LABBOUNEH. "Siamo in Libano e ci rimaniamo con la forza del mandato Onu. Non ci sposteremo mai perché qualcuno ce lo chiede con la forza". Così ribadisce a Israele il ministro della Difesa Crosetto, dopo gli attacchi alle basi italiane dell'Unifil (QUI LA NOTIZIA).
Poi provocatoriamente ha aggiunto: "La prossima volta rispondiamo?".
Ritiro? "Discuterà l'Onu" "Pretendo rispetto da Israele. Siamo una nazione amica in missione di pace".Sull'invio di Carabinieri in Cisgiordania, come chiesto dagli Usa: "Valutiamo con attenzione.Andremo se c'è sicurezza. La missione deve essere voluta da tutti", aggiunge il ministro.
“Oggi diversi muri a T nella nostra posizione Onu 1-31, vicino alla linea blu a Labbouneh, sono caduti quando un caterpillar delle Idf ha colpito il perimetro e i carri armati dell’Idf si sono mossi in prossimità della posizione Onu”. Lo scrive l’Unifil su X aggiungendo che “le nostre forze di peacekeeping sono rimaste sul posto e una forza di reazione rapida dell’Unifil è stata inviata per assistere e rinforzare la posizione”.
L’esercito israeliano ha detto di “condurre un esame approfondito al più alto livello” sugli attacchi.
“Come promesso, Israele ha aperto un’indagine sugli ultimi casi e trasmetterà i risultati in maniera trasparente all’Italia. A questo proposito, l’attaché militare israeliano incontrerà oggi i vertici dell’esercito italiano per illustrare i dettagli dell’indagine. Israele agisce in modo trasparente e in stretta collaborazione con l’Italia e con Unifil che opera sul campo, e si rammarica per qualsiasi danno all’Onu e alle forze non coinvolte”, scrive in un comunicato dell’ambasciata di Israele in Italia.
“Purtroppo l’organizzazione terroristica Hezbollah ha installato indisturbata le sue capacità militari vicino alle basi Unifil. Da tempo Hezbollah attacca Israele operando nei pressi di queste basi, sparando sul territorio israeliano e scavando tunnel nelle vicinanze delle suddette basi per trascinare Israele in qualche provocazione. Israele è costretto a rispondere a questi attacchi, per proteggere le proprie forze e l’incolumità dei propri cittadini. Israele ribadisce che non è interessato a un’escalation in Libano, ma è tenuto a proteggere i propri cittadini in conformità con il diritto internazionale”.
Poi precisa: “Israele apprezza gli sforzi dell’Italia per prevenire l’escalation nelle nostre aree e il suo contributo all’Unifil”, ma “la comunità internazionale deve esigere il disarmo e il ritiro delle forze di Hezbollah in conformità con la risoluzione Onu 1701”.
L'intervista al reporter di guerra cagliaritano Luca Foschi
- Redazione