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Chiusure alle 23, il governo impugna l'ordinanza del Trentino: "Così con chi aggira il Dpcm"

Francecsco-boccia

 

 

ROMA. Mentre il presidente della Regione Christian Solinas è al lavoro sull'ordinanza con la quale vorrebbe aprire i ristoranti sardi fino alle 23 (oltre a chiudere gli aeroporti lasciando poche rotte e portate la Dad al 100%) il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia annuncia di aver trasmesso all'avvocatura dello Stato i provvedimenti simili adottati dalla provincia autonoma di Trento . Il medesimo provvedimento - dichiara il ministro in una nota - sarà attivato per tutte le Regioni e le Province autonome che decideranno di aggirare le disposizioni del dpcm. 

"C'è una storia comune tra Stato e Regioni di otto mesi di duro lavoro e il rispetto doveroso per la memoria di oltre 37.700 persone scomparse che deve imporci un sostegno senza sosta al lavoro di medici e infermieri che non può essere macchiato da distinguo incomprensibili", ha detto il ministro, "Il mio appello a tutte le Regioni, alle Province autonome e agli enti locali è di mettere da parte eventuali divergenze e di collaborare al massimo per affrontare insieme anche questa fase così complessa"

Non possiamo permetterci distinzioni, "né a maggior ragione la sottovalutazione della condizione sanitaria del Paese. Serve unità massima. Il decreto ristoro approvato ieri sera garantisce tempi rapidissimi e risorse adeguate. La difesa della salute e la protezione della vita per tutelare anche l'economia deve rimanere il nostro punto fermo. In questo quadro, garantendo la massima collaborazione, ribadiamo che siamo sempre pronti a impugnare tutti i provvedimenti che potrebbero mettere a rischio la condizione sanitaria territoriale violando le norme approvate a tutela di tutti", ha concluso Boccia.