In Sardegna

Bufera di fanghi (fognari) in Sardegna: "Tutto in regola, nessun mistero"

 

 

CAGLIARI.  Tutto è partito da un video, girato da una donna a settembre: si vede un camion, accanto a un escavatore, che scarica del materiale in campagna. Sono fango e terra. Quelli sono mezzi della Geco Srl, società che gestisce un impianto di trattamento di fanghi di depurazione a Magomadas, paese della Planargia. L'autorizzazione all'attività è arrivata nel 2017, a seguito della richiesta della Srl che allora si chiamava Ecoricicla. Ma appena l'attività è partita si sono sollevate le proteste.: i residenti della zona hanno lamentato la presenza di una puzza nell'aria che definiscono insopportabile. Tanto che si sono tenute anche assemblee pubbliche in Comune. La questione sembrava limitata a rimanere confinata come bega territoriale fino a quando, lunedì sera, l'ex presidente della Regione Mauro Pili ha rilanciato il video, parlando di traffico illecito di rifiuti e di attività simili a quelle ben note della terra dei fuochi. Il caso, dopo la denuncia di Pili, è esploso. cosa succede in Planargia? È tutto in regola? 

"Tutto in regola": così risponde l'amministratore della Geco Srl Leonardo Galleri, di Tresnuraghes, "il video è vecchio di tre mesi: siamo stati sottoposti a tutti i controlli del caso". L'attività era stata bloccata a ottobre, con una diffida della Provincia di Oristano: "Problemi superati", risponde Galleri. E sulle proteste dei residenti? "Non commercializziamo rose, ma si deve venire qui per verificare se questa insopportabile puzza c'è davvero". (L'intervista integrale nel video). 

Intanto però il caso Magomadas è diventato politico. In consiglio regionale sono piovute le interrogazioni. La prima è del partito sardo d'azione (primo firmatario Stefano Schirru), che chiede se il presidente della Regione sia a conoscenza della situazione visto che "la Sardegna sembra essere entrata a pieno titolo nel circuito dello smaltimento illecito dei rifiuti". 

Preoccupazione anche da parte della Lega: "A seguito della denuncia social, corredata da video e foto, che rivelano il preoccupante sversamento di fanghi fognari provenienti da altre regioni della penisola nel comune di Magomadas", si legge in una nota d'accompagnamento al testo depositato in consiglio,  "domandiamo sia fatta totale chiarezza sulla vicenda:   richiediamo accertamenti sullo stato di effettivo smaltimento e pericolosità delle sostanze e soprattutto che sia fatta luce su effettive autorizzazioni che consentano tale stoccaggio, di provenienza per altro extra regionale. Il grido lanciato dalla popolazione locale esasperata da un crescente disagio provocato da miasmi maleodoranti e un’aria sempre più irrespirabile non è, quindi, caduto nel vuoto". 

Preoccupato anche il consigliere regionale del M5S Alessandro Solinas: “È una vicenda inquietante quella denunciata in questi giorni dagli organi di stampa e dagli abitanti della zona dell’oristanese, stanchi di dover sopportare soffocanti miasmi e preoccupati dal continuo viavai di camion provenienti dai porti di Cagliari e Olbia, presumibilmente carichi di fanghi di dubbia provenienza. Sembrerebbe si tratti di residui fognari che arrivano principalmente da Puglia e Campania e che andrebbero smaltiti a norma di legge all’interno di appositi impianti certificati”. E aggiunge: “Non siamo contrari al riuso e al riciclo se queste pratiche consentono di far nascere nuove realtà produttive ma alla luce di quanto accaduto chiediamo venga fatta chiarezza. Dobbiamo bloccare una volta per tutte questo circuito di smaltimento di rifiuti speciali provenienti dalle altre regioni italiane. La Sardegna non diventerà la pattumiera d’Italia, non lo permetteremo”.

Si muove anche il centrosinistra, con i consiglieri di Leu Daniele Cocco e Eugenio Lai: "Da diverso tempo nel territorio del comune di Magomadas si registra un’intensa attività di macchine operatrici e mezzi pesanti che giornalmente trasportano,  scarico e movimentano rifiuti speciali con spargimento sul terreno naturale, in alcuni casi anche con interramento, dei fanghi”,  dichiara il capogruppo di LeU Sardigna in Consiglio regionale. E aggiunge:  “È fondamentale la massima tutela dell’ambiente nello svolgimento delle attività di  recupero e smaltimento di qualsiasi rifiuto di provenienza urbana o speciale sia di natura pericolosa o non pericolosa – devono essere messi in atto di tutti gli accorgimenti e le misure di mitigazione necessarie per il contenimento degli impatti sulle componenti atmosfera, suolo e sottosuolo, ambiente e idrico, vegetazione e fauna”.