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Monserrato, l'opposizione contro il sindaco: "Fondi comunali per test Covid? Irrispettoso"

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MONSERRATO. A Monserrato esplode la polemica in seguito alla decisione del sindaco Tomaso Locci di voler utilizzare fondi comunali per pagare i test Covid a chi non si vuole vaccinare (QUI LA NOTIZIA).

I consiglieri di opposizione, Valentina Picciau, capogruppo "Pauli Monserrato" e Andrea Zucca, capogruppo "La Svolta", si dissociano da quanto affermato dal primo cittadino e minacciano di rivolgersi alla Corte dei Conti per verificare la legittimità della destinazione dei fondi. 

"Apprendiamo, non senza disappunto, delle assurde motivazioni palesate dal sindaco Locci per giustificare la decisione intrapresa di attingere ai fondi comunali - per una somma di centomila euro - al fine di garantire, testualmente, a 'quella fetta di concittadini che sceglie un'altra strada (rispetto al vaccinarsi) e che per andare al lavoro spende anche duecento euro al mese' la possibilità di effettuare il tampone e richiedere conseguentemente il green pass, da ora sino al prossimo mese di maggio", scrivono su una nota. 

"Troviamo tale scelta totalmente irrispettosa nei confronti di una collettività che, in larga parte, ha deciso di affidarsi alla scienza e di farsi vaccinare, contribuendo a ridurre l'impatto della pandemia anche in favore di chi ha preferito agire in direzione opposta e a cui l'amministrazione dovrebbe suggerire risposte e rassicurazioni sul percorso vaccinale, non offrire scappatoie.

Chi ha mostrato tale senso di responsabilità, agendo si per sé stesso ma anche per la comunità

intera, oltre a dover sottostare alle restrizioni previste dai decreti governativi per ragioni indipendenti dalla propria volontà, deve ora affrontare anche la beffa di vedere versati i propri contributi alle casse del Comune per una iniziativa lodevole ma promossa dall'amministratore in in totale controtendenza rispetto a tutti i provvedimenti sinora apportati durante la lotta al Covid-19.

I numeri sinora hanno dimostrato che i vaccini sono stati l'arma più efficace nel contenimento della pandemia: la nostra parte politica, nel nome del buon senso comune e dei dati scientifici, ritiene che la strada da dover perseguire sia quella di incentivare la parte scettica della popolazione a vaccinarsi e non quella di cercare delle scappatoie che non aiutano in alcun modo a riprendere con la tanto auspicata "normalità".

Ci si chiede, inoltre, quale sia il guadagno per la città di Monserrato nel far eseguire il tampone su i "non monserratini", come da dichiarazioni del sindaco a mezzo stampa: se vuol essere una sorta di manovra pubblicitaria, riteniamo che sia abbastanza chiaro a tutti che in questa circostanza la pubblicità fatta al comune di Monserrato sia tutt'altro che produttiva, ne è comprova il fatto che tale dichiarazioni del sindaco siano state considerate pessime anche da personaggi pubblici, giornalisti di livello nazionale, arrecando un vero e proprio danno di immagine all'intero Comune, che rischia a causa del sindaco stesso di essere associato irrimediabilmente al movimento no-vax.

Le nostre azioni non si fermeranno a questo comunicato, perché alla luce dei fatti è da appurare la legittimità della destinazione dei fondi: sarà nostro impegno provvedere a verificare ciò rivolgendoci presso la Corte dei Conti. Anche al peggio bisogna porre un limite.

Nell'esprimere il nostro biasimo, emettiamo tale comunicato per dissociarci pubblicamente da tale, sconsiderata decisione", concludono.