CAGLIARI. Cosa ci fa un'auto della Carbosulcis parcheggiata a Stampace, in via Sant'Efisio, a Cagliari? La società partecipata dalla Regione che gestisce la miniera (usata come discarica) di Nuraxi Figus nell'ultimo bilancio (quello del 2016) ha fatto registrare un buco di oltre 8 milioni di euro, cresciuto rispetto ai cinque dell'anno precedente. Ma ha le auto di servizio, come la Fiat 500 L, bianca e nuova, che in questi giorni è posteggiata nel centro storico di Cagliari - la spa ha sede a Carbonia - all'interno della Ztl, con tanto di pass residenti. Prezzo: 15.900 euro, in offerta. Chi la usa? Perché sta a Cagliari? L'utilizzo è corretto?
A domandarselo sono i consiglieri regionali di Forza Italia che, in un'interpellanza che porta la prima firma di Alessandra Zedda, chiede "a chi sia stata assegnata l’autovettura di proprietà della Società Carbosulcis Spa., con quali finalità e con quali atti" e "se si considerano regolari, opportune e confacenti alle norme di buona condotta amministrativa di una società interamente di proprietà pubblica, le modalità di utilizzo di tale autovettura". I dubbi sorgono perché "in un periodo storico in cui il termine spending review rappresenta, per la pubblica amministrazione italiana, il principale obiettivo per ridurre i costi e ridare credibilità a tutto il comparto pubblico nazionale, e anche la Regione Sardegna ha drasticamente ridotto il parco automobili ponendo regole severe per l’utilizzo anche agli assessori regionali, deve essere puntualmente giustificata e motivata l’assegnazione e l’utilizzo per scopi non aziendali dell’autovettura di proprietà della Società Carbosulcis Spa di proprietà totalmente pubblica".
Una prima risposta arriva da Antonio Martini, amministratore unico della Carbosulcis: "Uso io quell'auto. Si risparmia: mi spetterebbe un rimborso chilometrico". Adesso lui è in vacanza, fuori Sardegna, e l'auto è rimasta a Cagliari. Ferma. Quando Martini lavora la utilizza per andare e tornare dalla miniera, tra Carbonia e Cagliari. Lo stipendio del dirigente ammonta a 120 mila euro l'anno (lordi) più eventuale indennità di risultato. Il suo incarico è stato rinnovato a luglio del 2017 (in concomitanza con la concessione del pass residenti a Stampace alto). L'ultimo bilancio che porta la sua firma ha visto allargarsi il buco. Ma la colpa sarebbe della riduzione dei conferimenti delle ceneri da parte della centrale elettrica dell'Enel di Portoscuso. Perché la miniera è destinata alla chiusura e viene utilizzata come discarica servente dello stabilimento Enel, che ha contratto l'attività. Carbosulcis inghiotte milioni di euro pubblici da anni. Però si risparmierebbe dando un'auto di servizio nuova di zecca all'amministratore da 120 mila euro l'anno.