In Sardegna

Anche gli armieri piangono: "Ristori da 7mila euro a testa negati, la Regione si muova"

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CAGLIARI. Anche gli armieri vogliono la loro parte. Con un emendamento della Lega alla legge Omnibus (28 ottobre 2021) i venditori di armi della Sardegna erano stati inseriti tra le categorie che avrebbero dovuto ricevere i ristori per i minori guadagni causati dalle restrizioni imposte per far fronte all'epidemia di Covid: 7000 euro a testa, una tantum.

Pure i cacciatori (anche se era stata stabilita una deroga) erano stati rinchiusi nel territorio comunale durante i periodi peggiori del lockdown. Così: niente prede, niente acquisti di munizioni e fucili. 

Ora è la stessa Lega, attraverso l'ufficio stampa del gruppo in consiglio regionale, a divulgare la nota firmata dal presidente dell'associazione che prima ringrazia il Carroccio per l'emendamento, ma dall'altra parte lamenta che "i ristori, che dovrebbero essere celeri, non sono ancora arrivati". 

Non solo: "Non è stato neanche disposto il bando per l'assegnazione". Da qui la richiesta all'assessore al Lavoro, Alessandra Zedda, "per un impegno serio e reale che ci porti a fruire della somma entro aprile".