice del tribunale di Cagliari Giangiacomo Pisotti ha definito da "arresti domiciliari", arrivando a ipotizzare anche un ricorso al Tar. Il governatore Solinas, chiamato a dare un'interpretazione autentica, visto che l'ordinanza porta la sua firma, aveva spiegato: "Non siamo in uno stato di polizia, la passeggiata è consentita nei limiti descritti e con l'adozione della precauzione del distanziamento sociale". Chiarissimo, pare. Ma solo verbalmente. Perché le scene che si stanno susseguendo in tutta la Sardegna sembrano dimostrare che le forze dell'ordine diano una interpretazione molto, molto più restrittiva.