In Sardegna

Spaccio, armi e estorsioni in Trexenta: due arresti e undici indagati

CC-orta

DOLIANOVA. Un grosso giro di spaccio nella Trexenta, estorsioni, rapine: sono i reati che hanno portato in carcere Emanuele Zedda, 27 anni, originario di Ortacesus ma residente a Guasila, e Edoardo Porcu, 25 anni, compaesano ma domiciliato a Suelli. Nell'ambito dell'operazione condotta dai carabinieri della compagnia di Dolianova sono state effettuate anche undici perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati di Guasila, Segariu, Quartu, Barrali, Ortacesus e Senorbì con la collaborazione dei militari dell'Arma di Quartu, Sanluri, dello  Squadrone Cacciatori di Sardegna, del nono battaglione Sardegna, con l’ausilio di Unità Cinofile antidroga e antiesplosivo e il supporto aereo da parte dell’11° Nucleo Elicotteri CC di Cagliari-Elmas. 

L'inchiesta è partita ad aprile del 2019. Uno degli indagati aveva venduto una pistola a Zedda, in cambio di cocaina e denaro. L'arma era stata consegnata in custodia a Porcu, che per porto clandestino era già stato arrestato il 22 ottobre scorso. I due vengono definiti   "molto pericolosi e determinati, capaci di commettere delle azioni molto gravi, ipotizzando di utilizzare l’arma contro un Carabiniere, di eseguire una rapina ad una attività commerciale di Senorbì e per condurre azioni ritorsive per le lesioni subite da soggetti terzi". Le indagini hanno permesso di ricostruire una consistente e ramificata attività di spaccio,organizzata da Zedda, che gestiva le piazze di Ortacesus, Senorbì, Segariu e Guasila con l'ausilio di spacciatori locali. Un giro d'affari consistente, secondo i carabinieri, vista anche la realtà nel quale era gestito,  "comunque quantificabile in alcune decine di migliaia di euro". 

Porcu e Zedda inoltre sono accusati di estorsione nei confronti di un loro conoscente: l'azione è stata portata avanti "percuotendolo e minacciandolo di morte ripetutamente, sottraendogli, con violenza e minaccia, delle somme di denaro e degli oggetti di valore".