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Il Cagliari parte col piede sbagliato: brutta sconfitta contro l'Empoli

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CALCIO. Un Cagliari a tratti imbarazzante ha perso senza attenuanti la prima di campionato. L'Empoli, l'anno scorso in B, non ha dovuto faticare più di tanto per avere ragione dei rossoblù di Rolando Maran, che per gran parte dei novanta minuti hanno girato a vuoto, e l'unica vera occasione l'hanno creata con un tiraccio da fuori area di Pavoletti che ha scheggiato il palo. Però era troppo tardi, perché la squadra di Andreazzoli, ordinata e con un attacco spumeggiante guidato dall'imprendibile Caputo, nel frattempo aveva gonfiato la rete difesa da un non certo irresistibile Cragno, apparso vulnerabile in entrambe le occasioni.

Al 14' del primo tempo Zajc entra in area dalla destra, mette la palla al centro dove passa liscia, ma sul secondo palo arriva Krunic che beffa Cragno. Il Cagliari sembra frastornato, non riesce a organizzare il gioco. In avanti non arrivano palle buone per Pavoletti, e Farias è evanescente. In più Ionita è un fantasma che si aggira per il campo e tutto il centrocampo non ne azzecca una, con un Barella piuttosto nervoso che riuscirà nel corso della partita a beccare il consueto cartellino giallo. In più, i laterali sono graffianti come un peluche, la difesa fa acqua da tutte le parti e l'infortunio di Ceppitelli non aiuta di certo. E quindi il primo tempo si chiude sull'uno a zero. All'Empoli comunque bastano sei minuti del secondo tempo per chiudere la gara. Segna Caputo, con un tiro da dentro area sul quale Cragno potrebbe fare molto di più. Ma non lo fa. Tant'è. E i restanti quaranta minuti e spiccioli sono un'inutile sofferenza per i tifosi rossoblù che rivivono gli incubi dei peggiori momenti delle ere Rastelli e Lopez. Inutili i cambi, prima di Farias con l'impalpabile Sau, poi con Cerri al posto di Ionita. L'unica fiammata, come si diceva, è il palo di Pavoletti che con i piedi ci sta prendendo gusto ma stavolta non va bene. L'Empoli vince meritatamente e il Cagliari parte malissimo regalando subito tre punti a una diretta concorrente per la salvezza. Perché, al momento, questa squadra non sembra poter raggiungere altri traguardi.