MONTE ZONCOLAN. Tutti aspettavano il tappone dello Zoncolan, con punte al 22% di pendenza. In tanti attendevano Fabio Aru, chiamato al riscatto dopo i primi due terzi di Giro d’Italia assolutamente sottotono, a partire già dalla crono iniziale di Gerusalemme. Un riscatto che, però, non c’è stato. Anzi, il Cavaliere dei Quattro Mori ha perso ulteriormente terreno nei confronti dei favoriti, compreso quel Chris Froome autore dello strappo decisivo a circa 4 chilometri dall’arrivo e vincitore sul traguardo del monte Zoncolan, davanti alla maglia rosa Simon Yates (Mitchelton-Scott) e al primo degli italiani, Domenico Pozzovivo (Bahrein-Merida). Quarto il colombiano Miguel Angel Lopez (Astana), davanti a Dumoulin (Sunweb) e Pinot (Fdj). Aru ha chiuso a 2’23” da Froome e ora è a 5'33'' dalla maglia rosa Yates, dando ufficialmente l’addio alle speranze di vincere la corsa rosa, fallendo l’appuntamento più atteso. Il villacidrese, che con il ritardo odierno è uscito dai primi dieci della classifica generale, è chiamato ora a uno scatto di orgoglio, almeno per lasciare un segno sul Giro 2018.
Aru crolla sullo Zoncolan, il sardo arranca nella prima tappa dura del Giro
- Francesco Aresu