In Sardegna

“La seconda chance” lavorare vale la pena: storie di riscatto dal carcere

Senzanome

CAGLIARI. Unire le forze per offrire una seconda chance e un’opportunità di riscatto a chi ha rotto un patto con la società, ma è pronto a mettersi in gioco per rientrare nel mondo del lavoro. È l’obiettivo della serata di confronto “La seconda chance”, lavorare vale la pena, in programma domani, martedì 4 luglio, a partire dalle 19 all’Hotel Villa Fanny di Cagliari tra la cooperativa sociale Elan, ideatrice del progetto Lav(or)ando, e le socie di Aidda, associazione di donne imprenditrici e dirigenti d’azienda. 

Il Progetto Lav(or)ando, sostenuto dalla Fondazione con il sud, e avviato nella primavera del 2020, nasce per favorire il recupero sociale e dare un’occasione di riscatto a ventiquattro persone sottoposte a provvedimenti penali detentivi, attraverso il loro inserimento nelle lavanderie industriali presenti nella Casa circondariale di Uta e nell’Istituto penale per i minorenni di Quartucciu e, a seguire, in imprese del territorio disponibili ad accoglierli.

“Il nostro obiettivo – spiega Elenia Carrus, vicepresidente e responsabile dell’area inclusione della cooperativa sociale Elan – è di sensibilizzare il tessuto imprenditoriale sul tema dell’inclusione socio-lavorativa delle persone detenute. Con questo appuntamento, in particolare, vorremmo che le realtà imprenditoriali caratterizzate da una gestione al femminile, aderissero al nostro marchio etico solidale Lav(or)Ando 100% inclusione sociale”. 

Durante la serata saranno raccontate le esperienze di inclusione realizzate con alcuni detenuti dell’Istituto penitenziario minorile di Quartucciu. Con gli interventi di Carlo Tedde (responsabile del progetto) e Nicoletta Quaquero (consulente del lavoro) saranno illustrati i vantaggi, anche economici e fiscali, per le imprese che vogliano partecipare a questo processo collettivo di reinserimento socio-economico dei detenuti (o ex detenuti) attraverso l’adesione al marchio etico solidale.