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SANTA TERESA DI GALLURA. "Non turisti, ma complici: la Sardegna dice no al colonialismo e al genocidio contro il popolo palestinese". Gli attivisti di Lungoni per la Palestina organizzano un nuovo corteo in Gallura: "Denunciamo che al resort Mangia’s di Santa Reparata sono presenti da settimane decine di persone che non sono 'semplici turisti', scrivono su una nota.
Molti di loro lavorano per Cellcom, una grande compagnia israeliana di telecomunicazioni, coinvolta nell’occupazione dei territori palestinesi secondo Ong internazionali e la banca dati Onu", si legge ancora.
"Che 'gli ospiti' siano soldati in licenza o dipendenti, o entrambe le cose, non cambia il fatto che lo Stato italiano spende soldi pubblici per scortarli nella loro vacanza di lusso, sostenendo indirettamente un sistema di oppressione e apartheid. Non è turismo se porta il volto dell’occupazione. Non è ospitalità se normalizza il colonialismo. Non è accettabile che le nostre risorse pubbliche sostengano chi alimenta violenza e genocidio. Per questo chiamiamo tutta la società civile sarda in piazza", prosegue il comunicato.
Il corteo solidale con la Global Sumud Flotilla e per la Palestina libera è in programma sabato 13 settembre alle 18 a Santa Reparata, incrocio Via Orsa Maggiore / Via Antares, Santa Teresa Gallura.
"Chiediamo alle istituzioni locali, regionali e nazionali: stop immediato alla scorta e all’uso di fondi pubblici per queste persone. chiarezza sugli accordi che hanno permesso questa situazione, interruzione dei rapporti con l’industria del genocidio e sanzioni allo Stato di Israele", fanno sapere.
L'INTERVENTO DEL MINISTRO DELL’INTERNO PIANTEDOSI ALLA CAMERA