CAGLIARI. Il bando per la gestione del centro permanenza e rimpatri di Macomer è stato revocato dal ministero dell'Interno. E nel Centro di accoglienza di Monastir, nell'ex scuola di polizia penitenziaria, la maggior parte dei dipendenti delle coop che portano avanti le attività, soprattutto legate agli arrivi di algerini nel sul della Sardegna, si sono licenziati per giusta causa: da mesi non ricevono gli stipendi. La notizia è stata divulgata dalla Cgil.
"Gli ospiti della struttura di accoglienza per immigrati di Monastir, istituita dalla Prefettura presso l’ex Scuola di Polizia penitenziaria, oggi non vivranno una giornata normale. Gli operatori del servizio, dipendenti delle Cooperative sociali siciliane Ippocrate e Azione sociale, nella loro stragrande maggioranza hanno deciso di dimettersi per giusta causa, perché da mesi non ricevono le loro retribuzioni e si sono stancati di una litania di promesse formulate e regolarmente disattese da parte delle società incaricate della gestione", si legge in una nota.
Che prosegue: "Le inadempienze contrattuali non si limitano ai gravi e ripetuti ritardi nel pagamento delle retribuzioni, perché riguardano numerosi altri istituti: gli straordinari non pagati, il mancato riconoscimento delle indennità di lavoro notturno e domenicale; più grave di tutto il mancato rispetto degli standard organizzativi del personale, per lunghi periodi carente di figure professionali anche essenziali, con potenziali gravi conseguenze anche di natura sanitaria. E’ in corso di verifica il rispetto degli obblighi contributivi presso l’INPS; ogni ulteriore violazione, su richiesta della Fp Cgil, sarà accertata dall’Ispettorato territoriale del lavoro. Una condizione di gravissimo disagio, denunciata sin dal 2017 alla Prefettura ed alle altre Istituzioni competenti della nostra Regione. Appare in tutta evidenza la condizione di gravissima vulnerabilità in cui è stato tenuto il sistema di accoglienza degli immigrati, ora destinatario di provvedimenti governativi che porteranno alla perdita di migliaia di posti di lavoro ed alla cacciata nell’esclusione sociale dei migranti che hanno raggiunto".
Centro d'accoglienza di Monastir, si dimettono gli operatori senza stipendio
- Redazione
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