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CAGLIARI. Anche il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, interviene sui detenuti in regime di 41bis in Sardegna.
"Dal Governo ci attendiamo e pretendiamo lealtà e correttezza istituzionale. Non è accettabile che decisioni che possono turbare e modificare il tessuto sociale di interi territori e stravolgere l‘organizzazione penitenziaria regionale, come è appunto quella di trasferire in Sardegna i detenuti in regime di 41 bis , siano calate dall’alto senza che ci sia stato preventivamente un adeguato coinvolgimento delle istituzioni regionali, delle comunità e delle popolazioni locali".
Le parole di Comandini fanno eco a quelle della èpresidente della Region, Alessandra Todde, che solo pochi giorni fa a Uta aveva partecipato all'assemblea pubblica e aveva parlato della difficoltà anche solo di parlare con il Governo centrale e delle promesse disattese da quest'ultimo. Poi lipotesi di vedere il carcere nuorese trasformato in una colonia destinata esclusivamente ai carcerati mafiosi e le parole della governatrice che parlavano di possibilità "concreta e inaccettabile" (QUI LA NOTIZIA).
Oggi il presidente del consiglio regionale, Comandini, aggiunge: "Le carceri sarde ospitano un numero già elevato di detenuti di massima sicurezza: decidere che debbano essere destinate esclusivamente per i condannati al 41bis è una scelta politica irresponsabile e prepotente, che la Sardegna non subirà senza far sentire con forza la sua voce, a cominciare dal Consiglio regionale".














